Le donne facili

Salve followers, oggi il vostro mattheus93 non vi proporrà una storia da recensire, ma una sua sincera e onesta riflessione sulle cosiddette “donne facili”. Ringrazio inoltre la mia collega HacchanADL per alcuni spunti riflessivi che mi ha fornito.

Come saprete, alcuni giorni fa abbiamo parlato di un particolare articolo del blog IlRedPillatore in cui sono analizzate con ottica pseudosociologica le donne facili, cioè più promiscue della media.

https://www.ilredpillatore.org/2018/11/come-capire-se-una-donna-ha-avuto-molti-uomini.html?fbclid=IwAR1bdbDGHbbxURoA8NZ96f0evVjwLW-cSs2ETY96YRAZrrSWLwdl23McOwU&m=1%5Dwww.ilredpillatore.org/2018/11/com…Lwdl23McOwU&m=1

Lo dico in tondo e chiaro, questo articolo del blog IlRedPillatore è la cosa più idiota e misogina che abbia mai letto.

Ogni riga è pregna di slut shaming.

Per chi non lo sapesse, il termine “slut shaming” indica tutti gli atti volti a far provare vergogna nelle donne criticando alcuni loro comportamenti, specialmente quelli sessuali.

Preciso che io non conoscevo affatto questo blog (e forse era un bene), ma pare che questo articolo sia solo la punta dell’iceberg: secondo alcuni, la maggior parte degli autori di questo blog sono dei deboli e dal vivo non rivolgono nemmeno una parola alle donne perché ne sono terrorizzati.
Sono in sintesi degli sfigati: giocano a fare le vittime, agendo da deboli nella vita reale e da serpi dietro uno schermo.
Questi scritti sarebbero perciò una loro perfida valvola di sfogo in cui cercano di spiegare a loro stessi perché nonostante i loro sforzi sono ancora single: per colpa delle donne.

Ora, anch’io sono single dal liceo, ma non per colpa delle donne: già da anni capivo almeno inconsciamente che era per colpa mia, a causa del mio carattere introverso e asociale. Nonostante ciò, a questo cuore solitario piacerebbe avere una relazione seria con una.

È quindi per indignazione e per critica che ora analizzerò questo articolo punto per punto, smontandolo punto per punto.

L’articolo che vorrebbe essere una riflessione sulla libertà sessuale della donna, è affiancato da una foto che illustra due ragazze allegre, in spiaggia, che sfoggiano vestiti estivi normali ma corredati da scritte tipo “slut” o “hot mess” o “party with sluts”.
Purtroppo ciò è fatto apposta, per mostrare un “esempio” di ragazze facili, che vivono come vogliono loro.

L’autore inizia spiegando che, a 19 anni, mandò una lettera ad una non meglio specificata rivista maschile mensile che seguiva in cui chiedeva delucidazioni sull’esperienza in materia sessuale di ragazzi e ragazze della sua età. Nella domanda spiegava inoltre i disagi che provava nel doversi confrontare con coetanee molto più spigliate a navigate di lui in materia sessuale. E fin qui nulla di strano.

Nulla di strano anche il fatto che non si aspettava una risposta alla sua lettera.

Ma è la risposta che mi ha fatto storcere il naso.

A scrivere la risposta sarebbe stato uno degli psicologi (pure costui anonimo) che curava quella rubrica: secondo questo professorone, era da considerare il fatto che, testuali parole, “la nuova donna sta creando dei problemi al giovane maschio”.
E che “un’eccessiva intraprendenza da parte delle donne sopprime il desiderio sessuale maschile, perché la virilità per esprimersi ha bisogno di una femmina preda che apparentemente cerca di difendersi dalla sessualità invadente dell’uomo.”

Excuse me, can you repeat, please!?

Queste risposte sono profondamente maschiliste e non realistiche: cos’è, i maschi devono per forza essere i predatori e le donne le prede? E tutto il progresso civile che abbiamo fatto nell’ultimo secolo dove lo mettiamo? O facciamo finta che non sia mai esistito?

È vero, la donna di oggi è molto meno “preda” di un tempo e spesso e volentieri non ha alcun bisogno di essere protetta o mantenuta da un uomo ed è, di fatto, molto più selettiva nella scelta del partner non dovendosi più accontentare. E ciò non è un male, a mio modesto parere.

