“Danger’s Back 2 – The Aftermath” (L’apologia – di omicidio – non finisce mai)

[Potete trovare la recensione di “Danger” qui: prima, seconda e terza parte.

Potete trovare la recensione di “Danger’s Back” qui: prima, seconda e terza parte.]

Lo sprite a otto bit di Turbo fece capolino sul monitor del PC di fanwriter91. In meno di un secondo, tutti i membri del Corpo di Recensione si fiondarono davanti allo schermo. Siccome Turbo era il messaggero ufficiale del recensore in trasferta FearTear, la presenza del pixelloso pilota poteva significare solo una cosa: la recensione del capitolo finale di Danger era prossima all’arrivo.

fanwriter91: -Allora, come sta andando?-

Turbo: -Alla grande! Io e .GIFfany abbiamo passato una splendida luna di miele e ci siamo anche tolti qualche soddisfazione! Lei ha vinto il titolo di Miss Yandere 2019 superando una certa Monika, mentre io ho battuto Luigi in Mario Kart 8 in una gara a chi faceva lo sguardo più truc…-

Evgenij: -Parlavamo della recensione di FearTear! A che punto è?-

Turbo: -Oh, quella. Beh, il vostro collega recensore sta preparando il collegamento proprio mentre parliamo… Ma devo avvertirvi di una cosa.-

mattheus93: -Cioè?-

Turbo: -Vedete, dopo il crollo di nervi che ha avuto la scorsa volta, e la conseguente cura a base di abbracci spaccaossa, FearTear ha leggermente perso la brocca. Stamattina si è svegliato con l’idea di imitare Bray Wyatt.-

fanwriter91: -Bray chi?…-

In quella, lo schermo del PC e di tutti gli apparecchi provvisti di monitor a Fanficcinopoli si sintonizzarono automaticamente su un canale mai visto prima, appena in tempo per la sigla di un nuovo programma.

Un coro -registrato- di risate di bambini accolse l’ingresso in scena di un tizio vestito con un maglione color marmellata di ciliegie e un inconfondibile doppio mento.

FearTear: -Ciao bambini di Fanficcinopoli! Sono io, FearTear, il vostro affezionatissimo recensore! E oggi, insieme a voi, farò un viaggio in un mondo magico e misterioso, dove le regole non esistono e se esistono vengono stravolte in un battito di ciglia! Sto parlando, rullo di tamburi… del mondo di Danger!-

Questa volta partì in sottofondo un coro di “buuu!”.

FearTear: -Suvvia, non è poi così brutto! Vi farò conoscere un sacco di amici simpatici! E una è proprio qui, ve la presento! Bambini, fate un bell’applauso a Kelsey The Witch!-

Da dietro il davanzale di una finestra in cartongesso spuntò una bambola che non avrebbe sfigurato in un film dell’orrore.

FearTear: -Ma ciao, Kelsey The Witch! Vuoi dirci qualcosa?-

Kelsey The Witch: -Vi odio tutti.-

FearTear: -Molto bene! Che lo spettacolo abbia inizio!!!-

*

E dunque, rieccomi qui per stroncare, demolire, massacrare senza alcuna pietà l’ultimo (per davvero!) tassello della trilogia di Danger, la saga con protagonisti il criminale da quattro soldi Justin Bieber e la sociopatica per eccellenza Kelsey Jones.

La storia si può trovare esclusivamente su Wattpad (per questo motivo la presente recensione si trova in Demoni di Wattpad), a questi indirizzi:

Originale inglese:

https://www.wattpad.com/story/62461405-danger%27s-back-2-the-aftermath-✓

Traduzioni italiane:

https://www.wattpad.com/story/65430044-danger%27s-back-2

https://www.wattpad.com/story/67392423-danger%27s-back-2-italiano

Orbene, prima di cominciare ci tengo a segnalare che ho avuto un’accesa discussione con alcune lettrici di Danger, che mi hanno dato addirittura del “malato” per un commento che ho lasciato alla fanfiction. Un commento in cui dicevo che, a causa dei suoi comportamenti, Kelsey si era meritato il ceffone ricevuto dal padre James (quando ancora si chiamava Paul).

Ora, è vero che la sberla non è educativa, ma Kelsey era in preda a un evidente delirio, e il padre non sapeva più in che modo farla rinsavire. Non è stato un bel gesto e la cosa migliore da fare sarebbe stata portarla in qualche clinica, ma posso ben comprendere lo stato d’animo di tal uomo.

Tornando a noi, quelle lettrici mi hanno accusato di essere a favore della violenza sui minori, pensate un po’.

E quando ho cercato nella maniera più calma possibile di spiegare tutti i motivi per cui Kelsey si meritava -come minimo- uno schiaffo (primo fra tutti, l’aver difeso a spada tratta un assassino dichiarato e l’aver costretto la sua migliore amica a mentire alla polizia), sapete come mi hanno risposto?

Parafrasando: “alla sua età tutte le ragazzine sono un po’ ingenue, e comunque hai dei problemi se prendi sul serio una storia di fantasia, se non ti piace non leggere”.

La diatriba non è sfuggita all’attenzione dell’autrice in persona, la newyorkese Adriana V. (OMG senpai noticed me!!1!), che ha provveduto a chiarire la sua posizione con un tweet:

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Traduco:

Ho visto una discussione fra i commenti di Danger con un certo individuo (che sarei io ^_^) a cui sembra che molti dei contenuti mostrati nel mio romanzo non dovrebbero essere scritti. Desidero far notare questo e dire che 1. è solo un libro, 2. Io non condono molti dei comportamenti mostrati e 3. se ti trovi in una situazione come la loro, devi per forza mentire. Uccidere non è giusto in nessuna circostanza, ma se ti trovi per le strade, molte delle azioni compiute vengono fatte per proteggere te e i tuoi cari/compagni.

Premessa: io non critico Adriana come essere umano, io critico quello che scrive. Quindi, che nessuno si offenda sul piano personale se rispondo a questo Tweet dicendo che

1.“È solo un libro” lo si dice casomai a quelli che pensano che i personaggi immaginari siano reali (vedi “Misery Non Deve Morire”).

2.Ti dissoci da molti dei comportamenti descritti, okay. Mi fa piacere. Però…

3…non mi puoi dire “Uccidere non è giusto in nessun caso” e subito dopo la virgola giustificare quello che succede per le strade con “è per proteggerti”!

Quando una persona si trova invischiata in un giro criminale, la cosa migliore che può fare è CERCARE DI USCIRNE, e non dire “oh, questo mondo fa schifo, allora voglio fare schifo pure io”!

Evgenij:- In base al ragionamento dell’autrice, tutti i crimini di Walter White sono perfettamente giustificabili!-

Chiusa questa parentesi, un paio di note prima di avventurarci tutti insieme in questa avventura.

“Danger’s Back 2 – The Aftermath” è curiosamente il “libro” più corto della trilogia, constando appena di quindici capitoli (e meno male!). Così, per riempire lo spazio e stare un po’ di più in vostra compagnia ho deciso di disseminare la recensione di “perle”, ovvero chicche, curiosità e consigli di scrittura che per motivo di spazio non sono riuscito a mettere nelle recensioni precedenti.

Come sempre, tutti i brani della fanfiction sono tratti dalla versione originale e tradotti da me stesso medesimo.

E adesso, cominciamo sul serio!

Ricordate come si era concluso Danger’s Back? Mentre Bieber tenta il suicidio dandosi fuoco, la madre di Kelsey, tale Maria, molla uno schiaffo a suo marito, James, dopo aver scoperto che quest’ultimo aveva “costretto” Justin ad allontanarsi per sempre dalla figlia.

Ebbene… Danger’s Back 2 inizia con Kelsey, appena dimessa dall’ospedale, che ritorna a casa con i genitori, i quali si amano ancora.

Da una parte mi fa piacere che la logica sia tornata, dall’altra non posso che imprecare al pensiero che per l’ennesima volta Adriana si sia dimenticata di una svolta di trama che LEI STESSA aveva scritto.

Kelsey varca la soglia della sua vecchia casa, nella quale non aveva più messo piede da anni, ma invece di provare nostalgia il suo primo ricordo è quello del momento in cui il padre le aveva dato lo schiaffo (con tanto di flashback copia-incollato dalla prima storia, giusto per riempire spazio).

È chiaro che la nostra ameba di protagonista si sente miserabile senza il suo Justin e ancor più miserabile al pensiero di essere di nuovo prigioniera in compagnia di quei carcerieri dei genitori. Dopo aver urlato a quelle due orribili persone di non toccarla, Kelsey si chiude in camera sua e comincia a far delirare la voce narrante, che deve fare i salti mortali per riuscire a decrittare i suoi pensieri.

“ Tutto stava continuamente scorrendo dentro e fuori i suoi canali (sì, usa proprio le parole “her canals”) mentre Kelsey era in piedi al centro della sua decrepita camera da letto, chiedendosi come, da piccola ragazza innocente nascosta dalla crudeltà del mondo, era arrivata ad affrontarla a viso aperto.

Niente di tutto ciò doveva succedere.

Tutto ciò che voleva era di scappare dal mondo per un momento, abbracciare ciò che lei aveva ottenuto ad una giovane età, e familiarizzare nella caotica occasione di bibite fredde, musica che freneticamente suonava dalle macchine che circondavano il perimetro e i movimenti casuali dei suoi compagni. Voleva svegliarsi il mattino successivo con un mal di testa e ritrovarsi a rilasciare il contenuto del suo stomaco nella bacinella che avrebbe tenuto accanto al suo letto in un attimo.

