“Danger’s Back” (L’apologia – di omicidio – colpisce ancora!) – Prima Parte

[Potete trovare la recensione di “Danger” qui: prima, seconda e terza parte.]

Là, tre metri sotto la superficie di Fanficcynopoli, al sicuro nel suo rifugio antiatomico, FearTear era impegnato nella sua attività preferita: il riempimento di cruciverba senza schema.

FearTear: -Diciassette lettere, “un territorio della Malaysia che ricorda particolari fusti usati per fabbricare manici d’ombrello e bastoni”… Famosissimo, proprio.-

Il recensore accese il fidato PC vecchio di undici anni sul quale era installato ancora Windows Vista e si connesse alla rete. Però, prima ancora di riuscire a digitare le parole chiave sulla tastiera, un tizio bianco cadaverico e pixelloso comparve sullo schermo a bordo della sua fidata macchina da corsa.

FearTear: -Oh ciao Turbo.-

Turbo: -“Ciao” un bel corno!” Mi spieghi per quale motivo non mi hai fatto fare alcuna apparizione nella recensione di Danger?-

FearTear: -Le cose da dire erano troppe, non c’era spazio per divagare. Piuttosto, non dovresti prendertela per non essere apparso in Ralph Spacca Internet?-

Turbo: -Oh, ma qui ti sbagli! Da’ un’occhiata a questo art work.-

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FearTear: -Ma guarda, non si finisce mai di imparare. A proposito, levati dallo schermo così posso cercare questo paese della Malaysia famoso per gli ombrelli…-

Turbo: -Eh no, bello mio! Ora che hai acceso il pc, devi darti una mossa e andare avanti con la recensione al sequel di Danger!-

FearTear: -Quando avrò voglia, adesso no. E poi che significa “andare avanti”? Non l’ho nemmeno iniziata.-

Turbo: -Ti sbagli di nuovo, caro! Vedi, siccome i tuoi tempi di consegna sono così lenti che in confronto il ciclo vitale di una quercia è pari ad un battito di palpebra, ho pensato di velocizzare il tutto spedendo una mail alla sede del Corpo di Recensione, a nome tuo.-

FearTear: -A nome mio? E che cosa avresti scritto in questa mail, di grazia?-

Turbo: -Ho semplicemente invitato tutti a collegarsi a quest’ora esatta per la tua recensione live, che domande!-

FearTear: -Quale recensione liv…-

In quell’istante, accanto a Turbo si aprì la finestra di una videochat nella quale erano visibili Evgenij, Fanwriter91, Mattheus93 e tanti altri esponenti del corpo di recensione.-

Evgenij: -Ciao FearTear! Noi siamo pronti, ci siamo anche portati i popcorn e le bibite! Facci sognare!-

FearTear: -Oh… C-ciao… Comincio subito, datemi solo un istante…-

Con una mossa a tradimento, FearTear bucò le gomme a Turbo usando la freccina del mouse. E già che c’era gli rigò pure la fiancata.

Turbo: -Ti ha mai detto nessuno che non sai stare agli scherzi?-

***

Buondì, buongiorno, buonasera o buonanotte a tutti quanti dal vostro FearTear, e bentornati nel Meraviglioso Mondo di Danger!

Sè, magari. Purtroppo il “Danger” di cui sto parlando è il personaggio interpretato da Justin Bieber nell’omonima fanfiction, scritta dalla newyorkese Adriana V., che ha dato il via alla moda delle ficcyne squallide e dalla dubbia morale con protagonisti gli idoli delle ragazzine nel ruolo di stronzi ai quali la Hope di turno si appiccicherà come una cozza.

In questo caso specifico, la Hope porta il nome di Kelsey Jones (o Anderson, o McAdams, l’autrice si è scordata il suo cognome molte volte), una teenager che non ci vede nulla di male nell’innamorarsi di un delinquente invischiato della lotta fra bande rivali che non si fa scrupoli ad uccidere la gente per soldi.

Visto il grande successo del primo “Danger”, era inevitabile che l’autrice vi desse non uno, ma ben due sequel (il secondo dei quali è ancora in corso). Il primo sequel, “Danger’s Back”, come il suo predecessore, ha avuto l’onore di essere stato tradotto in diverse lingue, fra cui l’italiano. Nonostante la traduzione ufficiale sia una e una sola (e si trova su Wattpad), qualche furbetta ha voluto copia-incollarla e pubblicarla senza apparente autorizzazione (e fermandosi solo ai primi capitoli) su EFP.

https://efpfanfic.net/viewstory.php?sid=1795451

https://efpfanfic.net/viewstory.php?sid=1832731

https://efpfanfic.net/viewstory.php?sid=1798664

…beh, “traduzione” è un eufemismo, considerato che l’autrice della versione ufficiale italiana per metà si è servita chiaramente di Google Translate e per l’altra metà ha tradotto alla carlona incappando in errori imbarazzanti (per esempio, un “Kelsey spoke sympathetically” è diventato “Kelsey parlò con simpatia”, così invece che provare comprensione per l’interlocutore, sembra che Kelsey lo stia prendendo per il culo!).

Quindi, pure stavolta prenderò in considerazione la versione originale inglese e i pezzi citati saranno tradotti da me stesso medesimo.

Piccole note sulla scrittura di “Danger’s Back”.

Rispetto alla storia precedente, la narrazione, se possibile, è “peggiorata” ulteriormente. Lo dico tra virgolette perché, ad essere onesti, l’autrice ha aumentato il suo vocabolario, le sue descrizioni sono molto più particolareggiate e c’è un larghissimo uso di aggettivi, avverbi, verbi declinati al gerundio per accompagnare le azioni principali e metafore quasi poetiche. Tutte cose buone e giuste, per carità… il problema, ancora una volta, è che Adriana ne ha fatto un uso eccessivo, che invece di arricchire il testo finisce per appesantirlo.

Inoltre, come sempre, le vicende sono narrate attraverso il famigerato POV dei protagonisti, ai quali non dovrebbe fregare una ceppa di sottolineare ogni santa volta ogni minimo gesto che compiono e come lo compiono, usando metafore auliche e prosaiche per fare la cronaca dei singoli sguardi e delle singole parole che si scambiano.

Specialmente nel caso di Justin, un personaggio violento, facile all’ira e sboccato. Spesso e volentieri mi sono imbattuto in frasi come

” “Mentre la rabbia si incideva sul mio volto e l’oscurità delle mie iridi incrociava il suo sguardo, comunicandogli glacialmente tutto l’odio che ogni fibra del mio essere poteva coltivare, ruggii cupamente: “Vaffanculo, stronzo!” “

oppure

” “Sospirando, mordendosi un angolo del labbro inferiore, Kelsey direzionò il suo sguardo tinto di una sfumatura di tristezza lontano dal mio volto, ma rapidamente la preoccupazione che le mascherava i tratti fu cancellata quando le accarezzai il mento con il pollice e l’indice e le donai il sorriso che aveva appena dipinto le mie labbra, sussurrandole con tutto il cuore: “Ti amo, piccola.” “

In rare occasioni il POV cederà il posto alla narrazione in terza persona, ma pure in questo caso purtroppo sono incappato in descrizioni al limite del pleonastico che mi hanno reso la lettura fastidiosa, per non dire insopportabile.

Tranquilli: NON citerò ogni singolo caso in cui accade questo fenomeno (altrimenti sarei costretto a copia-incollare tutta la storia).

Ultima nota prima di cominciare. Nella scorsa recensione avevo detto che Justin Bieber era il capo della sua gang di spiantati, i Kings… beh, mi sono sbagliato e di questo chiedo scusa a tutti: in realtà il capo è Bruce, ecco perché lo si vedeva sempre dare ordini. Mi sono lasciato ingannare dal semplice fatto che Justin è il protagonista, quello ad avere il soprannome figo, quello che la polizia vuole sbattere in galera, quello che ha tantissimi nemici… L’autrice non ha riflettuto molto su questo dettaglio ^^.

E ora, senza altri indugi tuffiamoci di nuovo a capofitto in questa piscina sporca e senz’acqua e riprendiamo da dove ci eravamo lasciati!

Siamo sempre a Stratford, in Canada. Sono passati tre anni da quando Justin “Danger” Bieber è stato sbattuto in prigione per l’assassinio a sangue freddo del suo rivale, il temibile Lucas Delgado detto Luke.

È il giorno fatidico del suo rilascio dalla prigione. La notizia è di portata nazionale: ci viene detto che “tutti i canali televisivi d’informazione, i programmi radiofonici, le riviste e i giornali non hanno fatto altro che parlare di Justin e di come sarebbe stato scarcerato”.

Io, da lettore ingenuo e pieno di aspettative quale sono, mi sono immaginato la scena di Justin che esce dai cancelli della prigione assediato da un centinaio di giornalisti, fotografi e tecnici del suono che tentano come iene di strappargli qualche commento di bocca…

Invece no. Ad accoglierlo alla sua uscita ci sono solo quattro gatti in croce, ovvero i suoi compari Bruce, John, Marco e Marcus; la sua ragazza, Kelsey, e la migliore amica di quest’ultima, Carly.

fanwriter91: – Per l’ennesima volta Justin passa dall’essere il “boss locale” a uno sconosciuto. –

Evgenij:- Ma soprattutto, gli hanno dato solo tre anni di prigione per un omicidio?! Va bene che siamo in Canada, dove non vige la pena di morte, ma tre anni sono una pena ridicola! E non è che l’abbia fatto per legittima difesa: si tratta di un criminale ricercato che ne ha ucciso un altro per una loro rivalità. Tutto ciò dovrebbe costituire un’aggravante, a mio modesto parere. E invece no, è fuori perché è Justino el Biebero.-

Riguardo a Kelsey… parliamone. Chi ha letto la recensione al prequel sa già di che razza di personaggio si tratta. Per chi non l’ha ancora fatto (rimediate subito!), ecco un breve riassunto: Kelsey è una sociopatica, superficiale, incapace di dare la priorità alle cose giuste, considera la severità dei genitori più pericolosa di un tentativo di stupro, vuole sempre avere ragione lei, non chiede mai scusa a meno che non siano gli altri a farlo per primi, è una bugiarda, ipocrita, stronza, infantile, menefreghista, egoista, ingrata, stronza, eccetera, eccetera, eccetera.

Secondo voi, stando lontana da Justin per ben tre anni, sarà maturata un pochino?

Evgenij: -No.-

fanwriter91: -No.-

Mattheus93: -No.-

Lady R: -No.-

HacchanADL: -No.-

TheSomeone: -No.-

E infatti, nonostante nella prima metà del primo capitolo Kelsey ci ha descritto il suo stato d’animo in bilico tra la felicità e la tristezza, tra il sollievo e la paura, quando rivede Justin per la prima volta dopo tre anni la prima cosa che fa è saltargli addosso ed abbracciarlo piangendo commossa, manco fosse appena tornato dalla guerra.

Però, mentre l’allegro gruppetto sale in macchina, si intravede un barlume di speranza. Kelsey sembra nervosa, a disagio, incapace di guardare Justin dritto negli occhi per più di qualche secondo. Forse una rotellina nel suo cervello microscopio ha cominciato a girare?

