“Bitter Heart” (Altro che il Codice Da Vinci!) – Seconda Parte

Benvenuti alla seconda parte di questa recensione fluviale! Io sono sempre MangleTheFox96 e vi accompagnerò ancora in questo viaggio nella bruttezza di questa storia scritta male e tradotta peggio.

Ma facciamo un breve riassunto: abbiamo Skylar, la nostra Hope di turno, che si getta attivamente in pericolo facendosi coinvolgere nelle attività criminose del Bedboi di turno, Caden, ovviamente a capo di una gang. Abbiamo anche un kattivo, Blake, anche lui capo di una gang, che ha un passato traggiko che condivide con Caden e, per mettere un po’ di pepe al tutto, una sottospecie di trama thriller che ruota attorno ad una cassaforte ancora dal contenuto sconosciuto. Ah, c’è anche la storia d’amore più insensata che esista tra i due Cosini di turno, che non può mai mancare, ed il tutto è condito da una sfilza di clichè che non finisce mai.

Eravamo arrivati alla festa post partita, dove, nel disagio più totale, c’è stato il primo bacio tra Hopylar e Caden, prima che lei svenga perché, come da clichè, ha bevuto come una spugna pur essendo astemia.

Capitolo trentuno. Skylar si sveglia nel suo letto in preda ad i postumi della sbornia a causa dei colpi alla porta di sua madre.

Dopo essersi fatta una doccia, scende al piano di sotto con un gran mal di testa e intenzionata a sapere la verità sulla misteriosa cassaforte dai suoi genitori, che erano tornati dal loro viaggio. Ovviamente non c’è abbastanza tempo, lei deve andare a scuola e quindi questa simpatica chiacchierata è rimandata a quando lei tornerà a casa. Sicuro come la morte che succederà il disagio prima che lei possa tornare a casa.

Siamo a scuola e abbiamo il primo POV di Caden. Finalmente.

Mentre è fermo agli armadietti, riceve una chiamata da un certo Connor che annuncia che ha catturato uno dei componenti della East Gang e Caden gli ordina di estorcergli i piani di Blake prima di farlo fuori. Dopo aver chiuso la chiamata, nel mentre di un suo monologo interiore viene chiamato da Skylar.

Mi bloccai e risucchiai un sospiro impaziente. Mi voltai e non mi sorpresi di vedere la pazza in questione. Stava letteralmente correndo fuori dal corridoio anche se sapeva in che razza di guai andava a finire.

Se ne fregava.

E questo era quello che mi piaceva di lei.

Non avevo appena —

Oh, the feelings are blooming in the dark heart of the Bedboi. How predictable.

Dopo questa commovente confessione, solito battibecco tra i due, intervallato dai messaggi che Caden si scambia con Connor. Scopriamo che, sorpresa delle sorprese, è stato Caden a riaccompagnare a casa Hopylar, quest’ultima non si ricorda del bacio con Caden, che, a sua volta pensa che il bacio sia stato bellissimo ma anche uno sbaglio, dato che Blake l’avrebbe scelta come suo bersaglio perché vicina a Caden. Perciò decide di non dirle del bacio.

Possiamo spuntare #38 I due cosini si baciano e il Bedboi pensa che sia stato uno sbaglio e #39 Il Bedboi che pensa che il bacio sia stato bElLiSsImO, i super cliché dei Bedboiz.

Nei messaggi che si scambia con Connor, questi lo informa che ha scoperto che Blake ha piazzato alle calcagna della nostra Hopylar uno stalker, per tenerla d’occhio, e che questo tizio è stato mandato a scuola e indossa un cappuccio nero. Poi chiede conferma se debba uccidere l’informatore, perché stava sanguinando molto, probabilmente a causa delle botte che si è preso durante l’interrogatorio.

Caden non gli risponde e nota poi, all’ingresso della scuola, un tizio con cappuccio nero e guanti neri in pelle.

Come passare inosservato. Questo tizio sì che sa fare il suo lavoro.

Il Bedboi quindi prende Skylar per il polso e la trascina nel cortile della scuola, accorgendosi che lo stalker non è il tizio incappucciato perché questi… uhm…

Osservai alle sue (di Skylar) spalle il ragazzo che si raddrizzò dalla sua posizione.

Oh no, non era lui.

Evidentemente ora anche i BedBoiz hanno, tra i superpoteri, l’Intuito Magico™.

Shade Owl: Ma no, ha visto sotto il cappuccio grazie al Coglionegan.

Capitolo trentadue. Si ritorna al POV di Skylar e scopriamo che Caden l’ha ficcata a forza nella sua macchina e, dopo aver bloccato le portiere, è partito diretto chissà dove.

In seguito alle pressanti domande di Skylar, Caden le dice che qualcuno li segue. E in effetti Skylar, guardando dietro di loro, vede un tizio incappucciato che li insegue con una moto. Dopo altri inutili scambi di battute in cui viene nominata la famosa cassaforte, Caden inchioda in mezzo a quella che viene definita un’autostrada ma che è deserta ad eccezione della macchina di Caden (cosa altamente improbabile: ricordiamoci che siamo poco fuori New York, non uno sperduto villaggio del Minnesota) e trascina fuori la nostra Cosina prendendole dolorosamente il polso, mentre il misterioso inseguitore sembra sparito.

Il Bedboi continua a trascinare Hopylar e si inoltra in un bosco che costeggia la strada (ma basta con questi boschi! Non ce ne sono intorno a New York!), mentre la nostra protagonista, dopo aver visto la moto che si avvicinava alla loro macchina, se ne esce con la geniale proposta: “«Perché non possiamo parlargli?»”. Mah, non so, forse perché questo tizio ti vuole morta o perlomeno vuole rapirti? Non ci vuole un genio a capire che, se una persona ti insegue, non vuole semplicemente approcciarti ma farti del male quasi sempre. Zero neuroni proprio.

Comunque, dopo un quarto d’ora di camminata in mezzo ai boschi, arrivano ad una radura e Skylar si scontra con la schiena di Caden e cade a terra. Ovvio, perché non ricordarci ancora una volta la goffaggine della nostra protagonista nei momenti meno opportuni? Tutto ciò è una scusa per mostrare il Bedboi più gentile verso Hopylar, visto che le tende una mano per rialzarsi, il tutto nel bel mezzo di un battibecco che, come in occasione della sparatoria, spegne tutta la tensione per l’inseguimento.

E il capitolo si chiude con Caden che, accortosi che il suo telefono era scarico, annuncia

«Cerchiamo un posto dove stare. […] E un caricabatterie.»

Tutto ciò è assurdo, non ho altre parole per descriverlo. L’inseguimento, la fuga in mezzo ai boschi e i protagonisti che si punzecchiano nonostante la situazione sia decisamente tragica e ansiogena. Per non parlare del fatto di voler trovare un caricabatterie in una foresta, in mezzo al nulla. Ma soprattutto, chi li inseguiva? Dov’è finito? Dimenticatevelo, non verrà più citato, si è dissolto nell’aere come per magia.

Tutto assurdo e descritto molto, ma molto male. Leggete pure il capitolo trentadue per conto vostro, se volete rendervi conto di cosa intendo per “descritto male”.

Capitolo trentatré. Non si sa come, i nostri protagonisti finiscono in una città che sembra deserta. Molto rassicurante. Oltre ad essere incredibile che, qualsiasi posto frequentino sti due, è sempre deserto, come se non siano poco fuori New York, che conta otto milioni e mezzo di abitanti.

Nonostante la città sembri deserta, trovano un negozietto il cui proprietario presta a Caden un caricabatterie e gli permette di ricaricare il cellulare. Il negoziante inizia a comportarsi come la vicina pettegola che vuole sapere sempre tutto, chiedendo a Skylar come fossero finiti lì e perché, e Hopylar, essendo intelligentissima, non inventa una scusa credibile. No. Dice che sono scappati per “ragioni sinistre”… ma come ti viene in mente di dire una cosa del genere ad un completo sconosciuto?? Santissimo cielo‼

Dopodiché, Hopylar chiede al cassiere pettegolo un telefono e questi gli indica un telefono vecchio e arrugginito che stava fuori dal negozio. Forse si intende una cabina telefonica? Non si sa.

Qualsiasi cosa sia, Skylar riesce a telefonare. Dato che Alex non le risponde, lei chiama Hanna e le chiede di riferire un messaggio al suo tassista, appena promosso a maggiordomo, visto che le chiede di dire ad Alex di portarle a casa zaino e telefono e che si inventasse una scusa per la sua assenza da rifilare ai suoi genitori.

Dopo essere ritornata dentro il negozio, il cassiere pettegolo chiede a Cosina se lei e Caden avessero un posto dove andare, perché stava facendo buio e di notte in quel paesino “le cose si incasinano”, specificando “gang e ragazzi che non hanno buone intenzioni”.

Primo pensiero di Skylar:

Questo ragazzo era a conoscenza delle gang.

Ma la parola “gang” non è stata coniata per definire quelle cricche di poracci capitanate da Caden e Blake, eh. È un termine che indica gruppi di criminali in generale. Ma sembra che la nostra Cosina non ci arrivi, quindi si allarma tutta perché questo tizio ha nominato delle gang.

Segue litigatina inutile tra Caden e questo povero tizio perché costui ha osato rivolgere la parola a Skylar, causando un boato di commenti del tenore di “Awwwwwwwww gelosoneeee”, poi i nostri eroi levano il disturbo ed escono dal negozio.

La tappa successiva è quella che sembra una villa abbandonata. Perché, giustamente, trovare un motel o un qualche altro luogo dove pernottare è troppo mainstream. Meglio commettere il reato di effrazione e diventare criminali. Ma poi… loro sono scappati la mattina… è passato così tanto tempo, visto che devono cercare un posto dove passare la notte? Le tempistiche non sono chiare.

Shade Owl: Perché, vogliamo parlare del primo Danger? Lì Justin va a prendere Kelsey la mattina presto, appena saliti in macchina le dice che è ora di pranzare, e subito dopo aver mangiato vanno a vedere il tramonto…

Ononoki: Guarda, non farmici pensare… ricordo ancora di aver lasciato (su Wattpad) diversi commenti in cui illustravo l’assurdità di quella situazione…

Anche Skylar sembra esitante nell’entrare, ma solo perché la villa “sembra appartenere a dei vampiri”. E questo dà il via ad una simpatica discussione dei due sui vampiri, composta da fuffa purissima. Nel mezzo di una descrizione di Skylar dell’ambiente circostante, viene nominato un orologio a pendolo. Siamo per caso nella casa di Until Dawn e presto i due Cosini verranno sventrati dai Wendigo? O nella casa del Crying Child di Five Nights at Freddy’s 4, con i Nighmare Animatronics che presto inizieranno a tormentare le menti dei nostri Cosini fino a farli impazzire? Sarebbe una cosa gradita in entrambi i casi, perché le mie sofferenze finirebbero all’istante e potrei terminare la recensione con questo bell’happy ending. E invece no, questa è solo una casa disabitata. Peccato.

Ad un certo punto Hopylar chiede al Bedboi come sarebbero ritornati indietro. Lui replica che avrebbero usato la macchina, dopo averla recuperata. E quando Hopylar gli chiede, giustamente, come faranno a riprenderla, lui risponde “Qualche aiuto”. Oltre ad essere scorretto grammaticalmente, penso proprio che arriverà qualche membro della Gang del Bosco a recuperare i Cosini dispersi.

Capitolo trentaquattro. I primi paragrafi sono descrizioni della casa, visto che Skylar si è fatta possedere dallo spirito di Dora l’Esploratrice e sta ispezionando ogni stanza della casa. Ad un certo punto, giunta nell’attico, trova in un angolo un baule marrone e lo apre, scoprendo un mucchio di vecchie lettere e anche penna e calamaio. La nostra cosina inizia a leggere le lettere, risalenti agli anni Venti, scoprendo che erano lettere d’amore. Viene poi raggiunta da Caden, che annuncia che la macchina è arrivata e chiede a Cosina della cassaforte, e inizia un dialogo in cui Skylar ancora una volta si lamenta dei suoi, del fatto che non la calcolano e che sente sempre di non essere abbastanza importante da meritare le loro attenzioni. Ah, mancava da troppi capitoli la lagna sui genitori assenti, iniziavo a sentirne la mancanza.

«Forse non mi interessa della cassaforte» Disse, inclinando la testa di poco. «Forse è di te che mi importa.»

Dopo questa frase del Bedboi, che riempie di farfalle gli stomaci delle lettrici ma a me causa soltanto reflusso gastrico, i due Cosini si avvicinano sempre di più, finche Skylar lo bacia. Ma, colpo di scena: Caden la respinge! La allontana! Skylar, non capendo nemmeno perché l’aveva fatto, scappa via dall’attico, affranta, ma Caden la blocca per il polso (sempre ‘sti cavolo di polsi… ma le scrittrici di queste storie hanno un fetish per i polsi per caso?) e le dice che gli dispiace! Si scusa! E Skylar diventa ancora più affranta, interpretando le scuse di Caden “come se fosse dispiaciuto dal fatto che non potesse ricambiare il bacio. Come se fosse dispiaciuto dal fatto che non fossi il suo tipo.

Ononoki: (portandosi una mano sul petto) Ah! Quanto pathos! Quanta emozione! Mi sta per scoppiare il cuore!

Mangle: (gettandosi dell’acqua in faccia) Io non riesco a smettere di piangere! Guarda! Ho il viso inzuppato di lacrime!

Komi-san: (scribble scribble) Io sono talmente affranta da questa situazione che quasi non riesco a scrivere! Mi tremano le mani!

Ononoki: …

Mangle: …

Komi-san: …

Ononoki. Ok, possiamo smetterla con questa sceneggiata? Tanto si capisce che stiamo fingendo.

Mangle: Sì, vado a cercare qualcosa per asciugarmi la faccia… ho esagerato e mi sono gettata in faccia troppa acqua…

Komi-san: (sospira e scrive) È più emozionante guardare la tazza di latte che si riscalda nel microonde che questa roba qui…

Dopo questa scena piena di emozione, Hopylar si libera dalla presa di Caden e se ne va nella macchina, che magicamente è stata recuperata.

Bene, utilità della permanenza nella villa, a parte questo patetico teatrino che serve solo ad allungare il brodo? Esatto, “zero patata” (cit.).

Serviva veramente mandare ‘sti due in una villa abbandonata per mettere in scena il sempreverde cliché #40 Il Bedboi che respinge la Hope per proteggerla?

Ovviamente, le lettrici hanno riempito righe e righe di commenti affranti e incazzati, pieni di insulti rivolti a Caden brutto e cattivo che fa soffrire Hopylar. La mia espressione, invece, mentre leggevo queste righe, era questa:

perché non potevo credere che stessero usando lo stesso cliché stra-abusato in migliaia di altre fyccine. Ma cosa mi aspettavo? Originalità? Scema me che avevo ancor qualche speranza.

Sempre con la stessa faccia, mi appresto a leggere il resto del capitolo e anche i seguenti capitoli, consapevole che seguirà un melodramma lunghissimo. Infatti il viaggio di ritorno si svolge nel silenzio, non si guardano, non si salutano.

Ma, come vi ho detto prima, era sicuro come la morte che sarebbe successo il disagio una volta tornata a casa.

A casa Skylar non trova nessuno, ma vede la sua roba in cucina e capisce che il suo maggiordomo ha eseguito i suoi ordini. Sul cellulare trova sette chiamate perse da parte della madre e tre messaggi in segreteria che, in sintesi, dicono che se ne sono dovuti andare per un’emergenza e staranno via qualche giorno. Inoltre, su un post-it attaccato al frigo, il maggiordomo/tassista Alex, nella sua nuova veste di segretario, le ricorda che il giorno dopo hanno L’ENNESIMA VERIFICA DI FISICA.

Lo guardai e sentii una lacrima solcarmi il viso.

Avevo rovinato tutto.

Mi sedetti sul divano appena sentii Chicken miagolare da qualche parte della casa. Ero così stanca. Così confusa. Così ferita. Perché non riuscivo ad avere un rapporto normale?

Perché avevo così tanti problemi?

Non mi importava neanche se in quel momento assomigliassi ad una cretina, piansi svuotando me stessa. Perché ero triste.

Triste che tutti mi stessero spingendo via.

NON CE LA FACCIO PIÚ. E io magari dovrei anche empatizzare con lei. Con una persona che si è creata da sola metà dei problemi che ha. Perché hai così tanti problemi? Perché non ti sei allontanata da Caden in nessuna delle innumerevoli opportunità che hai avuto.

Capitolo trentacinque. Dopo alcuni paragrafi in cui si lamenta del fatto che deve studiare fisica, Hopylar viene sorpresa da un SMS di Blake che si palesa colpendo la sua finestra. Dunque questo psicopatico sa dove abiti e si presenta a casa tua, anzi, alla tua finestra, spiandoti come un maniaco, e per di più fa tutto questo sotto un acquazzone.

Anziché chiamare la polizia, Hopylar lo fa entrare, subito distogliendo lo sguardo perché la maglietta bagnata gli aderisce al corpo.

Subito le si attiva lo stand “Crocerossina” e recupera un asciugamano e una maglietta asciutta per Blake, ma questo dopo averlo visto starnutire e aver pensato che fosse adorabile.

«A volte mi fai pensare se tu sia davvero il leader di una gang» Aggiunsi.

Ma scusate, il capitolo prima era tutta preoccupata anche solo per il fatto che il cassiere avesse pronunciato la parola “gang” e ora invece scherza amabilmente con il membro di una gang, come se Blake non fosse un pericoloso criminale ma un gelataio.

Ho nominato il primo mestiere innocuo che mi è venuto in mente.

Oltre a ciò, come mai adesso non sembra più così complicato comportarsi in maniera amichevole con Blake quando qualche capitolo prima era un dramma talmente grande che aveva fatto litigare i due cosini protagonisti? È a questa precisa scena che mi riferivo quando vi avevo chiesto di ricordare il grande problema causato dalla richiesta di Caden. E lei gli propone addirittura un patto di amicizia, chiedendo che la aiuti a studiare fisica e, se riesce a prendere una A, potrà fargli una domanda.

Andiamo avanti. Il resto del capitolo è fuffa, con Blake che aiuta Hopylar a studiare fisica, il tutto condito da battutine e risatine, e si conclude con lei che, dopo aver mandato via Blake, si getta sul divano e si addormenta lì.

Capitolo trentasei. Gran parte del capitolo è una lunga conversazione tra Hopylar e il suo tassista/maggiordomo/segretario Alex, in cui lui cerca di sapere perché era sparita il giorno prima, lei gli rifila una scusa, Alex le dice che sa che Blake era a casa sua la sera prima perché gliel’ha riferito Jenna, la vicina di casa di Skylar nonché la capo cheerleader, e le riferisce che Blake frequentava la loro stessa scuola, ma è stato cacciato. Volete sapere il motivo?

«Ha fatto a pugni con Caden.» Mi rispose prima di guardarmi. […]

«Perché Caden… non è stato sospeso?» Chiesi. […]

«Aveva i suoi modi, credo. Non sei l’unica a pensare a quanto possa essere misterioso quel ragazzo.»

Serve una sola gif per commentare l’assurdità di questo pezzo.

Il resto del capitolo è occupato da una serie di eventi in rapida successione:

  1. Skylar è in caffetteria insieme ad Hanna e cerca inutilmente Caden con lo sguardo;
  2. per liberarsi dalle pressanti domande dell’amica, dice che deve andare dal coach perché deve parlarle;
  3. Skylar si reca in palestra ma non trova nessuno;
  4. cerca il prof nello spogliatoio dei maschi, ma non lo trova comunque;
  5. vede semiaperta la porta del ripostiglio degli attrezzi e ci entra;
  6. viene chiusa nel ripostiglio da qualcuno.

Capitolo trentasette. Skylar rimane intrappolata nel ripostiglio per qualche minuto appena, ma fa in tempo ad ammorbarci di paranoie inutili e a farsi quasi venire un attacco di panico. Tra l’altro non capisco il motivo di così tanto terrore visto che aveva con sé il cellulare e poteva chiamare qualcuno per aiutarla, ma vabbè.

Ad aprirle la porta e liberarla è Jesse. Non vi ricordate chi è? Tranquilli, è normale, è solo uno degli inutilissimi membri della Gang del Bosco, quello che ha lanciato il telefono di Caden nel bicchiere d’acqua. Tra una chiacchiera e l’altra, scopriamo che era a scuola per parlare con Caden e, avendola sentita urlare dal ripostiglio, le ha aperto la porta, che era bloccata da una sbarra di metallo. Non chiedetemi dove l’hanno trovata perché non lo so.

Skylar vede che a terra c’è anche un disco di metallo, più piccolo di un DVD che, a detta sua, sembrava indistruttibile. Chiede a Jesse cosa sia e lui la ignora, infilandosi in tasca il disco. Ricordatevi di questi dischi, ci saranno utili dopo.

Una volta tornata a scuola e aver salutato Jesse, Hopylar viene raggiunta da Alex, ma lei lo manda via perché deve parlare con il prof di letteratura (Alleluia! Un’altra materia oltre a fisica!) per farsi dare i compiti, dato che in quello stanzino ci è rimasta chiusa un’ora, nonostante a me siano sembrati solo minuti. Quindi questa decerebrata, anche se nel panico, in un’ora non è riuscita a chiamare nessuno pur avendo il cellulare.

Breve timeskip a quando esce da scuola e Skylar riceve una chiamata dalla madre. A differenza delle duecento chiamate precedenti, questa volta Cosina risponde e la madre le dice che il padre è stato ricoverato in ospedale perché ha avuto delle emicranie più intense del solito in quei giorni. Inoltre le dice anche che stanno in un ospedale… in Pennsylvania. Beh, mi pare più che giusto. Perché rimanere a New York, che è piena di ospedali, quando puoi farti tre ore e mezza di macchina e andarti a ricoverare in un altro stato?

Passando oltre questa enorme assurdità, la madre le dice che vorrebbe che lei aprisse questa benedetta cassaforte. E con questa rivelazione piena di tensione si chiude il capitolo.

Capitolo trentotto. Skylar è a casa del suo maggiordomo/tassista/segretario Alex e scopriamo che è passato un giorno dalla chiamata della madre, ma la nostra Cosina non ha aperto la misteriosa cassaforte. Dopo una fuffosa conversazione su Alex che non fa il primo passo con Hanna, Hopylar gli chiede di farle un favore e questi schizza fuori dalla sua camera per prendere una bottiglietta d’acqua. Lo sentite questo fetore? Ecco, è la puzza di scusa del cavolo, una scusa veramente brutta per lasciare la Hope sola in camera di Alex.