Mai si sarebbe aspettata di svegliarsi nel letto di qualcuno che non aveva mai incontrato prima in vita sua, portata nel mondo di violenza, natura disamorata, e rancore.

Una benedizione e una maledizione, eppure, nel mezzo di tutto il dramma, si era ritrovata a raggiungere la sanità che aveva tenuto imbottigliata nel profondo delle radici della sua intuizione. Voleva che si fermasse tutto per trattenere la sua testa dal roteare sulla cima delle sue spalle, ma più ci provava, più tutto diventava fuori dalla sua portata.

Le faceva male allo stomaco capire che le cose non giravano più a suo favore, non che l’avessero mai fatto, ma per l’amor di tutto ciò, avrebbe potuto dire che per una buona porzione del tempo le cose erano cadute dalla parte della fortuna.

Non questa volta.”

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Tutta questa pappardella senza senso per dire che Kelsey è triste perché aveva trovato l’amore e ora l’ha perso.

Cari scrittori e care scrittrici in erba, ve lo chiedo con il cuore in mano: a meno che non vogliate farvi perculare su Youtube come è successo all’ultimo libro di Giulia De Lellis, vi prego, non scrivete i pensieri dei protagonisti sotto forma di supercazzole. Questo stile così inutilmente prolisso è un palese tentativo di dare aulicità al testo, ma fallisce miseramente, è un linguaggio costruito ad art… ad fallum cerberus, ecco.

Segue un altro flashback, stavolta di una scena svoltasi appena dopo il finale di Danger’s Back. Dalla sua stanza d’ospedale, Kelsey sta guardando la televisione e scopre in un’edizione straordinaria che la casa di Justin Bieber ha preso improvvisamente fuoco.

“ << Ci troviamo fuori dalla residenza di Bieber. Gli agenti dicono che Bieber si trovava dentro la sua casa a tarda notte quando l’intero luogo è stato avvolto dalle fiamme. Testimoni dicono che le cose sembravano normali, ma prima che lo sapessero, un incendio è scoppiato nel cuore della notte. Alcuni credono che si sia trattato di un errore di distrazione, altri stanno cominciando a credere che il giovane uomo abbia avuto desiderio di morire. I vigili del fuoco sono arrivati diversi minuti dopo l’esplosione e stanno ora cercando dei resti, ma non hanno trovato nulla. >> ”

Kelsey telefona subito a John per sapere se Justin è ancora vivo. Purtroppo è così… NONOSTANTE ALLA TV AVESSERO APPENA DETTO DI NON AVER TROVATO NULLA.

fanwriter91: -Infatti un cadavere non diventa cenere grazie a un incendio! E che è, una mini bomba atomica? Ma poi, se sanno tutti dove abitava Justin (“il gangster locale”, all’arresto del quale interrompono tutte le trasmissioni e il governatore fa l’annuncio manco avessero arrestato Saddam), come mai non era sorvegliata 24 ore su 24?!-

Cambio scena. Siamo di nuovo nel presente… almeno credo, questo continuo andirivieni mi sta mandando il cervello in pappa… e Justin, pure lui in ospedale a riprendersi dalla mancata intossicazione, vuole disperatamente alzarsi dal letto e tornare al lavoro, ma il suo capo Bruce glielo impedisce e gli chiede come mai abbia tanta fretta.

“ “Più tempo spendo qui, più tempo do agli Snipers l’occasione di comandare nella mia città.” ”

Esatto, signori! Nonostante la strage compiuta nell’epilogo della scorsa storia, gli Snipers del cattivissimo Lyndon Matthews non sono ancora stati debellati!

Bruce comunica a Justin che c’è una buona notizia su questo fronte. Tante altre gang criminali, oltre alla loro, sono stufe della tirannia degli Snipers e vogliono unire le forze per abbatterla. Qui, ha luogo un ““““colpo di scena””””.

“ “Vogliono unirsi a noi, per abbattere gli Snipers.”

“Chi?”

“Io,” entrando, Andrew chiuse la porta dietro di sé. ”

Capito, amici lettori? Andrew si vuole unire alla banda! Non siete eccitati?

*una palla di sterpi mossa dal vento passa davanti a FearTear*

…ah, giusto, prima bisognerebbe ricordarsi di chi sia questo Andrew. Beh, vi ricordate il tizio che aveva rapito Kelsey per portarla al cospetto di Luke? Dovrebbe essere lui.

L’apparizione di Andrew ha di sicuro scioccato le lettrici di Danger’s Back 2, che hanno lasciato la bellezza di CENTOSETTE commenti a quella singola frase.

Ma volete sapere la cosa più buffa?

Siete pronti?

Ebbene, quella che avete appena letto è L’ULTIMA APPARIZIONE DI ANDREW IN TUTTA LA STORIA!

Questo significa non solo fregarsene della qualità della propria storia, questo significa non avere alcun rispetto per i propri lettori! Solo una pessima scrittrice quale è Adriana V. lascerebbe cadere nel nulla una scena che ha attirato la bellezza di CENTOSETTE commenti!

Cambio scena, torniamo dalle paturnie di Kelsey…

“ Dita che accarezzavano la morbida tessitura del suo piumone, Kelsey sentì uno strattone tirare al cuore delle sue interiora, la sensazione familiare che lei avrebbe dovuto sistemarsi nella sua vecchia vita che si abbatteva tremendamente sulla femmina. ”

…anzi, meglio di no.

fanwriter91: – Mi fa male agli occhi… –

Piccola curiosità: l’autrice della prima traduzione italiana, non essendo riuscita a trovare un senso alla frase qua sopra, si è arresa e ha preferito lasciarla in inglese. Come biasimarla?

Altro flashback di una scena inedita. Questa volta vediamo Kelsey visitare la stanza d’ospedale di Justin, appena dopo il suo tentativo mancato di togliersi la vita.

Justin vorrebbe che Kelsey se ne andasse, per il bene della ragazza (ma io direi anche per il bene di Justin stesso!), ma Kelsey non ne vuole proprio sapere. Dopo un botta e risposta, si arriva alla scena più divertente di tutta la saga.

A corto di argomenti, Kelsey opta per la psicologia inversa e lancia un ultimatum a Justin.

“ “Dimmelo in faccia. Dimmi di andarmene e me ne vado.”

“Vattene” mormorò. ”

Mesi dopo, Justin è ormai dimesso e intenzionato più che mai a distruggere gli Snipers… anche se ha ancora le idee confuse.

“ “Sono più che arrabbiato. Voglio spezzare ognuno dei loro colli [in originale dice “each of their necks”, come se gli Snipers avessero più di un collo ciascuno] e mutilarli arto dopo arto. Voglio gettarli in pasto a un branco di lupi e guardarli mentre vengono mangiati vivi. Voglio filmarlo così posso rivivere ogni momento della morte di quei bastardi.” ”

Ciccio, se gli spezzi i colli muoiono subito. Non è molto soddisfacente vedere i tuoi nemici mutilati e mangiati dai cani se sono già crepati da un pezzo.

Evgenij:- Che ne sai, magari è una sua perversione.-

Segue un dialogo di cui non frega niente a nessuno, in cui i nostri eroi di stocazzo discutono sul fatto che Lyndon li abbia fregati e ora vogliono vendicarsi assoldando tanti nuovi complici che non verranno nominati mai più (tra i quali spunta il nome di un certo Timothy Maggaddino… autrice, smettila con il cliché che ogni cinque criminali americani ce n’è uno mezzo italiano).

mattheus93: – Beh, considerando che sono stati proprio gli immigrati italiani ad importare la mafia negli USA all’inizio del Novecento… Gli americani non hanno tutti i torti ad avercela con noi mangiapizza a tradimento.-

Evgenij:- Tuttavia, per par condicio, dovrebbero mettere anche nomi irlandesi, come insegna The Departed. Ecco, se volete una vera storia di criminalità, guardate quel film, altro che leggere questa monnezza.-

Torniamo da Kelsey, la quale si trova non si sa dove a chiacchierare con… Carly, la sua migliore amica.

Vorrei ricordare che Carly è tutt’ora fidanzata con John, migliore amico di Justin e criminale come lui.

Ne consegue che Carly è in contatto con dei criminali.

Ne consegue che Kelsey è in contatto con una persona in contatto con criminali.

Ne consegue che AUTRICE SMETTILA DI DIRE CHE I GENITORI DI KELSEY LA TENGONO PRIGIONIERA SE POI È LIBERA DI PARLARE CON CHI VUOLE!

Kelsey vorrebbe sapere come stanno andando le cose con gli Snipers, ma Carly non può aggiornarla su questo argomento.

“ “Lo sai che non posso discutere dei loro affari con te.”

“Cosa? Adesso sei diventata la loro puttana?” ”

“Okay so che sei arrabbiata ma non starò qui a farmi insultare. Chiamami quando hai finito.” ”

Qui le lettrici nei commenti danno ragione, tanto per cambiare, a Kelsey, dimostrando così di essere tutte delle maschiliste di merda. Perché se Carly è costretta a fare la “puttana” dei complici di Justin, quella che dev’essere insultata è lei, e non gli uomini che la costringono.

Ma andate a quel paese.