L’autore afferma che tali risposte dello psicologo sono “molto intelligenti”, a suo parere, e che è tuttora convinto che l’esperienza sessuale e la promiscuità non siano valori aggiunti per una donna.

Andiamo con ordine…

Posso capire che uno psicologo sia una figura rispettabile, ma era, è e rimarrà un essere umano, e come tale, qualunque cosa dica o pensi non significa automaticamente che sia intelligente, o men che meno che sia corretta.

Una teoria può essere considerata valida solo se ha prove sufficienti a suo favore, e questa teoria che prove ha a sua conferma? L’autore non le cita, deduco che lo psicologo non le ha illustrate? O semplicemente non le aveva? E soprattutto, chi sarebbe mai stato, questo ignoto psicologo?

Inoltre, ogni autore deve controllare accuratamente le fonti prima di sostenere cose del genere. E la leggerezza dell’articolo mi dà da pensare che chiunque abbia scritto l’articolo non ha neppure pensato di controllare l’origine di quella teoria.

Io, alle superiori, ho frequentato il liceo magistrale ed ero all’indirizzo socio-psico-pedagogico e ci hanno insegnato sin dai primi due anni di corso che nessuna teoria psicologica formulata negli anni, ovvero quella comportamentista, quella psicanalitica, quella della Gestalt, di Palo Alto, e così via, era impeccabile.

Certo, la psicologia ci ha innegabilmente aiutati a capire la mente e il comportamento umano, ha dato un contributo fondamentale nello studio della pazzia e delle malattie mentali, ha dichiarato l’effettiva inutilità dei manicomi, ma noi non conosciamo la psiche umana al 100%, perché nessuna teoria psicologica è perfetta al 100% per spiegare qualcosa. Lo stesso Freud ha dovuto rivedere le sue idee psicanalitiche dato che con esse non riusciva a comprendere bene i disturbi post-traumatici da stress di cui soffrivano i veterani della prima guerra mondiale.

Il mio professore di psicologia, bravo e diligente, si indignerebbe nel leggere i discorsi di questo psicologo su maschi e femmine. Sempre ammesso che chi ha risposto sia effettivamente uno psicologo: dubbio legittimo, dato che non ne viene MAI fornito il nome.

Va però fatta una riflessione: l’autore non ha tutti i torti quando dice che la promiscuità sessuale non è un valore aggiunto per una donna.
Aspettate a darmi dello stronzo maschilista e lasciatemi spiegare meglio: avere avuto molti partner o non averne avuti affatto, non rendono una donna superiore o inferiore alle altre donne, e lo stesso discorso si può fare tranquillamente anche per un uomo.
Gli esseri umani non si valutano di per certo sulla base delle loro esperienze sessuali, che siano etero o meno.

Purtroppo però, quella frase era da intendere nel modo sbagliato: ovvero che la promiscuità sessuale è un disvalore per la donna, mentre in realtà è solo un costrutto etico, esattamente come l’importanza della verginità. Noi esseri umani diamo importanza a queste cose, ma, in realtà, ognuno nel sesso è libero di fare quello che vuole nel rispetto dell’altro senza scadere in atti criminali: questo dovrebbe essere l’unico valore rilevante.

Segue poi un “argomentativo” (notare le virgolette) elenco di cinque punti per far capire a un uomo se una partner ha già avuto molti uomini, in quanto “le donne che hanno fatto sesso con meno uomini hanno più probabilità di avere un matrimonio felice”, ovvero senza divorzi o separazioni.

Mentre gli uomini che hanno fatto sesso con molte donne o con poche donne non hanno problemi a mantenere integro il legame matrimoniale, vero?

Mettiamo in chiaro le cose: non separarsi o non divorziare non significa per forza avere un matrimonio felice.

Inoltre, come ha fatto notare una lettrice commentando l’argomento su Wattpad, sarebbe comunque una CORRELAZIONE, non un legame di causa-effetto.

Vi farò l’esempio pratico di due famiglie che vivono vicino a me e di cui ho visto gli sviluppi coi miei occhi.
Entrambe erano due tranquille famiglie benestanti formate da marito, moglie e figlio/a unico/a, hanno avuto i loro problemi, ma sono stati i soliti, niente di troppo grave.

I genitori erano nati negli anni sessanta, i figli erano nati nello stesso anno degli anni novanta.