A quel punto, per passare il tempo, Hopylar pensa bene di frugare nei cassetti del comodino di Alex, cosa che trovo molto irrispettosa.

Skylar, sai come si dice dalle mie parti? Chi si fa i cazzi suoi, campa cent’anni. Quindi leva quelle manacce dalla roba di Alex e chiudi il cassetto.

Cosina in effetti chiude il cassetto, ma non prima di aver trovato ben quattro dischi di metallo simili a quello trovato per terra in palestra. Ricordatevene.

Dopo questa scioccante scoperta, con una scusa Hopylar se ne va, tornando a casa sua.

Timeskip a sera inoltrata e scopriamo che Cosina è, ormai da ore, seduta sul divano ed immersa nei suoi pensieri. Si sente sola, non riesce più a fidarsi di Alex e vorrebbe qualcuno al suo fianco, pensando ovviamente a Caden. Prova anche a telefonargli, ma lui non risponde. Tutta triste, lascia il telefono giù e va di sopra a dormire in camera sua. Poi si stufa di stare a letto e scende giù, scoprendo che Caden l’aveva richiamata. Mentre lei ha il telefono in mano, lui chiama di nuovo e lei risponde. Scambio di battute in cui lei è preoccupata e lui risponde in modo freddo. Noia noia noia finché Hopylar nomina la cassaforte e Caden subito si mostra interessato e dice che la raggiungerà in pochi minuti.

Capitolo trentanove. Caden arriva a casa di Cosina, che gli apre la porta mentre dentro è tutta in tumulto perché lui è bellixximo .

Mangle: (con gli occhi chiusi e la sigla di “Acchi Kocchi” a tutto volume nelle orecchie) Non devo urlare, non devo distruggere nulla, devo rimanere calma perché non è casa mia… inspira, espira…

Dopo averlo fatto entrare in casa, si dirigono nel luogo della cassaforte e Skylar mostra a Caden la chiave della cassaforte, che la madre di lei le aveva detto trovarsi sotto la scatola dei giochi di Chicken. Dopodiché arrivano nello stesso ripostiglio in cui lei si era recata nel capitolo venticinque e si trovano davanti ad un’altra parete, che dovrebbe celare la porta dietro la quale si trovava la cassaforte. Quindi, ricapitolando tutte le informazioni, comprese quelle contenute nel capitolo venticinque: bisogna andare in soffitta, poi passare una parete con porta nascosta, poi entrare nel ripostiglio, poi passare una nuova porta nascosta nella parete. Sarebbe stato più credibile se fossero entrati in un armadio e si fossero ritrovati a Narnia. Ma quante diavolo di stanze nascoste ha questa soffitta?

Dopo aver aperto la porta, Caden entra per primo e Skylar lo segue nel buio. Poi, quando Caden accende la torcia del telefono…

L’intero luogo era stretto. E vuoto. Se ci fossero state delle rocce avrei potuto considerarlo una cava. Puzzava anche di fango.

CHE. COSA. Com’è possibile che Hopylar abbia in casa un corridoio scavato nella roccia?? COME?? La sua è una normalissima casa a due piani in un quartiere residenziale di New York, mica lo smial di Bilbo Baggins! E poi, se avesse una casa che si appoggiasse ad una collina o ad una fiancata rocciosa, potrebbe esserci una remota possibilità che possa avere una galleria simile, ma così non è! Vorrei proprio capire cosa avesse in mente l’autrice quando scrisse questo pezzo, perché non è possibile che non si fosse accorta di una tale assurdità. Tra l’altro, leggendo la versione inglese revisionata, non è cambiato nulla. Quindi per lei è normale che le case abbiano corridoi lunghi e stretti che puzzano di fango.

Alla fine di questo corridoio, i nostri scarsi eroi trovano la cassaforte.

Un’enorme cassaforte stava lì. Mi avvicinai notando il suo colore argentato. Sorprendentemente, non era protetta da un codice. Tutto quello che avrei dovuto fare era schiacciare un pulsante nero e si sarebbe aperta.

Una cassaforte… senza codice? Senza lucchetto? Senza alcuna forma di protezione? Ma allora… a che cazzo serve la cassaforte?! È lì solo per abbellimento?? Qualcuno me lo spieghi, io non sto capendo! Ok che per arrivare là serve la chiave, ma tanto vale che il contenuto della cassaforte lo buttassero lì per terra e basta, a che serve mettere una cassaforte enorme che si apre pigiando un pulsante?? Ugh, mi sta colando il cervello dalle orecchie, non ce la posso fare…

Vabbè, dopo aver aperto la cassaforte, dentro ci trovano una piccola scatola di legno.

Mi avvicinai maggiormente e la presi. Con mia sorpresa, non aveva codici o lucchetti. Sembrava un-

«Puzzle.» Sentii Caden dietro di me.

Ormai è chiaro che Caden è dotato dell’Intuito Magico ™.

Fanwriter91: Puzzle? Si apre con un puzzle? E che è, un enigma di Resident Evil 4?

Il resto del capitolo è fuffa allo stato puro, con i due Cosini che si chiedono come aprire la scatola, Caden che fa il geloso chiedendo ad Hopylar perché Blake fosse a casa sua il giorno prima e Skylar che chiede a Caden dove fosse sparito, dato che anche i suoi amichetti lo cercavano.

Dopo aver chiesto a Caden di rimanere e aver fatto impazzire le lettrici, Skylar appoggia la testa sulla sua spalla e si addormenta. Che belle queste scene pseudoromantiche quando non c’è stata una costruzione del loro rapporto.

Capitolo quaranta. La mattina, dopo aver nascosto la scatola sotto il suo letto (Skylar dice che è un posto stupido da usare come nascondiglio, quindi almeno è consapevole di essere scema), rifiuta il passaggio di Alex, turbata dalla scoperta dei dischi, e se ne va a scuola in bus.

A scuola, dopo aver rifilato una scusa ad Alex per aver rifiutato il suo passaggio, lui le dice che ha invitato Hanna ad un doppio appuntamento, quindi lei lo deve aiutare uscendo con un amico di Alex, Ben (e a questo punto mi è partito un #41 … MA BEN?? tra i cliché, perché c’è sempre un povero cristo chiamato Ben in queste storiacce, quasi sempre inutile o usato come riempitivo, come in questo caso… e anche perché Matteo mi ha contagiata). Malvolentieri, Skylar accetta.

Timeskip di qualche giorno in cui Caden non si fa sentire e Skylar va a trovare il padre malato a Philadelphia (che è la capitale del Pennsylvania… anche se non capisco perché non è stato detto subito il nome della città), poi fuffosa conversazione con Alex che costringe Hopylar ad indossare un vestito anziché una delle sue solite felpe per la cena.

Altro piccolo timeskip fino a quando lui non la va a prendere con la macchina. Un po’ di fuffa finché Alex non esce dalla macchina per comprare dei fiori per Hanna e Hopylar, accorgendosi di avere un po’ di mascara sulla palpebra, apre il vano portaoggetti dell’auto in cerca di un fazzoletto e… trova una pistola.

Ricordate quando avevo definito Alex un Decklon? Ecco, ora sapete perché. #42 Il Decklon della storia, Alex, diventa kattivo a caso.

Anziché chiudere il portaoggetti e fare magari finta di nulla, Skylar prende la pistola e la osserva meglio, notando che il retro era coperto da quello che sembrava sangue rappreso. Uhm, ok, ma le pistole non sono armi da usare ad una certa distanza? Non sono fatte apposta per questo, per uccidere senza avvicinarsi? Come ha fatto Alex o chi per lui ha usato la pistola a combinare un macello simile?

Fanwriter91: Cielo, cara, lo sanno tutti che in molte opere i fucili si usano come arma da corpo a corpo: la pistola si tiene attaccata alla schiena del campione di arti marziali, si cerca di sparare solo quando sei a portata della coda del dinosauro, il fucile si usa col calcio e mica sparando…

E, giustamente, mica si pulisce. No, mettiamola a posto coperta di sangue, che sarà mai.

Mamma mia, l’inettitudine di questi criminali da strapazzo.

Alex ritorna con i fiori e nota che Skylar è in preda al panico, nonostante lei insista a dirgli di partire, quindi le chiede perché è in questo stato. Hopylar gli dice che c’è una pistola nel portaoggetti e Alex capisce subito che era stata lei a frugare nel suo cassetto un paio di giorni prima. Alex, figlio mio, te sei troppo intelligente per stare in una storiaccia simile, ti meriti di meglio.

Skylar cerca di uscire dalla macchina ma Alex fa scattare le sicure, bloccandola dentro e dicendole che l’unico modo per uscire da lì è parlare e che lui le racconterà tutto.

Capitolo quarantuno. Alex porta Skylar a casa sua per parlare e, non vista, Skylar manda un messaggio a Caden, dicendogli… non si sa cosa. Poi segue Alex in casa.

In breve, Alex le dice che la pistola non è sua, che fa parte della East Gang, che è stato lui a fare irruzione in casa sua la prima volta e a tagliarle la mano e anche a chiuderla nello spogliatoio. Probabilmente l’ha chiusa lì per poter andare a casa sua e cercare la scatola misteriosa, visto che lui ha una chiave di scorta della casa di Skylar, ma questa è una mia ipotesi, nella storia non viene spiegato nulla e tutto rimane molto nebuloso. Uno storytelling pazzesko, non trovate? Nemmeno gli spiegoni stanno fatti bene, santo cielo.

Skylar scappa via, mostrando appieno la sua goffaggine con il vestito che le si impiglia in una vite allentata del tavolo (MA WTF??) e facendo cadere un vaso, il tutto mentre Alex tenta di trattenerla.

E comunque la prima aggressione continua a non avere il minimo senso, nemmeno sapendo che è stato Alex. Semplicemente, l’autrice avrà pensato “Mh, qui ci sta proprio una bella scena action/thriller”, senza pensare che le scene di solito, specie se di questo tipo, si inseriscono con un motivo ben preciso e non così, a cazzo di cane e perché fa fiko. Mah.

Passiamo al POV di Caden e scopriamo che Skylar gli ha scritto semplicemente “Casa di Alex”, ma lui capisce tutto e, dopo essere uscito dalla “casa in cui avevo passato giorni alla ricerca di qualche risposta”, casa che ovviamente c’entra con il suo passato traggiko, salta in sella alla sua moto e parte in soccorso della donzella. Beh, per una volta la moto non viene completamente dimenticata, ma non cancello comunque i cliché, visto che comparirà solo queste due volte e basta. D’altronde è una scena in cui la fuga in moto fa effetto, quindi serviva per questo.

Dopo essere arrivato, sente un rumore dall’interno e subito corre in casa, trovando i due che litigano.

Dopo battute inutili, Skylar dice a Caden che Alex fa parte della East Gang.

La reazione di Caden:

Ma si può sapere cosa cazzo fanno quei deficienti nella magione del bosco? Non sanno nemmeno chi sono i membri della loro gang avversaria! Santissimo cielo, siete inutili! E mi sa che avevo ragione a dire che facevano coroncine di fiori!

In seguito a questa sconvolgente reazione, i due Cosini se ne vanno in moto.

Timeskip a quando arrivano fuori città, in un luogo descritto come “il promontorio scuro sotto la luce della luna”. Io rinuncio in ogni modo anche solo a sperare di avere dei luoghi verosimili e coerenti al fatto che in teoria si trovino a New York. Ci rinuncio completamente.

Qui abbiamo Skylar che, dopo essersi assicurata del fatto che Caden non sapesse niente, piange e si lagna del fatto che Alex non le abbia detto niente di questo fatto della gang.

(Skylar) «Non voleva, va bene? Essere in questa gang non cambierà niente. É ancora il mio migliore amico. E so che non mi farà del male.»

«Non essere stupida.» Dissi incredulo.

Un cipiglio irritato si formò sulla sua fronte. «Hai appena detto che le tue ragioni per avere dei segreti sono legittime. Come puoi dire che non lo sono anche le sue?»

Mi fermai vicino a lei. «Perché lavora per Blake.»

«E questo lo renderebbe cattivo?» Domandò. «Come posso sapere chi di voi è il buono e il cattivo? Come faccio a sapere tutto quanto non… lo so?»

La frustrazione mi cadde addosso. «Non farmi iniziare questo discorso.»

Scosse la testa incredula. «Tu non hai nessun diritto di dirmi chi è il cattivo e chi no.»

«Te l’ha detto lui stesso quanto sia cattivo.» Perché non riusciva a vedere le persone come erano in realtà?

Per una volta, Skylar accende quei due neuroni che ha nel cervello e si rende conto che non può sapere quale tra le due gang è quella buona (anche se in teoria nessuna delle due gang può essere “buona”), ma soprattutto non può dare per scontato che quella buona sia di Caden solo perché si è limonata il capo. Anzi, a ben vedere, tra Caden e Blake il più simpatico sembra quest’ultimo, mentre Caden si è sempre comportato male nei suoi confronti, se mettiamo da parte il primo incontro tra Hopylar e Blake il giorno del ballo scolastico.

Ma non preoccupatevi, in tempo zero i neuroni verranno nuovamente spenti e la nostra Hopylar continuerà a comportarsi da decerebrata.

Dopo aver scoperto che si trovano sulla cima di un dirupo (ma come? Non conoscete i famosissimi burroni newyorkesi?), segue fuffa, con lei che piange e lui che la abbraccia, e il finale ad effetto in cui lui promette di scoprire perché Alex è entrato nella East Gang.

Capitolo quarantadue. Il giorno dopo Skylar va a scuola e veniamo a sapere che finalmente i genitori sono tornati a casa. Seguono righe fuffose in cui Hopylar parla con Hanna, inventandosi qualche scusa per giustificare il mancato appuntamento e accorgendosi che lei ci è rimasta male per il bidone che le hanno tirato sia Alex che Skylar. Una volta tornata a casa, la mamma le consegna un bigliettino di Alex, in cui lui la prega di ascoltare le spiegazioni, ma Skylar accartoccia il bigliettino e chiede ai suoi genitori della cassaforte, dicendo che l’ha aperta con Caden. Alla domanda dei suoi su chi sia Caden, lei risponde:

Lo stesso ragazzo che ha avuto il privilegio di salvare la mia vita. Molte volte.

Peccato che ti sei dimenticata di aggiungere che l’unico motivo per cui lui ha dovuto salvarti è perché tu NON TI SEI FATTA I CAZZI TUOI. Ma rischio di essere ripetitiva, quindi cercherò di non sottolinearlo più. Anzi, altro motivo è il fatto che puntualmente ti sei dimenticata di chiudere le porte di casa tua, come ogni essere umano farebbe con la consapevolezza che sarà da solo a casa.

E quando il padre le chiede se si fida di lui a tal punto da coinvolgerlo nella questione della cassaforte, lei pensa: “Stavo iniziando ad odiare la parola con la f. Perché serviva la fiducia per giudicare qualcuno?

Beh, perché la fiducia è un qualcosa che si costruisce con il tempo; quando tu ritieni di conoscere bene una persona, inizi anche a fidarti di lei. E quando inizi a fidarti di una persona, vuol dire che la conosci bene e quindi sei in grado di giudicarla in maniera corretta. Non mi pare un ragionamento così difficile da fare… per delle persone normodotate, ovviamente. Cosa mi aspetto da una Cosina?

Ma ora, signore e signori, ammirate.

«Il punto è, perché quella scatola è chiusa?» Chiesi a loro. […]

«Qualcuno ce l’ha dato.” Disse papà. […]

«Da tenere al sicuro.» Aggiunse mamma.

«Cosa c’è dentro?» Chiesi.

Mamma scosse la testa. «Non lo sappiamo. Sappiamo solo che è prezioso.»

«Quanto prezioso.» Chiesi.

«Delle vite hanno giurato su quello, Skylar. E delle persone stanno cercando qualsiasi cosa ci sia dentro.» Disse papà.

Ricordai che Blake avesse menzionato la parola morte quando ci fu quella conversazione su quel tetto. Mi sentii nauseata all’improvviso. «Chi vi ha dato la scatola?» Chiesi. […]

«Alcuni cari amici.» Mamma suonò triste.

Non andai avanti. Non volevo. «E se l’aprissi? Mi lascereste aprire quella scatola?» Chiesi.

Buttò fuori un sospiro e si alzò. «Tienila al sicuro Sky. È importante.»

«Lo sai che ci sono delle vere gang che la stanno cercando?» Chiesi prima che potesse tornare impegnata nel suo lavoro. […]

«E come fai a saperlo?» Papà alzò un sopracciglio.

Restai in silenzio. Perché diavolo avevo detto questo?

COSA CAZZO HO APPENA LETTO???

Allora, le cose da dire sono tante, quindi mi avvarrò di un Elenco Numerato.

  1. Mia cara Skylar, ti chiedi anche perché la scatola è chiusa? Insomma, è ormai chiaro che qualsiasi cosa sia contenuta lì dentro è in qualche misura importante e, visto che la cassaforte non offre in alcun modo protezione per questo oggetto, è necessario che almeno la scatola stessa fornisca a questo misterioso oggetto della protezione. Su dai, c’è veramente bisogno che io spieghi queste cose? Santissimo cielo. Anche se nella versione inglese, la “cassaforte” continua ad essere un “locker”, quindi probabilmente è per questo motivo che si è aperta così facilmente… però anche gli armadietti, compresi quelli scolastici, hanno combinazioni o lucchetti a chiuderli, mica pulsanti… rimarrà un mistero insoluto.
  1. Seriamente? SERIAMENTE? Non sanno cosa contiene questa scatola? Ma questa cosa non ha nessun senso! Se vi hanno affidato la scatola, vuol dire che anche voi eravate coinvolti in qualche modo in qualsiasi faccenda ruoti attorno a questa scatola! Vi siete presi carico di proteggere qualcosa che attira attenzioni decisamente pericolose e non avete nemmeno esatto (per quanto possa sembrare strano, il participio passato di “esigere” è “esatto”… l’ho appena scoperto anche io) di sapere cosa diavolo contenesse sta scatola del cazzo! Ma santissimo cielo!
  1. Ricordate quando vi dissi che i genitori di Cosina avevano le pigne in testa? Ecco, questo dialogo è ancora peggio del precedente esempio, quando chiesero a Skylar di chiudersi in casa e proteggere la cassaforte, questo dialogo è la rappresentazione massima di ciò. Questi EMERITI COGLIONI sanno che il contenuto della scatola, come detto, attira attenzioni pericolose, sanno che è una cosa importante, sanno che delle persone sono morte per proteggerla e loro che fanno? Loro che sono adulti e in teoria le persone migliori per proteggerla? La affidano ad un’adolescente, la loro figlia, che per prima cosa l’ha infilata sotto al letto, ma soprattutto, la mettono in pericolo! Ma si può essere più rincoglioniti di così!?
  1. Come recita uno dei commenti trovati nella versione inglese, “Oh come on. Something so important should be in a vault or safety dep. Box. This was too ridiculous.”. COMPLETAMENTE D’ACCORDO. Se qualsiasi cosa sia contenuta in questa scatola è così importante, perché non metterla in una cassetta di sicurezza da qualche parte? Insomma, nei film tutte le cose importantissime vengono sempre tenute nelle cassette di sicurezza iper sorvegliate oppure in dei caveau dalla porta in acciaio spessissimo, non in “armadietti” che si possono aprire con un pulsante o in scatole fatte DI LEGNO che si possono rompere anche solo usando un trapano o un cacciavite.
  1. Solo io mi sono accorta che i genitori non hanno risposto nemmeno ad una delle domande di Skylar? E non è un problema di traduzione, perché anche nella versione inglese è così. Per non parlare della frase clamorosa che ho scoperto spulciando nel testo originale, ovvero una perla di quella rincoglionita della mamma: “I meant what I said, Sky. Just try to stay away from all of this”. Commento: “Then whyd you make her take the wooden box mamm”. Non ho nulla da aggiungere.
  1. Il padre che si sorprende che la figlia sappia delle gang. Ma soprattutto che lei sappia che delle gang stanno cercando la scatola. Quando pure loro hanno detto che delle persone pericolose stanno cercando la scatola. Quanto si può essere rimbecilliti.

Shade Owl: (emanando luce da tutto il corpo) – Se il mio potere cresce ancora otterrò il dominio sullo spaziotempo!-

In sostanza, questa conversazione è stata assolutamente inutile. I genitori non hanno fornito nessuna risposta soddisfacente, solo mezze verità e frasi molto vaghe. Bene.

Timeskip al giorno successivo. Dopo aver saputo che né Alex né Caden erano a scuola, ci viene presentato un nuovo studente, Brody, un angioletto sorridente dai capelli ricci e biondi e occhi verdi. Oh, un nuovo personaggio introdotto molto tardi. Inizio a sentire puzza. La sentite anche voi, vero?

Il professore incarica Skylar di far fare a Brody il classico tour della scuola tipico dei telefilm americani e i due partono. Dopo un po’, Skylar si siede per riposarsi, ma poi…

Raddrizzai la schiena dalla mia posizione seduta cosa che mi fece inciampare con i piedi. Grazie al cielo, Brody afferrò un mio braccio prima che potessi cadere. «Attenta.»

Io farei una visitina da un medico, perché non è possibile che questa tizia non sappia stare in piedi.

Skylar si allontana diretta verso il bagno, quando all’improvviso qualcuno la acchiappa per un polso e la spinge in uno stanzino, chiudendo poi la porta.

Capitolo quarantatré. Sorpresa delle sorprese, il misterioso assalitore è Caden. I due iniziano a parlare di fuffa, dedicando due frasi ad Alex e mostrandoci un Caden geloso del fatto che Skylar stesse in compagnia di un altro ragazzo, mentre Hopylar non pensa ad altro che alla loro vicinanza e a quanto fossero bellixximi gli occhi di Caden con le pagliuzze dorate. Questi due nemmeno stanno insieme e lui già mostra delle red flags spaventose. Ma solo io le vedo, le lettrici sono tutte in brodo di giuggiole nel vedere Caden geloso.

La fuffa continua senza sosta, anche quando la lampadina che illuminava lo sgabuzzino si spegne, e il tutto diviene un flirt tra i due che mi dà la nausea. Non fraintendetemi, a me lo zucchero piace, ma solo quando ha un senso.