Evgenij:- D’altra parte, lo slut-shaming non è affatto una novità per autrice e lettrici di questo abominio: vogliamo forse dimenticare il personaggio di Kayla?-

A proposito di mandare la gente a quel paese, Carly torna da John e si sfoga su Justin, rinfacciandogli di aver mollato Kelsey, di averla distrutta e di fare il menefreghista. Justin risponde per le rime, Carly se ne va sbattendo la porta e John dice la sua.

“ “Questa tua attitudine menefreghista è perfetta per il lavoro, ma non per tutto il resto. Non essere così incauto, e stai attento a come parli con la mia ragazza.”

“Puoi trovarti qualche altra ragazza da scopare.”

Prendendolo per il colletto, John lo guardò in faccia. “Non provocarmi.”

“Cosa farai? Vuoi colpirmi? Fallo.”

Abbozzando un sorriso in miniatura, John scosse la testa lasciandolo ricadere sul divano “Hai un cavolo di desiderio di morire, amico, e non so se è una cosa buona o cattiva.” ”

La scena si chiude qui. Io avrei spaccato la faccia di Justin al posto di John, anziché sfoggiare una frase fatta che non ha nemmeno senso nel contesto della scena.

*

Perla Numero 1: Effetto “Fiera Dell’Est”

Una breve lezione di inglese. Nella lingua d’Albione, a differenza della nostra, viene fatto un largo uso del participio presente per arricchire un testo. Per dirla in maniera caciarona: se il gerundio si usa per un’azione secondaria compiuta dal soggetto della frase, il participio presente si usa per un soggetto secondario.

Ad esempio, prendiamo questa frase dal capitolo 42 di Danger’s Back: “ “Why did you have a gun in the first place?” He retorted, his tone sharp cutting through the thick tension surrounding us.”

Io l’avevo tradotta in “ “Perché aveva una pistola?” ribattè lui, il suo tono tagliente che fendeva la tensione che ci circondava”. Cacofonico, lo so, ma in italiano nessuno direbbe mai “ribatté lui, il suo tono tagliente fendente la tensione circondante noi”.

Bene, adesso voglio mostrarvi l’uso smodato che fa l’autrice del participio presente. Capitolo 44: Kelsey incontra un minacciosissimo Justin, il quale ha appena scoperto che un suo presunto rivale si teneva in contatto con lei tramite messaggini sul cellulare.

L’atmosfera è tesa, l’ambientazione è tetra, ma l’autrice vuole esagerare.

“ Kelsey fece un passo avanti, la fioca luce che arrivava attraverso le tende che coprivano le finestre che rendeva facile per lei notare l’oggetto che Justin teneva stretto nelle sue mani. ”

Lo vedete anche voi dov’è il problema? Innanzitutto tratta i lettori come deficienti (è ovvio che le tende coprono le finestre, ed è altrettanto ovvio che una fioca luce che illumina un salotto può solo venire dall’esterno; “fioca luce” basta e avanza per far dipingere al lettore l’ambientazione), e poi è incredibilmente dispersiva e rovina l’immedesimazione (come possiamo provare le emozioni di Kelsey se il punto di vista si sposta da lei alla fioca luce che arrivava attraverso le tende eccetera?).

Adriana, anche meno.

*

Torniamo da Kelsey. Durante una tutt’altro che allegra cena in famiglia, i genitori cercano per una volta di sembrare degli stronzi insensibili, così come l’autrice vorrebbe dipingerli, ma con risultati altalenanti.

“ “Come va la scuola?”

“È là, papà. Non va da nessuna parte.”

“Hai conosciuto qualcuno?”

“No.”

“Perché no? Sono sicuro che si siano tanti ragazzi decenti.”

“Tesoro” sua madre interruppe, dando a suo marito un’occhiata come per dirgli che è ancora presto “noi pensiamo solo che sia tempo che tu esca dal tuo guscio.”

“Ci ho provato una volta e voi mi avete chiusa nella mia camera.”

“Eri solo una bambina, Kelsey.”

“Sei sicura che questo non abbia nulla a che fare con il fatto che il mio ex fidanzato fosse un criminale, come voi mi avete sempre ricordato per tutto il tempo?”

“Stiamo pensando che forse sia arrivato il momento di fare esperienza con altri ragazzi… sei sempre stata con lo stesso ragazzo per anni, pensiamo che forse il tuo cuore stia meglio con qualcuno con cui ti senti più a tuo agio.”

“Io lo amo.”

“Beh, a quanto pare lui non ti ama.”

“Perché tu ti sei rifiutato di lasciarci stare insieme e ora lui crede che stia facendo la cosa giusta il che è una stronzata!”

“Kelsey!”

“No, voi siete dei grandissimi ipocriti! Anni fa non volevate nemmeno che io posassi lo sguardo su un ragazzo. Ora tutt’a un tratto volete che io mi conceda a tutti?”

“Vogliamo soltanto che tu non cada in depressione o peggio.” ”

Al che Kelsey manda tutti a quel paese ed esce sbattendo la porta. Quelli che, ricordiamolo, dovrebbero essere dei genitori superprotettivi che non la lasciano respirare, quelli che, a detta di Kelsey, “l’avrebbero davvero uccisa”, NON FANNO NULLA E LA GUARDANO MENTRE SE NE VA.

Coerenza? Si mangia?

Tutta sola, Kelsey va al vecchio capannone in cui era morta Jazzy Bieber (che luogo romantico) per ripetersi come un disco rotto come mai Justin l’abbia lasciata dopo tutto quello che hanno passato, fino a ripensare a quando Justin le aveva addirittura chiesto di sposarlo.

E qui, perdonatemi, ma Kelsey dà prova di essere una materialista insensibile. Prima quoto e poi mi spiego.

“ Il vestito, i giuramenti, erano tutte cose a cui aveva pensato ogni giorno da quando Justin aveva fatto la proposta.
Avrebbe dovuto essere una festicciola piccola. Ecco cosa voleva. Un piccolo ricevimento con non solo i suoi genitori, ma anche quelli di Justin, con le loro famiglie e i loro amici. Una torta, una bella grande torta alla vaniglia con decorazioni carine e una festa successiva nella quale ricordare i momenti passati insieme. ”

Dunque, correggetemi se sbaglio… Ma, di solito, quando un uomo chiede a una donna di sposarlo, la donna non dovrebbe pensare, come prima e più importante cosa, al fatto che passerà il resto della sua vita con l’uomo che la ama?

Perché, a meno che io non abbia il cervello invertito, la domanda “mi vuoi sposare?” significa “vuoi passare il resto della tua vita con me?” e NON, come invece crede quella stronza di Kelsey, “faremo una bella festa tutti insieme con la torta, ti va?”

Dopo qualche minuto Kelsey viene raggiunta da Carly, che le dà delle parole di incoraggiamento e la convince a tornare a casa.

fanwriter91: -Complimenti a Carly: rendetevi conto che sta incoraggiando una che le ha dato della puttana.-

mattheus93: – E dire che in English, il termine “bitch”, se riferito ad un uomo, significa solo e soltanto “stronzo” in italiano. C’è un po’ di sessismo anche nelle lingue anglofone.-

Al ritorno, Kelsey indirizza il suo disagio verso quei MoStRi DiSuMaNi dei suoi genitori.

“ Mi chiedo se sappiano di essere l’origine del mio dolore. ”

Loro, certo. Non i settordici malviventi capitanati da Cole Santangelo che l’hanno picchiata fino a ridurla in coma. I genitori.

I due fanno solo in tempo a dire “Kelsey…” che la loro figlia disperata si sfoga sputando cazzate tutto d’un fiato.

“ “Dio, tutto quello che ho fatto è stato cercare di rendervi orgogliosi ma non importa cosa io abbia fatto, voi non eravate mai felici. Così sono uscita e ho fatto qualcosa per conto mio tanto per cambiare e ho finito per cambiarmi la vita per sempre. Ho trovato l’amore, e non un amore di un qualunque tipo. Ho trovato l’amore che trovi solo nei libri o nei film. Ho trovato l’amore che ti consuma e ti fa sentire viva, il tipo di amore che fa sì che valga la pena sopportare il male [in originale “the kind of love that makes all the bad worth the good”], ma tutto ciò che voi riuscivate a vedere erano un criminale e una ragazza ingenua che voi pensavate non fosse in grado di prendersi cura di sé stessa, ma io ci sono riuscita. Andava tutto bene senza di voi. Ho vissuto la mia vita per conto mio. Ce l’ho fatta. Io. Per conto mio. Voi due non potete intromettervi e pretendere che io molli tutto per tornare a come ero prima. Non ho passato tutto questo per tornare dov’ero prima. Mi rifiuto di tornare indietro.”

Scuotendo la testa, mi sbrigai ad allontanarmi prima che ebbero la possibilità di rispondere e me ne andai dritta in camera.

Mi stupiva come qualche volta i genitori possono essere così fottutamente ignoranti. ”

E io, da lettore che si è sbattuto a leggere fin qui, dovrei davvero fare finta che Justin non sia un criminale che uccide la gente?

*

La bambola demoniaca spuntò di nuovo dalla finestra.

Kelsey The Witch: -Eh ma è una storia di fantasia, nella realtà non succede, ciò che conta è l’amore, smettila di prendere tutto sul serio!-

FearTear: -E io ti rispondo con due parole. TED. BUNDY.-

Kelsey The Witch: -Ma quello era un film!-

FearTear: -Tratto da una storia vera.-

Kelsey The Witch: -… Sai una cosa? Vaffanculo!-

La bambola se ne va pestando I piedi arrabbiata.