A prima vista parevano uguali, differendo solo nei gusti personali. Eppure, quando i figli erano entrambi due universitari di ventidue anni, in una delle due famiglie i genitori hanno divorziato e la moglie è andata a vivere altrove.

Così da tre anni abbiamo due famiglie diverse: in una, marito, e moglie sono ancora felicemente uniti nel matrimonio. Nell’altra, il padre vive in casa col figlio, il quale frequenta ancora sua madre.

So per certo che, a parte unirsi per generare i figli, queste due coppie non avevano alcuna vita sessuale sin dall’inizio del matrimonio e non si sono MAI fatti problemi di ciò. E sono certo che entrambe le donne avevano corteggiato pochissimi uomini e non erano andate a letto con loro prima del matrimonio, complice l’educazione (presumo cattolica) ricevuta nel periodo in cui erano nate.

Quindi, perché una delle coppie ha divorziato? Perché nella coppia in cui è avvenuto il divorzio non c’era più alcun legame affettivo da tempo. Nell’altra è stato mantenuto. La promiscuità prematrimoniale femminile NON c’entra NIENTE.

Ora analizzerò i punti in cui l’autore dell’articolo si propone di fornire indizi ad altri uomini, illustrando i dettagli da cui si capirebbe il livello di libertà sessuale di una partner.

Per quanto l’autore abbia la decenza di premettere che quanto scrive si basa esclusivamente su esperienze personali e non pretende che il suo articolo sia la verità assoluta, io non concordo neanche lontanamente con simili idee stupide e retrograde che negano il libero arbitrio di una persona e, lo ripeto, sono innegabilmente misogine.

N. 1: Le ragazze facili hanno tatuaggi e piercing per sembrare più attraenti, ma la loro è un’attrattiva artificiosa e non naturale. Inoltre, se li fanno per assecondare qualche desiderio narcisista.

Tessa, pardon, Tontessa di After approva!

Ad alcuni i tatuaggi e i piercing possono piacere come non piacere: ad esempio, a mia nonna materna (che ha superato gli ottantacinque anni) fanno schifo; a me non danno fastidio, anzi penso che decorino degnamente il corpo femminile, se quel corpo è bello e tonico.

Sì, ammetto che stonerebbero su una ragazza obesa, ma questo è il mio parere personale.

Inoltre, ho visto una volta, in estate, una simpatica e socievole mamma con un tatuaggio sulla spalla che era felice e normale col marito/compagno e la figlioletta/figlioletto di pochi mesi. Quindi che c’è di male?

N. 2: Le donne facili sono solite girare per le discoteche e quindi hanno uno stile di vita “libertino”, persino lo stile di vita lussuoso indicherebbe molta promiscuità sessuale (“uccelli a pagamento”, testuali parole).

Quindi, secondo l’autore, le donne che fanno una vita di lusso perché guadagnano migliaia di euro al mese sarebbero donne che puntano di più al sesso, perché possono pagare dei prostituti?

Seriamente, io mi sono chiesto cosa stesse dicendo.

Ma il punto è che ogni argomentazione che fa l’autore non ha basi o prove solide a sostegno!

N. 3: Le ragazze più promiscue o sono ragazze madri, o vengono da situazioni famigliari difficili, o sono molto attive sui social.

In che modo questo è correlato vi chiedete? Non ve lo so dire, so solo che il punto tre si intitolava “famiglia e social”.

Spiegatemi come molta attività sui social sia correlata a molta attività sessuale! Sì, anch’io sono un po’ attivo su Facebook, Wattpad, EFP e un forum… ma sono ancora vergine! (dai, deridetemi coraggio!)

N. 4: Qui devo riportare il testo per intero…

“Le donne che hanno idee politiche petalose e progressiste tendono ad essere state con più uomini.
Non parliamo neanche di quelle che fanno le manifestazioni femministe mezze nude con scritte sul corpo.”
(segue l’hashtag “refugeeswelcome” e un bel “Hehe”)

A parte che non si capisce cosa voglia dire quel “petalose”… cos’è, deriva da “peto”, e quindi l’autore intende dire “idee scoreggiose”?

Scherzi a parte, la storia del “petaloso” fa riferimento a quella vicenda con protagonista un bimbo delle elementari che aveva utilizzato quel termine in un tema e che alla maestra era piaciuto talmente tanto da richiedere alla Crusca di inserirlo tra le terminologie esistenti.
Quindi, correlato all’articolo, potrebbe significare “rivoluzionarie”, ma inteso in senso dispregiativo, come fossero delle cavolate.