Poco dopo, i sette tornano nel covo di Justin, una piacevole villetta come tante altre. Mentre i ragazzi si mettono a parlare del più, del meno e di cose francamente inutili, la saggia Carly prende Kelsey in disparte e la invita ad essere onesta con Justin. Riguardo a cosa? Lo sapremo tra pochissimo, prima però ci tocca leggere il primo dei TAAAAAAANTI litigi che infestano la storia. Ve lo assicuro, sono veramente troppi.

Per farla breve, le due amiche tornano in salotto dai ragazzi, Carly osa chiedere “Di cosa stavate parlando?”, e l’inferno si apre praticamente in due.

“ “Niente che ti riguarda” rispose Justin, la mascella serrata, lo sguardo fisso su di lei.

 

“Non penso che stessi parlando con te, Bieber” sibilò Carly e in quel momento pensai che se uno sguardo potesse uccidere sarebbero morti tutti e due.

 

“Io credo che quella in cui ti trovi adesso sia la MIA casa perciò fossi in te chiuderei subito quella tua bocca” la avvertì Justin, una tempesta che bolliva nei suoi occhi.

 

“Oppure cosa?” lo sfidò Carly.

 

Justin rise cupamente. “Diciamo che ho imparato qualcosa in prigione…” Sorrise malignamente, il suo volto privo di compassione “qualcosa che, ne sono certo, tu non vuoi che io ti faccia quindi, se ti senti così furba, è meglio che tu stia zitta.” ”

A difendere Carly interviene John, con il quale si è fidanzata durante i tre anni di vuoto. Sì, lo so, è un pairing senza senso, non facciamoci domande.

Justin però non ne vuole sapere di dargliela vinta, e al termine di un lunghissimo dialogo stracciacoglioni riesce a far dire ad un’impaurita Carly: “Stavo solo scherzando. Non avevo intenzione di mancarti di rispetto. Mi dispiace”.

 

“Sei perdonata, però se fai di nuovo una cosa del genere, chiedere scusa non sarà più sufficiente. Ti butterò fuori e ti farò cadere sul sedere. Capito?” ”

Niente, tre anni di galera ma certe cose non cambiano mai. Justin è sempre la solita merdaccia e Carly è sempre una povera indifesa vittima della situazione che riceve insulti immeritati.

Questa sfuriata non può far altro che dare a Kelsey un motivo in più per dire a Justin quello che gli deve dire. Poco dopo, rimasta sola con lui, Kelsey vince le sue incertezze e gli dichiara in faccia le parole che mai avrei sperato di veder uscire dalla sua bocca:

“ “Non voglio avere più niente a che fare con te.” ”

Ooooh, finalmente! Cazzo, sì! Era ora! Ce n’è voluto di tempo, ma finalmente Kelsey ha capito che Justin è un criminale pericoloso inaffidabile e per quanto tale non merita più alcuna considerazione! Halleluja! Halleluja! Halle…

Turbo: -Si vede lontano un chilometro che stai recitando. qual è la fregatura?-

…ebbene, a quanto pare Kelsey è arrabbiata con Justin perché lui si è fatto arrestare e quindi non ha potuto stare al suo fianco per tre anni. A detta di Kelsey, Justin le ha MENTITO quando, poche ore prima di andare a uccidere Luke, le aveva detto che sarebbe andato tutto bene.

Non per i suoi crimini, non per il suo comportamento inappropriato, no: Kelsey vuole chiudere con Justin perché lui le ha spezzato il cuore.

Segue un flashback che ci mostra Kelsey appena risvegliatasi in una stanza di ospedale con diversi punti di sutura in testa. Pare che, quando è svenuta dopo aver visto la notizia dell’arresto in televisione, la nostra eroina abbia sbattuto la testa contro lo spigolo di un tavolino e abbia subito una commozione cerebrale.

Cosa impossibile, visto che per subire una commozione cerebrale è necessario avere un cervello.

Al risveglio, Kelsey viene accolta dai suoi apprensivi genitori. La madre, Melissa, è restia a spiegarla come mai si trova in ospedale, ma il padre, Paul, non è dello stesso avviso e vuole tagliare corto.

“ “Per l’amor del cielo, Melissa!” ruggì mio padre, spingendola da parte, scuotendo vigorosamente la testa “Ne abbiamo già discusso” Ribollì a denti stretti, i suoi occhi incupiti di disgusto “è solo colpa sua se Kelsey è finita in ospedale” sputò velenosamente, la sua voce talmente severa da farmi sentire brividi sulla pelle “La colpa è sua e di nessun’altro quindi smettila di difendere quel maledetto ragazzo oppure giuro su Dio-“ si interruppe prima di finire la frase, la sua mascella tremante di rabbia. ”

Con calma, i genitori le rispiegano quel che è successo. Poco dopo all’ospedale arriva anche Bruce, per darle un’altra brutta notizia: non solo Justin è stato arrestato, ma resterà in galera per anni.

Come vuole la tradizione, Kelsey ci mette un po’ a capire il concetto.

“ “Cosa vuoi dire?”

 

“È nella merda, Kelsey. Non penso riuscirà ad uscirne.”

 

Le lacrime mi riempirono gli occhi mentre scossi la testa. “No…” Sussurrai. “No, lui se la caverà Lui ne uscirà, lo fa sempre.”

 

“Hanno prove contro di lui, Kelsey. Lo hanno visto. Non c’è modo che esca di prigione. La polizia ha ottenuto ciò che stava cercando da anni. Hanno le prove per rinchiuderlo… per sempre.” ”

Si torna al presente, e… Non sparatemi, ma in questo frangente provo pena per Justin. Insomma, leggete un po’ con che razza di argomentazioni deve ragionare!

” “Tu me l’avevi promesso…”

“Ho sperato… Ho sperato che nulla di tutto questo accadesse e non sarebbe accaduto se Luke non mi avesse teso una fottuta trappola.”

“Tu pensi con la tua rabbia invece che con la tua testa. Hai almeno pensato a come mi sarei sentita io?” Lo fissai, scioccata dalla sua arroganza (Nota di FearTear: ma arroganza di cosa? L’arroganza l’ha avuta prima con Carly, adesso sta cercando di spiegarsi!) “Davvero pensavi che Luke non avrebbe fatto una cosa del genere? Se non sbaglio, Bruce di ha detto innumerevoli volte che non puoi aggredire qualcuno appena dopo essere stato interrogato dalla polizia. Devi aspettare ed è ciò che avresti dovuto fare ma invece hai fatto ciò che fai sempre. Non ascolti mai.” “

Okay, fin qui Kelsey avrebbe anche ragione… se non fosse che sta sgridando Justin per essersi fatto beccare invece che per aver ucciso Luke. Che, ricordiamolo, era stato picchiato e ridotto all’impotenza fisica, per cui non si è trattato nemmeno di legittima difesa da parte di Justin!

Perché, no, a detta di Kelsey, Justin avrebbe fatto una cosa ben peggiore del togliere la vita a qualcuno!

” “Io non ti ho mai lasciata” sibilò Justin “ero sempre lì… nel tuo cuore e tu lo sai.”

“Ma non eri lì fisicamente e questo è ciò di cui avevo bisogno; avevo bisogno di sentire che tutto si sarebbe risolto” lo guardai “E tu non hai potuto farlo.” “

Kelsey, tesorino mio bello, nulla ti vietava di andare a fargli visita in prigione o quantomeno scrivergli.

Inoltre, vorrei ricordare che nella scorsa fanfiction Justin ha cercato di spiegare milioni di volte a Kelsey che stare con lui è pericoloso, che lui è un assassino, ha la polizia alle calcagna e tutto il resto.
Justin l’aveva avvertita, ma Kelsey, accecata dall’amore, ha fatto finta di nulla ed ha invece convinto Justin a non rompere la relazione.

Quindi, mi dispiace dirlo, ma Kelsey adesso non può dire che Justin “l’ha delusa” se il rischio di finire in galera era palese!

Justin cerca disperatamente di dire che gli dispiace e che non ha mai smesso di amarla e di pensare a lei, ma Kelsey proprio non ne vuole sapere di vedere le cose dalla sua prospettiva.

” “Se tu mi amavi non mi avresti mentito!” lo schernii, la rabbia che cresceva in me per quanto ne avessi abbastanza “Tu mi avevi promesso che ci saresti stato. Tu hai detto che avresti fatto tardi ma che saresti arrivato.” “

Ma che ragionamento è? Non è che se Pinocchio dice “domani c’è il sole” e invece domani piove gli si allunga il naso!

Questo non significa “mentire”! E si che tu, cara Kelsey, dovresti essere un’esperta in materia!

L’unica bugia che Justin le ha detto è stata quando Luke è entrato di notte in camera sua per toccarla. Era una bugia a fin di bene, per non farla preoccupare… ma, indovinate un po’, Kelsey è arrabbiata anche per questo!

” “Non mi hai nemmeno detto che Luke mi stava guardando…” Feci una pausa, serrando i miei occhi “Ho dovuto saperlo da John che Luke era lì… nel mio letto” Mi morsi il labbro, incapace di credere alle parole che stavano uscendo dalla mia bocca, così come ero incapace di credere che fosse stato John il primo a dirmelo “Luke mi ha toccata, e tu mi hai fatto credere che fosse qualcos’altro! Mi hai fatto credere che mi ero immaginata tutto ma in realtà tu sapevi chi era e non hai avuto il coraggio di dirmi che era Luke?!”

“Lo avrei sistemato! Per questo non te l’ho detto!” Justin urlò, tirandosi i capelli, i suoi occhi che si tingevano di una sfumatura scura di marrone “Non volevo farti preoccupare. Pensavo che sarei riuscito a sbarazzarmi di lui e che non ci sarebbe stato nulla di cui preoccuparsi-“

“Ma invece ti sei fatto arrestare” risposi con voce strozzata, guardandomi le mani mentre sentivo una sostanza calda scivolarmi sulle guance e in quel momento capii che avevo fallito nel rimanere composta “Per Dio, come hai potuto essere così stupido?” “

Vorrei precisare, per chi si fosse sintonizzato solo adesso, che Kelsey, a differenza di Justin, è una ragazza “normale”: non è una delinquente, ma una studentessa con la fedina penale pulita. Se fosse stata una criminale, allora avrei compreso la sua rabbia nei confronti di Justin per essersi fatto arrestare come un pollo. Ma, siccome così non è, Kelsey sta facendo semplicemente la frignona.

A questo punto, Justin ricorda a Kelsey che se ha ucciso Luke è stato per far sì che lui non le facesse più del male. Sarebbe una cosa scontata e inutile da precisare, ma… Leggete.

“ “Stavo cercando di proteggerti!” Justin urlò.

“Proteggermi!” lo imitai per deriderlo “Proteggermi da COSA?” sputai, la tensione che cresceva nell’aria.