FearTear: -… Oh, mi sono dimenticato di dirti una cosa! Devi stare attenta alle…-

Fuoricampo si sente il rumore di un esplosione. Subito dopo i resti di Kelsey The Witch piovono dal cielo insieme a pezzi di cartongesso.

FearTear: -… mine.-

*

Per rivivere i bei tempi andati, Kelsey si cala fuori dalla finestra, esce di nuovo in strada (anche stavolta quei CaRcErIeRi InSeNsIbIlI dei genitori non si accorgono di niente) e come un brutto anatroccolo si evolve in un cigno.

Nel senso che si mette a ragionare come Bella Swan.

“ Non ero più con Justin, quindi le possibilità di essere in pericolo erano pari a zero. Sapevo che una parte di me doveva esserne felice, ma un’altra parte di me odiava il fatto che volevo che accadesse qualcosa così che Justin venisse a salvarmi. Forse, forse così avrebbe capito che noi eravamo fatti per stare insieme, che il nostro amore oscurava tutto il resto. ”

Anzi, ripensandoci Bella Swan è anche meglio. Certo, si addormentava da sola ne boschi e si buttava in mare da una scogliera, ma perlomeno lei aveva pietà per i lettori e in New Moon se ne stava zitta per tre o quattro pagine (rigorosamente bianche) dopo essersi lasciata col suo amato.

Camminando senza una meta, Kelsey si imbatte con nientepopodimenoche Tanner Evans. Vi ricordate di lui? Era il compagno di classe di Kelsey, quello che aveva fatto ingelosire Justin fino ad essere picchiato a sangue, ma nonostante tutto non aveva sporto denuncia perché altrimenti Justin sarebbe finito in prigione e ciò avrebbe fatto soffrire la protagonista.

L’ultima volta che l’avevamo visto, Kelsey lo aveva mandato a fanculo con tanto di schiaffo per aver detto una cosa giusta:

” “Tu mi stai respingendo senza una ragione, Kelsey. Per essere qualcuno che ti ama così tanto, Justin ha di sicuro un bel problema di fiducia. Se ti amasse, non dovrebbe preoccuparsi di noi perché saprebbe che io non ti amo in quel senso, e viceversa, ma chiaramente non ti ama così tanto come tu pensi che faccia.”

In questa storia i rapporti fra Kelsey e Tanner sembrano essersi ricuciti, al punto che la nostra eroina scema accetta di uscire con lui per bere qualcosa. I due vanno in un locale qualsiasi e, COLPO DI SCENA MAI VISTO PRIMA, si imbattono in Justin.

Come da copione, Justin e Kelsey hanno un dialogo che sprizza imbarazzo da tutti i pori, infarcito di “Mi hai rimpiazzato alla svelta”, “Non è come pensi”, “Chissenefrega, tra noi è finita”.

Dopo essere riuscito a scrollarsi Kelsey di dosso, corroso dalla gelosia, Justin non trova modo migliore per sfogare la frustrazione che prendere sottobraccio una ragazza -la quale poche righe prima aveva cercato di abbordarlo- e portarsela a casa per una scopata.

Nel frattempo, Kelsey litiga con Tanner, il quale ha osato commettere il nefasto crimine di dire le cose come stanno.

“ “Justin ti ha lasciata, giusto? È ovvio dal modo in cui ti tratta eppure eccoti ancora qui ad aggrapparti ad una falsa speranza. Tutto questo ti distruggerà.”

“Tu non ci conosci.”

“Forse no, ma so che una parte di te sa che ho ragione. Tu stai cercando di combattere le voci nella tua testa che ti dicono di arrenderti, nonostante il fatto che una parte di te l’abbia già fatto.” [Vi ho già detto quanto odio il modo in cui Adriana V. costruisce le frasi?]

“Sta’ zitto, Tanner.”

“La verità fa male, ma preferisco che tu la affronti piuttosto che continuare a vivere in questo mondo fantastico che ti sei creata. Lui non tornerà, accettalo.” ”

Incavolata come una biscia, Kelsey scappa dal locale e chiama un taxi per andare… al covo della banda di Justin.

Avanti, Adriana. Continua pure a far finta che i suoi genitori la tengono prigioniera. Ti sfido.

Arrivata a destinazione, Kelsey entra (non si usa più chiudere a chiave la porta?) e parte alla ricerca di Justin per provare a chiarirsi, ma la prima cosa che trova è una serie di vestiti sparpagliati per terra, che dall’ingresso salgono le scale fino a raggiungere la porta della camera di Justin. Come un novello Pollicino, Kelsey segue la scia di vestiti, fino a scoprire -OH NO, CHI SE LO ASPETTAVA- Justin a letto con un’altra.

“ Stava giacendo nel letto, un senso di conforto quasi la attraversò, quando un altro corpo riemerse da sotto le coperte e una massa di capelli biondi si mosse all’indietro, rivolgendole la schiena scoperta. ”

Toh, non sapevo che la Bionda avesse un ruolo in Danger!

Scioccata da questa visione, Kelsey corre disperatamente fuori in preda a un attacco di panico, ma, fortunatamente per lei, arrivano Carly, John e pure altri due membri generici della gang a darle supporto. Carly, in particolare, riesce in qualche modo a far ragionare l’amica.

“ “Sei in stato di shock, sei delusa e ferita. Ti senti tradita, ti senti come se il mondo ti fosse stato tolto da sotto i piedi. Sei confusa, non sai cosa sta succedendo, o chi lui sia diventato, e questo ti spaventa perché molte cose sono cambiate. Questa è la vita. Le cose non restano mai come sono. La gente va avanti, la gente se ne va, ma tu avrai sempre me. Okay? Tu sopravvivrai a questo. Noi sopravvivremo a questo.” ”

Sì, la costruzione della frase è arrabattata, ma il concetto è chiaro. La vita di un individuo non finisce quando termina una storia d’amore, bisogna guardare avanti. Questo è forse l’unico messaggio positivo in tutta la trilogia.

John e Carly riaccompagnano Kelsey a casa (i genitori non hanno niente da dire perché semplicemente NON COMPAIONO), e mentre io cominciavo a sperare che la storia avesse preso la giusta direzione, ecco che nel frattempo l’autrice mi disillude, facendo trattare la Bionda come la peggior disgrazia mai capitata sulla faccia della Terra (il POV è quello di Justin).

“ Sollevai lo sguardo e vidi Bruce in piedi sull’uscio, l’incredulità nei suoi occhi mentre fissava la scena di fronte a sé. “Che cazzo stai facendo?” Mi guardò per un momento e sbatté le palpebre prima di avanzare, afferrando la ragazza per il bicipite e strappandomela praticamente di dosso. “Mettiti qualcosa addosso, tesoro, e vattene da casa mia finché ti rimane un po’ di dignità.”

“Ma che diavolo?!” Strillò lei, afferrando ogni capo di vestiario che lui lanciò nella sua direzione.

Girandosi per guardarla, si erse in tutta la sua altezza, sovrastandola in una maniera che era intimidatoria. “Fuori.”

“Fottiti” lei ribatté, girandosi sui tacchi e uscendo dalla stanza. ”

Inutile che vi dica che le lettrici nei commenti esultano e gridano “Ma va’ via puttana, levati dalle palle!”, come se fosse colpa sua.

Evgenij:- Cosa dicevamo del sessismo osceno di autrice e lettrici di questa robaccia?-

Per dovere di cronaca, ci sono parecchi insulti anche per Justin e il modo di merda in cui sta gestendo la rottura con Kelsey, quindi non tutto è perduto.

Anche all’interno della storia ce l’hanno tutti con Justin: Bruce, Carly, John, chiunque lo manda a cagare per il suo menefreghismo…

…ma d’altronde Justin ha spiegato più e più volte di aver mollato Kelsey per non esporla più ai pericoli ma lei non ha mai voluto capirlo, quindi più di così che altro può fare per convincerla a lasciarlo perdere?

Stufo marcio, Justin prende tutte le foto scattate con Kelsey, le bagna di vodka e ci dà fuoco, per poi uscire nella notte al grido di “Vado a fare qualcosa che avrei dovuto fare molto tempo fa.”

Evgenij: – La vodka usata per distruggere le foto. Da un lato, sono commosso, dall’altro, sono orripilato per lo spreco. –

Cambio scena, e ci troviamo senza alcun preavviso nell’ufficio di Lyndon Matthews, leader dei cattivissimi Snipers.

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Non scherzo se vi dico che ho fatto una faticaccia immane a capire cosa succede in questa scena (e mi consola leggere nei commenti che non sono il solo). Tra pronomi personali e aggettivi possessivi in vece dei nomi propri, punti di vista che saltellano da un personaggio all’altro e frasi pronunciate da non si sa chi, questa è senza dubbio la scena scritta peggio in tutta la trilogia.

Dunque… Justin entra di prepotenza nell’ufficio di Lyndon, scrollandosi di dosso uno dei suoi scagnozzi, di nome Lenny. Nonostante l’intrusione, Lyndon vuole sentire cos’ha da dirgli Justin, così ordina a Lenny di uscire e lasciarli soli. Justin ripete a Lenny la stessa cosa, e Lenny si innervosisce.