Parte il limone tra i due, prevedibile come Shade Owl che usa un Elenco Numerato, descritto per paragrafi interi e con dovizia di particolari, compresi i gemiti di lei e lui che scende a baciarle il collo. Lei ad una certa dice languida “Per favore non dire che questo è stato un errore” e lui risponde “Non lo è mai stato”, poi riparte il limone e continua per quelli che sembrano secoli. Le lettrici sono in delirio, io invece vorrei tornare a leggere yaoi super fluffy e guarire la mia anima.

Un cliché super famoso che qui sembra mancare è il classico bacio con la lingua che chiede l’accesso. Peccato, avrei voluto inserirlo nella mia lista.

Finalmente, dopo migliaia di righe, i due si staccano e si separano, con Caden che ordina a Skylar di stare lontana da Brody, che lui chiama “pel di carota”. Anche Caden avrebbe bisogno di una bella visita dall’oculista, perché i capelli di Brody sono biondi e non rossi.

Capitolo quarantaquattro. Probabilmente abbiamo un timeskip e scopriamo che Hopylar ha preso finalmente A nella verifica di fisica per cui Blake l’aveva aiutata a studiare. Tutta contenta, Skylar torna a casa ansiosa di riferire alla madre la notizia, ma quest’ultima le annuncia che praticamente le sta combinando un matrimonio con “un ragazzo molto carino che ha un lavoro dignitoso ed è molto gentile”.

Mangle: Ma che cazzo….?

Ononoki: Scusate, ma sbaglio o Hopylar ancora non è maggiorenne?

Komi-san: (scribble scribble) Penso di no…

Ononoki: Perché la madre le sta combinando un matrimonio? Non vuole che sua figlia faccia il college? Vuole così tanto sistemarla e liberare la sua cameretta? Ma che diavolo succede?

Mangle: Wow, siamo tornati nel Quattrocento per caso?

Kanna: (dopo aver tormentato i recensori di domande, si era messa seduta per terra a sonnecchiare davanti al camino, di nuovo acceso) Zzzz…

Chibi Chibi: Chibi! (trad: La verità è che l’autrice era a corto di idee!)

Inoltre la madre le intima di stare lontana da Caden e dai problemi della sua famiglia, mentre Skylar le urla dietro che lui le piace e che vuole sapere cosa c’è di sbagliato in questo. La madre la ignora e, alla domanda di Skylar su chi sarebbe lo sposo, la madre risponde “Cole”, mentre il sorriso sparisce dal viso di Skylar. Un nuovo personaggio… e a quanto pare non va molto a genio alla nostra protagonista.

Fanwriter91: Giusto, perché dare un ruolo maggiore a un personaggio già esistente? Creiamone un altro a caso!

Breve timeskip. La nostra Cosina ci informa che non ha cenato perché troppo impegnata a cercare un modo per aprire la scatola e, dopo ben mezz’ora passata sul web, trova un tizio che dovrebbe essere esperto in quel tipo di scatole, il gestore di un negozio non meglio specificato. Io ritengo una cosa molto poco saggia introdurre una terza persona in questa faccenda. Che poi la scatola non ci è stata descritta per niente, non sappiamo che aspetto abbia né tantomeno in cosa consiste il puzzle che si dovrebbe risolvere per aprirla. Insomma, in quel periodo l’autrice non aveva molta fantasia, questo si è capito.

Mentre pensa ciò, entra il padre in camera, reggendo il vassoio con la cena e iniziano a chiacchierare di fuffa. Scopriamo che questo Cole si sposa per i fatti suoi, quindi la madre di Hopylar non le stava combinando nessun matrimonio, che Hopylar aveva una cotta per Cole ed è molto seccata che lui non ricambiasse, poi il discorso si sposta su Caden e sulla scatola, Hopylar dice al padre che non verrà al matrimonio proprio perché si dovrà recare in quel negozio per cercare di aprire la scatola e il padre dice una cosa che… leggete.

«Skylar, tua mamma aveva ragione quando aveva detto che dovresti stare lontana da questo.»

MA PORCA DI QUELLA GRANDISSIMA £$%&! Le avete dato voi la scatola! Cosa cazzo vi lamentate ora del fatto che vostra figlia ne debba stare fuori?? Se la volevate tenere fuori da questa faccenda, non le dicevate della scatola né tantomeno gliela affidavate!

Perché continuano a ripetere questa stronzata senza senso??

Andando avanti, seguono frasi di rito come “Non possiamo fidarci di nessuno, nemmeno della polizia” e idiozie varie, poi Skylar si ricorda di Blake e chiede al padre informazioni su di lui. Veniamo così a scoprire che i Matthews, i clienti dei genitori di Cosina, hanno adottato Blake, ma purtroppo il padre non sa quali siano i suoi veri genitori. Dunque, ricapitolando: abbiamo i Miller, ovvero Caden e famiglia, di cui Blake faceva parte (perché Blake in teoria è il fratellastro di Caden), abbiamo i Matthews, genitori adottivi di Blake, e infine la famiglia di sangue di Blake. Oh wow, nemmeno i Forrester di Beautiful sono così incasinati.

Il capitolo si conclude con Hopylar che pensa che i veri genitori di Blake o lo hanno abbandonato o sono morti.

Capitolo quarantacinque. Skylar è sola a casa a vedere dei film, mentre i suoi genitori sono al matrimonio di quel tale Cole, e i primi paragrafi del capitolo sono pieni di fuffa, con la protagonista che ci ammorba con riflessioni su quanto fosse brutto che Cole, di cui aveva una cotta, si stesse sposando con sua cugina. Utilità di tutto ciò? Nessuna, ovviamente.

Mentre è persa in questi pensieri, suona qualcuno alla porta. Chi è? Ovviamente Caden, sorpresona incredibile.

Lei lo fa entrare, vedendo la vicina Jenna che li stava spiando dalla finestra, e Caden esordisce dicendo che sa perché Alex è entrato a far parte della East Gang, ovvero perché aveva perso una scommessa. Non viene detto che scommessa era ma… wow, motivazioni profondissime per diventare un criminale. E Skylar non ce la fa proprio a non essere un’egoista del cazzo, visto che dice

«Ha perso una scommessa e ha deciso di tradire la mia fiducia?»

Skylar, non sei il centro del mondo, santissimo cielo.

Comunque, Caden aggiunge anche che al momento Alex non si trova a casa sua, ma da Blake.

Voi vi chiederete perché, ma è inutile, non viene mai spiegato. Un’altra cosa ACDC, ovvero A Cazzo Di Cane.

Poi i due cambiano discorso e iniziano a parlare di fuffa, come ad esempio del matrimonio di Cole. Più che altro è un lungo discorso delirante di Skylar, con Caden che la ascolta e probabilmente cringia malissimo, come sto facendo io nel leggere questo pezzo. Dopo un po’ Caden inizia a rispondere, ma la fuffa è così fitta che si taglia con un coltello, quindi saltiamo tutto. Ad un certo punto parte anche un limone tra i due, giusto per far arrivare al migliaio i commenti, e seguono frasi come “Lo sai che non sarà semplice, vero?” oppure:

«Mi piaci davvero, Sky. Così dannatamente tanto. […] Ma continuare questo potrebbe solo ferirti.» […]

(Skylar) «Quindi non dovremmo?» […]

«Non credo di poterlo fare»

Ononoki: (accucciata in un angolino a disegnare cerchi per terra con la punta di un dito) Voglio tornare a leggere il Signore degli Anelli…

Mangle: Lo sai che non puoi…

Ononoki: Allora voglio vedere Avatar 2…

Mangle: Siamo andate al cinema la settimana scorsa a vederlo…

Ononoki: Ma io voglio ritornare su Pandora!

Mangle: Su, non farti prendere dalla depressione post-Avatar e torna qui a recensire…

Ononoki: … allora voglio tornare a studiare archeologia subacquea…

Mangle: (guardando Komi-san e sussurrando) La situazione è grave, se preferisce studiare anziché recensire…

Komi-san: (si alza e si avvicina a Ononoki senza quaderno e dice piano) Quando… quando finiamo, vedremo tutte insieme la seconda stagione di Made in Abyss, va bene?

Ononoki: (salta in piedi come una molla e ritorna al suo posto) Allora, dove eravamo rimaste?

Alle frasi pseudoromantiche che mi fanno venire mal di stomaco. Come detto, mi piace il miele, mi faccio anche venire il diabete, ma se la storia d’amore ha senso.

Ma è stato in questo punto che ho trovato uno dei commenti che mi ha più spezzata dalle risate.

Non so cosa intendesse questa utente con “zoo di safari”, ma mi ha fatto talmente ridere che ho screenshottato il tutto per poterlo far leggere anche a voi.

Caden prosegue dicendo che dovranno tenere la storia segreta perché sennò Skylar sarebbe in pericolo. Poi segue altro limone e in mezzo alla fuffa di fine capitolo Caden annuncia che dormirà con Skylar. Tranquilli, niente scene di sesso brutte in arrivo, dormiranno e basta.

E spuntiamo #43 Il Bedboi diventa un orsacchiotto del cuore, #44 Personaggi secondari totalmente inutili che compaiono sì e no mezza volta, come dimostrato dal nostro caro Cole, e #45 I due cosini dovranno tenere la loro relazione segreta (senza un motivo chiaro, ma è un dettaglio).

Il capitolo quarantasei si apre con innumerevoli righe cariche di fuffa in cui sostanzialmente Hopylar si risveglia e trova Caden abbarbicato a lei come un bradipo all’albero, il tutto condito dai pensieri deliranti della protagonista, che ovviamente è felicissima.

Questa scena mi fa pensare ad una scena presente in uno dei libri di Cinquanta Sfumature, in cui Anastasia si sveglia e si ritrova Christian avviluppato attorno a lei come l’edera. So che questo cliché non è nato da Cinquanta Sfumature, ma non ho potuto fare a meno di pensare a questa scena. Perché sì, ho letto l’intera trilogia più di una volta… e ho anche acquistato Grey e prima o poi comprerò anche gli altri due libri col POV di Christian. Ma tranquilli, non penso più che quella tra quella rincoglionita di Anastasia e “la patata in abito scuro” (a chi coglie la citazione, regalo un biscotto) sia una bellissima storia d’amore.

E, visto che ci siamo, aggiungiamo anche #56 I due Cosini si svegliano appiccicati e vicini vicini.

Fortunatamente lo squillo del telefono fisso interrompe il delirio della Cosina che, malvolentieri, si divincola dalla presa ferrea del Bedboi e va a rispondere. Nel frattempo ci informa che è mezzogiorno e i genitori non ci sono. Per una volta ci risparmia il pippone sui genitori assenti e al telefono c’è la madre, che la invita ad un “after party del matrimonio”. Vi ricordo che questo benedetto matrimonio c’è stato il giorno prima e non ho assolutamente idea di cosa sia un after party. C’è bisogno di festeggiare ancora? Non è bastato il giorno precedente? Per caso sono andati ad uno di quei matrimoni che si vedono nel programma “Il boss delle cerimonie”, che durano secoli? Bah. Ma non ci interessa perché Skylar rifiuta l’offerta e va avanti. Una volta posata la cornetta, si accorge di Caden che scende le scale. Purtroppo non siamo abbastanza fortunati da evitare anche il pippone su quanto lui sia SECS appena sveglio e quant’altro.

Segue un oceano di fuffa che sembra senza fine, in cui si spiegano le dinamiche con cui si sono ritrovati vicini vicini, quando, ad un certo punto, Caden dice “Conseguenze nel baciare Caden Fernando Miller”.

I novantanove commenti delle lettrici esprimono chiaramente il mio pensiero. Nessuna, e ripeto NESSUNA, riesce a prendere sul serio questo Fernando. Oltre ad essere una delle due volte, a parte nell’introduzione, in cui si fa menzione di questo secondo nome.

Dopo quello che sembra un piccolo timeskip, abbiamo Caden che si mette le scarpe, preparandosi quindi ad andarsene da casa di Cosina. Dopo averle praticamente ordinato di non andare a casa di Blake per parlare con Alex, Caden, PER L’ENNESIMA VOLTA, le dice “Senti,Skylar, non immischiarti in cose in cui non dovresti immischiarti”, offrendole quindi nuovamente la possibilità di tirarsi fuori in qualche misura da questa faccenda. Ma sappiamo che Hopylar, dotata di spiccato intelletto, non seguirà il consiglio.

Dopo essersi fatto promettere da Skylar che non sarebbe andata a cercare Alex, il Bedboi bacia la nostra Cosina e se ne va.

Altro timeskip, è sera tardi e qualcuno suona alla porta di casa di Hopylar. Lei scende e controlla sia la porta d’ingresso che quella sul retro, ma non c’è nessuno. All’improvviso qualcuno le afferra un braccio: è Alex, entrato in casa sua con le sue chiavi… ma allora per quale motivo ha suonato al campanello? Per farla scendere? Non facciamoci domande.

Ovviamente Hopylar si comporta in modo ostile con lui, ma Alex è pallido, spaventato e fissa sempre la porta sul retro. Segue un infodump sotto forma di dialogo, in cui Alex spiega che non sapeva di cosa si occupava questa gang, che è rimasto incastrato in questa brutta faccenda e, ora che ha detto di voler uscire fuori dalla gang, lo stanno cercando. Aggiunge inoltre che c’è così tanto che succede dietro queste gang, c’è un certo Kevin che sta cercando qualcosa e che non ci si può fidare nemmeno di Caden.

Ora, leggendo tutto ciò, sicuramente starete pensando a cosa cavolo c’è dietro queste gang, cosa fanno, cosa vogliono, cosa cercano. Bene, sedetevi da qualche parte, presto arriveranno le spiegazioni e vi assicuro che vi cadranno le braccia.

Ovviamente Hopylar non vuole accettare il fatto che Caden sia il cattivo e cerca di liberarsi dalla presa di Alex (lui le aveva preso le braccia per tenerla ferma), ma a questo punto il nostro Decklon drops the bomb:

«Sky, sono sicura che Caden questo non te l’abbia mai detto.» Il suo sguardo disperato cercò il mio. «Ma credimi, so che è un assassino. Li ha uccisi.» […]

«Ha ucciso i suoi genitori.»

BOOM. Un vero colpo di scena.

Shade Owl: Non “uno sparo”?

Un evento che realmente mi ha lasciata di sasso. Ma a lasciarmi letteralmente senza parole sono la maggior parte dei commenti. Alcuni esempi:

– “Ok ma lo amo comunque”

– “ci sarà stato un motivo più che valido amo”

– “può capitare”

– “eh vabbè dai che sarà mai lo perdoniamo e non se ne parla più”

– “Vabbè dai tu scusa non l’hai mai fatto capita a tutti”

Ora, so che questa è un’opera di fantasia, non è morto nessuno sul serio e quindi non dovrei stare a fare così tanto la puntigliosa, però mi ha lasciata molto interdetta la reazione di queste utenti… insomma, io qualche perplessità sul mio personaggio preferito l’avrei avuta se mi fosse stata detta una cosa del genere, non avrei immediatamente soprasseduto e non sarei passata avanti in questa maniera.

Ma, se voi siete esperti quanto me in fatto di fyccine brutte, e lo siete, avrete già capito che il Bedboi non può mai aver commesso un gesto così efferato; va bene essere il capo di una gang, fare il criminale e far ammazzare gente per delle informazioni, ma assassino? Per di più matricida e parricida? No, rovinerebbe la sua reputazione di orsetto del cuore agli occhi della Hope di turno.

Il capitolo quarantasette si apre… con un timeskip. Bene, ancora questa scadente tecnica per cercare di creare suspense. No, non funziona, mi irrita e basta. Senza parlare del fatto che non ci viene detto cosa succede ad Alex. Che fine ha fatto? Boh.

Dunque, è passato un lasso di tempo indefinito, dato che il capitolo inizia in medias res senza darci indicazioni temporali, e la nostra Hopylar ha deciso di recarsi da sola al negozio dell’esperto di scatole in legno citato in uno dei capitoli precedenti. Non succede quasi niente di rilevante, quindi mezzo capitolo se ne va con fuffa condita da alcune cose degne di nota.

Hopylar entra nel negozio e subito un tizio vecchio si palesa dietro il bancone, chiedendo cosa le servisse. Dopo aver saputo che lui faceva effettivamente scatole in legno, Hopylar tira la sua scatola fuori dalla borsa e la fa vedere al signore, chiedendogli se la conoscesse. Il tizio, rivolgendole uno sguardo per niente tranquillizzante, dice che era suo fratello a vendere quel genere di scatole nel suo negozio, poi prende la scatola e, dopo qualche secondo, schiaccia qualcosa sul fondo della scatola e questa si apre.

No. Non ci posso credere. Questo tizio, esaminandola per qualche SECONDO, trova il modo di aprirla. Ma Hopylar l’ha almeno guardata con attenzione sta scatola? Mi pare proprio di no, visto che non si è accorta che ci fosse qualcosa che si potesse premere sul dannato fondo della scatola. Io l’avrei esaminata per ore, premendo ogni centimetro della superficie per vedere se succedeva qualcosa. Lei invece no. Deve perdere tempo a farsi paranoie inutili, giustamente.

Ma soprattutto, colui che aveva nascosto il contenuto della scatola voleva proprio proteggere bene questa cosa, oh. L’ha messa in una scatola facilissima da aprire (perlomeno per un normodotato, ma Hopylar non lo è, quindi non ce l’ha fatta da sola) che è stata messa in una cassaforte-armadietto da aprire con un pulsante. Mi sorprende che sia rimasta così a lungo a casa degli Anderson, considerando anche il fatto che Hopylar si dimentichi una volta sì e l’altra pure di chiudere le porte di casa. Andiamo avanti.

Dopo aver aperto la scatola, Hopylar fa per riprendersela ma il vecchio la trattiene, chiedendole dove l’avesse trovata e dicendo questo:

«So che questa scatola è stata comprata dal negozio di mio fratello.» iniziò, quasi con una occhiataccia verso di me. «Sai come lo so?» […] «È stato ucciso appena subito dopo che quella signora comprò la scatola.» Continuò. «Quei ragazzi andarono al negozio per cercare la stessa scatola. E lo uccisero.»

Allora, allora, allora, questa storia non ha alcun senso. Prima di tutto, la frase è costruita male: tu non puoi sapere che la scatola era venduta nel negozio di tuo fratello solo perché è stato ucciso. A meno che tu non avessi riconosciuto la scatola, non avresti potuto fare questo collegamento, ma è chiaro che tu non la conosca, visto che hai avuto bisogno di ispezionarla (molto poco, devo ammettere) per poterla aprire. Seconda cosa: hanno ucciso tuo fratello perché ha venduto una scatola… vuota? Seriamente? Per quale motivo? Perché questa “signora” non ha di certo comprato la scatola con il contenuto misterioso all’interno, era vuota quando l’ha acquistata e l’ha comprata proprio per metterci dentro il contenuto misterioso. Terza cosa: ‘sti “ragazzi” si sono recati in questo negozio subito dopo che la signora aveva acquistato la scatola… come hanno fatto a sapere dell’esistenza della scatola? Come facevano a sapere che avrebbe avuto un contenuto misterioso molto importante? Se ci fosse stato un lasso di tempo tra la signora e i ragazzi, sarebbe stato molto più sensato, più o meno. Mi spiego.

Se ci fosse stato un lasso di tempo, si potrebbe pensare che i ragazzi siano andati dal negoziante per chiedere a chi avesse venduto la scatola, magari invogliandolo a cantare con una bella pistola puntata contro. Ma questo implicherebbe che loro sappiano della scatola senza sapere a chi fosse in mano… ma seriamente? Il vostro informatore è così scrauso da sapere della scatola ma non del proprietario? Il fatto che loro vogliono la scatola implica anche il fatto che loro sappiano che nella scatola c’è qualcosa di molto importante… e ha ancora meno senso che sappiano appunto del contenuto e non del proprietario, santissimo cielo! Di solito le informazioni si reperiscono complete, non così frammentarie! Anche perché questi spizzichi e bocconi sono inutili! Capite perché non ha senso, vero? Spero proprio di sì.

Poi, se loro avessero chiesto al negoziante di dire il nome della tipa che l’aveva comprata, questi non avrebbe avuto motivo di negare loro questa informazione; se si fosse rifiutato per qualche motivo, loro l’avrebbero minacciato con un’arma e questi avrebbe sputato il rospo. Non avrebbe avuto nessun motivo per non rivelare questa informazione a costo di farsi ammazzare, mica sapeva del contenuto. Non avrebbe nemmeno chiamato la polizia perché, sapendoli armati, avrebbe pensato che, se la polizia si fosse messa alle loro calcagna, qualcuno di loro sarebbe tornato a chiudergli la bocca per sempre.

Sempre ipotizzando la presenza del lasso, i ragazzi potrebbero aver ammazzato ‘sto disgraziato perché sapeva della scatola… ma non sapeva del contenuto, quindi perché farlo fuori?

Quindi, anche se ci fosse stato un lasso di tempo, non avrebbe avuto comunque senso.

Un altro possibile motivo che mi viene in mente è che il negoziante fosse coinvolto nella transizione della scatola già contenente l’oggetto misterioso. Quindi, visto che viene detto che la scatola è stata comprata, ci sarebbe stata una dinamica simile: il creatore del misterioso oggetto ha, per qualche motivo, già la scatola (oppure l’ha acquistata da questo tizio per conto suo), ci ha messo dentro l’oggetto, è andato dal negoziante, gli ha detto che sarebbe passata una signora a ritirarla e, per rendere il tutto meno sospetto, gli ha detto di venderla come un suo prodotto, il negoziante vende la scatola alla signora. Quindi il negoziante avrebbe saputo delle cose utili per i ragazzi e che non doveva rivelare niente e si sarebbe fatto ammazzare per questo. A parte il fatto che, se io non sono coinvolta in prima persona in un qualcosa, difficilmente mi faccio ammazzare solo perché un tizio random mi ha detto che è importante che nessuno sappia, ma… perché mettere in mezzo una terza persona con il rischio che finisca ammazzato? Ma dalla te ‘sta scatola alla signora anziché coinvolgere un povero innocente e farlo finire al camposanto, e che cavolo.

Da qualsiasi verso la si analizzi, questa storia, anche formulando le ipotesi più fantasiose, non ha nessun senso. E nella versione inglese è tutto identico alla traduzione italiana, quindi la revisione ha mantenuto questa storia insensata tale e quale.