“Luke” rispose Justin “All’inizio, quando ho scoperto che quel bastardo buono a nulla ti stava guardando-“

“Aspetta, cosa?” lo fissai in completo shock “Lui mi stava guardando?” ”

 

“ “Justin mi guardò. “Sì” Sospirò, agitando una mano per aria come se i ricordi fossero ancora nitidi nella sua mente “Mi ha telefonato quella notte e mi ha detto esattamente quello che indossavi, per questo sono andato, per tenerti al sicuro.”

“Wow, le cose vanno di bene in meglio” emisi un sospiro tagliente, ribollendo dalla rabbia che pulsava nelle mie vene “C’è altro che mi hai tenuto nascosto quella notte?” “

D’accordo, a onor del vero Luke ha spiato Kelsey due volte: la prima volta da lontano (quella che ha appena citato Justin, quando gli ha telefonato per dirgli com’era vestita Kelsey), e la seconda quando Luke è entrato di notte in camera… però COSA CAMBIA? Perché caspita Kelsey deve fare l’offesa per una quisquilia del genere?

E inoltre, come caspita ha fatto Kelsey a capire che Justin, dicendo semplicemente “quando ho scoperto che Luke ti stava GUARDANDO”, si stava riferendo a un momento diverso?

Ma soprattutto… Ma porca di quella vacca! In casi come questo, di solito la protagonista femminile dovrebbe fare due sole cose: chiudere definitivamente con il fidanzato in quanto criminale, oppure capire che ha agito per amore e si è fatto tre anni di galera per lei e comprenderlo!

Ma arrabbiarsi perché Justin ha (giustamente) tenuto nascosto che Luke la stava spiando ed era pure entrato in camera sua di notte, non sta né in cielo né in terra!

A Justin, poraccio, non rimane che sbattere in faccia a Kelsey quello che ho sottolineato poco fa, ovvero che lui l’aveva avvertita della pericolosità della loro relazione e che lei non aveva voluto sentire ragioni.

” “Te l’ho detto s’in dall’inizio” Justin fece una pausa, strizzando gli occhi e prendendo un respiro profondo prima di riaprirli e fissarmi dritto negli occhi “che non sarebbe stato facile. Ti ho detto che la mia vita non era una passeggiata, e sai cosa mi hai risposto? Mi hai detto che non te ne saresti andata. Che saresti rimasta al mio fianco, non importa quante volte avessi commesso delle cazzate.”

“E tu mi hai promesso che non mi avresti mai fatto soffrire” mi strozzai nelle mie lacrime, guardandolo con tutto il dolore che potevo esprimere, tutte le emozioni che ho trattenuto per tre anni che venivano rilasciate “Mi hai detto che ci saresti stato… Mi hai detto che non ti sarebbe successo nulla. Te lo ricordi?” “

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” “Mi hai mentito… Mi hai fatto credere che le cose sarebbero andate bene fra di noi! Mi hai fatto sperare che saremmo potuti stare finalmente insieme senza più drammi, ma era tutta una grossa bugia, non è vero?”

“No” Justin scosse la testa “Anch’io lo pensavo! Per questo ho ucciso Luke; lo volevo fuori dai giochi! Volevo che sparisse così non avrei avuto più nulla di cui preoccuparmi! Non volevo mentirti, volevo dirtelo ma non potevo andare ad affrontare Luke sapendoti in ansia per me. Non potevo farti stare in pensiero!”

“Ma invece hai preferito che io lo venissi a sapere dal telegiornale?” guardandolo con occhi spalancati, mi rizzai in piedi completamente incredula “Mi sarebbe piaciuto almeno SAPERE che tu stavi andando a fare una cosa così pericolosa, così incosciente, e non hai nemmeno pensato alla possibilità che io sarei venuta a scoprirlo da qualcuno che non fossi tu!” urlai istericamente “Lo sai quanto è stato doloroso venire a sapere cos’era successo e che tu non avresti fatto più parte della mia vita per molto… MOLTO tempo?” “

SONO SOLO TRE ANNI, COGLIONA!

E tu Justin, datti una svegliata! Hai mandato a cagare Carly per una cazzata, e a Kelsey invece non dici nulla?

Fanwriter91: – Kelsey è una Hope, ricorda. Anche se non fa nulla di diverso dalle altre, vedi la povera Kayla, tutti devono cadere ai suoi piedi. –

Trovandosi a corto di argomentazioni, Justin ricorre all’unica cosa che può fare: dopo qualche istante di silenzio, timidamente comincia ad accarezzare le guance di Kelsey per asciugarle le lacrime, sussurrarle parole dolci, chiederle scusa e prometterle che non la farà soffrire mai più.

Kelsey, ovviamente, cede.

“ ” Combattei l’urgenza di piangere, il mio cuore che ascoltava ogni sua parola. “Io vorrei crederti…” iniziai a scuotere la testa, i miei denti che affondavano nel mio labbro inferiore.

“Allora fallo” mormorò Justin “Credimi quando ti dico che ti farò di nuovo innamorare di me.”

Lasciai uscire un lieve sospiro, i miei occhi che fissavano tristemente i suoi. “Non ho mai smesso di amarti”, avrei voluto dire… ” ”

Ebbene sì, dopo tutti questi proclami di mollarlo e questo lunghissimo dialogo tedioso e senza senso, alla fine Kelsey viene meno ai suoi propositi e torna ad essere la cagnolina di Justin. Ipocrisia e incostanza, ecco i due aggettivi che descrivono meglio questa merda di protagonista.

Kelsey, di Hope ne ho viste tante ma tu sei la peggiore di tutte… Anzi, fai talmente schifo che nemmeno le altre Hope ti vorrebbero come amica! L’unica “Hope” che meriti di frequentare è la Hope’s Peak Academy!

Credimi, il preside Monokuma sarebbe felicissimo di fare la tua conoscenza!

…uff. Un capitolo è andato, ne mancano cinquantuno.

Fatta la pace, Justin e Kelsey si mettono a giocare a rincorrersi per tutta la casa, farsi il solletico a vicenda e poi chiudersi in camera per coccolarsi, baciarsi, ripetere di nuovo il dialogo che hanno avuto cinque minuti prima, spogliarsi e infine fare sesso con tanto di penetrazione senza preservativo (e senza gravidanze indesiderate, buon per noi).

Dopo il sesso Kelsey si addormenta e Justin ne approfitta per scendere in salotto e farsi una birra con i suoi compari. In un dialogo infantile e pieno di cliché, si scopre che tutti quanti i componenti della banda hanno trovato una fidanzata nel frattempo. Di queste disgraziate sconosciute veniamo solo a sapere il nome e che sono sexy (ovviamente le battute sessiste sulla bellezza come metro di paragone non potevano mancare).

Poi Justin torna a parlare con John del fatto che si sia fidanzato con Carly (il come non lo sapremo MAI), e che deve stare attento perché quella ragazza porta guai.

“ “Quella puttana potrà anche non piacermi ma adesso è un tuo problema, non mio. Non lascerò che lei infili il culo nei nostri affari. Non mi fido di lei e nemmeno tu dovresti ma sarebbe un errore tuo, non mio.” Mi leccai le labbra, fissandolo intensamente, i miei occhi che praticamente bruciavano i suoi “Sono felice che tu abbia trovato qualcuno, ma non credere che io lasci correre le cose che ha fatto solo perché sei mio amico.”

 

“Vuoi dire quando ti ha salvato il culo (Nota di FearTear: con una falsa confessione alla polizia per fornirgli un alibi)? Okay.” John sibilò, chiaramente contrariato da quel che avevo detto.

 

“Ho dovuto spaventarla per costringerla ad aiutarmi. Se io non avessi minacciato quella puttana-“

 

Prima che potessi finire di parlare, un pugno poderoso mi volò in faccia, colpendomi dritto sulla mascella. ”

https://www.youtube.com/watch?v=JJDhNdJ7RWw

John, sei l’eroe che questa storia non merita! Cantagliele a quello stronzo! E già che ci sei cerca di risvegliare il buon senso dell’autrice!

Justin restituisce il pugno “facendo volare John all’indietro”, ma John torna all’attacco verbale.

“ “Non osare mancare di rispetto alla mia ragazza, Justin. A te piacerebbe che io chiamassi Kelsey a quel modo?”

 

“Non ne avresti il tempo; ti ucciderei ancor prima che tu possa finire di pensare la frase!” sogghignai, muovendo la mascella per controllare che non fosse rotta.

 

“Lo stesso vale per me. Carly non deve piacerti per forza, ma almeno nei miei confronti abbi il rispetto di non insultarla, specialmente dopo tutto quello che ha fatto per te.” John si sfregò via il sangue dal naso. “Era CARLY quella che ha consolato la tua ragazza ogni volta che piangeva fino ad addormentarsi. Era LEI quella che l’ha confortata e le ha assicurato che tu te la saresti cavata. Era LEI quella che se ne è presa cura. LEI c’era per Kelsey, quando tu non l’hai fatto.” ”

Prima che la discussione possa degenerare, da dietro la porta fa capolino Kelsey, evidentemente svegliatasi per il baccano. Justin la riaccompagna in camera e se la bacia e abbraccia di nuovo, promettendole che non se ne andrà mai più dalla sua vita.

È l’alba di un giorno nuovo: i due piccioncini si risvegliano, Justin ribadisce per la centomillesima volta che gli dispiace e che non rifarà più gli stessi errori, Kelsey sospira con un velo di tristezza ma poi si ricompone e si veste per scendere a far colazione.

Finalmente, grazie ad un monologo interiore, scopriamo come Kelsey ha vissuto e continua a vivere.

” Vestendomi in un paio di jeans attillati e una maglia di flanella, infilai un paio di Toms prima di avviarmi per le scale e nella cucina. Era ormai diventata una routine quotidiana da quando Justin era stato arrestato; avevo cominciato a frequentare quella casa sempre più spesso sperando che ritornasse, che ho praticamente finito per abitare lì, oltre all’appartamento che condivido con Carly.

Quando ho compiuto diciannove anni e ho iniziato il college, ne ho avuto abbastanza dei miei genitori e delle loro umiliazioni, i loro rimbrotti, la loro maleducazione e la loro incapacità di capire come mi stessi sentendo, ed ho pensato che sarebbe stato meglio andarmene proprio.

Non chiedetemi come ho fatto; nemmeno io lo so ma non importa, ero finalmente libera dalla loro morsa e potevo vivere la vita che IO volevo.

Ovviamente continuavo a tenermi in contatto con loro, gli facevo visita quasi ogni giorno quando ne avevo l’occasione. Specialmente venivo per Dennis: aveva visto anche troppo nell’anno in cui avevo conosciuto Justin, e ho pensato che fosse mio dovere assicurarmi che stesse bene. “

Ricapitolando:

-Kelsey (allora sedicenne) dopo l’arresto ha cominciato a vivere nella casa di Justin, in compagnia dei membri della gang;
-Kelsey (appena diciannovenne) ha smesso di vivere con i suoi genitori insensibili ed è andata a vivere con Carly;
-Kelsey fa visita ai suoi genitori e a suo fratello minore praticamente ogni giorno in cui poteva.

Solo io ci vedo una serie infinita di contraddizioni in tutto ciò?