“ “Non fare il duro, Bieber. Non sei mai stato bravo in questo.”

“Vuoi dire come quando ho ucciso tuo fratello nel 2009? Hm?” Justin piegò la testa da un lato “è per questo che sei così agitato?” asciugandosi la bocca, rise, gettando un’occhiata a Lyndon prima di tornare a guardarlo “merda. Forse hai bisogno di prenderlo in culo dopo tutto. Sono certo che uno dei tuoi amici là fuori sa come si fa.” ”

A seguito di questo insulto (e di queste battute omofobe del tutto fuori contesto), Lenny tira fuori la sua pistola. Per nulla impaurito, Justin fa un passo avanti così da essere proprio a meno di un millimetro dall’arma puntatagli contro.

“ “Avanti, sparami. Fallo. Ti sfido.” ”

Lenny spara e Justin muore, fine.

Scherzavo. Lyndon ordina a Lenny di uscire e Lenny obbedisce.

Ma aspettate a gridare “Find Logic”! Rimasti soli, Lyndon e Justin si scambiano battute scritte a casaccio che qui vi riassumo.

Lyndon: “Che cosa vuoi?”

Justin: “Sono venuto per te.”

Lyndon: “Con cosa? Tu non hai niente.”

Justin: “Vedi, è qui che ti sbagli. Non importa ciò che io abbia. Ho costruito questa merda [penso si riferisca al suo impero criminale] già una volta, posso farlo di nuovo.”

Lyndon: “Non hai alcuna possibilità.”

Justin: “Oh, davvero? Conosco tutti i contatti che possiedi, perché una volta erano miei. Pensi che io non sappia che tipo di affari gestiscono e che genere di cazzate tu faccia? Non sottovalutarmi, Matthews. Chiunque si sia messo sulla mia strada mi ha sottovalutato, e non hanno mai vinto. Chiedi a Jason McCann… oh, aspetta. Anche lui lavora per te adesso, non è così? Non scordarti di dirgli che lo saluto. Io e lui abbiamo un bel po’ di conti in sospeso.”

(Nota: in realtà neanche Justin ha vinto con Jason, visto che entrambi hanno perso dei cari e si limitano a minacciarsi a vicenda, ergo il “chiedi a Jason” non ha il minimo senso).

Finito questo discorso senza senso, Justin gira i tacchi e se ne va. Una volta fuori, succede… qualcosa.

“ E non passò molto tempo prima che Justin si fece strada fuori dall’edificio che l’eco di vetri infranti rimbombò attraverso l’atmosfera.

Tirando fuori la sua pistola, Justin ne ammirò la lucentezza.

“Danger è tornato, baby.” ”

Ad una prima lettura (ma anche a una decima) la situazione è inequivocabile: a giudicare da quanto detto, Justin avrebbe fatto esplodere una bomba nel covo di Lyndon uccidendo lui e tutti gli Snipers. Giusto?

SBAGLIATO! Perché fra qualche capitolo Lyndon e gli Snipers attaccheranno di nuovo!

Quindi, cara Adriana, cos’è successo davvero? Cosa sarebbe quell’ “eco di vetri infranti”?

C’è stata davvero una bomba, ma si sono tutti salvati buttandosi in un buco di trama?

Justin ha sparato a una finestra per fare il bullo?

Lyndon ha buttato per terra un bicchiere in stile Dracula?

Una cosa è certa: nonostante i suoi proclami di “fare qualcosa che avrebbe dovuto fare molto tempo fa”, Justin, come al solito, non ha fatto NULLA.

*

Perla Numero 2: Le allungatoie

Mettiamo il caso di dover attraversare la strada. Ci sono due serie di strisce pedonali nelle vicinanze: una si trova proprio davanti a noi, l’altra è a venti metri di distanza. Non ci sono automobili nel raggio di un chilometro. Cosa fareste per arrivare prima alla vostra destinazione?

Se la risposta è “userei le strisce pedonali a venti metri di distanza”, bravi! Siete ufficialmente scrittori di fanfiction squallide come Adriana!

Lei fa sempre così, preferisce allungare inutilmente invece di venire subito al sodo, specialmente per quanto riguarda i gesti compiuti con le mani. Spesso e volentieri mi è capitato di imbattermi in robe come “sfregai i palmi delle mani sulla stoffa dei jeans”, “la sua mano incontrò la pelle della sua guancia”, “con l’impronta del pollice accarezzò la pelle del dorso della mano”.

Okay, qualche volta usare queste “allungatoie” è utile per rendere l’idea di un movimento delicato… ma l’autrice le usa SEMPRE.

Ecco un esempio che reputo il peggiore in assoluto: capitolo 44 di Danger’s Back, sempre nella scena in cui Justin si sta incazzando con Kelsey per i messaggini di Tanner.

” “Cosa ti è successo?” Kelsey sussurrò, addolorata, la stretta che lui teneva sul suo braccio che le bloccava il sangue dal labbro mentre lei affondava i denti nella carne, premendo il palmo libero sulla stoffa che copriva il suo petto. “

A parte la pappardella del sangue e delle labbra che mi rifiuto di capire… “premendo il palmo libero sulla stoffa che copriva il suo petto”?!?

Qui c’è una ragazza che sta tentando di spingere via da sé un tizio che potrebbe farle del male da un momento all’altro… e tu, Adriana, lo descrivi con la delicatezza con cui si racconterebbe la scena di un tenero abbraccio? MA CI SEI O CI FAI?

*

Andiamo avanti di qualche giorno. Il capitolo 5 inizia con Kelsey che fa l’amore con… rullo di tamburi… Tanner Evans!

Evgenij:- Ehi, questa sì che è una svolta: alla protagonista femminile è consentito avere copule con qualcuno di diverso dal bad boy! Per caso le lettrici la insultano?-

Miracolosamente no, in compenso non perdono l’occasione di augurare le peggiori disgrazie a Tanner (colpevole del semplice fatto di non essere Justin Bieber).

Quindi, la nostra cara Kelsey ha finalmente voltato pagina e si è rifatta una vita lontana da Justin e la criminalità, giusto?

SBAGLIATO DI NUOVO! Finito di far sesso, Kelsey e Tanner vanno in un bar per incontrarsi con Carly e John (quest’ultimo sempre amico di Justin e sempre criminale come lui, ricordiamolo).

Com’è possibile che Kelsey frequenti ancora le pericolose amicizie di Justin? Ve lo dico io il perché! Perché l’autrice, gran furbona, si è deliberatamente dimenticata delle premesse della sua stessa storia!

Vi ricordate che Justin aveva lasciato Kelsey per il suo bene, dopo che questa era stata pestata a sangue dai suoi nemici fino al coma? Beh, scordatevene! Da ora in avanti la fanfiction assumerà il genere della commedia romantica con protagonisti due imbecilli che combattono contro le loro stesse paure per capire se si amano ancora!

Cose serie come le attività criminali di Justin e dei suoi compagni sono ormai quisquilie di nessuna importanza, utili solo per aggiungere qualche riga in più ai capitoli!

Kelsey The Witch: -Vedo che lo stai capendo anche t…-

*FearTear distrugge la testa della bambola assatanata, calpestandola come Cell fece con C-16*

Dov’eravamo rimasti? Ah, sì. Fra una chiacchierata e l’altra, si scopre che John e Carly si vogliono sposare e stanno già organizzando la cerimonia. Bah, a questo punto inizio a pensare che l’autrice creda che volersi sposare faccia automaticamente apparire soldi dal nulla, perché non esiste che degli spiantati come loro possano permettersi di fare discorsi del genere a cuor leggero (il POV è quello di Kelsey):

“ “Come sta andando l’organizzazione del matrimonio?”

“Sta andando alla grande” John borbottò a denti stretti prima di chinarsi e bisbigliare nel mio orecchio “Carly mi sta facendo diventare matto con i colori.”

Piegando la mia testa all’indietro in una risata, annuii comprensiva “Non posso dire di essere sorpresa, quando stavo organizzando il mio matrimonio Carly è stata la prima a dirmi che il rosso e il nero erano fuori questione. A meno che non si tratti di rose, in questo caso il rosso va assolutamente bene.” ”

Ma quando mai stavi organizzando il tuo matrimonio, Kelsey? Rettifico quanto ho detto sopra, mi sa che l’autrice è convinta che non servano soldi per organizzare un matrimonio.

Nel frattempo, al suo covo, Justin cerca di concentrarsi sul suo “lavoro”, ma il tarlo della gelosia glielo impedisce.

“ Una parte di me era invidiosa, gelosa, che qualcun altro potesse provare la luce di Kelsey nel modo in cui l’avevo provata io. Che lui avrebbe potuto amarla e tenerla stretta ogni notte mentre io mi torturavo nella mia autocommiserazione e odio, dandomi la colpa di tutto quello che stava accadendo. ”

CON TEEE, OOOH, HO NASCOSTO LE MIE LACRIMEEE, CON TEEE, OOOH, PERCHÈ ADESSO CI STA UN ALTRO CON TEEE… (perdonami Sergio Sylvestre, ti voglio un sacco bene)

Vi risparmio i pipponi sull’amore che si protraggono per i due successivi capitoli. La trama va avanti come nelle peggiori commedie romantiche, con cliché quali Carly che diventa una tipica Bridezilla ossessionata dalla perfezione dell’abito da sposa e Kelsey che, promossa a damigella d’onore, deve stare attenta a non incrociare Justin mentre segue la sua amica come un’ombra su e giù per la casa.