Wow, mai avrei pensato che sarei riuscita a debunkare un elemento inutile in una storia nella maniera approfondita con cui ci riesce Ilenia Zodiaco, ma alla fine ho tirato fuori quasi una pagina intera di analisi su una mezza frase di un capitolo. E ora vi dico una cosa: l’autrice di sicuro non si è sparata quest’ora di pippe mentali come ho fatto io. Lei ha semplicemente pensato “L’omicidio del negoziante rende questa storia ancora più dark! Ci sta proprio bene con la mia trama thriller! Mettiamolo!”. Fine. Nessun pensiero ulteriore. Se si fosse soffermata a pensarci un po’ di più, sarebbe incappata in una delle problematiche da me elencate.

Andando finalmente avanti, Hopylar chiede chi siano quei “ragazzi“, ma il negoziante dice solo “Idioti”. Molto utile. Messa la scatola in borsa, la Cosina esce dal negozio e ritorna a casa, immersa nei suoi pensieri inutili, incentrati sul fidarsi di Caden e non di Alex perché lui avrebbe sì potuto uccidere qualcuno, dato che era quello che facevano le gang, ma non i genitori.

A metà capitolo c’è un nuovo timeskip senza indicare quanto tempo sia passato e Hopylar è molto scocciata perché, a causa dei genitori, sarà costretta a partecipare ad un evento di beneficienza per una raccolta fondi per una non specificata associazione, una sorta di carnevale scolastico. Quindi in quel momento era a parlare con il preside che, per convincerla a partecipare, le dice che i suoi voti ne avrebbero giovato. Meritocrazia, questa sconosciuta, e diamo il benvenuto alla corruzione. Che bei messaggi!

Tornata a casa, finalmente apre questa benedetta scatola e, al suo interno, trova una chiavetta USB.

Fanwriter91: Poi metterò la pulce in una scatola, e la scatola dentro un’altra scatola…

Inseritala nel PC, avvia il video contenuto in essa, che risale a qualche anno prima: una stanza tutta nera, con le tende alle finestre chiuse e con una sedia in mezzo; ad un certo punto, compare un tizio che si siede e guarda dritto in camera, e, dopo un iniziale momento di spavento, assume un’espressione calma e dice delle cose, intervallate dai pensieri di Skylar, che salterò perché inutili:

Probabilmente non sarò vivo una volta finito questo video.

Devi sapere dov’è nascosto quell’oggetto.

Devi tenerlo al sicuro.

Capitolo quarantotto, il video continua.

The State Museum a Harrisburg. La grande statua di William Penn. L’ultimo metallo discoide. Lo troverai lì.

Per l’accesso alla barra di metallo dietro di esso. Digita il codice 5273. E troverai il disco al di sotto di esso.

A questo punto si vede la telecamera sbilanciarsi, si sente un forte rumore e il video finisce qui.

Per prima cosa, perché il disco metallico adesso viene chiamato “metallo discoide”? É veramente brutto da leggere. Tra l’altro, nella versione inglese c’è proprio scritto “metal discoid”… “disco di metallo” vi fa così schifo? Bah.

Seconda cosa: finalmente viene indicato un luogo che esiste realmente. Lo State Museum of Pennsylvania è, come dice il nome, il museo ufficiale del Commonwealth e si trova ad Harrisburg, capitale dello Stato della Pennsylvania. Ed, effettivamente, c’è una sala con la statua di William Penn.

Anche in queste righe si nasconde un’insensatezza: viene detto che all’inizio questo tizio misterioso guarda la porta della stanza con aria spaventata, chiaramente impaurito dalla possibilità che possa arrivare qualcuno; poi, alla fine del filmato, si vede la camera cadere e si sente un forte rumore, quindi si presume che chiunque lo voglia morto sia arrivato per farlo secco e si presume che questa gente stia cercando ‘sti dannatissimi dischi metallici. Allora come diavolo ha fatto la pennetta ad uscire da quella stanza? I misteriosi criminali sono entrati nella stanza, hanno ammazzato ‘sto tizio e non si sono accorti della telecamera per terra? Non hanno sequestrato la telecamera nella speranza di trovarci qualcosa di utile? Ok che i criminali di questa storia sono una barzelletta, ma mi sembra tutto troooppo strano.

Dopo la solita sfilza di paranoie di Hopylar, che si chiede perché Blake e la sua gang stessero cercando quei dischi, lei copia il video sul suo PC, poi va in cucina e distrugge la chiavetta nel frullatore, pensando che comunque non aveva risolto nulla perché Blake l’avrebbe comunque cercata per prendere la scatola.

Timeskip fino al giorno dopo (credo) e siamo all’evento di beneficienza, dove Skylar, indossando un badge dello staff, sta aiutando e segue fuffa con lei che guida una ragazza nell’auditorium e lei che aiuta una compagna a portare il cibo per la festa. Ma, non appena Hopylar adocchia Caden, pianta in asso la ragazza e va da lui. Segue una conversazione in cui non emerge nulla che noi già non sappiamo, ovvero che Alex ha lasciato la East Gang, poi Hopylar tira in ballo la questione di Caden che ha ammazzato i suoi e, dopo infinite battute inutili, lui ammette che è vero ma non vuole dire perché l’ha fatto. A questo punto Skylar, con la frase ad effetto “Mi hai già persa”, se ne va indignata e sofferente nell’animo.

Capitolo quarantanove. Il capitolo inizia con un pezzo inutile in cui Skylar chiacchiera con Brody, non mancando di dirci che la notte aveva dormito poco tra il pensiero di Caden ammazzatore di genitori e un incubo su Alex. Brody viene descritto come molto amichevole nei confronti di Skylar, in maniera quasi sospetta.

Dopo altra fuffa, Skylar finisce in punizione per un compito non consegnato e, nella classe della punizione, sente delle persone spettegolare su di lei. Guarda caso, prima nessuno la cagava, ora invece addirittura sparlano su di lei. Paranoie di Skylar, poi ‘ste due tipe dicono che sia Caden che Alex hanno lasciato la squadra di football nello stesso momento, altro sparlamento su di lei, poi Hopylar tira fuori il cellulare e cerca su Google “Fernando Miller”. Mi sento male per il troppo ridere. E non capisco perché abbia messo Fernando e non Caden.

Le uniche cose che vengono fuori sono immagini di una casa bruciata e circondata dai pompieri. Altri indizietti sul suo Passato traggiko™.

Cercai di cercare qualche articolo, ma non trovai assolutamente niente. Neanche una singola cosa collegata a quelle immagini. Come se qualcuno si fosse assicurato che non venissero messi sotto i riflettori.

Ononoki: Ammazza, questo “qualcuno” deve aver fatto un lavoro pessimo, ha cancellato gli articoli ma le immagini sono rimaste lì? Disponibili per tutto il mondo su Google?

Komi-san: (scribble scribble) Da notare che queste immagini vengono fuori cercando il nome di Caden su Google… se non esistono articoli su di loro, come mai succede ciò? Sono rimaste tracce che collegano Caden a queste immagini? Devono averlo pagato veramente poco questo “qualcuno”, visto il lavoro approssimativo che ha fatto…

Mangle: (guardando per aria con un’espressione scocciata) Che noia… non succede nulla in questo capitolo…

Skylar esce da scuola e si avvia verso casa sotto la pioggia battente, quando si accorge che qualcuno la sta seguendo. Questo individuo, come ha modo di osservare Hopylar attraverso la vetrina di un negozio, “era vestito con un lungo e nero impermeabile, il cappuccio sulla faccia”. Continua a sorprendermi in questa storia la bravura degli inseguitori nel conciarsi nel modo più sospetto possibile. Fare il cosplay del Tristo Mietitore non attira per niente l’attenzione, noooo.

Ovviamente Hopylar accelera il passo, ma questo tizio continua a inseguirla, fino a che Caden la affianca con un ombrello ed esordisce con “Qualcuno ti sta seguendo”. Bravo Capitan Ovvio, continua così.

I due si infilano in un vicolo cieco (cliché #47 IL VICO VICOLOSO!). MA QUANTO POTETE ESSERE COGLIONI! Qualcuno vi segue e voi vi andate a ficcare nel posto più pericoloso possibile, senza vie di fuga! Santissimo cielo!

Caden, per salvare la sua donzella, tira un cazzottone in faccia all’inseguitore, facendo cadere il cappuccio e rivelando che si tratta di… Brody. La puzza che sentivate era quella di un altro cliché, il secondo Decklon della storia che si trasforma convenientemente in un kattivo, perché di bravi ragazzi senza secondi fini, nelle fyccine, non possono esistere. #48 Il nuovo amico si rivela un kattivo, e non poteva essere altrimenti, essendo stato introdotto a casissimo verso la fine della storia.

Prima che Caden possa ridurlo a carne macinata, Skylar si interpone tra i due, chiedendo a Brody perché la stesse seguendo, e lui risponde chiedendole dove si trovasse la cassaforte. E come volete che reagisca Skylar?

«Oh, Santo cielo! Perché voi ragazzi continuate a giocare con i miei dannati sentimenti?»

Non riesco a smettere di ridere. Mi spiegate cosa c’entra questo con la domanda di Brody? Che reazione è?

Ad un certo punto, anche Skylar prende a pugni Brody e cerca di strangolarlo, ma Caden le impedisce di diventare un’assassina, per fortuna. Poi Caden riprende a picchiare Brody mentre la nostra Cosina si immerge nell’autocommiserazione, con frasi che suonano più o meno come “Perché tutte a me?”.

Brody ad una certa riesce a scappare e c’è un pezzo pseudoromantico tra i due Cosini in cui, nella fuffa, Caden le promette che le racconterà la verità sui suoi genitori.

Capitolo cinquanta. Timeskip a poco dopo, immagino, e c’è Caden che porta Skylar in macchina alla casa bruciata che lei ha anche visto nelle foto su Google. Caden dice che è la casa dei suoi genitori.

Mi raccomando, sedetevi e allacciate le cinture perché sta arrivando il Passato Traggiko™ più nonsense che esista, peggio di quello di Hardin in After.

Ora trascriverò il discorso completo di Caden, evitando di mettere le parentesi quadre ogni qualvolta salterò dei pezzetti, perché è tutto intervallato dai pensieri e le azioni di Skylar che, francamente, sono inutili.

«Blake è il mio fratellastro. Sono sicuro che questo tu lo sappia già. Mio papà ha sposato sua mamma quando… mia mamma lo ha lasciato. Avevo dieci anni allora. Era più gentile di quanto fosse stata la mia vera madre. si preoccupava di me, ma non era sola quando venne a casa nostra. C’era anche Blake. Lo odiai da subito.

Non era solo Blake. Aveva una sorella minore, Rena. Forse aveva solo sette anni quando si sposarono. E come la mia matrigna, non era come Blake. Anche Blake aveva un debole per Rena.

Blake aveva sempre avuto dei litigi con i nostri genitori, fin da subito. Ha iniziato a tornare tardi la sera. E quando c’era le conversazioni finivano sempre in litigi. Fino al giorno in cui decise di fermarli.

Era tarda notte quando accadde. I miei genitori stavano dormendo dentro casa. Avevo promesso a Rena che avrei fatto un falò per lei fuori in giardino. Amava… i falò. Quando finimmo di raccogliere la legna da ardere, mi disse che aveva bisogno un qualcosa in camera sua. E nel momento in cui lei entrò in casa, Blake uscì e si unì a me. Non sapevo neanche che fosse sveglio. Aveva sempre la mente incasinata per qualche cazzata. Ma in quel momento, sembrava più felice del solito.

Mi disse di accendere il fuoco. E lo feci. Io… non sapevo che avesse cosparso la casa di benzina. Non ne avevo idea fino a che non accesi il fiammifero. Una volta l’avevo buttato a terra dopo aver acceso la legna da ardere, ci fu uno scoppio. E fuoco. Era orribile. Era ovunque, Sky. Cercai di salvarli, di entrare in casa. Ma le porte erano chiuse.»

(Skylar) «Perché lo ha fatto?»

«Per fare un torto ai nostri genitori. Blake era sempre stato il migliore nel portare rancore.»

(Skylar) «Vostra sorella, Rena era dentro lì.»

«Sì. Anche Blake non ne aveva idea.»

(Skylar) «Ti incolpa.»

«Avrei dovuto sapere cosa volesse fare. Avrei dovuto fermarlo.»

(Skylar) «Non puoi neanche pensare un secondo che sia colpa tua. Come avresti potuto saperlo? Doveva averlo programmato da molto.»

«Ho appiccato il fuoco, Sky.»

Mi dispiace molto che vi siate fatti male cadendo dalle sedie, ma io vi avevo raccomandato di tenervi forte. Questa storia presenta molte, MA MOOOLTE, criticità. Perciò, per snocciolarle ed analizzarle tutte, mi avvarrò di un Elenco Numerato.

  1. Finalmente viene chiarito il rapporto di parentela tra Caden e Blake e ci viene detto chiaramente che, al contrario di quanto detto prima da me, le “famiglie di sangue” di Blake e di Caden si sono unite. Riguardo a ciò che accade dopo, ci sono delle assurdità che evidenzierò in un punto successivo.
  1. Al contrario, non viene chiarito perché i due fratellastri si odiano. No, l’odio è stato istantaneo e condiviso dai due. Che motivazione conveniente, così l’autrice non si è nemmeno dovuta ingegnare per trovare un motivo. Anzi, il motivo perfetto sarebbe stato la morte della sorellina, perché non fare così? Mah. Altra cosa non chiarita è il perché Blake sia kattivo: lo è per motivi di trama. Lui è kattivo e basta, per questo litiga sempre con i suoi e frequenta brutte compagnie, tornando a casa la sera tardi. Che costruzione di un personaggio veramente povera.
  1. Anche qui abbiamo il fattore “sorellina morta”, che mi dà delle Danger vibes fortissime.
  1. Posso capire che a Rena piacciano i falò, anche io spesso, quando sto da mia nonna, rimango a fissare le fiamme nel camino, la legna che scoppietta e manda scintille, la brace che riluce…ma perché fare sto benedetto falò in piena notte? Non penso che i genitori sarebbero stati contrari… ok, avrebbe lasciato un antiestetico segno di bruciato nel prato del giardino, ma nulla di così tragico da giustificare il fatto che abbiano deciso di farlo in piena notte.
  1. A parte il fatto che quando leggo che loro raccolgono la “legna da ardere” li immagino vestiti da boy scout mentre vanno in cerca di rametti nel bosco…non si sono accorti di Blake che spargeva benzina in tutta la casa?? Come hanno fatto a non vedere, magari durante quel giorno o nei giorni precedenti, le taniche che sicuramente Blake stava preparando? Ok, poteva averle nascoste, ma mentre la spargeva in giro avrebbero potuto notarlo benissimo! Inoltre la benzina puzza da morire, come non hanno fatto a sentirne l’odore nonostante la casa ne fosse piena? Rena non si è accorta, entrando in casa, della forte puzza? È impossibile che non l’abbia sentita, perché allora non è tornata subito fuori ad avvertire il fratello? Non ci è nemmeno scivolata sopra mentre entrava in casa? Tutto ciò non ha il minimo senso!
  1. Il modo in cui viene descritto il propagarsi dell’incendio è ad un livello di inverosimiglianza che…che…

Caden dà fuoco alla legna, BOOM un’esplosione (Shade Owl: E uno sparo.), fuoco dappertutto. Eh, scusate, questo è quello che succede quando fai scoppiare una bomba, non un incendio! Una descrizione verosimile avrebbe descritto la legna che prende fuoco, la lingua di fuoco che insegue la scia di benzina sul prato fino ad arrivare in casa e poi il propagarsi dell’incendio all’interno dell’abitazione. Poi, ora che ci penso… Blake, per poter sfruttare la fiamma del falò, avrebbe dovuto creare una scia di benzina fino alla pila di legna… COME HANNO FATTO A NON VEDERLO?? Viene detto che lui esce dalla casa, quindi la benzina sta solo in casa! Come ha fatto il tutto a prendere fuoco? E anche se fosse che Blake ha cosparso precedentemente la casa di benzina e abbia fatto la striscia nel prato, nessuno ha sentito la puzza di benzina? Lui sapeva già del falò? Come faceva a sapere che proprio in quel punto ci sarebbe stata la pila di legna? Insomma, esattamente come per la storia del negoziante, anche questa vicenda non ha senso da tutti i punti di vista.

  1. Come ci viene detto da Hopylar quando trova le foto della casa su Internet, sul posto sono intervenuti i pompieri a spegnere l’incendio. Come hanno fatto a non accorgersi delle cause dell’incendio? I pompieri riescono subito a capire le cause di un incendio, è anche quello un loro lavoro, quindi avrebbero capito che a causare l’incendio sarebbe stato sì il falò, ma che era la benzina il motivo per cui si era propagato, oltre al fatto che si sarebbe ancora sentita un forte puzza di benzina, nonostante fosse ormai bruciata. Poi, una volta accertata la causa dolosa del rogo, sarebbe stata avviata un’indagine della polizia, che avrebbe portato sicuramente a qualche risultato. Ovviamente non è successo nulla del genere, sono morte tre persone ma nessuno ha fatto nulla.
  1. Ora arriviamo al punto di cui volevo discutere prima. Dopo questa brutta faccenda, Caden a quanto pare è andato a vivere nella magione nel Bosco assieme alla sua gang mentre Blake è andato a vivere con i Matthews. COSE FUORI DAL MONDO. Caden e Blake sono entrambi minorenni! Sarebbero stati allertati i servizi sociali, loro sarebbero finiti in una casa famiglia e molto probabilmente ci sarebbero rimasti fino alla maggiore età, dato che è improbabile che una famiglia adotti un ragazzo così grande! Purtroppo spesso vengono adottati o presi in affido bambini piccoli, non adolescenti, non è come si legge nei libri brutti e nelle fyccine. Ma poi… perché Blake è andato a vivere a casa di questi Matthews? Chi sono? Che rapporti avevano con la famiglia di Caden? Perché di loro viene solo detto che sono amici/clienti degli Anderson, ma non dei Miller.
  1. La cosa che più mi sconvolge è la motivazione per cui Blake ha fatto tutto ciò: per fare un torto ai loro genitori. È un po’ difficile contarlo come torto, visto che li ha ammazzati, santissimo cielo! Questo ragazzo è un totale psicopatico! Non è una reazione normale ammazzare i propri genitori perché ci litighi! Se così fosse saremmo tutti, nessuno escluso, matricidi e parricidi, perché chi non litiga con i propri genitori? Ma, appunto, i litigi con i genitori si risolvono con il dialogo non con l’omicidio. Questo non è tenere rancore per qualcosa, Blake ha bisogno di un bravo psichiatra, oltre che di andare in prigione. Quindi i Matthew si sono messi in casa un tizio mentalmente instabile… dovrebbero stare attenti, lui sarebbe capace di dare fuoco anche a loro.
  1. Ovviamente, Caden si sente in colpa per la morte della sorellina: altre Danger vibes fortissime.

Ed ecco qui, il passato traggiko™ del nostro protagonista: una storia surreale e senza senso. Veramente. E, manco ve lo sto a dire, tutte le lettrici sono addolorate per il doloroso trascorso del nostro oscuro antieroe. Io invece sono addolorata per la morte della logica.

Dopo un brevissimo timeskip, troviamo Skylar e Caden all’interno della casa che, da come viene descritta, è tutta intera ma ha dei segni di bruciature sulle pareti. Ma certo, un edificio che è stato avviluppato dalle fiamme ha proprio questo aspetto, non è mica un rudere inagibile e mezzo crollato.

Caden era stato li per tutti quei giorni nei quali non era venuto a scuola, la casa che era stata abbandonata da anni, da quell’incidente.

Allora, l’età dei personaggi non viene mai specificata, ma, da quel che traspare, stanno frequentando il liceo, probabilmente l’ultimo anno, quindi hanno tutti o diciassette o diciotto anni. Da quel che si dice qui, sembra che siano passati parecchi anni da quando è successo questo incidente, almeno tre o quattro… quindi quello psicopatico di Blake ha fatto tutto quel casino quando aveva tredici anni o ancora meno, il che rende la storia ancora più inverosimile. Possiamo anche prendere come indicazione il fatto che lo sgabuzzino a casa di Skylar, in cui si trovava il corridoio che puzzava di fango con la cassaforte/armadietto, era sigillato da quando lei aveva dodici anni. Quindi, più o meno, il tutto è successo cinque o sei anni prima, contando che il patatrac dell’incendio dev’essere successo poco prima o contemporaneamente al video del tizio, alla scatola e all’inizio della ricerca di questo maledetto disco di metallo.

Mentre si scambiano battute inutili, Hopylar riconosce il punto in cui c’era stato il falò, dove lei nota “quanti pezzi di legno bruciati fossero diventati cenere nera”. Ma sono passati anni o giorni? Possibile che dopo così tanto tempo ci siano ancora i resti del falò con la legna bruciata? Non è cresciuta nemmeno un po’ d’erba? Nel mentre Caden si siede sul divano e Skylar nota che tutto era coperto di polvere.

Mangle: (aggiustandosi un paio di occhiali finti sul naso e avvicinandosi allo schermo del PC mentre strizza gli occhi) Scusate, leggo bene? Lì c’è scritto divano? E il Bedboi ci si siede?

Ononoki: (con un’espressione sconcertata) Sì, hai letto bene…

Mangle: Ma com’è possibile??? La casa ha PRESO FUOCO e il divano non è bruciato? Ma cosa sto leggendo?!? Insomma, da come viene descritto l’incendio, tutto è esploso addirittura e il divano è integro e utilizzabile? Questo è un insulto alla nostra intelligenza! E nessuna delle lettrici ha detto niente in merito a questa immane cazzata!

Komi-san: (con un tono di voce basso e timido) M-ma anche il fatto che tutto sia impolverato… i-insomma, sembra la descrizione di una casa abbandonata, n-non di un immobile distrutto da un rogo…

Ononoki: Anche se l’intervento dei pompieri è stato tempestivo, la casa non può essersi conservata così bene… era piena di benzina, e la benzina prende fuoco in un attimo… tutto dovrebbe essere in condizioni peggiori di queste, ma molto…

Fanwriter91: Dirò una banalità: è un falò di Dark souls!

Komi-san: (mentre scuoteva la testa per le assurdità scritte, la sua attenzione fu catturata da numerosi petali di fiore che entrarono dalla finestra portati da un refolo di vento e che andarono a posarsi sul pavimento) “Ma che diavolo sta succedendo??”