Ma non vale la pena di farsi domande, se pure l’autrice ha l’ardire di far dire a Kelsey una frase come “Non chiedetemi come ho fatto; nemmeno io lo so ma non importa”!

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Oh, giusto per ricordare: i genitori di Kelsey vengono qui descritti come dei bigotti severissimi che tengono la figlia in clausura sette giorni su sette e non approvano le sue frequentazioni, ma a conti fatti se sono stati rigidi lo hanno fatto solo in risposta ai pessimi atteggiamenti di quest’ultima (mancanza di rispetto, uscite di nascosto di notte, parolacce, portiere sbattute, bugie, scarso rendimento a scuola SENZA DIMENTICARE LA SUA OSSESSIONE PER UN ASSASSINO E L’APOLOGIA DEI SUOI CRIMINI).

La presunta “incapacità di capire come si sentono gli altri” non ce l’hanno loro, ma Kelsey stessa, che mai, MAI si è fermata un attimo a pensare che le persone hanno fatto delle cose che lei non approva solo ed esclusivamente per il bene suo.

Andiamo avanti. Arriva anche Justin, scherza un po’ con i compagni riguardo le loro fidanzate, poi si accorge che Kelsey indossa dei vestiti diversi rispetto a quelli con cui era andata a dormire, e grazie a questo dettaglio insulso si torna a parlare della sua lontananza in prigione.

” “Ho dei vestiti di ricambio qui” mormorai, la tensione imbarazzante che cresceva intorno a noi. Era chiaro che Justin non sapeva nulla di ciò che era successo negli ultimi anni.

“È rimasta qui un paio di notti a settimana mentre eri via” spiegò Bruce. “

E questi amiconi non gli hanno mai telefonato? Manco una lettera? Lo hanno lasciato all’oscuro di tutto per tutto il tempo?

Giusto per far sentire Justin ancora di più una merda, John informa Kelsey che Carly ha chiamato per ricordarle che tra mezz’ora deve essere a scuola. Justin si stupisce nel sapere che Kelsey va al college, e John infila il coltello nella piaga un’altra volta affermando che “Forse se tu fossi stato qui negli ultimi tre anni, lo avresti saputo”.

Devo essere sincero, io a leggere questo pezzo ho pensato “sì, d’accordo, però adesso basta”. Justin è stato in galera (per pochi anni, ma c’è stato), ha scontato la pena, non c’è bisogno di rinfacciarglielo ogni volta. E di sicuro non hanno diritto di rinfacciarglielo proprio loro, che non sono finiti in prigione grazie a Justin che si è assunto tutte le colpe!

Segue una rissa sfiorata con tanto di minacce di morte a vuoto, poi Bruce riesce a calmare Justin proponendogli di accompagnare Kelsey a scuola. I due piccioncini salgono in macchina, e Kelsey ci mette involontariamente del suo per far incazzare Justin ancora di più:

“ “So che è passato un bel po’, ma immagino tu sappia ancora come si guida una macchina.”

Strappandomi le chiavi dalle mani, Justin ruggì leggermente “Perché me lo devono rinfacciare tutti? Lo so che È PASSATO UN BEL PO’, ma dannazione, non ho perso la mia fottuta memoria.” “

Durante il viaggio in macchina Justin si calma, lui e Kelsey hanno il solito dialogo in cui lui le chiede scusa, lei ribadisce che non c’è bisogno ma comunque non vuole essere trattata come se fosse di porcellana (quindi fragile), Justin le ripromette che non la farà più soffrire e che d’ora in avanti le cose andranno sempre meglio e staranno sempre insieme, e infine Kelsey si addolcisce e chiede conferma.

” “Stai cercando di dirmi che staremo insieme per molto tempo?” “

Vi cito il commento di una lettrice perché mi ha fatto troppo ridere:

-No stronza non è quello che sta cercando di dirti. Fammi un favore e buttati nella spazzatura per aver chiesto una domanda così stupida. PERCHÈ QUESTO PERSONAGGIO È COSÌ AIUTO

Davvero, ma è possibile che a Kelsey bisogna sempre spiegare tutto?

Poco dopo i due arrivano finalmente davanti al college. Prego notare come nessuno si scandalizzi nel vedere un famigerato assassino appena uscito di prigione che accompagna a scuola una studentessa.

I due si danno un altro bacino, ma subito dopo l’atmosfera viene rovinata quando Kelsey spiega che sarà Carly nel pomeriggio a riportarla a casa.

” “Sì Justin. Carly. È lei che da un po’ di tempo mi ha accompagnato da casa a scuola.”

“Ah sì? Beh adesso sono tornato in città quindi puoi dirle di andare a fanculo” sogghignò attraverso un respiro tagliente.

“Justin!” Gridai in disaccordo con la sua scelta di parole nei confronti della mia migliore amica.

“Cosa?” sentenziò senza tatto, senza che gliene fregasse nulla.

Corrugando la fronte, scossi la testa. “Niente. Ci rivediamo a casa…” “

Ma a fanculo ci andate voi due piuttosto! Kelsey perché non si sbatte un minimo a difendere la sua migliore amica, e Justin perché è un ipocrita del cazzo. Quando il POV si sposta su di lui, abbiamo modo di sentire cosa ne pensa questa merda d’uomo della povera Carly.

” “Il viaggio verso casa fu un irritante stronzo (Nota di FearTear: sì, si riferisce al viaggio di ritorno come se fosse una persona fisica) perché tutto ciò a cui riuscivo a pensare era come avrei potuto trattenermi dal mutilare John e sfamare i cani con i suoi arti per avermi osato parlare in quel modo.

E tutto a causa della cara vecchia Carly Risi, QUELLA STUPIDA PUTTANA.

Quella puttana di Carly mi avrebbe anche aiutato con la polizia ma solo perché non voleva che io la uccidessi. Non ho paura di uccidere nessuno, uomo o donna che sia, e Carly lo sapeva. È stato saggio da parte sua fare quello che doveva fare per restare viva, ma adesso stava tenendo John per le palle e quell’idiota è così accecato dall’amore che non la vede per ciò che è davvero: una piccola ipocrita stronza. “

fanwriter91: – Wow, riuscirà mai a mettere due parole in croce senza insultare una poveretta che ha fatto così perché non voleva essere abbandonato dall’amica? Ha agito per quello, non tanto per paura. Povera ragazza… –

Evgenij:- Anche per paura, non c’è nulla di cui vergognarsi, avendo a che fare con questo psicopatico di Justin! In ogni caso, come cattivo questo Justin è scritto benissimo: se solo non fosse il love interest e dovesse quindi essere sempre perdonato.-

Per chi non se lo ricordasse, rivediamo un po’ cosa ha fatto di male Carly per meritare l’odio di Justin:

-ha spifferato ai genitori di Kelsey che la figlia aveva iniziato a comportarsi fuori dagli schemi, mentire e soprattutto frequentare un presunto assassino.

E basta. E. BASTA! Dopo quell’avvenimento, a parte Kelsey che s’è messa a piangere per cinque minuti, non è successo nulla di male! I genitori hanno dato il beneficio del dubbio a Kelsey, le hanno permesso di vedersi ancora con Justin, le hanno pure consentito di andare con Justin a far visita alla famiglia di quest’ultimo, e infine hanno organizzato una cena insieme (poi rovinata da Luke, ma Carly non c’entra nulla).

Con che faccia di merda Justin pretende che John la smetta di rinfacciargli i tre anni in galera, quando lui per primo si rifiuta di perdonare Carly per aver fatto la spia coi genitori di Kelsey?

E in che modo Carly sarebbe “ipocrita”? Forse perché si è messa con John, che è un criminale? Molte lettrici nei commenti paiono essere d’accordo con lui, e io ho sempre più voglia di camomilla.

fanwriter91: – Beh, tieni presente che queste sono le stesse che s’immedesimano in Kelsey, una sociopatica schizofrenica. –

Justin torna a casa, litiga di nuovo con John, Bruce cerca di fare da paciere, sia John che Justin lo prendono in giro per il suo comportamento “pacifista”, poi tutti e tre si mettono a ridere e Justin si mette a sfregare la testa di Bruce con le nocche.

Così, a caso proprio.

Il bel momento viene però interrotto da una telefonata, e Bruce informa i ragazzi che una gang chiamata The Snipers è appena arrivata a Stratford e vuole subito incontrare i nostri “eroi” per mettere le cose in chiaro.

Nel frattempo, al college, al termine delle lezioni Kelsey va a sbattere contro un ragazzo dai brillanti occhi blu e i modi galanti, che si presenta come Tanner Evans.

Kelsey fa per presentarsi a sua volta, ma Tanner la anticipa dicendole che sa già come si chiama, e soprattutto che è la fidanzata di Justin Bieber. DUN DUN DUUUN.

A questo punto Kelsey si stupisce e inizia a sospettare di questo tizio. Insomma, la relazione tra Kelsey e Justin dovrebbe essere una cosa conosciuta da pochissima gente, non è che Kelsey si è fatta accompagnare a scuola da Justin, specialmente dopo che la notizia della sua scarcerazione è apparsa in tutti i telegiornali… Adriana, ma le rileggi le cose che scrivi???

Sopraggiunge Carly, Tanner fa un po’ il galante anche con lei poi i tre si salutano, durante il viaggio di ritorno in macchina Kelsey ripete a Carly per filo e per segno quello che è successo, poi, quando arrivano a casa di Justin, Kelsey lo prende in disparte e ripete anche a lui la stessa storia.

Qualsiasi scrittore con un minimo di rispetto per i lettori taglierebbe queste parti, riassumendole con frasi del tipo “raccontai a Carly/Justin tutto quello che mi è capitato”. Ma Adriana, che a quanto pare non conosce mezze misure, ha preferito scrivere ogni parola pronunciata da Kelsey (corredandola con gli immancabilissimi dettagli delle sue morsicate di guance, alzate di occhi al cielo e metafore inutili), finendo per occupare ben tre quarti di capitolo.

Inizio a capire come mai la gente odia i flashback negli anime.

Mattheus93: -Io non ho mai sopportato i filler riassuntivi di Ken il Guerriero.-

Justin si incazza subito come una biscia e vorrebbe incontrare Tanner Evans per impedirgli di avvicinarsi ancora a Kelsey, ma quest’ultima riesce a calmarlo e a riportare su di sé l’attenzione.

“ “Io ti conosco e so che non appena ne avrai l’occasione lo ucciderai, e io non posso permettere che tu finisca ancora in prigione perché, per essere onesti, non penso che riuscirò a resistere altri tre anni senza di te.” ”

Perché ovviamente, cari lettori, non è il reato di omicidio la cosa più grave, ma essere arrestati e stare lontani dalle vostre fidanzate!

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Evgenij:- A me ‘sta cosa dei tre anni di prigione per un omicidio continua a non tornare proprio per niente, tra l’altro!-

Justin chiede scusa e ribadisce per la centomillesima volta che gli dispiace di aver fatto soffrire Kelsey, però giusto per sicurezza decide lo stesso di informarsi riguardo il sospetto Tanner Evans. Grazie ad un computer in dotazione alla gang e ad un programma specializzato (perché cercare il nome su Facebook era troppo mainstream), si scopre che Tanner Evans è apparentemente uno studente modello trasferitosi da poco dal Colorado. Niente di cui preoccuparsi.