Fra una battuta e l’altra, ogni tanto spuntano fuori frasi inerenti la criminalità, come ad esempio “Justin, ti cerca Bruce per risolvere una questione”, ma è chiaro come il sole che l’autrice non ha la più pallida idea di come gestire questa sottotrama.

*

Perla Numero 3: Comicità involontaria

Come avrete ormai capito, il difetto più evidente della scrittura di Adriana è il voler inserire a tutti i costi più parole possibili in ogni frase. Questo problema di solito si trova solo nelle frasi “pronunciate” dalla voce narrante, ma ci sono rari casi in cui i personaggi stessi si perdono in lunghi monologhi nei momenti meno appropriati.

Uno dei casi più esilaranti lo si trova in Danger’s Back, nella scena in cui Spencer (il bodyguard assunto da Justin ma che in realtà lavorava per Lyndon) viene portato con la forza al cospetto di Justin per essere poi bruciato vivo.

Spencer sta tranquillamente guidando il suo SUV, quando un complice di Justin che si era nascosto nell’auto per tutto il tempo lo prende alle spalle.

” Uno spesso filo si avvolse intorno al collo di Spencer mentre lui si piegava all’indietro, la sua schiena premuta sul sedile di cuoio mentre tentava di respirare, la sua mano che si artigliava alla cintura, cercando disperatamente di liberarsi ma con suo sgomento, la presa si strinse ancora di più.

“Ascoltami e ascoltami bene” una voce sussurrò nel suo orecchio così minacciosamente che fece venire un brivido lungo la schiena di Spencer “Tu guiderai dove io ti indicherò e io non ti strozzerò fino alla morte. Capito?”

“Sì!” Spencer esalò mentre si aggrappava al volante, aspettando ulteriori istruzioni mentre l’uomo dietro di lui ridacchiava cupamente.

“Bravo ragazzo. Ora voglio che tu prenda la prossima uscita a sinistra e continui a guidare finché non vedi Madison Avenue. Quando la vedi, voglio che tu svolti a destra e poi ancora a destra fino a Parker Street. Quando arrivi lì voglio che tu svolti a sinistra e percorra tutta la strada fino in fondo e parcheggi. Chiaro?”

Spremendo un “sì” fuori dai suoi denti stretti, Spencer fece come gli era stato indicato… “

Ci mancava solo che il complice di Justin aggiungesse “Hai preso nota? Vuoi che ti ripeta un passaggio?” e sarebbe stata una scena degna dei film di Leslie Nielsen. Ma dico, stordire Spencer con il cloroformio e portarlo da Justin, non era meglio? Anche perché, la butto lì: un criminale abbastanza abile potrebbe benissimo fare una fermata per sbilanciare l’aggressore in avanti mentre questi allenta un po’ la presa (sennò come potrebbe lasciarlo a guidare?).

*

A un certo punto Kelsey deve tornare a casa a studiare non si sa bene che cosa, ma John la ferma per chiederle un favore.

“ “Ho bisogno che tu vada dal fioraio. Hanno appena chiamato e hanno detto che i fiori sono pronti e ho bisogno che tu ti assicuri che siano esattamente come li vuole Carly, mentre io mi occupo della questione del vestito.” ”

Ma vacci tu dal fioraio, piuttosto! Oltretutto il futuro sposo non dovrebbe mai vedere il vestito della sposa prima delle nozze, lo sanno tutti che porta iella!

Siccome Kelsey non può usare la propria macchina perché uno degli compari di John l’ha presa in prestito e John non vuole prestarle la propria (cafone), quel genio di Bruce le ordina di farsi accompagnare da Justin.

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E sentite un po’ cosa si dicono gli “amici” di Justin e Kelsey mentre questi ultimi partono.

“ “Finiranno per uccidersi a vicenda.”

“Forse” John scrollò le spalle “ma almeno saranno insieme.” ”

Ah, il caro vecchio cliché “costringiamo due innamorati a stare vicini vicini così prima o poi si chiariranno”!

Durante il viaggio in macchina Justin prova ad evitare la conversazione accendendo l’autoradio. Che ci crediate o no, proprio in quel momento stanno trasmettendo una canzone che sembra parlare di loro due (in questo caso è “Say You Won’t Let Go” di James Arthur… che fra parentesi è identica spiccicata a “The Man Who Can’t Be Moved” dei The Script).

Come se fossimo tornati alla prima storia della trilogia di Danger, Justin e Kelsey danno vita ad una chiacchierata che sfocia, tanto per cambiare, in un litigio basato sul nulla.

Justin prova poi a baciare Kelsey per vedere se le cose sono davvero finite tra di loro e… pare di sì! Infatti Kelsey esce dall’auto, intima Justin di non seguirla, e se ne va.

Capitolo 7. Justin torna al covo e, con somma sorpresa di quei microcefali dei suoi compari, sfoga la sua rabbia lanciando bicchieri a destra e a manca e ridendo fino alle lacrime. Gli amici (demmerda) provano a chiedergli cos’è successo, ma Justin gli urla contro di non permettere mai più a Kelsey di mettere piede in casa loro (giustamente, aggiungerei) per poi chiudersi in camera sua.

Ma quei benemeriti idioti non si arrendono, e poco dopo uno di loro, Marco, va a parlare con Justin, lo consola e lo incoraggia a non arrendersi con Kelsey perché sa che sotto sotto loro due si amano ancora.

Il tutto mentre, PER LA SETTORDICESIMA VOLTA, Justin tenta senza successo di avere una presa di coscienza.

“ “Non puoi continuare a biasimarti. Non risolverà nulla.”

“Non mi sto biasimando per ottenere simpatia, mi sto biasimando perché devo assumermi la responsabilità della mia parte di colpe in tutto questo.” ”

Giusto, giustissimo, ma come sempre l’autrice lo fa passare come un messaggio sbagliato.

Cambio scena. Ci spostiamo a Kelsey, la quale entra (aprendo e richiudendo la porta, l’autrice non si scorda mai di precisarlo. Secondo me gioca troppo a Minecraft) in un luogo non meglio specificato e si riunisce a Carly, per confidarle quanto appena successo.

Vi ricordate di quando Carly era la voce della ragione e non voleva che Kelsey si avvicinasse a Justin? Beh… che ve lo dico a fare? Pure Carly, come il fidanzato John, è diventata la shipper numero 1 della coppia chiamata Jelsey.

“ “Cosa?” le sopracciglia di Carly scattarono verso l’alto per la sorpresa, un piccolo sorriso che tirava alle cuciture delle sue labbra. [in originale dice “the seams of her lips”, un’espressone tipica delle ficcine di Wattpad per descrivere gli angoli della bocca. A me fa solo venire in mente Sally di Nightmare Before Christmas]

“Ho detto che l’ho quasi… Stai sorridendo?”

“Cosa. No, stavo solo… Dicevi?”

“L’ho quasi baciato. Eravamo in auto e stavamo ridendo e poi stavamo litigando e poi lui si è chinato in avanti e io l’ho quasi…”

“Perché non l’hai fatto? Perché non l’hai baciato?”

“Ho già una relazione con Tanner.”

“Ne sei sicura?” ”

Nonostante Kelsey voglia chiudere subito il discorso, Carly continua a mettere sale sulle ferite, arrivando a mettere in dubbio i sentimenti che Kelsey prova per Tanner.

“ Kelsey arricciò le labbra dentro la bocca, sentendosi come se Carly la tenesse per la gola.

“Smettila” sussurrò, gli occhi che lacrimavano.

Condividendo un piccolo sorriso, Carly sospirò: “Va tutto bene. Non sbagli a sentirti così e non sei una cattiva persona se ti senti così. Va tutto bene.”

“Tanner è un bravo ragazzo.”

“Lo è.”

“Mi rende felice.”

“Lo so.”

“Perché stai facendo questo?”

“Kelsey-“

“Vattene.”

“Kels-“

“Ho detto di andartene!” ”

Carly obbedisce. Kelsey si accascia contro la porta e comincia a piangere silenziosamente, quando sente dall’altra parte la voce di Tanner (che, ricordiamolo, è il suo nuovo ragazzo).

“ “Cosa succede?” Kelsey poté sentire Tanner da dietro la porta “Kelsey sta bene?”

“Lei sta bene” rispose Carly “Ha solo bisogno di un po’ di tempo per sé stessa.”

“Che cosa gli ha fatto?”

“Niente, Tanner. Ho tutto sotto controllo. Lei sta bene, io sono qui. Tu devi andartene.”

“Se Justin le ha fatto del male, giuro-“

“Tanner!” Carly perse la pazienza. “Ho detto che ho tutto sotto controllo. Non c’è bisogno che tu giochi a fare il suo cavaliere dall’armatura splendente.”

“Sono il suo fidanzato.”

“Un fidanzato che in questo momento lei non vuole vedere, quindi, da bravo fidanzato, dovresti rispettare i suoi desideri e andartene.” ”

Carly, te lo dico con il cuore in mano: VAFFANCULO. Chi cazzo sei tu per impedire a Kelsey di essere consolata dal suo attuale ragazzo? Mentendogli, tra l’altro!

…poi vabbe’, spoiler alla chissenefrega, si scoprirà che Tanner in realtà è cattivo e sta solo recitando. MA QUESTO CARLY NON LO SA ANCORA!