Passando oltre questa insensatezza…

Quello fu il momento fu il momento in cui notai un sottile pezzo di cara piegato dietro alla legna. Lo guardai attentamente. La carta era quasi bruciata, leggera come una piuma tra le mie mani. […] Lo aprii e ci trovai un disegno. Una bozza di cinque oggetti a forma di disco. Uno di quelli era, tuttavia, un po’ irregolare nella forma, non come gli altri. Li avevo visti nel cassetto di Alex. Abbastanza in fretta realizzai cosa fossero.

Il metallo a forma di disco.

Caden si avvicinò, fermandosi proprio dietro di me e dando un’occhiata dalle mie spalle. Seguii il suo sguardo e vidi un altro oggetto a forma irregolare disegnato in un angolo. Non sembrava come gli altri. Sembrava più un–

«Quello è il cristallo rosso.» Un piccolo tremolio uscì dalle mie labbra quando sentii il suo respiro contro il mio collo. Girandomi, lo guardai confusa.

«Che cos’è?» Chiesi.

«È ciò che… Blake vuole.» Mi guardò. «La ragione per cui sta cercando quella cassaforte.»

[Skylar informa Caden della scatola e del video.]

(Skylar)«Ma qual è lo scopo di questi dischi?» Mi ritrovai a chiedere. «Sono connessi a questo cristallo?»

I suoi occhi verde scuro trovarono i miei e annuì lentamente. «Non tutti sono connessi. Solo l’ultimo è più importante.»”

MA VOI MI STATE PRENDENDO PER IL CULO‼!

Ma come diavolo è possibile che, sotto il falò, ci sia un foglietto ripiegato e perfettamente integro?? C’è pure scritto “quasi bruciata” quando in realtà la cenere, in tutto quel tempo, avrebbe fatto in tempo a raggiungere in volo la Cina, santissimo cielo! E poi, prendendo anche per buona questa immensa assurdità… ma i fenomeni atmosferici? La pioggia, il vento, la neve, il sole, l’avrebbero distrutto in un attimo quel fogliettino! Insomma, sta piovendo pure in quel momento stesso e la carta è perfettamente asciutta.

Poi, passando oltre… vengono nuovamente nominati ‘sti stramaledetti dischi di metallo e… un cristallo rosso. Siamo per caso finiti in Crash Bandicoot? Servono anche il cristallo rosa, la gemma bianca e la reliquia per andare avanti? Oppure ci troviamo davanti ad una delle Gemme dell’Infinito? Thanos, per favore, schiocca le dita e poni fine all’inutile esistenza di questo universo. Quello di questa storia, ovviamente.

No, niente di tutto ciò, ma la storia sta prendendo una piega strana… dischi, cristalli… sto iniziando ad avere dei sospetti, ma non voglio crederci. Che poi, se solo l’ultimo è importante, quello nascosto, perché hanno raccolto anche gli altri? Non hanno nessuna importanza? A quanto pare no, visto che Alex li tiene nel cassetto del suo comodino e ne ha addirittura perso uno mentre chiudeva Skylar nello sgabuzzino della palestra.

Subito dopo queste battute, si sente una porta chiudersi violentemente e i due quindi pensano bene di andarsene. Salgono in macchina, Caden decide di portare la Cosina nella magione del bosco, visto che lei sarebbe rimasta sola a casa e, dopo un timeskip, siamo al villone, dove vengono dimenticate tutte le rivelazioni di quella giornata e le emozioni vissute. Perché? E ve lo chiedete anche? È il momento di alcune scene romantiche, ovviamente, anche se Hopylar sogna una buona notte di sonno.

Una lettrice, nei commenti, si chiede se Skylar non abbia con sé il PC dove ha copiato il video. No, non ce l’ha e questo ci fa capire quanti neuroni funzionanti abbia la protagonista. Anziché pensare di “avere un fottio di sonno”, potevi passare da casa tua e prendere il PC, no? Insomma, ti entrano in casa una notte sì e l’altra pure per rubarti sto stramaledetto video e tu non pensi nemmeno un attimo di recuperare l’unico device che ne possiede una copia all’interno? No.

Ma che sono queste inezie, è arrivata l’ora della pomiciata! Perché, in mezzo alla fuffa di cui è composto il pezzo nella magione, i due si baciano nel bel mezzo del corridoio finché non compare qualcuno e finisce il capitolo.

Capitolo cinquantuno. Il qualcuno in questione è Shane, ma pian piano arrivano tutti i componenti della gang, che sono letteralmente quattro gatti. La fuffa continua imperterrita per quasi un terzo del capitolo e la salteremo interamente perché non succede nulla di che, tranne solo il fatto che Hopylar viene scortata nella stanza degli ospiti.

Timeskip, Skylar si sveglia in piena notte a causa di un incubo e scende al piano di sotto per bere un bicchiere d’acqua. Ovviamente sbaglia strada, vaga nel buio, nel frattempo sbatte di faccia contro un muro (PERCHÉ LEI È GOFFA, NON DIMENTICHIAMOCELO) e finisce in una specie di seminterrato.

Questo “seminterrato”, da come viene descritto, sembra essere la base operativa della gang. In un angolo ci sono numerosi schermi spenti (come la postazione da streamer di Watari in Death Note? Me la voglio immaginare così) con accanto un pannello di controllo elettrico di dubbia utilità. In mezzo alla stanza c’è un lungo tavolo in vetro con sopra piccoli e affilati coltelli buttati a caso, mentre su una delle pareti si trova una bacheca enorme, con “centinaia” di cose attaccate, tra foto, post-it, ritagli di giornale e altro. Su un pezzetto di carta, scritte in grassetto, ci sono queste frasi:

Kevin Francis. Blake farà tutto ciò che ha detto. Controllate i suoi uomini.

Nel caso ve ne foste dimenticati, il nome di Kevin è già stato fatto da Alex durante la sua ultima visita a Hopylar e, da quel che si può evincere, come avevo anche accennato all’inizio della recensione, è questo il vero villain della storia mentre Blake è uno dei suoi tirapiedi. Non so a che serve tirare in ballo un altro personaggio a pochi capitoli dalla fine e per di più con un ruolo così importante.

Come avete potuto notare, questo covo è veramente povero. La scarna descrizione, senza particolari, senza dettagli, approssimativa, rende quello che è il cuore pulsante di questa gang un posto senz’anima. Non avete idea della tristezza che mi ha messo dentro leggere il particolare del tavolo con i coltelli… veramente? I coltelli per indicare che sono criminali? Oppure la bacheca, con quel “molto altro” per evitare altre descrizioni. E nella versione inglese è rimasto tutto uguale.

Vabbè, mentre è intenta a leggere ‘ste frasi, sente dei passi e corre via. Prende la strada giusta e si ritrova nel soggiorno. Si accorge che c’è qualcuno fuori, seduto ad una panca di legno. È Seth, il nerd con gli occhiali e i capelli rossi, e lei cosa fa? Beve e ritorna a letto? Ma ovvio che no, deve impicciarsi dei fatti di quelli che per lei sono estranei (ricordiamoci che li ha incontrati due/tre volte). E c’è anche scritto “E quando fui abbastanza vicina da riconoscere i familiari ricci rossi”… ma familiari cosa, che ad essere generosi l’hai incontrato tre volte? E dopo gli chiede anche “Sei Seth, vero?”. Wow, avete talmente tanta familiarità che gli devi pure chiedere il nome! Vabbè, lasciamo perdere.

Come detto, Hopylar entra in modalità impicciona e si siede accanto a Seth. In mezzo alla fuffa che costituisce questo dialogo, viene finalmente rivelata la genesi di questa gang.

Dunque, Jesse (colui che ha tirato fuori Skylar dallo sgabuzzino) e Adrian (l’Ougi Oshino dei poveri) erano già amici d’infanzia e si davano da fare nelle risse di strada ed è stata in una di queste “risse clandestine” (nel testo originale sono gli “underground rings”, quindi si intendono proprio gli incontri di lotta clandestini) che hanno conosciuto Caden. Seth invece era in una casa famiglia ed è stato adottato dalla zia di Caden, mentre invece Shane era amico d’infanzia di Caden. Dopo l’incidente in cui è morta la famiglia di Caden, si sono riuniti nella West Gang per “andare contro Blake”.

Uhm… io vedo diversi problemi anche in questa storia. Prima di tutto, quello legato all’età. Se Jesse ed Adrian hanno conosciuto Caden prima dell’incidente, loro quanti anni avevano? Dieci? Undici? Insomma, partecipavano a delle cazzo di RISSE DI STRADA pur essendo pre-adolescenti? Anzi, permettevano a dei bambini di partecipare alle lotte clandestine?

Queste vicende sarebbero state molto più credibili se i protagonisti avessero avuto tutti intorno ai ventiquattro/venticinque anni, ma poi sarebbe mancata l’ambientazione liceale, fondamentale per qualche motivo per questo genere di storie, quindi i tempi, restringendosi, rendono le vicende irrealistiche. Non so se l’autrice abbia pensato a questo genere di problemi e abbia soprasseduto per poterci mettere l’ambientazione scolastica.

Oltretutto, la nebulosità delle tempistiche mi dà molto fastidio. Perché non indicare chiaramente l’età dei protagonisti, quando sono successe le cose, gli anni trascorsi tra un evento e l’altro? Eh? È così difficile?? Sì, Five Nights at Freddy’s, dico proprio a te! Che hai contro le date?! Hai visto Mandela Catalogue? The Backrooms? The Walten Files? Date, date ovunque! Così si fa!

Ok, forse sono andata un po’ fuori strada, ma quando si parla di timeline incerta e confusa, non posso fare a meno di pensare a FNAF.

Secondo problema… la zia di Caden? E da dove spunta mo’ questa? Ma soprattutto… Caden non poteva andare da lei dopo la morte dei genitori? Se fossimo stati in un mondo normale, sarebbero intervenuti i servizi sociali e sicuramente questa zia avrebbe accolto in casa il piccolo orfano. Ma no, questo tredicenne deve andare in un megavillone in mezzo al bosco, sorto dal nulla, assieme ai suoi amichetti di risse a formare una gang. Ma non lo vedete quanto è credibile questa storia? Ah no? Nemmeno io. Ma a quanto pare solo noi abbiamo occhi per vedere, perché i commenti delle lettrici in questa parte sono… zero. Nessuno. Nemmeno nella versione inglese. Quindi per loro tutto fila liscio. Non mi esprimo.

Il resto del capitolo non contiene nulla di interessante. Nell’ordine: fuffa, Hopylar torna a dormire, fuffa, Caden la va a svegliare, fuffa, fuffa, fuffa pseudoromatica, fuffa, fuffa, fuffa. Fine capitolo.

Capitolo cinquantatré. Dopo aver fatto colazione, Hopylar chiama la madre per sapere quando lei e il padre sarebbero ritornati e la madre la informa che sarebbero tornati la sera. Una volta tornata in salotto, trova la Gang del Bosco a oziare e nota subito la mancanza sia di Caden che di Shane, poi si siede accanto ad Adrian che sta lucidando un coltello. Perché loro sono criminali, eh. Con tutta questa fuffa da romcom adolescenziale, stiamo rischiando di dimenticarcelo.

Conversando amabilmente con i tre della gang rimasti, Hopylar scopre che questo Kevin Francis è in realtà il padre biologico di Blake e quest’ultimo è sempre “coinvolto” con suo padre. Quindi immagino che Kevin sia un criminale di qualche tipo e abbia trascinato dentro anche suo figlio quando questi era molto giovane, visto che sicuramente le cattive compagnie che avevano traviato il giovane Blake erano suo padre e la sua gang. Dopo segue fuffa nel mezzo della quale Skylar dichiara che lei non stia frequentando Caden. Skylar…

Te lo limoni ad ogni occasione possibile, su, non dirci cavolate e sii onesta con te stessa.

Per evitare altre domande, se ne va in giardino e le arriva alle spalle Caden, che la informa che Brody è tornato a scuola con un occhio nero. Dopo un paio di battute filler, Hopylar dice che, se vuole vedere il video, devono tornare a casa sua subito perché i genitori sarebbero rincasati la sera.

Timeskip e siamo a casa di Skylar, Caden ha visto il video e dice di non conoscere il tizio che compare. La sua identità rimarrà ignota per sempre, mi sa.

In uno scambio di battute abbastanza imbarazzante, scopriamo che Skylar vuole recarsi ad Harrisburg per il disco per non farci andare Caden da solo. Lui dice che sarà pericoloso perché li seguiranno (probabilmente i membri della East Gang), ma Skylar non vuole sentire ragioni e ordina a Caden di andare insieme a lei. Mentre i commenti sono pieni di giubilo per quanto sia badass la nostra Hopylar, io ho invece la conferma che i suoi due neuroni stiano giocando a lacrosse anziché funzionare in maniera corretta. E già che ci siamo, inseriamo anche l’ennesimo clichè, il #57, con la nostra Cosina che da Hope timida e dolce si trasforma in una Bedgirl badass, ma solo a parole, nei fatti questo comportamento non si mostrerà mai, come al solito.

Piccolo timeskip e abbiamo Caden che se ne sta andando. Mentre chiacchierano sulla soglia di casa (con lei che indossa una felpa di Caden che, ovviamente, le va larghissima, cliché n. 58), arrivano i genitori di Cosina. Momenti di imbarazzo, poi la madre dice “È passato un po’ di tempo dall’ultima volta che ti ho visto” Caden risponde “Già” e se ne va, lasciando Hopylar talmente confusa da colpirsi da sola.

La conversazione che segue funge da spiegone (sempre con informazioni vaghissime e nulla spiegato per bene) in cui scopriamo che i “cari amici” nominati dai genitori di Cosina nel primo spiegone, quello del capitolo quarantadue, erano i genitori di Caden e sono stati loro ad affidare la scatola ai genitori di Cosina. Una scatola su cui molti “hanno giurato la loro vita”, tra cui anche il negoziante ucciso.

Shade Owl: E che siamo, nel Codice Da Vinci? Ora ci sono pure le società segrete? L’ultima che ho visitato era il Culto di Cthulhu, dove tra le altre cose praticavano sacrifici umani, cannibalismo e rituali di invocazione demoniaca, ma almeno loro avevano un obiettivo chiaro!

E scopriamo anche che i genitori di Cosina (scusate se sono ripetitiva, ma non so in che altro modo chiamarli) stanno indagando per cercare di scoprire chi li ha uccisi, probabilmente da anni, ma “tutta quella roba, è davvero complicata” (non so se avete notato la profusione di dettagli nel raccontare le vicende). Quindi questo ci fa capire che i genitori di Caden non sono morti nell’incendio. Ma tranquilli, nel finale avremo una spiegazione.

Proseguendo, Hopylar informa la madre che il giorno dopo si recherà ad Harrisburg con Caden, spiegandole poi tutto riguardo la cassaforte, il video, ecc. poi, viene svelato l’arcano. Reggetevi al tavolo, alle sedie, a qualsiasi cosa abbiate intorno.

(Mamma di Skylar) «Questo è pericoloso, Skylar.» Disse un volta che finii di parlare. «L’ultimo disco di metallo, sai quanto è prezioso?»

Scrollai le spalle in risposta.

Strinse le labbra a quello. «È l’unico modo per arrivare a quei secolari caveau sotterranei. Quei caveau che contengono una fortuna.» Non sembrò felice appena lo disse. «Potresti morire.»

I secolari caveau sotterranei.

I SECOLARI CAVEAU SOTTERRANEI.

Sapete, appena lo lessi, due sole parole spuntarono nella mia mente. Ovvero “Che puttanata”.

Sul serio? Siamo veramente arrivati a questo? Al tesoro nascosto?! Questa massa di decerebrati hanno creato delle gang per cercare un tesoro nascosto? Anzi, la East Gang lo cerca e la West Gang cerca di impedire che lo trovino?

Mangle: Oh santa Ballora, mi sento male…sto per avere una sincope…

Ononoki: (rannicchiata nello stesso angolino di prima a disegnare spirali per terra con il dito) Sei un robot, non puoi avere sincopi…

Mangle: (presa in contropiede) … beh… allora… sto per avere un cortocircuito! (si porta una mano alla fronte con aria drammatica, poi solleva l’altra mano e la porta alla fronte dell’altra testa e si accascia mollemente sulla sedia)

Komi-san: (riprende il quaderno per scriverci) Non mi sarei mai aspettata una cosa simile…insomma, sono delle gang, credevo facessero cose criminali, non la caccia al tesoro…

Ononoki: Quasi quasi preferivo lo spaccio di scatole e sacchi di Top Secret, oppure qualsiasi altra attività criminale stupida che ci sta sempre nelle fyccine, come quando ammazzano i debitori o fanno le risse clandestine o le lotte tra bande disagiate… tutto fuorché questo…

Shade Owl: Pardon, l’attività criminale principale in Top Secret era prestare denaro a strozzo. Previa sottoscrizione di regolare contratto, naturalmente. Le valigette erano solo un’attività collaterale.

Chi sono questi tizi? La copia tarocca di Indiana Jones? Una versione poraccia di Nathan Drake? Ok, ora proverò a esprimere il mio sdegno tramite un Elenco Numerato con cui spiegherò quanto sia insensato tutto ciò.

  1. Partiamo con la questione dei “secolari caveau sotterranei”. La parola “secolare”, oltre a definire ciò che appartiene allo stato laico e alla vita civile, in contrapposizione ad “ecclesiastico”, significa anche “che vive e dura da secoli”. Ora. Un caveau è per definizione una di quelle grosse camere con spessi portelloni di metallo e protetto da vari ed eventuali sistemi di sicurezza, visto che spesso e volentieri contengono qualcosa di veramente prezioso. Insomma, sicuramente tutti noi ne abbiamo visto almeno uno nei film. In conclusione, capite quanto sia sbagliato accostare queste due parole? I caveau sono strutture moderne, con tecnologie di ultima generazione, ed è impossibile che possano esistere tali strutture che appartengono a svariati secoli fa. Ma quando mai si è sentito parlare di caveau del Seicento o del Settecento. Se si fosse usato un qualsiasi altro termine anziché “caveau”, come ad esempio delle “grotte” sotterranee o delle “camere murate” o qualcosa di più verosimile, non avrei avuto nulla da ridire. Poi si parla anche di più caveau, che tra l’altro si aprono, a quanto pare, sempre con la stessa “chiave”… ma abbiamo capito che il livello di sicurezza in questa fyccina è pari a zero, come nel caso della cassaforte e della scatola.
  1. Cosa contengono questi caveau più nello specifico? Perché Kevin & Co. li cercano? E come mai nessuno sa della loro esistenza? Domande che rimarranno senza risposta. Fino alla fine non verrà mai spiegato niente di niente. NIENTE DI NIENTE. Sul mistero intorno a cui ruota tutta questa cavolo di storia. Ma può esistere qualcosa di più raffazzonato di questo?
  1. Per quanto riguarda i dischi e il cristallo, sappiate che il cristallo non verrà più menzionato né verrà cercato. È stato solo nominato nello scorso capitolo e basta.
  1. Ricapitolando, di questi fantomatici caveau sono a conoscenza una “rete per la protezione”, di cui fanno parte i genitori di Cosina, i defunti genitori di Caden e il negoziante, e una “rete per l’acquisizione”, di cui fa parte la gang di Francis e Blake. Le domande, ovviamente, sono molteplici. Come hanno fatto tutte queste persone a sapere di questi caveau? Perché ne sono a conoscenza solo loro? Da chi hanno saputo dei caveau? Esattamente, a che epoca appartengono questi tesori? Come fanno a sapere tutti loro del modo di aprirli? Perché la rete per la protezione non vuole che la rete per l’acquisizione non prenda i tesori? Ok, capisco che se si tratta di una fortuna, andrebbe ad arricchire una persona non proprio caritatevole né piena di bontà di spirito, ma allora perché non andate a recuperarli voi? Perché non avvisate qualche organo governativo, affinché ‘sti tesori vengano recuperati e non si rischi che finiscano nelle mani di Francis?
  1. Poi, chi è quel tizio che si vede nel video ritrovato da Cosina? A rigore di logica e considerando i membri coinvolti in questa magica rete per la protezione, verrebbe da pensare che sia il padre del nostro Bedboi, ma Caden non lo riconosce, quindi c’è altra gente coinvolta in questa storia, gente che non conosceremo mai perché, come vi avevo già anticipato, questo tizio resterà di identità ignota. Ma proprio ora mi sovviene una riflessione: se la rete per la protezione non voleva che fosse possibile trovare e aprire i caveau, l’ignoto informatore… PERCHÉ CAZZO HA FATTO QUEL VIDEO?? Poteva non fare il video, portarsi l’informazione nella tomba e pace, semmai fosse stato ammazzato da coloro che, come si intuisce dalla scena già descritta, si sono recati dove stava per seccarlo male, oppure, se non moriva, continuava a custodire gelosamente l’informazione senza rivelarla, tanto la rete per la protezione non aveva interesse di ritrovare questi caveau quindi non sapere dove si trovasse l’ultimo disco per loro non avrebbe cambiato niente. Capite? Tutto questo si poteva evitare! Bisognava solo accendere il cervello!

Non mi dilungo oltre, le riflessioni fatte a proposito del negoziante e dell’ignoto sono ancora valide, anzi il tutto appare ancora più insensato. Lascio a voi il brivido di trovare altre incongruenze, io non voglio aggravare il mio mal di testa.

Continuiamo. Dopo aver rassicurato la madre che Caden l’avrebbe accompagnata nel recupero, la madre si allontana un attimo per rispondere a una telefonata, che aveva rifiutato poco prima.

Capitolo cinquantatré. Il nostro dinamico duo è in treno, diretto ad Harrisburg, e quasi mezzo capitolo se ne va in fuffa composta di chiacchiere durante il viaggio. Nuovamente Caden ripete che la missione è pericolosa, Blake li seguirà e Hopylar non avrebbe dovuto seguirlo.

Oh, io non capisco, continuano a ripetere queste frasi, ma nessuno che faccia qualcosa per fermarla in maniera efficace. È inutile che le dite che il tutto è pericoloso, la indole da Hope la spingerà a gettarcisi a pesce. Poi, Hopylar chiede a Caden un’arma per l’autodifesa, ma non una pistola. Parole di Skylar, preferirebbe qualcosa di più delicato, tipo un coltello. Vorrei ricordare ad Hopylar che il coltello è un’arma da mischia da usare a distanza ravvicinata e che necessita una certa abilità e forza per poterlo manovrare in maniera decente.

Fanwriter91: Prova a uccidere qualcuno con un proiettile in testa o tagliandogli la gola: vedrai qual è il più “delicato”.