Quella sera, dopo aver guardato tre film senza interruzioni, Kelsey e Justin vanno a letto e si scambiano la buonanotte. Soltanto Kelsey però si addormenta: anche se gli dispiace da matti tenerle nascosti i suoi affari (ma a ‘sto punto lascia perdere proprio con la criminalità!), Justin si deve recare insieme al resto della banda all’appuntamento con gli Snipers.

Bruce avverte il gruppo che dovrà essere un incontro pacifico, senza violenza e senza omicidi, ma Justin all’insaputa di tutti decide lo stesso di portarsi una pistola. Oh, non impara mai!

L’allegro gruppetto si dirige al luogo dell’appuntamento, un capannone abbandonato in una zona della città piena di capannoni abbandonati. Fanno appena in tempo ad entrare, che vengono accolti da una vecchia conoscenza di Justin.

“ Voltandomi, incontrai gli occhi dell’unica persona che non avrei mai pensato avrei più rivisto. ”

Così finisce il capitolo. Non siete un minimo incuriositi? Chi mai può essere questa persona che Justin già conosce?

Jennifer, la sua ex-fidanzata? Jason McCann, il dinamitardo che ha ucciso sua sorella? O magari Luke, tornato dall’aldilà per vendicarsi?

All’inizio del capitolo successivo, dopo una lunghissima e ridondantissima scena in cui le due gang rivali si insultano a vicenda, scopriamo che il tizio misterioso si chiama Cole Santangelo e Justin una volta gli ha fregato dei soldi in una maniera che non verrà mai spiegata chiaramente.

Esatto, signori. Tutta la suspense, tutto il mistero, e poi è solo un personaggio nuovo. Un po’ come se il colpevole di un episodio di Scooby Doo fosse un tizio mai apparso prima.

Scrittori in erba, NON prendete esempio!

Cole, in cerca di vendetta, fa per saltare addosso a Justin e strangolarlo, ma Justin lo sorprende tirando fuori la pistola. Dal nulla spuntano fuori altri componenti della banda degli Snipers, ma Justin li obbliga a stare indietro e li minaccia di far saltare le cervella a Cole. Gli Snipers si arrendono, pur avendo anche loro delle pistole (che criminali spaventosi…).

 

fanwriter91: – Ovviamente saltano fuori tutti assieme. Non è che hanno posizionato un cecchino sugli spalti oppure lasciato qualcuno fuori. Autrice, non dico che dovresti passare anni a fare ricerche, ma guardati qualche film sulla mafia almeno! –

Evgenij:- Ma poi, “sniper” vuol dire appunto “cecchino”! E questi non fanno saltare le cervella a Justin non appena vedono che è armato?! Era più temibile la banda di LUI!-

Ma a risollevare il loro morale arriva il loro capo… che dunque non era Cole, nonostante la sua presentazione facesse intendere il contrario… E i due leader rivali fanno le presentazioni ufficiali.

“ Scrollò le spalle, porgendo la mano. “Lyndon Mathews.”

Rifiutai la stretta di mano, sbuffando. “Justin Bieber.”

“So chi sei” ghignò prima di guardare alle proprie spalle “loro sono Peter McCall, Sammy Costentino, e penso tu conosca già Cole Santangelo.”

Mettendo via la pistola, mi girai verso i miei compagni “Bruce Santos, John Rivera, Marcus Sorella e Marco Messina.” ”

Sono quasi tutti italoamericani. Gli mancano solo la pizza, il mandolino e l’accento di Super Mario.

Tra Justin e Lyndon avviene il solito scambio di battute, che già aveva infestato la storia precedente, consistente in dichiarazioni di odio, minacce di morte senza sostanza e ostentazioni di pericolosità più ridicole che preoccupanti.

Per riassumere: Lyndon rinfaccia a Justin di essere finito in prigione per l’omicidio di Luke, Justin in risposta lo stende con un pugno e lo blocca al tappeto premendogli la pistola alla tempia, Lyndon lo sfida dicendogli che non ha le palle, e Justin risponde con una frase che suonerebbe intimidatoria… se non fosse piena di contraddizioni!

“ “È quello che ha pensato anche Delgado prima che ponessi fine alla sua vita.” Sfregandomi i denti, serrai la mascella. “Ora, sarei anche finito in prigione ma non farti strane idee. Vedi, la sola ragione per cui è successo è perché quel povero pezzo di merda mi ha teso un’imboscata. Che stronzo furbo, sapeva che ero al mio punto di ebollizione e ha pensato che, se proprio doveva essere ucciso, tanto valeva trascinarmi con lui.” Scrollai le spalle. “Ma Parker, Jenkins, Morelli, Donnie, Scrappy, Tommy e Stevie non hanno avuto la stessa mentalità di quel bastardo. Sono morti senza lasciare traccia ed è così che mi sono fatto un nome da queste parti. Io uccido e lo faccio sembrare un incidente. Nessuno per anni è mai riuscito a sconfiggermi e le cose non cambieranno solo perché tu pensi di avere ciò che serve.” ”

Insomma, Justin si vanta di essere pericoloso e di non essere mai stato battuto da nessuno… nella stessa frase in cui ha ammesso di essere stato battuto in furbizia da Luke. Adriana, lo sai che questa cosa non ha senso?!

Fanwriter91: – Fermo lì, segui il discorso:
“Sono morti senza lasciare traccia ed è così che mi sono fatto un nome da queste parti. Io uccido e lo faccio sembrare un incidente”. Come può essersi fatto un nome senza lasciare prove che abbia agito lui? Ora, la polizia in teoria dovrebbe indagare (anche se qui basta la confessione di una minorenne per scagionare il boss locale) e notare che gli uccisi erano collegati a Justin, ma così facendo si ammetterebbe che lui è nel giro, che è una prova che lui commetta reati… ma se non ci sono prove allora vuol dire che nessuno ha mai sospettato di lui… se non hanno mai sospettato di lui allora nessuno o quasi dovrebbe parlare di lui… è una contraddizione interna! Praticamente è come dire “non ho mai mostrato a nessuno il mio volto e non ci sono né foto né video che mi ritraggano, per questo tutto il mondo sa che faccia ho!”-

Infine, per “dar fede” al suo soprannome di Danger, Justin preme il grilletto e… spara un colpo d’avvertimento a pochi centimetri dalla testa di Lyndon, avvertendolo che la prossima volta non mancherà il bersaglio.

E io dovrei seriamente essere spaventato da questo bamboccione? Altro che criminale famigerato in tutta America e provincia, Justin qui è solo un delinquentello da quattro soldi che ha solo la fortuna di operare in una città in cui la polizia è più disorganizzata di lui!

Matsuda: – E complimenti ai criminali, eh. Che sono rimasti imbambolati per tutto il tempo. Davvero attenti alla protezione del loro capo. Ci fossi stato io…- (Lucida soddisfatto la sua pistola mentre Light suda freddo.)

E poi dovrebbe davvero smetterla di vantarsi di aver fatto passare i suoi omicidi per “incidenti”. Se fosse bravo a non lasciare tracce come dice, la polizia non avrebbe nemmeno potuto iniziare a sospettare di lui!

fanwriter91: – Certo, come quella volta che in un ristorante, davanti a decine di persone e forse anche a qualche telecamera ha urlato “ucciderò il tuo culo e lo farò passare per un incidente, quanto è vero che mi chiamo Danger!”-

Tornati al covo, i ragazzi trovano Kelsey e Carly ancora sveglie. Bruce cerca di spiegare che erano andati a mangiare qualcosa, ma Kelsey sospetta qualcosa. Rimasta di nuovo sola con Justin, la nostra eroina cerca di fargli sputare fuori la verità in un dialogo riassumibile grossomodo così:

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Ebbene sì, stavolta Justin sta DAVVERO mentendo (non quando ha “mentito” a proposito del fatto che si sarebbe presentato alla cena con la famiglia di Kelsey), ma costei, forse rincoglionita dal sonno, gli crede e i due tornano a dormire vicini vicini.

La mattina dopo Kelsey si prepara per andare a scuola, ma Justin la prega di restare con lui perché ha organizzato un fine settimana di vacanza. Lui e lei, soli soletti, per recuperare il tempo perso, in un posto a sorpresa.

Kelsey non ci pensa su e fa i bagagli.

Perché marinare la scuola per stare con un criminale è cosa buona e giusta!

Durante il viaggio in auto, Kelsey, non sapendo aspettare cerca in tutti i modi di far dire a Justin dove lo sta portando, prima con domande assillanti, poi con dei succhiotti mentre lui è impegnato al volante (giusto per sputare in faccia alla prima regola di sicurezza alla guida: non disturbare il conducente)… infine, notando che Justin sta avendo un’erezione, lo convince ad accostare, abbassare lo schienale del sedile e farsi fare un bel pompino.

Guida pericolosa e atti osceni in luogo pubblico: in mezzo capitolo Kelsey sta facendo commettere a Justin più crimini di quanti ne abbia fatti in una storia intera.

Per loro fortuna nessun vigile li becca, e così arrivano a destinazione: un piccolo cottage di montagna, usato dalla famiglia di Justin per le vacanze invernali (come Justin abbia le chiavi nonostante sia rimasto lontano per anni dalla famiglia sin da quando era minorenne, non ci è dato saperlo).

Nel bel mezzo di un’altra sessione di sesso selvaggio, Kelsey trova il coraggio di chiedere a Justin com’era vivere in carcere, e nel frattempo ne approfitta per chiedergli scusa per il suo comportamento del primo capitolo.

“ “Quando sei stato rilasciato, ti ho scaricato addosso tutti i miei problemi. Ho urlato e gridato, ma non ti ho lasciato il tempo di spiegarmi cosa hai passato tu e per questo mi sento… colpevole.” ”

Un po’ tardino per le scuse ma, ehi, accontentiamoci.

Justin inizia a raccontare e noi veniamo catapultati in un altro flashback, che fa ridere per quanto cerchi di far passare il protagonista come un badass invincibile che in vita sua ne ha viste tante.

Per citare qualche perla:

“ “Bieber!” Una voce tagliente e minacciosamente distorta dal disgusto mi richiamò bruscamente. Alzai gli occhi al cielo a quel suo patetico tentativo di sembrare minaccioso…

 

Camminando accanto agli altri animali ingabbiati -ops, volevo dire detenuti- ridacchiai alle loro ridicole sfuriate. Qualcuno abbaiava aggressivamente, altri borbottavano in maniera incoerente sotto i loro nasi, mentre quelli che avevano una mente più o meno lucida se ne stavano seduti a guardarsi le mani…

 

Sobbalzai nel momento in cui sentii una mano sulla mia spalla. Girandomi, per poco non afferrai quello stronzo per il collo per poi inchiodarlo al muro, ma mi trattenni dal perdere il controllo. “Cosa?” sibilai a bassa voce, i miei occhi che mandavano lampi…

 

Ruggendo, procedetti, camminando seguendo i suoi passi. La mia pazienza si stava esaurendo e avevo una mezza idea di saltare il pranzo e tornare nella mia cella. Di sicuro sarebbe stato meglio che seguire quella guardia come un cagnolino disperso…

 

Senza preavviso, fui spinto in avanti e quasi rischiai di cadere sul tizio di fronte a me nella fila. Chiudendo le mie mani a pugno, immediatamente mi voltai per vedere chi aveva intenzione di morire…”

Scusate, ma proprio non riesco a prendere sul serio un Justin Bieber appena diciannovenne in questo scenario. È troppo ridicolo.