Ma ragioniamo un attimo (come fa l’autore): se una donna è intelligente e non ha paura di dimostrarlo, allora è per forza sessualmente promiscua?

L’ho detto e lo ripeto: non c’è nulla di male nell’essere state con più uomini! Basta che usiate il preservativo, se non volete avere figli o non siete sicure dello stato di salute del vostro partner.

Lo so che nella realtà alcuni uomini si comportano come scimmioni dominati dall’istinto e dalla gelosia sessuale, ma noi siamo uomini, appunto, non animali.

Con tutto il rispetto per le vere scimmie sia chiaro: lo so che tecnicamente l’uomo non è una scimmia, sebbene appartenga alla famiglia dei Primati e alcuni maschi si comportino da gibboni.

E parlando del commento ironico su l’hashtag refugeeswelcome… c’è poco da ridere.
Molti filoleghisti accusano le donne pro-accoglienza di essere favorevoli all’accoglienza dei migranti solo perché “è risaputo che i neri ce l’hanno più lungo e quindi sperano di divertirsi”.

Non vale manco la pena di commentarla, se non per dire che questi stessi soggetti sono spesso “utilizzatori finali” di prostitute extracomunitarie.

N. 5: La donna facile tende ad avere interessi per il sesso, tende ad essere sbandata senza senso logico, ha una visione molto statica della vita e scrive “un mucchio di cazzate senza senso”, ovvero: “non giudicare senza conoscere”, “ciò che non ti uccide ti rende più forte”.

A parte che il “non giudicare senza conoscere”, non è affatto una “cazzata senza senso”… ma secondo l’autore, cosa vorrebbe l’uomo? Una donna il cui unico compito è dargliela e non rompere i coglioni?

No, no, e ancora no!

O meglio, magari l’autore e qualcuno dei suoi lo pensa, ma è un’idea aberrante e mostruosa.

Seguono poi indizi sparsi sul riconoscere le donne facili che vi riporto tutti per farvi capire la stupidità.

Allora, una donna che ha avuto molti uomini nella sua vita sessuale…

“Ritiene normali le avventure di una notte.” (Sì, e allora?)

“Si offende quando sente che gli uomini danno dalla “troia” o “puttana” ad altre donne.” (Secondo me, fa bene.)

“Si lamenta che i suoi ex erano violenti con lei (probabilmente li cornificava).” (Excuse me, testa di glande, stai giustificando le violenze e magari il femminicidio dettati dalla gelosia?)

“Racconta un sacco di balle anche su questioni di poco conto.” (Anche gli uomini lo fanno, sapete?)

“Tende ad avere esplosioni di aggressività e un tono di voce spesso elevato.” (E gli uomini no, invece?)

“Tende ad essere vaga sulle sue storie passate. “Ho avuto una storia di 5 anni” (per non dirti che quando era single cambiava un uomo a settimana).” (Ora mi sto arrabbiando…)

“Prende la pillola o compra preservativi ma non ha un fidanzato.” (Li tiene pronti per un eventuale “notte di fuoco”, no?)

“In foto ha spesso lo sguardo strafottente da donna vissuta.” (Ripeto: e allora?)

“Ha molti amici uomini (sono o zerbini o trombamici).” (Quindi gli unici amici maschi ideali per una donna sono per forza i gay?)

“Fa la civetta in assenza del partner ma si dichiara seria.” (Posso capire che ad alcuni partner ciò non piaccia, ma bisogna chiarire se lei ama veramente il partner o se stanno in una relazione aperta; e, soprattutto, non sono fatti tuoi!)

“Commenta d’istinto i bellocci in tv.” (E degli uomini che commentano d’istinto le modelle in tv che mi dici?)

“Le fai leggere questo articolo e ti dice che sono tutte cazzate.” (E ha ragione!)

È opportuno fare due appunti: il primo sulle donne che girano con preservativi e pillole in borsa.

Molte donne prendono la pillola non solo come forma di anticoncezionale, ma anche semplicemente per regolare gli ormoni e risolvere problemi come la dismenorrea (dolore mestruale). La prendono anche donne vergini, infatti.