Caden, che a quanto pare la pensa come me, ignora questa baggianata detta da lei e le dice che le insegnerà a usare una pistola (certo, perché bastano cinque minuti, come no), oltre a rassicurarla informandola che la sua gang li sta seguendo.

Shade Owl: In realtà per imparare a maneggiarla correttamente non occorre moltissima pratica, io ho imparato velocemente a sparare con una calibro 22, ma parliamo di una pistola molto piccola. Inoltre, ero al poligono di tiro, dove si ha tutto il tempo di prendere con calma la mira verso un bersaglio immobile. In una sparatoria finirei molto male…se non siamo in un videogioco. Lì spacco.

Viene anche detto di sfuggita che Skylar ci ha messo ore per convincere la madre a mandarla assieme a Caden, e, sul finire della fuffa, un commento molto sensato di una utente: “Ancora non mi spiego come la madre di questa possa lasciarla andare in una missione suicida con il suo fidanzato leader di una gang con pistole e cristalli perduti.”. Unica spiegazione sensata, come ho già detto all’inizio, è che i genitori di Cosina abbiano le pigne in testa… anzi, forse nemmeno quelle.

Ad una certa Skylar si addormenta.

Piccolo timeskip e loro sono scesi dal treno, con Caden in testa che guida Hopylar in un VICO VICOLOSO! Un ritorno inaspettato! Ok, ricomponiamoci, si infilano in questo vicolo “completamente isolato” e Skylar inciampa in un “ramo spinoso”, finendo per terra. Evidentemente nei vicoli di Harrisburg crescono le mangrovie, sennò non si spiegano i rami spinosi per terra.

Dopo averci ricordato che lei è goffa, Cosina sente una risatina e quindi si accorge che la Gang del Bosco è tutta lì, pronta per una bella festicciola. Caden la molla lì per seguire Shane che annuncia che “La roba è dentro”, e ci pensano Seth ed Adrian a raccattarla da terra, mentre Jesse ha ripreso la caduta con il cellulare. Tutto molto utile ai fini della narrazione.

Nel mare di fuffa che inonda il capitolo fino alla fine, abbiamo pochi eventi salienti. Dopo essere stata rialzata, Hopylar entra in un edificio che lei definisce “piccolo capanno” (no, sono ancora nel vicolo, non nel giardino di qualcuno) e Caden le dà una pistola. Paranoie infinite di lei che ha paura della pistola e continua a chiedere un coltello, poi Caden la scorta davanti ad un muro per provare a sparare, dopo aver mandato i suoi a cercare un hotel.

E qui, mi faccio due domande: primo, per quale motivo siete partiti così tardi la sera? Non potevate partire la mattina presto e andare direttamente al museo? Bah; secondo, le prove di sparo in città? Dove possono sentirli? Ma stiamo scherzando? Siamo ai limiti dell’assurdo ormai.

Cosina spara un’unica volta, mentre pensa solo alle mani di Caden che la aiutano a prendere la mira e alla sua voce nell’orecchio. Dopo questo unico sparo, con cui lei ha magicamente imparato ad usare una pistola, parte una mega scena romantica, con lei che spiega a Caden che non ha mai provato nulla del genere per nessun ragazzo (perché la Hope deve essere pura et casta sempre) e lui che ripete svariate volte che la ama, sparando tutte le fan nell’iperuranio e i commenti a più di milletrecento, e aggiunge poi la frase cliché “Mi hai ufficialmente fottuto la testa, e ti posso garantire che nessuno ha mai potuto farlo” assieme a tante altre robe romantiche che non vi sto a ripetere e che conclude tutto con un bel limone, accompagnato dalla frase di Skylar

e lo baciai come se fosse una sorta di dipendenza, una droga.

La mia droga.

Cliché #48 La MiA dRoGa, molto comune nelle fyccine.

Vabbè, la mia droga sono i tarallini gusto cipolla e i manga yaoi, ma evidentemente non sono una Hope e non posso capire.

E con Skylar che spera che Caden non le spezzi il cuore si conclude il capitolo.

Capitolo cinquantaquattro. Il capitolo si apre con i nostri scarsi eroi davanti al museo e con Caden che da istruzioni sul da farsi, incaricando Adrian di recuperare il disco e Shane e Jesse di perlustrare il perimetro del museo, dicendo che farà arrivare dei ragazzi per aiutare questi ultimi, ragazzi che non vedremo mai.

Nel frattempo Skylar ci tiene ad informarci dei suoi dubbi, ovvero “A chi diavolo piace andare in un museo come prima cosa da fare alla mattina?”. Non mi sorprendo, visto che questa persona non ha il minimo interesse per nessuna cosa se non Caden e le sue attività pseudocriminali. Ok, forse sono leggermente di parte, visto che frequento la magistrale di Archeologia e quindi visitare i musei mi riempie di gioia, ma l’unica attività per cui lei abbia mostrato interesse finora è stato limonarsi il Bedboi, quindi non sono tanto io il problema.

E ora apro una piccola riflessione: penso che Skylar sia uno dei personaggi più sciatti che mi sia capitato di incontrare in una di queste storiacce. Non ha una personalità, non ha hobby, niente che la renda particolare. È il nulla cosmico fatto personaggio. Almeno altre Cosine avevano degli hobby o dei passatempi, come il disegno o l’onnipresente lettura, Hopylar nemmeno questo. Il dormire non è un hobby, è una cosa che tutte le persone fanno normalmente, chi più chi meno. E la sua curiosità non è diretta verso tutto, ma solo ed esclusivamente per le questioni riguardanti Caden. Anche l’aspetto riguardante il suo cibo preferito è stato dimenticato per strada.

Andiamo avanti. Adrian ribatte che anche a lui servirebbero degli uomini in più (e nel mentre si infila dei coltelli negli stivali perché fa parte di una gang, quindi usa delle armi) e Hopylar dice che lui era il più adatto per quel compito perché “poteva diventare un fantasma quando voleva”. Quindi ora, oltre ad Ougi Oshino dei poveri, è anche Tetsuya Kuroko dei poveri? Usa anche lui i trucchi degli illusionisti per sparire?

Comunque Hopylar si offre di aiutarlo. Sì, proprio lei, l’inciampatrice professionista, per un compito in cui sono richieste delle doti stealth. Caden dice di no, ma lei, con “un’occhiata appuntita”, comunica ad Adrian di dirgli di sì. Battute inutili su quanto tutto ciò sia pericoloso, poi Jesse dice “Ha anche una pistola. […] La sa usare”. Certo, dopo un colpo sparato alla parete.

Altre battute inutili sempre con lo stesso argomento, poi Skylar afferma “So badare a me stessa”.

Commento di un’utente: “Disse quella che non vede i muri”. Oltre ad avere ragionissima, mi ha spezzata.

Prima di iniziare la parte dedicata alla “missione”, occorre fare delle puntualizzazioni sul luogo in cui il tutto si svolge.

Come già detto in precedenza, il tutto è ambientato in un luogo realmente esistente, lo State Museum of Pennsylvania, che ha sede proprio ad Harrisburg. Da quel che vedo nelle immagini presenti su Google Immagini, è un grande edificio circolare a più piani e, visitando il sito, si può vedere che ospita diverse mostre, sia temporanee che permanenti. Il link al sito è http://statemuseumpa.org/ e ve lo lascio perché ci servirà nel corso di questo capitolo. Dunque, eravamo arrivati ad un breve timeskip, dopo il quale la Cosina ci informava che avevano impiegato mezz’ora per trovare una via secondaria per entrare nell’edificio “anche perché ero sicura che avremmo sicuramente attirato l’attenzione, con tutte le armi che io e Adrian avevamo”.

Allora, un paio di cose. L’edificio a me non pare così enorme da volerci mezz’ora per trovare un’entrata alternativa, e dev’essere per forza un ingresso per gli addetti ai lavori, perché le uscite di emergenza non è possibile aprirle dall’esterno (o, perlomeno, credo sia così…non ho mai visto una porta di emergenza aprirsi agevolmente dall’esterno). Poi, ma quanto sono armati? Da quel che dice Hopylar, sembra che siano conciati come due soldati americani in Iraq, per poi scoprire che lei ha una sola pistola e Adrian, oltre ai coltelli nello stivale, sicuramente ha un’altra pistola, anche se non viene detto. Se per lei questo è essere estremamente armati, se vede Joel o Ellie in The Last of Us, si spaventa. Anche se non li vedrà mai, visto il suo disinteresse per qualsiasi cosa in generale.

Shade Owl: Quello succederebbe comunque.

Fanwriter91: Anche Chuck Norris si spaventerebbe davanti a Ellie.

Joel: (con occhiello, cilindro, accento da nobile inglese e bevendo caffè) Cielo, signori, è solo in una fase!

Hopylar dice anche che ha la pistola nella tasca…a meno che non sia una pistola molto piccola, difficilmente puoi farla entrare in una tasca. Una fondina sarebbe stata una scelta migliore, o anche infilare la canna dell’arma nei pantaloni sulla schiena, per poi coprire il calcio con la giacca, come si vede in innumerevoli film. Ma evidentemente Hopylar ha delle tasche enormi e la pistola ci entra perfettamente.

Shade Owl: Dipende dal tipo di pistola. Ne esistono di così piccole che in effetti possono entrarti in tasca. Se parliamo, per esempio, della classica Colt .9mm o di una Glock sì, quelle sono un po’ troppo grandi, ma una Colt Cobra è già più piccola e ci entrerebbe. Trattandosi di membri di una gang, comunque, per quanto ridicoli siano dubito che userebbero una Cobra, essendo poco potente e molto leggera, e sarebbe più facile che adottino armi che possono caricare pallottole più potenti come la .357 magnum, o una classica Glock 17, che è una delle migliori pistole in circolazione, probabilmente. Sì, lo so, passo troppo tempo con Ellie.

Ringraziamo Shade Owl per questa disquisizione sulle armi che io non avrei mai potuto fare (essendo abbastanza ignorante sull’argomento “pistole” o armi da fuoco in generale) e andiamo avanti.

Dopo varie chiacchiere inutili in cui Skylar continua a lamentarsi della gente che visita il museo e i due parlano di serpenti e ragni giganti esposti lì, il dinamico duo prende l’ascensore e salgono ad un generico ultimo piano, ritrovandosi in una sala con la statua di William Penn, quella citata nel video.

Ebbene, che ci crediate o no, una statua del genere…esiste! Se aprite il sito, poi Menù > Exhibits > Permanent Exhibits, vi ritroverete davanti l’immagine, abbastanza sgranata, della sala di cui si parla (su Google Immagini ci sono foto più HD, se vi interessa). Ma, come leggerete di seguito, nonostante il posto esista veramente, l’autrice non si è nemmeno presa la briga di adattare la scena action alla morfologia del luogo.

Dunque, Adrian informa subito Hopylar della presenza di molte guardie accanto alla statua (non capisco perché debba essere così sorvegliata, è solo una statua, peraltro enorme, quindi non penso che qualcuno possa fregarsela…poi nessuno dovrebbe essere a conoscenza del disco, quindi perché tutta questa sorveglianza?) poi le espone il suo piano.

«Qui entra in gioco il mio piano.» Mi guardò, i suoi occhi neri fissavano il mio viso. «Tu stai qui e io andrò dietro la statua dalla giù.» Indicò un altro modo per arrivare attorno alla statua; era un percorso più lungo. «Avvicinati nel modo più discreto possibile. Sollevò la specifica lastra e tu digiti il codice, okay?»

Non credo di aver capito.

Come si vede da questa foto, la statua si trova in fondo ad una sala sviluppata nel senso della lunghezza e alla sua sinistra c’è una coppia di scale che porta al piano superiore. Dietro la statua invece c’è uno spazio semicircolare delimitato da un muretto e, oltre, un corridoio con un espositore di qualche genere. Come avete già avuto modo di capire, per prima cosa questo non è l’ultimo piano, come viene detto nella storia, perché ci sono delle scale che portano ad un piano superiore, per seconda cosa non ci sono strade più lunghe per arrivare dietro la statua. Cosa vorrebbe fare Adrian, salire sopra e poi calarsi giù dalla balaustra? Così facendo si renderebbe ancora più visibile. E poi, come fa Skylar ad avvicinarsi in maniera “discreta”? Se la statua è così tanto sorvegliata, la vedrebbero mentre sgattaiola dietro di essa, no? Non potrebbe prendere anche lei la strada più lunga usata da Adrian?

E comunque, questa è una cosa che Ougi tarocco avrebbe potuto fare benissimamente da solo, però quella mentecatta di Hopylar doveva mettersi in mezzo. Lasciamo perdere.

Però le perplessità aumentano quando si scopre, sempre dal loro dialogo, che il percorso più lungo di ADRIAN, LA SERIE EVENTO, serve per gettare in un altro punto della sala un prisma di vetro a terra per attrarre le guardie in quel punto. Se già prima non riuscivo a capire che percorso dovesse fare, ora mi riesce sempre più difficile immaginarlo. A ‘sto punto penso proprio che lo getti dalla balaustra del piano superiore, anche se non capisco come farebbe a non essere visto. Anzi no, niente balaustra, perché nella storia questo è l’ultimo piano.

Tutte queste pippe mentali, come già detto prima, sono ragionamenti miei, che cerco inutilmente di immaginare cose che nella storia non vengono minimamente spiegate, perché evidentemente, secondo l’autrice, è tutto comprensibile. E nella versione inglese non cambia nulla.

Andando avanti, Adrian si allontana nella folla e, mentre aspetta, Skylar riceve dei messaggi da Alex, che le chiede di andarsene da lì e di incontrarsi in caffetteria. Hopylar lo ignora e poi sente il rumore del prisma che si rompe.

Come le guardie NPC di Assassin’s Creed che si avvicinano ai cumuli di paglia fischiettanti, anche le guardie attorno alla statua sono attratte dal rumore e lasciano la loro postazione. E mentre Skylar si sta avvicinando alla statua, all’improvviso va via la luce, tutto si fa buio, mentre lei pensa “Ed io ero grata che fosse solo mattina”. Eh, appunto. Sto museo non ha finestre? Non ha luci di emergenza? Evidentemente no.

Cosina si intrufola dietro la statua, poi Adrian la raggiunge. Lei dice anche che ci sono delle persone attorno alla statua, ma nessuno dice niente. Evidentemente anche questi visitatori sono degli NPC che girano per il museo seguendo percorsi scriptati, oppure non la vedono semplicemente perché è buio.

Dopo aver guardato dietro di sé e non aver visto nessuno (ricordiamoci che dietro la statua in teoria c’è il muretto), Cosina guarda Adrian sollevare una LASTRA DI MARMO del pavimento dietro il piede della statua e al di sotto trovano un mare di fango. Non capisco come possa esserci del fango sotto la pavimentazione, ma Hopylar non si fa domande, pulisce via il fango con la manica della felpa e sotto spunta…uno schermo. Ok, basta farmi domande.

Fanwriter91: Gli eventi/oggetti di questa storia sembrano scritti coi bigliettini che tiri fuori dal cilindro…

Lo schermo si accende e lei digita un codice. Uno schermo touchscreen sotto il pavimento di un museo pubblico, che funziona nonostante fosse sommerso di fango. Ho già detto che non mi faccio domande, vero?

Shade Owl: Questa era una domanda.

Dopo aver digitato ‘sto dannato codice (che, secondo i commenti, non è nemmeno lo stesso del video – LOL!), lo schermo diventa rosso e poi verde, poi scorre via, dove non si sa, rivelando un piccolo scompartimento che contiene il disco. Cosina lo prende, Adrian rimette a posto la lastra e i due fuggono, a quanto pare proprio mentre ritorna la luce perché, solo ora, le guardie li vedono e iniziano a strillare e correre loro dietro. E non scherzo: Skylar dice proprio di sentire “i lontani urli delle guardie di sicurezza”.

E mentre stanno scappando via dalle guardie urlanti, indovinate dove vanno? Esatto, agli ascensori. Che non funzionano nemmeno.

A quanto pare, hanno seminato le guardie, Adrian si ferma vicino a uno degli ascensori e risponde ad una telefonata, in cui lo avvisano che Blake è al museo. Toh, il kattivo™ arriva dopo che gli eroi hanno recuperato il tesoro. Non mentre, non prima. Dopo. How convenient.

Vabbè, i due si infilano in mezzo alla gente per passare inosservati, Adrian informa Skylar che anche gli altri stanno salendo quando, ad un certo punto, si sentono degli spari. Non so chi abbia sparato, ma deve avere un QI di 3000 perché sparare in un luogo affollato e diffondere il panico è un’idea grandiosa.

Nel marasma di gente spaventata, Hopylar perde di vista Adrian, ma ha giusto il tempo di andare nel panico che lo rivede circondato di uomini in nero di Blake. Mentre lei rimane immobile come uno stoccafisso, Adrian tira fuori la sua pistola e, con uno sguardo, ordina alla Cosina di fuggire. Lei esegue, accendendo finalmente quei due neuroni che ha, mentre alle sue spalle continuano a sparare.

Nella sua fuga disperata, Hopylar si ritrova su un altro piano e viene raggiunta da Caden. Dopo due chiacchiere di rito, vengono raggiunti da Blake.

Caden si para davanti a Skylar per proteggerla col suo corpo, Blake spara frasi da cattivo e minacce varie, quando, sentendo una presenza dietro di loro, Caden si volta e spara a chiunque fosse dietro Cosina, ma è inutile perché vengono circondati da altri Men in Black, tra cui uno di questi che afferra Hopylar per i capelli e la tira via da Caden. Nonostante lei si divincoli come una biscia, viene bloccata da due uomini e le viene sottratto il disco da Blake.

Unexpected.

Qualcuno punta la pistola alla nuca di Hopylar, Blake continua a dire cose da kattivo, Skylar urla a Blake “Mi fidavo di te!”, Blake dice “Dio Caden, speravo che per una volta saresti stato davvero onesto”, Hopylar ha un brutto presentimento e a me viene una sincope per la grammatica tremenda di questa frase. E con questo fantastico cliffhanger si conclude il capitolo.

Capitolo cinquantacinque.

In un pezzo immotivatamente lungo e prolisso, Blake dice che i loro genitori non sono morti a causa dell’incendio, ma a causa di colpi di arma da fuoco e ci sta il referto di un’autopsia a provarlo.

…Cosa? CHE COSA? UN’AUTOPSIA??

Scusate, di solito un’autopsia non si fa a caso, ma se la polizia vuole sapere le cause della morte di una persona ed altre informazioni ricavabili dal cadavere. Quindi mi volete dire che la polizia è intervenuta in questa faccenda, probabilmente sa che due persone sono state uccise con un’arma da fuoco… e non ha indagato?? Anziché occuparsene persone che di lavoro fanno questo, chi sta indagando su questa faccenda? I genitori di Cosina, quelli con le pigne in testa! IO NON CI POSSO CREDERE!

Dopo questa immensa boiata, Blake ovviamente dice che è stato Caden ad ucciderli, Cosina è sconvolta e io non credo minimamente a ciò, sempre per la storia che Caden non può aver ammazzato i genitori.

Blake continua con le sue frasi da cattivo, dicendo che i suoi hanno circondato l’edificio e che, testuali parole, “«Far esplodere bomba sembra divertente. […] Speriamo solo che abbiano evacuato l’interno edificio. Non vorrei davvero che qualche innocente ci rimetta la vita»” dopo aver schiacciato un tasto su un congegno, che penso sia un detonatore. Non riesco a capire minimamente il senso di far saltare in aria l’edificio, specie mentre sono dentro, ma possiamo dimenticarcene, tanto non succederà, nonostante Blake abbia in teoria già attivato il detonatore.

Nel frattempo Cosina, trattenuta da un tizio per un braccio, ha un’idea geniale e, con una gomitata, colpisce la faccia del ragazzo che la tratteneva, facendolo cadere all’indietro, e riesce a divincolarsi dalla sua presa.

Ora, oltre a confermare che La Gomitata™ sia l’arma più potente di questo libro, con quale fisica il suo gomito è riuscito a colpire il viso del tizio? A meno che questo qui non sia bassissimo, il tutto è impossibile, compreso il fatto che una gomitata è riuscita a cappottare uno scagnozzo criminale abituato alle risse da strada.

Una volta libera, Cosina si lancia contro Blake e riesce a sottrargli il disco, per poi iniziare a scappare, mentre dietro di sé continua a sentire passi e “piccole e assordanti esplosioni”. Probabilmente chiunque stia seguendo Hopylar continua a fare scoppiare dei petardi, perché le bombe non funzionano così.

Una volta arrivata in caffetteria (descritta come un “naturale resort” con un BURRONE artificiale lungo il bordo, quale bordo non si sa), viene chiamata in un angolo da Alex, che le chiede

«Perché ti sei messa in questo pericolo?»

Allora Alex, stammi bene a sentire: lei è una Hope, mettersi in pericolo è nella sua natura. Così come i gatti hanno l’istinto naturale di infilarsi nelle scatole, così le Hope hanno l’istinto naturale di lanciarsi di testa in situazioni potenzialmente pericolose.

Comunque, ecco ricomparso il nostro caro Alex, che afferma di essere uscito dalla East Gang e di non avere più a che fare con loro. Beh, certo, uscire da una gang è una roba semplicissima, la gente non ci rimane incastrata perché rischia di venire ammazzata. No, basta solo dire “Fuck this shit, I’m out”, magari anche canticchiando, e ti lasciano andare via così, magari a spiattellare informazioni top secret in giro senza nessuna ripercussione.

Oltre a ciò, Alex informa Skylar che anche gli uomini di Kevin erano lí. Ma perché c’è tutta sta gente? Serve veramente un esercito per bloccare quattro orsetti del cuore e quella mentecatta di Skylar? Ma dai. Inoltre, Kevin ha ordinato di ucciderla. Perché? Non si sa.

Insomma, Alex dice a Skylar che deve seguirlo per non rimanere uccisa, Skylar ovviamente pensa solo a Caden e intanto arriva Blake.

Alex, confermando di essere il miglior personaggio della storia, dice a Skylar che lo distrarrà per farla scappare. E siamo già a tre scene in cui il personaggio maschile si “sacrifica” per salvare questa rimbambita. Giusto un pelino ripetitivo.

Ma, mentre Skylar inizia a scappare, inizia… il delirio.