In fila alla mensa della prigione Justin ha un alterco con un certo Luis, un tizio “pelato, muscoloso e con tatuaggi”, che lo deride perché si trova in prigione insieme a loro nonostante la sua nomea di “Danger”.

“ “Sei solo nient’altro che un ragazzino inesperto. Vedi, i ragazzi a casa lodavano il tuo culo, parlavano di come tu fossi una specie di leggenda eppure, se tu fossi davvero così bravo come dicono, non staresti qui adesso.”

 

“Non sono d’accordo, Luis” il suo nome rotolò con disgusto giù dalla mia lingua “Vedi, c’è una distinzione tra me e te. Tu sei stato beccato a spacciare droga all’angolo di una strada, convinto che non avresti avuto problemi e saresti riuscito a scamparla, vero? (…) Io sono stato beccato ad uccidere qualcuno e ce l’avrei fatta a scamparla se non mi avessero teso un’imboscata. Ora, è qui che finiscono le somiglianze, amico mio. Tu sei stato beccato perché sei un’idiota. Io sono stato beccato perché avevo a che fare con un idiota.” Presi una pausa, schioccando le labbra soddisfatto “Vedi la discrepanza?” Ora ero in piedi, in tutta la mia altezza, la mia figura che sovrastava la sua… ”

A parte l’immagine di Justin Bieber che sovrasta un tizio grosso come Dave Bautista, ma che discorsi sono?

Se Justin è stato beccato mentre era troppo impegnato ad uccidere “un idiota”, questo rende Justin idiota a sua volta! Boh, evidentemente l’autrice ha voluto scrivere una frase che suonasse figa senza curarsi troppo del contenuto.

fanwriter91: – Traduco: tu sei stato beccato perché spacciavi e sicuramente nessuno ha fatto la spia. Io sono stato fregato perché un deficiente mi ha raggirato.

E poi Justin arriva a stento ad essere alto come me, il che è tutto dire.-

Il litigio tra bambini (perché di questo si tratta) degenera in rissa, e prima che abbia modo di prendere qualcosa da mangiare Justin viene immobilizzato dalle guardie e sbattuto in cella d’isolamento per tre giorni.

Il flashback termina, e Kelsey ha una domanda da fare.

“ “Isolamento? Che cos’è?” ”

Mah, chi lo sa, è una parola talmente arcaica che in pochi al mondo sanno il suo significatoKELSEY ANNE JONES, MA QUANTO PUOI ESSERE IGNORANTE DA UN MILIONE A UN MILIONE?!?!

Justin le spiega tutto con calma e pazienza, poi i due piccioncini riprendono ad amoreggiare e godersi il resto della vacanza. Il divertimento però ha breve durata, perché al termine del capitolo Justin riceve un messaggino da parte di Bruce, che lo intima di muovere il culo e tornare subito a casa perché c’è un problema da risolvere.

Evgenij:- In questa fic paiono tutti ossessionati dal culo.-

Mattheus93: -Sarà un modo di parlare tipicamente “ammeriggano”.-

Una volta tanto, un salto temporale ci porta direttamente al momento in cui i due fidanzatini stanno già rifacendo le valigie per tornare a casa. Kelsey è ovviamente seccata di sapere che la vacanza sia già finita, e durante l’ennesimo viaggio in macchina si sfoga con Justin, dicendosi stufa di tutte queste interruzioni.

Segue l’ennesimo battibecco/dialogo romantico, che fortunatamente ha vita breve perché Justin si accorge dallo specchietto retrovisore che un’automobile nera lo sta pedinando. Cercando il più possibile di stare calmo, il nostro eroe telefona a Bruce col cellulare (mentre sta guidando, cosa che lo porterebbe a una bella multa se non peggio) per ricevere consigli su come procedere.

“ “Cambia corsia e accelera un po’, devi far sembrare che stai solo per imboccare l’autostrada. (…) Bene, ora controlla se la macchina che ti segue ha accelerato a sua volta. Se l’ha fatto, cambia ancora corsia.” ”

Justin obbedisce e i suoi sospetti vengono confermati.

Ci tengo a precisare che la strada che stanno percorrendo è discretamente trafficata, quindi per il momento non c’è pericolo che l’inseguitore possa fare mosse avventate in presenza di sconosciuti. La cosa migliore da fare, secondo me, sarebbe continuare il viaggio come se niente fosse e poi, raggiunto il più vicino centro abitato, fare zig-zag tra le vie per seminare l’inseguitore…

Ma chi sono io per discutere con la logica ferrea di Justin “Danger” Bieber?

“ Gettai il telefono sul sedile posteriore prima di aumentare la velocità. Guardai l’indicatore salire da 75 miglia orarie direttamente a 100 e prima che me ne accorgessi, stavo sorpassando ogni singola auto davanti a me. (…) Spostandomi all’uscita dieci, schiacciai a tavoletta, salendo a 110 miglia orarie (…) Tagliai la strada e imboccai una via a caso, salendo a 125…” ”

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Siccome è impegnato al volante, Justin chiede a Kelsey di tenere d’occhio la macchina inseguitrice per lui  (gli specchietti retrovisori sono andati a fanculo, immagino). L’auto sta a sua volta sorpassando tutti ed è a tanto così dal tamponarli, manco fosse una volante della polizia di Driver per Play Station 1. Li ha quasi raggiunti, ma con un incredibile botta di culo Justin raggiunge Stratford ed imbocca una stradina che conosce, riuscendo infine a far perdere le tracce.

Sospiro di sollievo collettivo, poi mentre Justin richiama Bruce noi torniamo al POV di Kelsey e al suo intelletto che Einstein levati proprio.

“ Qualcosa in fondo al baratro del mio stomaco mi disse che Justin sapeva cosa stava succedendo, si rifiutava di dirmelo e questo faceva più male che essere a un passo dalla morte. Chiunque fosse alla guida di quell’auto aveva ovviamente come obiettivo Justin. E se volevano Justin, poteva significare una cosa sola…

 

Justin era ancora coinvolto nel suo giro d’affari. ”

MA VA?

Quando ritornano a casa, si ritrovano nel giardino la parola SNIPERS scritta a lettere cubitali nell’erba bruciata. Invece che temere per la propria vita, quella cogliona di Kelsey preferisce essere arrabbiata con Justin perché lui, ancora una volta, “lE hA mEnTiTo”… nonostante due piccoli problemi:

  • Justin non ha mai promesso di essere uscito dal giro, e comunque
  • era chiaro sin dalla sera prima che la banda di Justin si stava comportando in maniera sospetta.

Vabbe’. Kelsey telefona a Carly (che saggiamente ha obbedito ai consigli del suo ragazzo John ed è tornata nel suo appartamento invece di stare al suo fianco), si confida e si sfoga un po’, poi va ad origliare la conversazione piuttosto animata fra Justin e Bruce, nella quale si scopre che, mentre erano tutti via, gli Snipers hanno messo il covo sottosopra, hanno lasciato la loro firma dando fuoco al giardino e probabilmente qualcuno di loro ha pure spiato Justin sin da quando è partito con Kelsey per la vacanza.

“ “Dannazione” ruggì Justin, prendendo a pugni l’aria e poi schiaffeggiandosi i fianchi “Come ho fatto a non prevederlo?” ”

Il criminale più pericoloso d’America e dintorni, signore e signori.

Kelsey origlia un altro po’, sente chiaramente che gli Snipers con ogni probabilità la prenderanno di mira per destabilizzare Justin (un po’ come ha fatto Luke)… ma poco dopo, quando lei e Justin sono da soli, la nostra eroina si dimentica di tutto questo e la sua unica preoccupazione è rinfacciare a Justin le sue bugie.

Altro battibecco (quante volte ancora dovrò usare queste due parole messe insieme? Questi due litigano più di Sandra e Raimondo!), Justin ribadisce per la millemillesima che è un criminale, uccide per vivere, bla bla bla… e poi il nostro caro Danger finisce per darsi la colpa di tutto, si demoralizza, si definisce un portaiella, piange gridando che è tutta colpa sua, va nel panico e da criminale violento si trasforma in un piccolo cucciolo piangente ed implorante. Di fronte a questa scena Kelsey si impietosisce, lo abbraccia e gli promette che non lo lascerà mai.

I due finiscono per parlare di un argomento delicato: la morte di Jazzy, sorellina di Justin, uccisa da uno dei suoi tanti nemici. Justin continua a colpevolizzarsi, dice che Jazzy è morta per colpa sua (quando, nella storia precedente, aveva detto al padre Jeremy Bieber che la colpa era di Jason McCann), e che, una sera in cui i ricordi dell’esplosione erano più forti che mai, Justin ha tentato il suicidio sparandosi in testa, ma è stato fermato da John appena in tempo.

Kelsey si impietosisce ancora di più nel vedere la fragilità di Justin, ma… leggete e in silenzio bestemmiate con me.

“ Deglutendo, mi appoggiai alla parete. Non volevo nemmeno pensare a cosa sarebbe successo e COME LA MIA VITA SAREBBE STATA se Justin si fosse davvero spinto a tanto. ”

Insomma, ancora una volta l’empatia che Kelsey prova per Justin si è mescolata ad un egocentrismo senza precedenti. Kelsey cara, in questo momento dovresti pensare alle sofferenze di Justin e al modo di alleviare il suo dolore, per il SUO bene prima di tutto!

D’accordo, da una parte va anche bene dire a una persona depressa “pensaci prima di toglierti la vita, così facendo le persone a cui vuoi bene soffriranno più di te”, ma nel caso di Kelsey è come se lei debba essere per forza il centro dell’universo di chiunque, come se tutti debbano per forza mettersi nei suoi panni prima di fare un qualunque ragionamento.

Kelsey dichiara che non ha intenzione di abbandonare Justin a sé stesso, Justin la ringrazia, però ribadisce che, per quante frasi di circostanza si possano dire, è sua la colpa di molte cose brutte successe in vita sua. Justin è anche sul punto di farsi un bell’esame di coscienza… ma ovviamente Kelsey ci deve mettere nel suo per deragliare la logica e il buon senso e piegarli al proprio volere.

Per prima cosa, Kelsey afferma che ama Justin per ogni suo lato, buono o brutto che sia (il lato protettivo, il lato spaventoso, il lato amorevole, il lato rabbioso, il lato affaristico, il lato che minaccia di morte le migliori amich- no scusate, quest’ultimo punto non l’ha detto), perché un Justin senza uno di questi lati non sarebbe la stessa persona di cui si è innamorata.