Cara autrice e cari scrittori in erba che state leggendo, prestatemi attenzione. Il cliché “un personaggio tenta di dissuadere un amico a frequentare un tizio sospetto ma non viene creduto” funziona solo se il vostro personaggio SA (o almeno ha qualche ragione valida per credere) che il tizio sospetto è davvero cattivo, altrimenti fa la figura dello stronzo antipatico che alla fine ha ragione solo perché così vuole la trama!

Segue una scena sorprendentemente matura. Kelsey telefona a Justin, i due si incontrano, chiacchierano senza saltarsi addosso a vicenda, Kelsey conferma di amare Tanner, Justin annuisce e i due si salutano.

*

Perla Numero 4: Ma il realismo? (cit. Ilenia Zodiaco)

Purtroppo per motivi di spazio non ho potuto segnalare una scena assolutamente spassosa nella scorsa recensione. Rimedio qui ^_^

Danger’s Back, capitolo 51. Prima di ammazzare brutalmente Cole, Justin e un complice di nome Prince stanno giustiziando uno dopo l’altro tutti i membri degli Snipers che hanno partecipato al pestaggio ai danni di Kelsey.

Fra questi c’è un certo Sammy Costentino (altro italoamericano?). Justin e Prince si infiltrano nel suo appartamento e lo colgono di sorpresa mentre sta facendo la doccia. Voglioso di vendetta, Justin tira fuori Sammy e lo strangola con un asciugamano.

Vorrei che focalizzaste la vostra attenzione sul contrasto fra le battute e le descrizioni, perché è davvero assurdo.

“ “Non so di che cazzo stai parlando” Sammy si sforzò di parlare mentre si girava, cercando di respirare. La mancanza d’aria nel suo sistema fece assumere alla sua faccia una sfumatura di rosso e quella visione era mozzafiato. Ucciderlo era un’euforia che avevo desiderato provare per settimane.

“Ah sì?” Alzai un sopracciglio, ridendo come se quello che aveva detto fosse la cosa più divertente del mondo ma sapevamo tutti che non era quella la ragione “Sei rimasto lì a guardare mentre quel figlio di puttana picchiava la mia ragazza e poi hai fatto la stessa cosa che ha fatto lui!” ”

Gnè gnè. Dopodiché Justin prende la testa di Sammy e la sbatte contro il lavandino di marmo, spaccandogli il naso.

“ Un urlo strozzato fuoriuscì dalle sue labbra mentre Sammy cercava di parlare ma io non gliene diedi la possibilità. Non dopo che la mia ragazza li aveva implorati di fermarsi ma loro non l’avevano fatto. ”

Chiaro? Sammy sta venendo strangolato, ha il naso spaccato e Justin gli impedisce di parlare. …allora qualcuno mi spieghi perché nella riga immediatamente successiva Sammy fa il gradasso!

“ “La tua puttanella urlava molto più forte di così” Sammy tossì, sputando sangue “avresti dovuto vedere la sua faccia, Bieber, era isterica, e si chiedeva come mai il tuo culo non fosse lì per proteggerla.”

Serrando la mascella, mi assicurai di aumentare la pressione sul suo collo, questa volta più forte di prima al punto che la testa di Sammy sembrava che stesse per cadergli dalle spalle. ”

Da come ci viene descritto sembra che Sammy stia praticamente morendo, eppure lui continua a trovare la voce per prendere Justin per i fondelli!

“ “Sono certo che la sua fagiana fosse abbastanza stretta, ma i ragazzi ed io non abbiamo avuto abbastanza tempo per fotterla. È un vero peccato, ci stavamo tutti chiedendo com’è far sesso con lei. Magari la prossima volta, eh?” ”

Stufo marcio (forse per non essere riuscito ad avere la soddisfazione di vedere Sammy impaurito come si aspettava), Justin gli sbatte di nuovo la testa contro i mobili e poi lo prende a pugni in stile Kenshiro, fino a gonfiargli la faccia. Poi, non pago, lo afferra per i capelli e gli infila la testa nella vasca da bagno, che Prince aveva nel frattempo riempito.

Sammy si dimena e riesce anche a riemergere (e che è, Terminator?), ma alla lunga Justin riesce finalmente ad ucciderlo per annegamento.

È una scena assolutamente ridicola… ma la ciliegina sulla torta deve ancora arrivare!

“ “Basta così” tirando via Sammy, Prince lo gettò nella vasca, sistemando poi tutto per farlo sembrare un suicidio come avevamo pianificato all’inizio. ”

Come? COME?! Come fai a farlo sembrare un suicidio dopo averlo strangolato, annegato, pestato a sangue e schiantato contro un lavandino?

Persino nei commenti c’è chi se n’è accorto!

-E la polizia penserà che si sia preso a pugni in faccia da solo? Andiamo ragazzi persino io saprei fare di meglio lol

*

Passa qualche tempo, ed arriviamo finalmente al grande giorno: il matrimonio fra John e Carly!

Ci viene detto che “Tutti stavano correndo avanti e indietro, non un singolo centimetro dell’edificio era rimasto intoccato mentre le cose venivano posizionate dove dovevano stare, una tenda di corpi che si muoveva in ogni direzione per assicurarsi che tutto era dove si doveva trovare”.

In inglese sarebbe “Everyone was running around, not an inch of the building untouched as things were being placed where they belonged, a curtain of bodies swaying in every direction to make sure everything was where it needed to be.”

In entrambi i casi, suona MALISSIMO.

mattheus93: – Allora io, la scorsa primavera, sono stato a un matrimonio. Più precisamente a quello di una mia cugina di secondo grado con cui però non ho grandi contatti, anche a causa del fatto che viviamo a circa due ore di macchina di distanza l’uno dall’altra, oltre al fatto che siamo imparentati un po’ alla lontana (in breve, la sua nonna materna è la cugina di mio nonno paterno). Comunque, il punto è che alla cerimonia di matrimonio c’era tanta gente, questo sì, ma non c’era la marasma che l’autrice descriveva. Se non hai grande esperienza con cose reali che vuoi descrivere… documentati. –

Evgenij:- Va però detto che talvolta c’è dell’agitazione, e che la cosa è senz’altro un cliché molto diffuso.-

Kelsey si offre volontaria per aiutare e va in magazzino a prendere le cibarie, quando l’unica luce presente nella stanza comincia a sfarfallare. Così, col vestito lungo da damigella indosso, la nostra eroina prende una scala e sale per aggiustare la lampadina.

A mani nude e senza manco staccare la corrente.

“ Raggiungendola con una mano, cominciò ad avvitare la lampadina notando che non era fissata bene.”

Kelsey prende la scossa e muore fulminata, fine.

Scherzavo. Kelsey riesce a mettere a posto la luce, ma viene abbagliata per un istante.

“ Per l’improvvisa luce abbagliante, lasciò il vestito per coprirsi gli occhi con le mani, scivolando leggermente sul piolo più basso, cosa che la fece cadere. ”

Kelsey cade, si spacca l’osso del collo e muore, fine.

Scherzavo. Kelsey cade fra le braccia dell’onnipresente Justin. Lontani da occhi indiscreti, i due finalmente si chiariscono: entrambi si amano ancora, e Tanner per Kelsey è solo un amico appiccicoso. Segue spogliarello con tanto di classiche slinguazzate e succhiotto, fino a quando qualcuno bussa alla porta per ricordargli che sta per iniziare il matrimonio.

Si passa quindi alla tanto anticipata celebrazione. La chiesa è gremita di invitati (minchia, la famigghia è importante!), ci sono le damigelle, c’è pure il prete. Anche qui, Adriana ci chiede implicitamente di far finta, almeno per cinque minuti, che i personaggi coinvolti non siano dei criminali che campano con denaro sporco ricavato dal traffico di droga e hanno sempre la polizia col fiato sul collo.

Con la vita che conducono, l’unico matrimonio decente che avrebbero potuto permettersi sarebbe stato un misero scambio di promesse in una cappella di Las Vegas con il cerimoniere vestito da Elvis Presley.

Evgenij:- Inoltre, sono dei criminali omicidi, e si fanno sposare da un prete? Non è che, forse forse, non stanno proprio rispettando tutti i precetti del cristianesimo, con il loro stile di vita? D’altro canto, anche i mafiosi fanno così, quindi a posto.-

Dopo un lunghissimo pezzo in cui il prete fa ripetere le classiche frasi di giuramento ai neosposini John e Carly, finalmente accade uno scossone alla trama. Al punto in cui Carly sta per pronunciare la frase “finché morte non ci separi”, quella gran burlona dell’autrice le spedisce contro un proiettile vagante, facendola accasciare a terra in un lago di sangue.

Ora, da una parte sono dispiaciuto per Carly, dall’altra sto fremendo di speranza: che sia la volta buona per Kelsey di capire che essere fidanzata con un criminale è pericoloso?

Tutti gli invitati si mettono al riparo, John si china sulla sua quasi sposa con le lacrime agli occhi, viene chiamata un’ambulanza, e dopo un’attenta analisi il dottor Capitan Ovvio espone la sua diagnosi.