Skylar viene acchiappata da Blake, ma Alex gli spara al braccio, quindi Blake la spinge via per qualche motivo e Hopylar, che non sa stare in piedi, cade e sbatte la testa su delle rocce. Perché sì, ci sono delle rocce nella caffetteria, assieme al burrone. Dev’essere come nei luna park, in cui anche le zone ristoro sono a tema. Essendo questo anche un museo di storia naturale, non sarebbe assurdo avere una caffetteria realizzata in questa maniera, anche se, esplorando un po’ il sito, ho scoperto che c’è uno snack bar ma nessuna caffetteria piena di pietre.

Andiamo avanti. Mentre è tutta intontita dalla botta, sente qualcuno dire “Quella è la ragazza. Uccidetela.”, poi infila la mano in tasca e scopre che ha perso la pistola. Bene, la prossima volta rimettila in tasca, mi raccomando. Comunque, mentre altri scagnozzi si stanno avvicinando a lei, Blake urla:

Aspetta! Coglione non ucciderla, cazzo! Ha l’ultimo disco di metallo!

… e quindi? Sarebbe molto più comodo farla fuori e poi recuperare il disco, no? Parecchie utenti nei commenti sono della mia stessa opinione. Persino Skylar pensa “Avrei voluto dirgli che se lo avessero fatto sarebbe riuscito lo stesso a prenderlo”. Evidentemente il plot armor della Cosina è talmente forte da confondere i nemici per farla uscire salva anche in situazioni disperate.

Nel frattempo, qualcuno ha preso Hopylar per il braccio, mentre Blake continua a litigare con gli uomini di Kevin. Skylar ci tiene ad informarci che stava “lentamente, molto lentamente, perdendo coscienza”. A parte il fatto che si dice “perdere conoscenza” e non “perdere coscienza”, è possibile svenire lentamente? Fatemi sapere nei commenti.

Mentre cerca di divincolarsi dalla stretta di questo bruto,

tutto quello che fece fu trascinarmi all’indietro e spingermi fino a che persi l’equilibrio, cadendo nel burrone dietro di me. Fortunatamente non era un vero burrone- più una stretta piscina. Ma sfortunatamente, non credevo che una persona ordinaria come me avesse il coraggio di restare sott’acqua per chissà quanti minuti.

Appena l’acqua mi superò la testa, sentii il fitta alla testa aumentare maggiormente di dolore. […] Cercai di tornare in superficie, ci provai davvero, ma la larga mano sopra alla mia testa mi obbligava nel contrario. D’istinto, provai a dimenarmi maggiormente. […]

Cercai anche qualcosa su cui aggrapparmi per arrivare in superficie, ma non avevo così tanta fortuna.

Avevo bisogno di aria.

La vista iniziò ad annebbiarsi. Vedevo tutto blu. Tenendo stretto al mio petto il disco di metallo, finalmente smisi di lottare. E sembrò sia orrendo che tranquillizzante quando mi lasciare andare nell’acqua attorno a me. […]

Per i secondi successivi, stavo respirando acqua. E vidi anche un’accecante luce, come se migliaia di stesse stessero esplodendo davanti ai miei occhi. Era davvero spaventoso.

«Skylar!»

Poi tutto diventò buio.

Oh santissimo cielo. Mi sta esplodendo il cervello. Ci sono un’infinità di cose da dire, quindi userò, come al solito, un comodo Elenco Numerato.

  1. La traduzione assolutamente abominevole. Ok, non posso di certo affermare che la traduttrice non si sia impegnata, ma questa traduzione non si può guardare. Persino io, che ho fatto il liceo classico e sto frequentando la magistrale di Archeologia, quindi la mia conoscenza dell’inglese è approfondita il giusto da permettermi di leggere manga in inglese online, sarei in grado di tradurre meglio! Qui non si tratta di non rileggere, qui si tratta di tradurre in maniera letterale ogni parola e anche in maniera distratta, perché certi orrori, mentre li scrivi, sicuramente ti suonano sbagliati nella mente!
  1. Non so nemmeno quante volte sia successo questo fatto che la protagonista venga tirata e poi spinta. Ho controllato la versione inglese ed effettivamente succede questo: trascinata indietro e spinta. Va bene, tanto abbiamo capito che la fisica non esiste in questo mondo fyccinaro.
  1. La frase sul coraggio di trattenere il respiro mi ha lasciata interdetta. Non si parla di coraggio qui, ma di capacità più che altro. E poi, il fatto di essere una persona ordinaria non ti priva della capacità di trattenere il respiro. Ma soprattutto, puoi trattenere il fiato quanto vuoi, gli scagnozzi di Kevin avrebbero aspettato che tu morissi e avrebbero poi recuperato il disco dall’acqua, mica sono delle guardie NPC di Assassin’s Creed, che se ti nascondi gli si azzera il sospetto e tornano indietro. Oddio, visto come si sono comportate le altre guardie prima, non mi sarei sorpresa se fosse successo esattamente questo.
  1. Parlando dell’acqua… una piccola piscina? UNA PICCOLA PISCINA?? Ma come cazzo è possibile che ci sia una piscina abbastanza grande e profonda da far annegare una persona adulta e non ci sia la benché minima protezione?? È una caffetteria, un posto frequentato anche da bambini, sarebbe stata opportuna una ringhiera o una balaustra o un muretto, insomma un qualcosa che impedisca una caduta accidentale! Capisco la sospensione dell’incredulità, ma qua si esagera!
  1. Il fatto che qualcuno ti poggi la mano in testa non ti impedisce di spostarti e riemergere. Una mano non è mica talmente grande da ricoprire la totale superficie della piscina. Leggendo la scena, mi sono immaginata Skylar che agitava braccia e gambe convulsamente come se fosse uno di quei pupazzi gonfiabili senza tentare di scostarsi minimamente. E poi, posso affermare con sicurezza che il tizio che la trattiene sott’acqua sia Harry Styles, che, come Bo ci ha fatto chiaramente intendere in “Dark”, ha delle mani talmente grandi che Gianni Morandi scostati.
  1. Zero pathos. Questa scena mi emoziona quanto vedere l’acqua del lavandino defluire quando levo il tappo. Ovvero per niente.
  1. Leggendo l’ultima frase, avevo sinceramente pensato che Skylar stesse morendo, visto che addirittura vedeva la luce di milioni di “stesse” esplosive. Purtroppo sviene soltanto, adottando lo stesso stratagemma di Dante Alighieri quando non sapeva come scendere di livello nell’Inferno.

Shade Owl: Ha inalato acqua. Dice che per i successivi secondi inala acqua. Sapete quanto ci vuole, dopo avere inalato acqua, per morire? Cinque secondi. Il cuore si ferma in cinque secondi, e se non viene praticata immediatamente una procedura di rianimazione non sopravvivi. Inoltre, gli alveoli polmonari sono fatti per far passare le molecole d’aria, non quelle d’acqua, che sono più grandi, e fa un male d’inferno. Non è tranquillizzante, proprio per niente.

Capitolo cinquantasei. Il capitolo si apre… con una scena d’azione? Con la fuga rocambolesca dal museo, magari raccontata con il POV di Caden, che finora abbiamo visto due volte scarse? O almeno, con la descrizione di ciò che è successo dopo lo svenimento di Skylar?

No, nulla di tutto questo. C’è stato un timeskip.

Un timeskip.

UN TIMESKIP.

Un timeskip che ci spara direttamente in ospedale, con Skylar che sente dolori in tutto il corpo e non riesce a riaprire gli occhi. Sto già provvedendo a distruggere la casa a furia di testate contro le pareti. A quanto pare non ha preso solo lo svenimento da Dante, ma anche il fatto di saltare le scene problematiche da descrivere con un comodo timeskip.

Andando avanti, righe di fuffa di lei dolorante che riesce finalmente ad aprire gli occhi e vede la madre accanto al letto. Altra fuffa con la madre che le fa bere un po’ d’acqua, le chiede come sta, il padre che entra con delle bibite calde, le che si lamenta mentalmente dei dolori e bla bla bla, poi, mentre pensa a Caden e Blake, le esce fuori ciò che stava pensando, ovvero che fine avesse fatto Kevin assieme ai suoi Men in Black, e il padre risponde “Si trova dove sarebbe dovuto essere già da tempo”, quindi in prigione. Il motivo per cui non l’abbiano denunciato prima, visto che a quanto pare i motivi per finire al gabbio c’erano da tempo, rimane un mistero.

Veniamo poi a sapere, sempre nella fuffa, che lei è rimasta priva di conoscenza per ben due giorni, poi lei chiede cosa sia successo dopo il suo svenimento, ma i genitori fanno i vaghi ed escono per chiamare un dottore.

Piccolo timeskip e ricompare Alex, che è andato a visitare Cosina. Nella fuffa generale (sì, lo so che continuo a ripeterlo, ma non è colpa mia se questo capitolo è pieno di fuffa) spunta questa riflessione di Hopylar estremamente egoista:

Mi fece dimenticare che Caden sarebbe dovuto essere qui. E non c’era.

Ogni ulteriore commento sull’argomento lo rimando a tra poco. La nostra Cosina non si smentisce mai, comunque.

Hopylar chiede anche ad Alex cosa sia successo a Blake e Kevin e lui le dice:

I tuoi genitori si sono occupati di loro. […] Sai che l’intera faccenda è finita in tv in questi giorni? Il museo, era letteralmente distrutto.

Oh, sicuramente vi starete chiedendo cosa sia successo. Miei piccoli fiorellini di campo, siete davvero degli sciocchini a farvi delle domande. D’altronde, davanti a questa esaustiva spiegazione, quali altri dubbi avete? Ah, come abbiano fatto quei due con le pigne in testa ad occuparsi della questione? Non so, sono due semplici avvocati, mica il presidente degli Stati Uniti! Insomma, che cavolo di spiegazione è questa?? Anzi, non è nemmeno definibile spiegazione, perché non spiega un accidente! E sappiate che è l’unica cosa che sapremo! ARGH!

Poi, il museo è distrutto. Quindi, quelle che sentiva Skylar non erano petardi, ma effettive bombe. Con la potenza di fuoco di un minicicciolo, visto che erano “piccole” e non hanno nemmeno buttato giù l’intero palazzo.

La mia testa sta iniziando ad affollarsi di ulteriori domande, tipo quando e come Blake ha piazzato le cariche esplosive IN UN MUSEO, ma non ha senso né che ve le esponga né che spenda energie mentali a tentare di rispondere, tanto non sapremo altro e non mi va di farmi venire un altro mal di testa.

Alex poi le chiede se parlerà con Caden, ma Hopylar glissa la domanda dicendo che è molto stanca. Si susseguono righe di dialogo sull’argomento che non portano a nulla, in cui Skylar spiega che è arrabbiata con lui per averle mentito su “un mucchio di cose”, Alex che le dice “Ero li, Sky. […] Quando ti ha tirato fuori dall’acqua, ero li”, e io non capisco come abbia fatto, visto che il posto era pieno di scagnozzi di Blake e Kevin e, anche se fosse arrivata la polizia a prenderli tutti, Skylar sarebbe morta nel mentre che aspettavano, Skylar che fa i capricci e dice che non gliene frega un cazzo che lui l’abbia salvata, e poi non ha senso che racconti il resto perché non serve ad un cazzo di niente, c’è solo Alex che le chiede di dare una possibilità a Caden di spiegarsi.

E poi Skylar, riferendosi a Caden:

E se non l’avrebbe fatto?

Ononoki: (si guarda attorno, non notando più la presenza di Mangle, e la nota poco più in là, mentre calpesta qualcosa a terra) Mangle, cosa stai combinando?

Mangle: (mentre calpesta furiosamente un libro in fiamme) Il libro di grammatica ha preso fuoco! Sto tentando di spegnerlo!

Komi-san: (corre in cucina e riempie una pentola d’acqua, poi la porta in salotto e la rovescia sul libro in fiamme) D-dovrebbe andare b-bene… adesso…

Mangle: Dev’essere stato quel se più condizionale ad aver scatenato l’autocombustione…

Ononoki: E ricordiamoci che chi scrive ciò sta frequentando l’università… certi scempi linguistici li ho sentiti solo a “Uomini & Donne”…

Kanna: (mentre guarda fuori dalla finestra una creatura mostruosa e altissima, che osservava il trio di recensitrici come se fosse in attesa) Fai il bravo, Cthulhu – chan, non sono ancora comparsi dei medici incompetenti…

Shade Owl: Giusto. Torna a casa e finisci le faccende!

Mangle: Ah! Ma fa un caldo incredibile! Ci saranno almeno quaranta gradi! (senza chiedere a nessuno, si prese la libertà di girare per tutta la casa aprendo tutte le finestre che trovava).

Ma ora, signore e signori e signor*, preparatevi tutti al culmine di questo capitolo, il pezzo in cui ogni domanda troverà risposta, ogni dubbio verrà sciolto, ogni mistero svelat- non ci credete? Nemmeno io, stavo solo facendo scena, quello che segue è il punto più alto della surrealità che questa storia riesce a raggiungere: il dialogo tra Skylar e Caden. Preparate un bicchiere d’acqua e un Oki, vi servirà per il mal di testa che vi verrà dopo la lettura.

Allora, come sempre abbiamo un piccolo timeskip e Hopylar si sveglia nel cuore della notte perché la testa le fa troppo male. Perché non mette del ghiaccio? Abbiamo appurato che sia la panacea universale, visto che calma il mal di testa anche dopo due giorni, e qui siamo esattamente due giorni dopo la botta, quindi perfetta corrispondenza degli eventi. Ma no, i dottori seri le stanno dando degli antidolorifici, sono proprio degli incompetenti, che non sanno che il ghiaccio risolve tutto anche a giorni di distanza da una botta.

Stavo dicendo, si sveglia e trova una persona seduta sulla poltrona accanto al letto, che sta dormendo e “mi stava tenendo la mano con tutti le flebo attaccate”.

So che non dovrei focalizzarmi su queste piccolezze, ma mi pare ovvio che l’autrice, per sua fortuna, non sia mai stata in ospedale, o non abbia mai visitato qualcuno ricoverato, o non ha visto nessuna serie TV con ambientazione ospedaliera.

Perché chiunque sappia un pochino di queste cose sa che alla mano di solito è collegata una sola flebo. Quante diavolo ne vuoi attaccare, di grazia? A parte che la mano verrebbe ridotta ad un colabrodo se multiple flebo fossero attaccate lì (di solito è la mano a cui vengono attaccate le flebo), se vuoi renderla più tragica, puoi dire che ha un agocannula sulla mano, che si usa appunto per collegare la flebo e per la somministrazione di farmaci in via endovenosa, quando si ha bisogno di intervenire in maniera tempestiva.

Che poi Skylar ha solo avuto una botta in testa alla fine. No ok, ha anche rischiato di annegare, ma nulla di così catastrofico. Non ha un tumore, quindi non deve fare le flebo di chemioterapia, né ha avuto una grossa emorragia, quindi non deve fare trasfusioni di sangue, al massimo avrà una flebo di soluzione fisiologica, per riprendersi un po’, insieme agli antidolorifici, che di solito si somministrano tramite flebo. Forse non c’è nemmeno bisogno dell’agocannula.

Shade Owl: Forse non c’è nemmeno bisogno della flebo: okay, mentre era svenuta può essere stata d’aiuto, perché ha dormito due giorni, quindi le avranno dato delle flebo nutritive, ma ora è sveglia, può mangiare e prendere pasticche da sola. La flebo non serve a niente. Come Chaz nelle fic su Justin Bieber.

Dopo qualche secondo, Cosina si rende conto che è Caden la persona seduta sulla poltrona. Wow, chi se lo aspettava.

Skylar si lamenta per il dolore, e subito Caden si allarma.

«Devo chiamare il dottore?» Chiese ancora e scossi semplicemente la testa. Mi avevano solo detto di prendere altri antidolorifici, i quali non stavano facendo molto effetto.

No, aspetta, cosa? Dovrebbero essere loro a somministrare i giusti antidolorifici, non delegare il lavoro al paziente…

Shade Owl: Se il paziente è cosciente, come ho detto, li può prendere benissimo da sé…ma è vero, a portarli sono sempre medici o infermieri…

Kanna: (tenendo tra le mani un tentacolo di Cthulhu) No, non hanno ancora mostrato comportamenti da irresponsabili al livello delle altre fyccine, non partire per divorarli…

Shade Owl: (rivolto a Cthulhu) Ma tu sei ancora qui?

«Sto bene.» Lo bloccai quando il mal di testa sembrò diminuire leggermente. Non ero proprio dell’umore per vedere un’infermiera nel cuore della notte.

Ma perché? Che genere di infermiere ha questo ospedale? Se fossero certi mostri come se ne vedono negli episodi di “Orrore in sala parto” di Iris Babilonia, potrei capire la sua reticenza, ma non c’è stato nessun cenno di maltrattamenti. Senti dolore, vuoi che passi (credo), quindi perché non chiedere aiuto? Sei di malumore per colpa di Caden, quindi vuoi tenerti il mal di testa? WOT?

Andando avanti, Skylar chiede a Caden cosa ci facesse lì e lui risponde che era rimasto al suo capezzale per tutti e due i giorni in cui lei era rimasta incosciente. E, dopo aver saputo quello che lui aveva fatto per lei, sapete cosa risponde questa grandissima ingrata?

«Be’, coincidenza, ti sei dimenticato di rimanere il terzo giorno, Caden. E sai cosa? Mi sono svegliata quel giorno, cazzo.» Parlai.

Allora. Caden poteva essersi ferito e quindi stare in un’altra stanza dell’ospedale, poteva anche essere morto, ma alla Cosina questo non è nemmeno passato per l’anticamera del cervello. Lei ha pensato unicamente a lamentarsi perché lui non è stato tutti e tre i giorni accanto al suo letto. Una persona non può tornare a casa, non può riposarsi un attimo, no, deve rimanere ancorata accanto al tuo letto perché tu, grandissima egoista che pensa a sé stessa, non concepisci altra realtà se non quella che lui debba rimanere accanto a te, come se tu fossi il centro dell’universo.

Andando avanti, Hopylar e Caden iniziano a litigare, e Cosina ha anche l’ardire di dirgli “Certo che si. Sei tu quello a cui non importa niente se non di se stesso”, dopo che lui ha passato ben due giorni al suo capezzale. Io non ho più parole.

Saltiamo altre frasi inutili e arriviamo ad un punto clue: Hopylar chiede al Bedboi perché le abbia mentito per quanto riguarda la morte dei suoi genitori. Caden dice che non le poteva dire la verità e, dopo gli insistenti perché di Skylar, smette di rispondere. Allora lei lo accusa di averla usata solo “per prendere il disco di metallo. Per avere la tua vendetta con Blake. Per andare contro i tuoi genitori”, e a questo punto l’autrice deve aver avuto un’amnesia fulminante, perché evidentemente si è dimenticata che i genitori di Caden SONO MORTI, quindi non vedo come possa andare loro contro.

Altra roba inutile, poi Caden vuota finalmente il sacco. Sentite bene.

«Non ti ho mentito riguardo… l’incendio. […] È successo. Ma è stata una copertura. […] Cosi sarei stato troppo preoccupato in quello per accorgermi di Kevin che uccideva i miei genitori.»

[…] (Skylar) «Lui—perché il padre di Blake avrebbe dovuto uccidere i tuoi genitori?»

[…] (Caden) «Blake non era l’unico leader della East Gang» Disse. «È sempre stato vicino a suo padre. Molti dei litigi in casa nostra iniziavano sempre perché lui menzionava qualcosa su Kevin. […] Kevin era pazzo. La madre di Blake lo aveva lasciato proprio per questo. Si divertiva ad ammazzare persone innocenti. Trovava felicità nel… dolore altrui. […] Blake voleva quel disco solo perché serviva a Kevin. […] A tal punto che quando i miei genitori si rifiutarono di consegnarli il disco, li ha uccisi.»

[…] (Skylar) «Perché mi hai fatti credere che li avessi uccidi te?» Chiesi.

(Caden) «Non avevo altra scelta. […] Dicendolo a te significava dirlo ai tuoi genitori. Tra loro e Kevin non corre buon sangue.»

Sapevo cosa intendeva. I miei genitori erano sempre stati specifici con i loro nemici.

(Caden) «Ha ucciso i miei genitori, Sky. Anche se non l’ho visto con i miei occhi, l’ho visto scappare. Ho visto il loro sangue sulle sue mani. […] Non voleva che lo fermassi dal raggiungere il suo obiettivo. E tuoi quelle irruzioni a casa tua,non era neanche Blake. Sapevo avrebbe potuto ferirti facilmente, Sky. Ti ho mentito perche…non volevo perdere anche te.»

[…] (Skylar) «Cosa… cos’è successo a quel disco?»

[…] (Caden) «L’ho dato ai tuoi genitori. Era ciò che avrebbero voluto i miei.»

[…] (Skylar) «Cos’è successo a Blake?» […]

(Caden) «In prigione. Con suo padre.» Replicò. «E questa può essere la ragione per cui io non sia riuscito a venire prima oggi.»

Non ho quasi parole per descrivere la marea di pensieri che mi stanno affollando la mente, anche se la maggior parte sono bestemmie perché COSA CAZZO HO MAI LETTO NON LO SO NEMMENO IO. Da dove inizio? Boh, non lo so, è tutto assurdo. Proviamo ad usare il sempre utilissimo Elenco Numerato.