Justin però ribatte che lui è, tra le altre cose, anche un criminale, e…

Ricordate, nella prima storia, quando Kelsey cercava disperatamente (e con faccia da stronza) di costringere i suoi genitori a vedere il buono che c’è in Justin e ignorare il fatto che sia un assassino?

Bene, perché qui Kelsey fa esattamente la stessa cosa, ma con Justin stesso!

“ “Io non sono perfetto, Kelsey” Justin sospirò “Tutt’altro.”

 

“Ma perché non riesci a vedere tutto il buono che c’è in te?” scossi la testa, leggermente irritata “Tu fai tutto ciò che è in tuo potere per assicurarti che le persone a cui tieni stiano bene, eppure eccoti qui a demoralizzarti per un nonnulla.”

 

“Io sono un mostro, Kelsey. Tu vedi oltre le cazzate che ho fatto, ma io so che quello che ho fatto è sbagliato. Tutto quello che faccio IN GENERALE è sbagliato.”

 

“Tu hai le tue ragioni per fare quello che fai, Justin. Ciò non ti rende una persona cattiva.”

 

“Certo, e immagino che nemmeno tutti gli altri assassini spietati là fuori siano cattive persone.” ”

Ooh, finalmente l’argomento degli omicidi viene sbattuto in faccia a Kelsey, e non c’è alcun modo per la nostra eroina di evitarlo!

Abbiamo capito ormai che Kelsey è innamorata persa di Justin e le sarà sempre fedele, per cui possono essere solo due i modi in cui può affrontare i crimini del suo fidanzato:

  • Kelsey può (anzi, DEVE!) convincere Justin a ripulire la sua fedina penale, costituirsi, uscire per sempre dal giro della lotta fra bande e ricominciare la sua vita da zero;
  • Kelsey può scegliere di lasciare per sempre la scuola, la famiglia e il buon senso e abbracciare a tutto tondo una vita come criminale.

È praticamente impossibile che esista una terza soluzion…

“ “Quella è una cosa diversa.” Lo ammonii.

 

“Come? Come può in alcun modo essere diverso da ciò che faccio? Io uccido le persone allo stesso modo.”

 

“È diverso perché, a differenza di quelle persone, tu hai delle ragioni per uccidere. Potrei non sapere cosa succede quando tu e i tuoi amici fate quello che fate, ma io so che le persone che uccidi ti hanno fatto qualcosa per meritarsi di essere uccisi. Tutti gli altri uccidono per il loro piacere personale. Vanno dietro a persone giovani e innocenti e le uccidono senza motivo. Invece, le persone che decidono di entrare nello stesso giro in cui sei entrato anche tu… è una loro scelta. Loro ci entrano sapendo bene le conseguenze delle loro azioni se vanno contro di te.” ”

…sapete. Quando ho deciso di sottotitolare la mia precedente recensione “Apologia (di omicidio) portami via!”, non avevo ancora letto questo pezzo. Nonostante tutto, ero convinto che Kelsey avesse detto a Carly e ai suoi genitori che “Justin non è un criminale! La polizia pensa che lui lo sia ma non è vero!” per mentire e proteggerlo, non perché ci credesse davvero.

E INVECE CI CREDE DAVVERO! CREDE DAVVERO CHE JUSTIN NON FACCIA NULLA DI MALE PERCHÈ SE LUI UCCIDE I SUOI NEMICI, SONO I SUOI NEMICI AD ESSERSELA CERCATA! VEDE TUTTI GLI ALTRI COME CATTIVI E LUI COME UN EROE!

Oh, e leggete un po’ con che razza di contraddizione termina il suo sproloquio!

“ “Non sto cercando di giustificare l’omicidio perché, alla fine, uccidere è sbagliato. Tutti lo sanno, però quello che fai tu e quello che fanno gli altri… è diverso.” ”

NO! NO CHE NON È DIVERSO! E Sì, Sì CHE LO STAI GIUSTIFICANDO!

Ad esclusione della legittima difesa, uccidere è un reato indipendentemente dalla vittima e dalla motivazione!

Inoltre (ma ci sarebbero altre migliaia di cose da dire), seguendo questo ragionamento Kelsey ha contraddetto i suoi precedenti discorsi sulla sua paura che un giorno Justin possa morire per mano di un suo nemico! Se Justin venisse davvero ucciso, allora Kelsey dovrebbe farsene una ragione e giustificare il suo assassino, visto che anche Justin, come tutte le persone da lui uccise, sono entrate nel giro della lotta fra bande sapendo benissimo a cosa andava incontro!

La mia consolazione è che i commenti delle lettrici concordano con me. Perlomeno, l’apologia di omicidio non le ha contagiate.

Non sapendo come concludere questo dialogo, l’autrice fa venire sonno ai due innamorati e li manda a dormire. Bene così!

Nella notte, però, Kelsey sorprende Justin che, solo soletto, si sta tagliando con un pezzo di vetro per punirsi di aver fatto soffrire la sua ragazza. Autolesione, ci mancava solo questa!

…beeeh, siccome per tutto il capitolo non si è fatto altro che soffermarsi sulla depressione e la scarsa autostima di Justin (che in realtà sarebbe una presa di coscienza, ma vaglielo a spiegare all’autrice) in questo caso non mi sento di spenderci troppe parole.

Qui l’autolesione viene tirata in ballo in uno stadio avanzato della trama, e non come un hobby usato da migliaia di altre Hope per passare il tempo.

Ennesimi baci e abbracci consolatori, Justin torna a dormire, poi più tardi Kelsey si ritrova da sola a raccontare al fido John tutto l’accaduto.

“ “…Justin continuava a ripetere cose come “tutto è distrutto” e mi pregava di non lasciarlo…”

 

“Stava pensando a Jazzy” dedusse John “Justin non vorrebbe che tu lo lasciassi come lei.”

 

“Non potrei mai abbandonarlo” sussurrai sincera “Nonostante tutte le volte in cui ho pensato di lasciarlo a causa delle sue bugie, non posso. Lo amo troppo.” ”

…ma che cazzo sta dicendo?!? Jazzy ha “abbandonato” Justin nel senso che è MORTA!

Per puro caso arriva Bruce, e Kelsey ne approfitta per informare sia lui che John dello stato mentale di Justin.

Altro saltino temporale, e scopriamo che Bruce si è lasciato convincere da Kelsey a tenere Justin fuori dalla prossima “missione”. Così, mentre Kelsey rimane a casa da sola a prendersi cura di Justin, Bruce e compari vanno al solito capannone per il solito incontro inconcludente con gli Snipers. Insulti, minacce di far del male alle fidanzate, pugni, calci, per tacere del classico “la prossima volta sarai un uomo morto” pronunciato con la pistola in mano. Anche stavolta, tutto fumo e niente arrosto.

Intanto, tra una parolina dolce e l’altra, Kelsey racconta a Justin di come ha vissuto mentre lui era in galera (ma non l’aveva già fatto?) e ne approfitta una volta di più per rimarcare la “stronzaggine” dei suoi genitori.

“ “Tu sei tutto per me tanto quanto io lo sono per te. Prima che arrivassi tu, io non sapevo cosa volesse dire essere amati. Sì, avevo i miei genitori e mio fratello, ma non ho mai sentito la quantità di amore che avrei dovuto ricevere… Mi sentivo intrappolata, sola… Non mi sentivo me stessa, ma tu… Tu hai tirato fuori la vera me, se così si può dire” condivisi con lui una leggera risatina.

 

“Ha perfettamente senso. Parlando dei tuoi genitori, cosa gli è successo?”

 

“Non vivo più con loro. Vivo con Carly, nel nostro appartamento. (…) Da due anni. Sin da quando sei stato arrestato, le cose in casa si sono fatte più difficili. I miei genitori mi erano costantemente addosso, volevano sapere dove andavo, cosa facevo, chi frequentavo. Volevano essere certi che io non avessi più contatti con te o gli altri ragazzi… L’aria era diventata così soffocante che quando mi sono diplomata, me ne sono andata. Avevo diciott’anni in quel momento, quindi loro non avevano più alcun potere su di me.” ”

Beh, perlomeno si spiega come mai Kelsey non abbia mai nemmeno pensato di visitare Justin in prigione o mandargli un messaggio: non le era permesso. Per il resto… Questa è cretina, dai. Non ha senso che una ragazza tutta casa e chiesa qual era lei (così si era descritta nella prima storia) possa perdere la testa in questo modo e rifiutarsi di capire la serietà della situazione in cui si trova.

L’unica spiegazione, tirata per i capelli, è che quando ha visto Justin uccidere a sangue freddo un povero tizio qualunque, l’evento l’ha traumatizzata al punto da scombussolarle quella parte di cervello adibita alla ragione.

Poco dopo i compari tornano alla base, Justin se ne accorge, scopre che sono andati dagli Snipers senza dirgli niente, gli viene detto che erano in pensiero per lui…

…e Justin, perdendo il senno peggio di Daenerys, comincia ad insultare tutti arrivando addirittura ad accusare Kelsey di aver fatto sesso con lui solo per distrarlo.

Kelsey, che fino a dieci minuti fa si dichiarava innamorata di TUTTE le sfaccettature di Justin, si rimangia tutto.

“ Quello non era il mio Justin. Era qualcun altro… Qualcuno che non riconoscevo. ”

Eh no, carina! Hai voluto la bicicletta senza sella? Allora pedala, e non ti lamentare poi se rimani inculata!

Gli altri ragazzi tentano di fargli rimangiare tutto, ma Justin se ne frega e insultandoli tutti ancora una volta se ne torna in camera. Kelsey si sente colpevole, John le assicura che “una parte di lui non è ancora guarita del tutto, ma siamo sulla buona strada, devi continuare a stargli vicino” e altre cose pseudo-filosofiche.

Boh, il tutto mi ricorda dolorosamente i pipponi sull’oscurità di Sasuke e i disperati tentativi di Sakura e Naruto di curare il suo cuore ferito con l’amore.

I ragazzi la assicurano, la elogiano (perché la santità di Kelsey non è mai elogiata abbastanza!) e la convincono che lei è l’unica che può colmare il vuoto in Justin. Rincuorata, la nostra eroina torna da Justin… mentre chiunque altro sano di mente lo lascerebbe a sbollire per almeno un’altra ora o due… e c’è di nuovo l’ennesimo dialogo stracciapalle che non porta a nulla.

Kelsey allora se ne torna dal fido John, che di nuovo la consola e la rassicura che tutto si sistemerà, Justin non la odia veramente e io inizio ad avere l’impressione di essere caduto in un loop senza fine.

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Poi, tanto per parlare di qualcos’altro ma facendolo comunque male, Kelsey dichiara che lei non ha intenzione di far soffrire Justin come ha fatto in passato una certa Jennifer.