Per quanto riguarda i preservativi, beh, considerando che molti ragazzi lo farebbero volentieri senza perché “danno fastidio e costano” o perché “vogliono sentirla” e quindi si rifiutano di prenderli, una ragazza che li porta con sé in vista di un eventuale happy ending della serata è solo da premiare, perché significa che è previdente.

Il secondo punto riguarda gli amici maschi: purtroppo, in Italia e nel mondo in generale, ci sono un mucchio di stupidi che ritengono che non possa esistere un’amicizia tra un uomo e una donna.
Perché? Perché, siccome in un rapporto di amicizia i rapporti sessuali sono esclusi, l’uomo vorrà sempre e solo fare sesso con una donna.
Quindi, gli unici amici maschi possibili per una donna sono o i gay o gli asessuali, in quanto non interessati a fare sesso con lei. Inoltre, una donna molto brutta avrebbe più probabilità di avere amici maschi.
Insomma, i poverini che non scopano mai sono gli uomini brutti, se è la donna ad essere brutta, cosa si può mai pretendere? Al massimo può servire al brutto di turno per fare esperienza con le avances.

Ecco un altro problema di questo tipo di mentalità odierna: basare le relazioni amorose esclusivamente sul sesso.
Al liceo una mia compagna di classe era grassa sopra la media ma era fidanzata con uno di corporatura normale.
Se io vedessi una coppia adulta e innamorata con le caratteristiche fisiche del “uno magro, l’altro obeso” penserei che sì, si amano, ma, a livello istintivo, non riuscirei ad immaginarmeli che fanno sesso, pur ammettendo che si amano davvero.
E lasciamo perdere le battutone sul fatto che il letto non reggerebbe o che il partner magro morirebbe schiacciato.
Sì, ammetto di essere un po’ influenzato da questa mentalità. Ma non ho alcun motivo di critica se due persone si amano a dispetto dei loro problemi fisici.

Seguono le note finali dell’autore che spera di essere stato utile ai maschi.

Io spero invece che non ci siano donne che concordino con tale articolo.

Il guaio è che chi scrive questi articoli usa dei meccanismi cognitivi ben precisi, dei modi di catalogare la gente e spiegazioni pseudosociologiche ben definiti, tanto da apparire affidabile.

Come se fosse un Alberto Angela della misoginia.

Gli asini che leggono queste emerite sciocchezze credono che sia una Bibbia e che si tratti di un lavoro pseudoscientifico frutto di psicologia e non, come è realmente, un fenomeno di brutto maschilismo.
Ed anche se questi “articoli” contengono delle affermazioni di base realistiche, verosimili o in parte vere, esse non hanno alcuna verità alle spalle e si basano solo su pregiudizi dettati dalle apparenze!