  1. È stato Kevin ad uccidere i genitori di Caden. Già questo fatto da solo crea un sacco di problemi. Questo Kevin viene descritto come un pazzo sadico che uccideva le persone perché provava piacere nel provocare dolore alle altre persone. Ma quindi, se la madre di Blake sapeva questo, perché non l’ha denunciato? Insomma, l’unica cosa che ha fatto è stata separarsi da lui, magari anche divorziare, e risposarsi? Mi pare anche strano che Kevin abbia acconsentito, di solito non ci si riesce a separare con tutta questa semplicità da individui simili. Ma, oltrepassando questo trascurabile dettaglio, il signor Kevin ha adottato lo stesso comportamento dei Bedboiz con i propri debitori insolventi: i genitori di Caden si sono rifiutati di dirgli dove fosse l’ultimo disco e lui li ha ammazzati. Bravo coglione, ora dimmi come fai a sapere dove cercarlo. Non poteva, che ne so, rapire Caden e come riscatto esigere quell’informazione? Ovvio che no, meglio ammazzarli così è sicuro che quello che vuoi sapere non lo saprai mai. Complimentoni. Questi villain delle fyccine non smettono mai di sorprendermi con la stupidità dei loro comportamenti, santissimo cielo.
  1. Caden sapeva, sapeva che ad uccidere i suoi genitori era stato Kevin e che l’incendio era solo una copertura. No, fatemi capire. Un ragazzino di undici o dodici anni, dopo quello che è successo, sapendo come sono morti i propri genitori, ha avuto la lucidità mentale di fondare una gang per ostacolare Blake e Kevin? Ma voi mi state seriamente prendendo per il culo?? Perché sembra proprio di sì! Inoltre lui non ha mai detto niente a nessuno, mai provato a rivolgersi alle autorità o a qualche figura adulta? No, molto più sensato dire che ha creato una gang, ovviamente. Oltre a ciò, ma che copertura del cazzo è stata visto che dall’autopsia si capiva chiaramente che erano stati uccisi da un colpo di pistola. E poi, c’era proprio bisogno che Kevin si sporcasse le mani? Non per questioni di moralità, ma di praticità. Visto che lui e suo figlio erano così pappa e ciccia, immagino che Blake gli avesse riferito di voler fare i suoi genitori al flambè, quindi sarebbe stato totalmente inutile per Kevin andare ad ammazzare i genitori di Caden di persona. Oddio, sarebbero potuti sopravvivere all’incendio, visto che non ha bruciato nemmeno il cazzo di divano (ma la sorellina sarebbe morta comunque, per rendere super traggiko il passato del nostro Bedboi ed avere quelle fortissime Danger vibes), però, dato che l’incendio è stato descritto come l’esplosione di una bomba, mi sembra assai improbabile che i due sarebbero potuti sopravvivere. In ultima istanza… ancora? Di nuovo con ‘sta storia delle mani insanguinate, come nel caso della pistola di Alex, nonostante si stia parlando di pistole e quindi di armi che si usano ad una certa distanza dalla vittima? Come cavolo ha fatto Kevin a sporcarsi le mani di sangue? E poi non capisco anche la cronologia degli eventi. Caden ha visto Kevin prima o dopo aver acceso il fuoco? Se l’ha visto prima, come cavolo ha fatto a rimanere composto e ad accendere il falò come se niente fosse? Se invece l’ha visto dopo, è riuscito a prestare attenzione ad una cosa del genere mentre aveva davanti a sé casa propria che bruciava? In entrambi i casi, è molto improbabile, come un po’ tutto in questa storia.
  1. Mi fa molto ridere il fatto che venga precisato che Blake non fosse il leader della East Gang, come se fosse possibile che un dodicenne potesse diventarlo. Nemmeno la loro età attuale permetterebbe loro di essere i leader di una gang, a meno che tu non guidi un gruppetto di orsacchiotti del cuore inutili come fa Caden.
  1. Questa cosa del non dire nulla a Cosina per non far sapere nulla ai suoi genitori io proprio non la capisco. Non è automatico che lei racconti tutti ai suoi, considerato anche il rapporto di merda che intercorre tra loro e il fatto che questi non sono quasi mai a casa. Ma comunque loro sapevano che stava succedendo qualcosa, sennò non avrebbero chiesto all’improvviso a Skylar di recuperare la scatola dalla cassaforte. Lo capite che tutto ciò non ha il benché minimo senso? Così come non ha senso la frase in cui Cosina dice “Sapevo cosa intendeva. I miei genitori erano sempre stati specifici con i loro nemici.”. Che vuol dire? Cosa significa che erano “specifici”? Qualcuno mi spieghi qualcosa!
  1. Insomma, i due cattivoni sono finiti in prigione e il disco è stato consegnato ai genitori di Hopylar, gli individui più inaffidabili della terra, ma, ora che i cattivi sono al gabbio, non c’è più pericolo, no? Il resto della gang ha fatto PUFF, giusto? Spariti nel nulla. Nessuna successione al secondo in comando, nessun tentativo di comunicare con il leader nonostante sia in carcere? Seriamente? Qualcuno spieghi all’autrice che le gang non funzionano in questo modo, grazie.

Dopo questa cascata di assurdità, Caden dice

“Se avessi saputo che ti avrebbe ferita ancora, non ti avrei mentito. Non ti avrei mai trascinato in tutto questo casino”

Mio caro Caden, ma che diavolo dici? È stata Skylar ad impicciarsi in ogni modo in questa faccenda, tu le hai anche dato svariate occasioni per uscire dal tutto, ma lei comunque ha seguito l’istinto della Hope e ha continuato imperterrita ad appiccicarsi a te. Non hai nulla di che scusarti.

Dopodiché, segue fuffa romantica con Caden che le conferma di amarla, limoni e altre inutilità, tipo Hopylar che dice di aver trovato negli occhi di Caden il suo posto felice. Seriamente, preferisco spicconare sotto al sole dalle sei del mattino alle due del pomeriggio piuttosto che leggere queste banalità. E, dato che sto partecipando ad uno scavo archeologico, è una cosa che ho già fatto, quindi traete pure le vostre conclusioni sul mio umore in questo momento.

Ed infine, siamo giunti, dopo questo lungo viaggio, all’epilogo.

Beh, cosa dire dell’epilogo?

….

…..

……

Non lo so nemmeno io. È un’acquazzone implacabile di fuffa. Una roba inutile. E l’ho anche letta ascoltando “Romantic (L’Amour Mix)” del maestro Gigi d’Agostino. Ho contaminato una così bella canzone con questo capitolo. Ma cerchiamo di indicare i punti salienti di questa… “cosa”.

Iniziamo con un giorno scolastico qualsiasi, non sappiamo quanto tempo sia passato ma a noi cosa cavolo ce ne frega? Se l’autrice non si prende la briga di dircelo, possiamo tranquillamente soprassedere. Tanto abbiamo ormai capito che le tempistiche non sono importanti per lei, come tutte le altre cose importanti di questa storia.

Viene introdotto un personaggio inutilissimo, Juliette, che fa parte di un “programma di scambio” e guarda caso è diventata super amica di Skylar. Viene nominata anche Hanna, utile quanto una carriola senza ruota, che a quanto pare si è messa insieme ad Alex (OMG UNEXPECTED) e ha marinato la scuola con lui per farsi un giretto insieme, provocando l’ira funesta di Skylar perché Alex non l’ha portata con sé. Non commento, sennò tiro giù troppi santi e il paradiso si svuoterebbe.

Parlando di fuffa e più fuffa, Juliette accenna ad un mega festone di un certo Brian e propone a Skylar di andarci assieme a Caden. Non mancano i commenti di rito sulla relazione di Hopylar come

“Oh forza, ragazza, voi due siete come la coppia infuocata del secolo”

o anche

“Tutto ciò che ho sentito sa quando sono qui è come tu abbia cambiato quel ragazzo! Sai quello che dicono le cheerleader? Che non si è mai fidanzato. E ora sta con te! […] E in più, quanto ti guarda. Oh mio Dio, quando ti guarda perdo il respiro. […] La tua relazione ciò che tutti sognano.”

Oh wow, quanti bei clichè! Arriviamo almeno a settanta se li elenchiamo tutti, ma non ho voglia di farlo, quindi andiamo avanti.

Dopo che Juliette è andata via perché era suonata la campanella, segue scenetta inutile tra Skylar e Caden, in cui Cosina lo invita alla festa di Brian e lui accetta. Timeskip alla festa, in cui non succede ASSOLUTAMENTE NULLA, parole su parole senza concludere nulla, con Hanna che sparisce assieme ad Alex, Juliette ubriaca e Cosina che non sa cosa bere. Vengono anche citati un gruppo di ragazzi che giocano ad Obbligo o Verità in mansarda, però almeno questi sono dei liceali e non degli universitari come in After. Anche se a quanto pare non è una cosa che succede solo in After, perché ho avuto il discutibile piacere di assistere ai miei compagni di scavo, tutti universitari e pluriventenni, giocare ad una versione innovativa di Gioco della bottiglia mischiato con il sempreverde Obbligo o Verità, con penitenze rivoluzionare come Sette minuti in paradiso o scoppiettanti come leccarsi vicendevolmente le ascelle e i calzini.

Unica frase interessante è questa

Per fortuna, mamma e papà avevano deciso di lasciarmi andare, il che era stato davvero difficile. Avevo dovuto pregare mia mamma, con anche qualche finta lacrima nel mentre.

Stiamo parlando dei genitori di Cosina? Coloro che hanno le pigne in testa? Che hanno lasciato andare Hopylar in una missione semi-suicida al museo ma che ora non vogliono nemmeno farla andare ad una normalissima festa?

Il tutto si conclude con Caden che non si presenta alla festa e Cosina che si scatena in pista con Juliette.

Altro timeskip e abbiamo Caden che entra in camera di Cosina dalla finestra, proprio come “il ragazzo che si lanciò dalla finestra e penetrò nel mio letto”(cit.), e io continuo a chiedermi come abbia fatto, visto che la camera di Skylar si trova al primo piano. Andando avanti veloce e saltando ogni inutile riga di dialogo, lei è arrabbiata con lui perché le ha dato buca, lui allora la prende per il polso e la porta sul tetto, dove ha preparato una romantica sorpresa per il suo compleanno.

Soprassediamo sull’ennesima violazione di domicilio, non mi pare il caso di dilungarci su qualcosa di cui abbiamo già ampiamente discusso.

Una volta che entrambi si sono accomodati su quello che viene chiamato “angolo di tetto”, ma che presumo si tratti dello scomodissimo filare di coppi che unisce i due spioventi del tetto (anche se viene detto che si siedono facendo penzolare i piedi oltre il tetto, quindi com’è fatta sta casa? Ha gli spioventi o una terrazza? Ma soprattutto, perché mi pongo queste inutili domande?), Skylar apre la scatola che Caden aveva lasciato lì sull’angolo di tetto e scopre che contiene una torta al cioccolato con su scritto “Buon Compleanno, Anderson”. Mentre ci riempie di pensieri su quanto sia contenta che Caden se ne sia ricordato, lui tira fuori una scatolina, lei va in paranoia pensando che sia una proposta di matrimonio e Caden le risponde

“È solo un regalo. Un modo per dirti che ti amo davvero. Un modo per assicurarmi che tu sia mia.”

Ugh, odio questo concetto tossico che il partner sia una propria proprietà. Ma la mazzata arriva ora, quando dice

“Vuoi essere mia? […] Non per sempre, ovviamente. Fino a che non ti chiedo di essere mia moglie.”

Mentre le lettrici impazziscono, nella mia mente sento solo il “Sto vomitando!” di Yotobi nella recensione di Albakiara.

Dopodiché le mette l’anello al dito e il tutto si conclude con:

(Caden) «Un giorno il tuo cuore sarà solo mio, Anderson.»

Lo era già.

Bene, ora sto vomitando anche io.

Ed è così che si conclude questa storia fluviale e questa recensione altrettanto fluviale.

Considerazioni finali? Questa storia non mi è piaciuta, ma penso si sia già capito.

Non mi è piaciuto nessun aspetto di questa storia, dalla trama incoerente e raffazzonata ai personaggi non caratterizzati e profondi quanto il tappo di una bottiglia di birra. Mi chiedo come non abbia fatto l’autrice a rendersi conto di quanti buchi di trama siano presenti e dalla banalità di ciò che scriveva.

Abbiamo una protagonista che chiamare una totale rincoglionita è farle un complimento. Zero attività neurale, zero personalità ma anche zero descrizione dell’aspetto fisico.

All’inizio della recensione mi ero rallegrata che del fatto che non ci fossero immagini o link per descrivere la protagonista, pensavo che avremmo avuto delle descrizioni, magari brevi e non fatte bene, ma almeno scritte. Pensandoci, non c’è una mezza descrizione di come sia fatta la protagonista. Non sappiamo di che colore abbia i capelli o gli occhi, se sia alta o bassa, magra o più in carne, capelli corti, ricci, lisci o altro, se abbia le lentiggini o no.

Niente di niente.

Arrivati a questo punto, avrei preferito una descrizione trash sul tenore di “Ciao, sono TiziaCaia e ho tot anni e sono fatta così così e così”. Non so se sia fatta apposta, per far immedesimare le lettrici ancora di più, ma non penso proprio. Insomma, questa non è una storia y/n, la protagonista ha nome e cognome, una propria storia familiare e, anche se sto esagerando, un po’ di carattere e personalità.

Questa è una cosa che mi ha lasciata molto perplessa.

Tutti gli altri hanno una descrizione (seppur molto, mooooolto, sommaria, ricordiamoci che di Caden sappiamo solo che ha i capelli neri, gli occhi verdi e la mascella affilata. Fine. E meno male che è il Bedboi protagonista. Agli altri personaggi, se ricordate, siamo fortunati se ci ha dedicato due parole), ma lei no. È strano.

All’inizio della storia vi avevo anche detto che questa traduzione non aveva foto, ma invece nella versione originale compare qualche banner di capitolo, creati dalle fan lettrici della storia.

Mangle: (mentre sventola un panno sul viso un Evgenij con la testa riversa all’indietro e la schiuma alla bocca) Presto! Qualcuno porti della vodka! Solo quella può farlo riprendere!

Shade Owl: (nascondendo una damigiana vuota) Hic…sciuscia…hic…è fignitta…hic…

I banner su Caden non sono un granché, i soliti bei ragazzi tenebrosi in bianco e nero e con lo sguardo truce, ma uno dei banner su Hopylar mi ha suscitato una riflessione, perché la raffigurava come una bellissima ragazza di colore.

Nulla in contrario, ovviamente… ma se così fosse, possibile che NIENTE nella storia mi abbia fatto capire questa cosa? Ma non è possibile!

Nessun accenno, magari, alla pelle scura (tipo una metafora brutta, come “la mia pelle color cioccolato risplende sotto la luce del sole”, queste robe trash che tanto piacciono alle autrici di fyccine) o ai capelli ricci (anzi, in una frase, se non ricordo male quando si preparava a fare i compiti di sera, prima dell’arrivo del Tiratore di Coltelli, Cosina dice chiaramente di starsi legando i capelli lisci, mentre all’inizio del capitolo cinque, quando descrive il suo aspetto pietoso dopo la sparatoria, afferma che “gli occhi marroni erano stanchissimi”. Questo modo per descrivere caratteristiche fisiche, molto usato nelle fyccine, mi fa altamente schifo). Per non parlare del fatto che la madre di Cosina sia descritta come bionda, mentre invece del padre non sappiamo nulla, nemmeno il nome. Che disagio.

Nel capitolo successivo, invece, c’è un altro banner di capitolo, con una ragazza bianca.

Arrivata a questo punto, arrivo alla conclusione che ogni lettrice se la sia immaginata totalmente a modo proprio, cosa per niente normale.

Sugli altri personaggi non penso di aver molto da dire. Abbiamo Caden che, nonostante all’inizio venga detto di tutto per farci pensare che sia il solito stronzone senza cuore, in men che non si dica si trasforma in un dolce orsacchiotto col cuore di panna. Senza dubbio è molto meglio dei Bedboi con cui abbiamo avuto a che fare in passato, che picchiano e violentano le povere protagoniste e vengono ricompensati dall’amore imperituro di queste disgraziate vittime della Sindrome di Stoccolma. Però senza dubbio è il Bedboi più scialbo di tutti, che si impegna tanto per cercare di essere tale ma proprio non ce la fa.

I personaggi secondari sono una sfilza di colore di capelli e occhi senza alcuna personalità. Insomma, ricordo solo Hanna e Adrian, ma solo perché li ho mentalmente associati ad Homura Akemi e ad Ougi Oshino, non perché abbiano qualche altra caratteristica che li contraddistingue.

I villain? Ridicoli. Blake e Kevin non hanno motivazioni per essere kattivi, lo sono per natura, cosa che li rende ancora più piatti e dimostra una pigrizia nella scrittura abbastanza pesante.

La trama? Penso si sia già capito dai millemila Elenchi Numerati cosa penso. La trama è brutta, banale, raffazzonata, approssimativa, gli eventi non hanno un senso logico, su alcuni, come avete visto, mi ci sono messa e ho cercato di analizzarli al fine di trovare un senso, ma invano. Per non parlare della trama “criminale” che, oltre a non essere per nulla criminale (i membri della gang di Caden non spacciano nemmeno, ma hanno comunque il villone nel bosco come base segreta dove abitano tutti assieme, comprato o costruito non si sa come né con quali soldi), raggiunge il culmine quando si scopre l’obiettivo di queste cavolo di gangs, ovvero la ridicola caccia al tesoro per recuperare i tesori dei fantomatici secolari caveau sotterranei (dei quali non si più saputo nulla!). Come ho già detto, avrei preferito che facessero attività criminali brutte come nelle altre fyccine al posto di questa emerita stronzata.

Oltre all’abnorme quantità di cliché, la storia va avanti tramite insensatezze e gli eventi non vengono mai spiegati bene… sembra proprio che l’autrice l’abbia buttata lì a caso, abbia messo insieme due robette, tutti sti cliché et voilà! Una storia che fa schifo.

Come già detto e ripetuto, questa storia è scritta male e senza impegno. Quindi ora mi chiedo se anche il seguito sia scritto così, perché sì, come ogni fyccina brutta che si rispetti, anche Bitter Heart ha un sequel, Lost Heart, in cui i nostri due fantastici Cosini vivono una relazione a distanza perché Skylar sta frequentando il college lontana da casa, nella sinossi si parla continuamente di vecchi segreti e, sopresa delle sorprese, Blake è evaso di prigione, quindi verrà riciclato il villain. Mmmmmmh, già pregusto il trash.

Ononoki portò le braccia sulla testa e si stiracchiò per bene. Scrivere quella recensione aveva comportato veramente molto tempo, ma pensava fosse normale che un paio di mesi ci volessero, considerati anche gli impegni di MangleTheFox96 nella vita reale. Dopo aver salvato la copia della recensione e aver spento il PC (l’avrebbe inviata ad Evgenij in un secondo momento), lo mise a posto nella borsa porta computer e si avvicinò ad una delle finestre dell’appartamento con il cellulare in mano per prendere un po’ d’aria.

Durante il lasso di tempo trascorso a scrivere la recensione, c’erano stati dei cambiamenti nel clima abbastanza strani e in quel momento faceva veramente molto caldo.

Mangle si avvicinò anch’ella a Noki, che era rimasta immobile a fissare lo schermo del cellulare.

«Sembra proprio che sia arrivata l’estate! Guarda che caldo che fa! Allora saranno passati all’incirca quattro mesi, quindi siamo ad agosto 2022!» esclamò con entusiasmo l’animatronico, che non vedeva l’ora di ritornare al Pizzaplex per la festa di benvenuto per i nuovi animatronici.

«Non è agosto 2022… ma agosto 2023… ci abbiamo messo un anno e mezzo a scrivere la recensione…» mormorò Noki con ancora lo sguardo scioccato fisso sullo schermo del cellulare.

«COSA?? Ma com’è possibile?» urlò Mangle, in preda allo shock. Tirò fuori anche il suo di cellulare, facendo una rapida ricerca a cui seguì un urlo terrificante.

«È uscito anche il DLC di Security Breach, Ruin!» strillò, per poi mettersi le mani nella pelliccia della testa e iniziare a urlare e correre in giro in preda alla disperazione. Komi-san, in preda all’ansia, si avvicinò a Noki e le mostrò il suo quaderno, con su scritto “E io? Mi sono persa un anno e mezzo di scuola! Come faccio a recuperare?”.

«Cercheremo di farti ritornare nel capitolo del manga da cui sei uscita, ma non posso assicurarti niente» sussurrò Noki, ancora sconvolta.

Non poteva crederci di averci messo così tanto tempo. Un anno e mezzo! Ecco perché si erano susseguiti così spesso caldo e freddo! Erano le diverse stagioni!

Si voltò indietro e si rivolse ad Evgenij:«Mi scuso per averti occupato casa per così tanto tempo, ma proprio non ci siamo rese conto del tempo che passava… gli impegni di MangleTheFox sono stati tanti, nel frattempo si è anche laureata, ma non credevo che sarebbe passato così tanto tempo»

«Oh, non ti preoccupare, per le cose fatte bene serve sempre più tempo… e poi l’hai detto anche tu, Mangle è stata impegnata, aveva meno tempo per dedicarsi alla recensione.» rispose Evgenij con un’espressione comprensiva.

Noki, sentendo quelle parole, pensò “Certo, impegnata… credo proprio che si sia messa a leggere manga yaoi nel tempo libero, anziché scrivere.”, ma non fece trapelare niente dal suo viso.

«E poi non è che ci abbiate occupato casa permanentemente, in senso fisico, quanto piuttosto siete apparse e scomparse ogni volta che Mangle tornava a lavorare alla recensione. Non è stato tanto male, insomma. In effetti, dopo un po’ di mesi ho smesso di intervenire quando comparivate di nuovo, perché anche io e Sonja abbiamo, come dire, intrapreso un grande impegno per le nostre vite future e…» stava continuando a spiegare Evgenij, ma Noki non lo ascoltava già più. Si avvicinò poi a Kanna e le chiese:«È ora di andare via. Ci daresti un passaggio?».

La bambina annuì, scese dalle gambe di Fanwriter (su cui si era comodamente seduta) e, dopo aver saltellato fino alla finestra e si lanciò fuori da essa. I recensori, spaventati, fecero per avvicinarsi alla finestra, ma subito un’enorme luce bianca inondò la stanza e la testa di un drago bianco comparve successivamente nella cornice della finestra.

«Q- q- q- quello… cosa sarebbe?» balbettò esterrefatto Fanwriter.

«Oh! Quella è Kanna nella sua forma di drago, il nostro passaggio.» rispose Noki con la sua solita faccia imperturbabile.

Mentre Fanwriter si precipitava emozionato fuori di casa per andare in strada a vedere un drago dal vivo e prendere appunti, Noki, Mangle (che nel frattempo aveva riconquistato un po’ di contegno) e Komi-san ripresero le loro cose, sistemarono le sedie da dove le avevano prese e, seguite dagli altri due recensori, anche loro scesero in strada, poi si arrampicarono sulla testa di Kanna e salutarono i tre.

«Torneremo per la recensione di Lost Heart, ovviamente… e spero vivamente ci metteremo meno tempo a scriverla» disse Noki dopo aver preso posto sulla morbida pelliccia di Kanna.

«Tornate pure quando volete. Ogni nuovo recensore è il benvenuto, lo sapete ormai.» disse Evgenij con un sorriso. «Solo, forse io non potrò esserci, perché occupato nel mondo reale, come dicevo prima…»

Ma già Kanna si sollevava in volo, e le tre novelle recensitrici non colsero le ultime parole del recensore. Salutarono i loro nuovi colleghi con un gesto della mano e sparirono verso l’orizzonte in sella alla loro amica drago.

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