Per chi non se lo ricordasse, Justin era stato fidanzato con la cameriera Jennifer, la quale però lo tradiva col suo nemico mortale Luke. Quello che ha fatto (il tradimento) è sbagliato e non va difeso, ma c’è da dire che Jennifer ha già pagato e inoltre ha sofferto anche più di Justin, avendo perso il bambino che lei e Luke stavano aspettando, dopo che Justin l’ha accidentalmente spinta giù per delle scale quando Jennifer aveva provato a spiegarsi.

Ma a quanto pare l’aver fatto le corna a Justin è un crimine imperdonabile, che non impedisce ai nostri eroi di parlarne male come fosse il demonio in persona.

“ “Jen lo ha ferito più di quanto tu possa immaginare” spiegò John, come se fosse un dato di fatto “Tu, Kelsey, non hai il cuore di fare lo stesso, e anche Justin lo sa. Jen è una cosa del passato, un orribile errore. Justin sa che tu non sei per niente come lei. Da come sai gestire le cose con lui, si capisce che tu sei molto più donna di ciò che lei sarà mai.” ”

John… vai a fanculo. Tu non meriti di stare con Carly.

Kelsey e John ridacchiano insieme (stronzi) e si danno la buonanotte, ma purtroppo per noi non è ancora tempo di tirare un sospiro di sollievo perché Justin li ha spiati da lontano, come nell’altro meme di Gerry Scotti.

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Kelsey se ne accorge, prova a spiegargli che lui e John sono solo amici (davvero? A questo cliché siamo arrivati?!), Justin la manda a cagare di nuovo, si veste e va a farsi un giro in macchina tutto solo nel cuore della notte.

Passiamo al POV di Justin: tra una sigaretta e un giro di volante, il nostro ha modo di rilassarsi e con una serie di flasback si rende conto che ama Kelsey, che l’ha fatta soffrire, che deve tornare da lei e chiederle scusa perché senza di lei si sente perso. A quanto pare l’autrice ha visto L’Incantesimo Del Lago 3.

Capitolo 12. Justin torna a casa, si chiarisce con Kelsey e i due tornano a dormire insieme.

Capitolo 13. Il mattino dopo, come se non fosse successo un cavolo, i due piccioncini vengono buttati giù dal letto da Carly perché Kelsey deve andare a scuola. Piccoli scambi di insulti sarcastici fra i tre (per far capire che Justin non odia più Carly come due giorni prima), poi Justin accompagna Kelsey a scuola, lei e Carly si fanno i cavoli loro invece di seguire la lezione, alla fine Carly va un attimo in bagno e Kelsey incontra di nuovo il misterioso Tanner Evans.

Tanner cerca di chiedere scusa per la sua sfacciataggine dell’altro giorno e la segue fino al parcheggio, ma guarda un po’ le disgrazie ecco che arriva Justin in persona a rimettere le cose a posto. E con “mettere le cose a posto” intendo “mollargli una ginocchiata nelle palle e minacciarlo di morte se solo oserà riavvicinarsi a Kelsey un’altra volta”.

Evgenij:- Che costui sia il Decklon di questa storia?-

Di ritorno a casa, Kelsey si infuria con Justin per la figuraccia fatta davanti a tutti, si dice stufa marcia della sua esagerata gelosia e tenta di fargli capire che non è salutare continuare a dubitare di tutto e tutti. Solo perché lei è presa di mira dai nemici di Justin, non significa che tutte le persone di sesso maschile al mondo abbiano cattive intenzioni nei suoi confronti.

Ma Justin è di tutt’altro avviso.

” “Non tutti sono amici tuoi Kelsey e non tutti vogliono esserlo. Apri gli occhi e guardati intorno. Nessuno ha buone intenzioni per te a parte noi, le persone che ti vogliono bene. Tu vuoi credere che ci sia del buono ma la verità è che non ce n’è. Questo mondo è bastardo proprio come le persone che ci vivono!” “

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Kelsey allora ribadisce che non vuole che Justin si metta nei casini picchiando gente a caso, ma questa volta è Justin ad avere l’ultima parola.

” “Allora smettila di darmi dei motivi per litigare con te” espirai bruscamente, affondando le mani nei miei pantaloni “perché anch’io sono stanco di litigare (…) Ti amo, lo sai…”

“Ma certo che lo so” Kelsey mormorò gentilmente, l’adorazione che si faceva spazio nell’oscurità delle sue iridi. “

Adorazione? Adorazione di cosa, cretina che non sei altro? Un uomo (o una donna) che ti dice “smettila di darmi motivo di litigare con te” non ti ama, ti vuole solo possedere!

…forse però anche l’autrice se n’è resa conto: infatti, dopo che Justin e Kelsey sono andati in camera per fare il solito sesso, di sua spontanea volontà Justin le chiede scusa per il suo comportamento.

Benissimo, ma a questo punto perché non cancellare direttamente la sfuriata di Justin e riscrivere il capitolo da zero? Anche perché, dopo questa ammissione di colpa, c’è l’ennesimo dialogo in cui Justin si colpevolizza di essere uno squilibrato che non riesce a controllarsi e Kelsey che lo rassicura perché lei lo ama, lo sostiene e non lo lascerà mai.

Il discorso poi devia (o meglio, ritorna) sulla gelosia di Justin, ma Kelsey lo tranquillizza e gli conferma che gli sarà sempre fedele nei secoli… e indovinate come lo fa? Esatto, paragonando la propria santità alle cattive azioni di Jennifer, l’ex fidanzata di Justin!

” “Io non sono Jennifer, Justin. (…) Io non ti farò soffrire come ha fatto lei. Non ho intenzione di stare con nessun altro. Tu devi capire che, solo perché Jennifer ti ha ingannato, non significa che lo farò anch’io. (…) Jennifer ti ha fatto soffrire più di chiunque altro nella tua vita… Io questo lo so ma tu devi lasciar correre se vuoi andare avanti. Non puoi rivangare nel passato ogni volta che succede qualcosa di brutto o ci mettiamo a litigare…” “

Perché a quanto pare questa povera disgraziata (che vorrei ricordare HA PERSO UN BAMBINO CHE DOVEVA ANCORA NASCERE) non è stata insultata abbastanza!

fanwriter91: – “Ti ha fatto soffrire più di chiunque altro nella tua vita”. Più di Jason? Venire cornificati è più grave di veder morire l’amata sorella? –

 

Dopo un po’ Kelsey si addormenta; Justin torna al piano di sotto dai suoi compari, che hanno una buona notizia: secondo un informatore, gli Snipers avrebbero lasciato la città per tornare negli Stati Uniti. La notizia dovrebbe essere lieta, ma i nostri eroi sospettano possa trattarsi di una trappola, pertanto decidono di assumere delle guardie del corpo.

Poco dopo Justin spiega la situazione a una Kelsey appena sveglia (e qui l’autrice non resiste alla tentazione di ribadire che Justin non si fida di Tanner ma che gli dispiace comportarsi in maniera superprotettiva E BASTA ABBIAMO CAPITO!), Kelsey convince Justin a farsi una dormita, poi più tardi, non si sa a che ora, esce di casa e torna (o meglio, ci va per la prima volta da quando è cominciata la fanfiction) al suo appartamento, dove Carly l’aspetta per una serata frivola.

Nel frattempo, anche Justin è uscito dal covo -tutto da solo e con quegli imbecilli di Bruce & co che lo lasciano tranquillamente andare- per andare ad incontrare un certo Paul. No, non è il padre di Kelsey, ma un omonimo che si occupa di fornire guardie del corpo.

Vi cito questo passaggio, giusto per farvi capire una volta di più la dissonanza tra la personalità di Justin e le cose che gli preme farci sapere con la sua voce narrante.

“ “Non è qualcosa di cui si può discutere durante una telefonata. Questo non è nemmeno un gioco, Paul” sputai, i miei occhi stretti in piccole feritoie mentre serravo la mascella “Ho bisogno di assicurarmi che i miei amici e la mia famiglia siano protetti” avvertii letalmente, i miei occhi adombrati da una ribollente tempesta oscura “Ho una ragazza a casa e i ragazzi hanno bisogno di sapere che anche loro sono protetti. Ti conosco Paul e tu non hai mai deluso in passato. Mi fido di te abbastanza da sapere che troverai per me il meglio del meglio, qualcuno disposto a rischiare la vita per assicurarsi che le nostre ragazze stiano bene.”

 

“Ma certo che lo farò, quando mai ti ho deluso?” Paul mi diede uno sguardo incredulo, la sua faccia contorta di incertezza su quando mai abbia fatto qualcosa per andare contro i miei desideri.” ”

I miei occhi adombrati da una ribollente tempesta oscura (in inglese sarebbe “my eyes shadowing a dark storm brewing”)… ma nemmeno Dante Alighieri descriverebbe sé stesso in questo modo!

Vabbe’, Justin riesce ad assumere quattro guardie del corpo, saluta e se ne va, sta per risalire in macchina e tornare a casa, quando…

“ Aggrottando le sopracciglia, mi voltai appena in tempo per vedere una pistola puntata della mia direzione e prima che avessi l’occasione di tirare fuori la mia, un colpo fu sparato. ”

 

https://www.youtube.com/watch?v=vDX_xlZoFwY

Ebbene sì, hanno sparato a Justin. Sono sconvolto… sconvolto del fatto che i suoi nemici non ci abbiano pensato prima!

Chi ha sparato il colpo? Riuscirà Danger a cavarsela? Ma soprattutto, come la prenderà Kelsey? Queste e altre domande troveranno risposta nella prossima parte, restate sintonizzati!

FearTear

-Fine Prima Parte-

Potete trovare qua sotto la seconda parte di questa recensione:

2 pensieri su ““Danger’s Back” (L’apologia – di omicidio – colpisce ancora!) – Prima Parte

  1. No, di nuovo “Danger” no, vi prego!
    Meno male che c’è Carly, e il tutto diventa un po’ più sopportabile… Almeno lei ha una parvenza di buonsenso, o comunque si comporta abbastanza normalmente. Kelsey vive in una realtà alternativa, oppure è gravemente disturbata, perché il modo in cui parla degli omicidi di Justin è completamente fuori dal mondo… Insomma, come si fa a dire certe cose?!
    Quanto a Justin, non capisco perché l’autrice della fanfiction lo faccia passare un attimo prima per un violento che a malapena sa trattenere la rabbia e gli istinti omicidi, e un attimo dopo per un mezzo depresso che si colpevolizza chiamandosi “mostro”. Forse è un modo per cercare di suscitare la compassione di chi legge?

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    1. Sì, è decisamente un tentativo fiacco e banale per farci provare compassione nei confronti di un criminale violento e omicida. E il tutto mentre non ci viene dato alcun motivo vero per provare alcuna simpatia per costui, visto che continua a essere un criminale e non mostra palesemente alcun reale desiderio di redimersi. Se poi ci aggiungiamo Kelsey che giustifica tutti i suoi crimini perché “ha le sue ragioni”, il quadro complessivo è decisamente disturbante. Immaginati se Sof’ja Semënovna si fosse messa subito a giustificare Raskol’nikov solo perché era bello: il messaggio di Delitto e Castigo ne avrebbe leggermente sofferto.

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