8 pensieri su “Le donne facili

  1. Avevo letto questa riflessione un po’ di tempo fa e ci tenevo a commentare con calma.
    Dunque, ho scoperto l’esistenza di quel blog proprio grazie a “Demoni di Efp”; ho letto un paio di articoli e sono rimasta a bocca aperta. Ora, io non so chi siano il tizio che li scrive e i suoi seguaci, né m’interessa se siano o meno degli “sfigati”, ma certe dichiarazioni possono essere solo il risultato di una serie di pregiudizi e di una visione limitata dei rapporti di genere. Oltre alla psicologia da quattro soldi sulle “donne facili” (e non me ne voglia il famoso psicologo anonimo, che credo fermamente avrebbe dovuto argomentare meglio la sua affermazione), ci sono sul blog dei discorsi sul femminismo da far accapponare la pelle. Della serie: dov’erano le femministe che sostengono l’uguaglianza quando gli uomini morivano nella Prima guerra mondiale e le donne stavano a casa a non far niente?
    Ecco, a quel punto mi sono chiesta se questo RedPillatore ci fa o ci è. Secondo lui perché gli uomini andavano in guerra? Perché ce li mandavano le donne, forse? O perché le donne erano privilegiate? No, è perché erano i maschi a fare il servizio militare. I maschi erano a capo della famiglia e dovevano tenerne alta la reputazione e l’onore. Le donne contavano assai meno e, in generale, non godevano di molta libertà di scelta. Il sesso maschile era quello che contava di più nella società. Vogliamo dimenticarci del fatto che (tanto per dirne una) le donne in Italia non hanno avuto il diritto di voto prima del 1945?
    Gli uomini, in generale, avevano più diritti e più libertà. E una maggiore libertà corrisponde a maggiori responsabilità (vedi il fatto che gli uomini dovessero lavorare per mantenere la famiglia, ad esempio). Ma torniamo al discorso delle “donne facili”. Può anche essere vero che una donna che ha avuto molti partner abbia più difficoltà a tenere in piedi un matrimonio… ma, a conti fatti, serve davvero generalizzare e stilare un elenco per “riconoscere” questi soggetti? Le persone non si capiscono grazie a una specie di manuale d’istruzioni, con le persone bisogna interagire a lungo, conoscersi, confrontarsi. Io, se fossi un uomo, non me ne farei proprio niente di questa lista. Tra l’altro, certi punti fanno veramente cadere le braccia… a cominciare da quello sulle idee politiche, perché – “petaloso” a parte, che sinceramente non so come interpretare – trasuda un maschilismo incredibile. Poi l’affermazione sui tatuaggi: a me onestamente non piacciono, né sulle donne né sugli uomini, ma non è detto che chi se li fa voglia risultare attraente allo scopo di rimorchiare. Magari una ragazza vuole farsi un tatuaggio con una certa immagine semplicemente perché le piace, perché l’immagine in questione ha un significato per lei, no? Ma poi che significa “la donna facile ha una concezione statica della vita e scrive un mucchio di cazzate senza senso”?
    Riguardo a quella sorta di riepilogo finale… su dodici punti, io mi ritrovo in tre e sono abbastanza vicina ad altri due. Ohibò, sta a vedere che non sono poi così lontana dall’essere una “donna facile”, secondo quel tizio.
    Conclusione? Mi auguro che chi s’imbatte in questa roba abbia abbastanza buonsenso e apertura mentale da rifletterci su, e che se ne lasci influenzare il meno possibile perché, diamine, siamo nel 2019 e ancora dovremmo credere che “la virilità per esprimersi ha bisogno della femmina preda”? Ancora dovremmo sentenziare sulla vita sessuale delle donne? Una donna può portarsi a letto chi vuole e quando vuole, non c’è proprio nulla di sbagliato in questo, purché lo faccia con un minimo di responsabilità (usando le protezioni, per intenderci), purché i partner coinvolti siano consapevoli e consenzienti e purché non venga infranta alcuna legge. Poi, chi collega il sesso esclusivamente all’amore e/o al matrimonio è libera di agire come meglio crede, ci mancherebbe. Non vorrei dire, ma mi sembra che il diritto alla libertà sessuale – inteso come diritto di disporre liberamente della propria sessualità – sia stato anche sottolineato dalla nostra Corte costituzionale in una sentenza del 1987!

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    1. Questo tuo commento mi ha molto colpito in positivo, anche per via delle altre belle argomentazioni che porti per smontare le abominevoli idiozie del RedPirlatore e dei suoi seguaci. Pensi di voler scrivere una riflessione più approfondita a riguardo? A me farebbe piacere parlare e leggere ancora di incel, maschilismo e false “confutazioni” del femminismo: c’è troppa disinformazione in rete, e dobbiamo reagire in qualche modo. In effetti, ti dispiacerebbe se condividessi su altri canali questo tuo commento, eventualmente? Citandoti, mi pare ovvio. Dimmi pure, senza fretta o pressioni.
      A presto,
      Evgenij

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      1. Ti ringrazio ^^
        Sì, puoi citarmi tranquillamente. Per quanto riguarda il resto… sarò sincera, una delle prime cose che ho pensato leggendo quel blog è stata: “Qua bisogna rispondere come si deve!”. Ora, magari non è necessario farlo lì, si può scrivere una critica su certi temi anche altrove, ma questa dev’essere ben argomentata e presentare più di un esempio concreto; quindi ci vorrebbe un po’ di tempo per elaborarla. Non so se sono la persona più indicata per farlo, ma posso dirti che ci penserò. Nel frattempo, sto lavorando a un piccolo progetto per cui potrei aver bisogno della consulenza di “Demoni di Efp”… Niente di sicuro, quindi prendila con le pinze, ma potrei chiedere a qualcuno di voi di farmi da lettore beta 😉

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            1. Ho letto: la proposta mi piace, e ne discuterò certamente con gli altri. Purtroppo, fino a lunedì sarò molto occupato, quindi prima di allora non ti saprò dire, ma non è escluso che qualcun altro di noi ti contatti. Grazie per la bella idea!

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