“ “Il suo battito è debole, c’è un foro d’entrata per il proiettile ma non uno d’uscita il che significa che il proiettile è ancora incastrato dentro. Abbiamo bisogno di portarla all’ospedale, adesso. Telefona all’ospedale e assicurati che liberino una stanza per noi e che si tengano pronti per quando arriviamo.” ”

fanwriter91: -Ci voleva tanto a dire “battito debole, proiettile nel corpo, chiamate l’ambulanza”? In quell’arco di tempo avrà già perso un litro di sangue! Comunque, un applauso: c’era il “gangster locale”, colui che “controlla la città”, e il livello di sicurezza era pari a zero, dato che il cecchino ha fatto in tempo a mettersi comodo, prendere la mira, sparare e dileguarsi senza lasciar traccia.-

John, Justin e il resto della gang seguono Carly in ospedale, mentre Kelsey è ancora rimasta in chiesa a piangere da sola. A un certo punto viene avvicinata da un ufficiale di polizia di nome Martinez (dopo i mafiosi italiani, non potevano mancare i poliziotti messicani!), che le chiede di andarsene per non intralciare l’indagine in corso.

E qui, Kelsey s’incazza.

“ “Justin non è qui, e nemmeno i suoi compagni, se sono loro che lei sta cercando. Avete trovato qualcosa? Avete scoperto chi ha sparato?”

“Sembra che abbiano escogitato un piano perfetto. Non erano dentro l’edificio quando è successo, so solo questo. Il resto è puramente confidenziale.”

“Lei pensa che loro [riferendosi a Justin & co.] abbiano qualcosa a che fare con questo?” Kelsey rise sarcastica “Voi poliziotti siete davvero incredibili, lo sapete? Se vi focalizzaste sul vostro lavoro piuttosto che su Justin e i suoi amici, forse riuscireste a lasciare un segno.”

“Io non ho mai detto-“

“Ma avrebbe potuto perché di sicuro lo stava insinuando. Hanno sparato alla mia migliore amica, SPARATO, Martinez, e la prima cosa che lei pensa è chiedere se sia stato John a spararle? O Justin? Ma lei sente i suoi pensieri almeno?” ”

…ma stiamo scherzando? Martinez ha detto esplicitamente che chi ha sparato NON ERA DENTRO L’EDIFICIO, eppure Kelsey si comporta come se stessero sospettando di John o Justin, che invece erano chiaramente in chiesa e visibili da tutti al momento dello sparo.

Ramirez, colpito dal virus della “stronzaggine” (virgolette d’obbligo), risponde a tono.

“ “E allora perché lei è ancora qui?”

“Cosa?”

“Avrei immaginato che, in quanto sua migliore amica, lei sarebbe al suo fianco adesso.”

Kelsey rimase in silenzio, rabbia che affiorava in superficie mentre lo fissava con nient’altro che odio. “Io non ho nulla da spiegare, quindi o mi ammanetti o si tolga dalla mia vista.”

“Non c’è bisogno di essere ostile, Jones. È mio dovere interrogare chiunque sia coinvolto e considerato che i vostri amici non sono esattamente dei cittadini modello, non mi sorprenderei se uno di loro avesse a che fare con questo.”

“Vada a farsi fottere.” ”

Invece di arrestarla per insulto a pubblico ufficiale, Martinez le si avvicina e le lancia un monito.

“ “Se [Justin & co.] metteranno in atto una rappresaglia [nei confronti di chi ha sparato a Carly]… Se io vedrò solo un’altra persona morta dopo stanotte, glielo prometto, questa sarà l’ultima volta che lei vedrà il suo fidanzato.” ”

Beh, ha ragione. Anche se si tratta di vendicare l’assassinio di una persona amata, l’omicidio premeditato è un reato. Mi auguro che adesso Kelsey lo capirà…

“ “Sempre che Justin non la trovi prima, Martinez.” ”

Cos…

“ Serrando la mascella, Martinez si alzò “è una minaccia?”

“Se lei vuole prenderla come una minaccia…”

“Tu, putt-” ”

Fortunatamente Martinez si morde la lingua, interrompe il dialogo e se ne va.

… Adriana, non è che per caso hai litigato con l’agente che ti ha dato una multa per divieto di sosta, prima di scrivere questo pezzo?

Ora, è vero che esistono dei poliziotti che sono peggiori dei criminali stessi. Ma riassumiamo quanto accaduto:
– l’agente ha solo detto che i criminali non erano nell’edificio (e la miseria, che gittata! Farlo prima, magari per uccidere Justin? O magari John?);
– Kelsey lo ha insultato e minacciato di morte. Quindi perché lui non l’arresta e fine?

Il capitolo termina con Kelsey che, rimasta sola con i suoi pensieri sconnessi, viene colpita alle spalle e rapita.

Se dicessi di provare pena per lei, sarei un grandissimo ipocrita.

*

Perla Numero 5: POV ballerino

Come avrete notato, in questa saga il punto di vista salta ripetutamente da Kelsey a Justin alla voce narrante, senza un motivo vero e proprio. Questo è un errore in sé e per sé, poiché, siccome l’autrice, non sapendo immedesimarsi, fa sì che Justin e Kelsey usino lo stesso modo di parlare del narratore, spesso generando delle contraddizioni (Kelsey nella sua testa usa i più svariati avverbi e aggettivi, ma deve chiedere a Justin cosa vuol dire “isolamento”…)

Ma l’autrice, in un paio di occasioni, a causa di questo alternarsi di POV ha commesso un errore ancora più grave: quello di rendere Kelsey e Justin onniscienti.

Danger’s Back, capitolo 19. Appena fuori dalla stanza d’ospedale, Kelsey sta parlando con Bruce, ignara che Justin si stia risvegliando.

Beh, “ignara” per modo di dire…

“ Dentro la stanza, Justin gemette, muovendosi leggermente mentre i suoi occhi si riaprivano dopo aver fatto una lunga dormita. Sbattendo le palpebre un paio di volte, si mosse nel sentire le voci che venivano dall’esterno, decifrandole istantaneamente come quella della sua ragazza e di qualcun altro. “Merda” stridette “Kelsey” sussurrò, cercando di attirare la mia attenzione ma io non lo sentii. ”

La stessa cosa accade a parti invertite nel capitolo successivo. Justin sta per essere soffocato con un cuscino dal malefico Cole, quando Kelsey spunta dal corridoio.

“ “Cosa diavolo credi di fare?!” La mia testa scattò in alto per vedere Kelsey in piedi sotto l’uscio, un piede dentro la stanza, il suo corpo paralizzato con la mano sulla maniglia. I suoi occhi erano spalancati e allarmati, il suo respiro incastrato in gola mentre la scena di fronte a lei diventava chiara nella sua testa. Spostando i suoi occhi sui miei, poté percepire l’odio che irradiava da essi che chiaramente non era diretto verso di lei. ”

Nel dubbio, usate sempre la terza persona. Non è difficile, su.

*

Cambio scena. John, Justin e compagnia sono ancora in ospedale in attesa di notizie su Carly, quando vengono raggiunti da quel grand’uomo di James, che subito chiede dove si trovi sua figlia Kelsey.

Un padre che si preoccupa di sua figlia, che mostro schifoso!

Per farlo passare come tale, l’autrice gli mette in bocca una frase che non ha senso.

“ “Sei stato furbo a lasciare mia figlia, ora è il tuo turno.” ”

“Ora è il tuo turno”… CHE CACCHIO VUOL DIRE?!?! Se tizio A dice a tizio B “ora è il tuo turno” significa che tizio A ha agito per primo!

Essendo James tizio A e Justin tizio B, non ha senso che James dica “tu hai fatto una cosa, ora tocca a te”!

LE BASI, CRIBBIO!!!

Assistiamo all’ennesima prova del fatto che Adriana si è scordata del perché Justin ha lasciato Kelsey. Non per tenerla lontana dai pericoli, ma perché il padre brutto e cattivo lo ha costretto.

“ Justin voleva strangolarlo, addirittura ucciderlo. C’erano molte persone della sua vita che odiava, ma nessuno, nemmeno quelli provenienti dall’inferno del suo passato, si avvicinavano all’uomo che aveva di fronte. ”

Eh- ehm… ci sarebbe anche un certo Jason McCann, il bastardo che ti ha ucciso la sorellina. O forse mi stai dicendo che non lo odi più?

Justin e James vanno a muso duro, fino a quando Justin LO MINACCIA APERTAMENTE DI MORTE, SBANDIERANDO AL CONTEMPO TUTTI I SUOI OMICIDI PRECEDENTI!

“ “Continua a rompere e chi lo sa forse ti ritroverai in una fossa accanto a tutti gli altri uomini che ho ucciso” Justin ruggì, occhi che lampeggiavano.

“È una minaccia?”

“Ormai dovresti saperlo, cose come le minacce non sono il mio forte. Hai presente tutte le persone morte di cui hai sentito parlare ai notiziari. Le ho uccise io.”

James si irrigidì, ogni emozione era scomparsa.

“Che c’è?” l’ombra di un sorriso fu trovata a stirare gli angoli delle sue labbra mentre piegava la testa da un lato “Il gatto ti ha mangiato la lingua?” ridacchiò “non sei più così cazzuto adesso, eh?”

James si lisciò la giacca, ergendosi in tutta la sua altezza nonostante tutti potessero vedere che si sentiva minacciato. “Mia figlia sta meglio senza di te.”

“No… Sai una cosa? Vaffanculo. Io andavo bene per lei. È vero, ho mandato a puttane un sacco di cose. Ho fatto delle cazzate inimmaginabili e qualche volta mi sono pure sfogato su di lei perché ho tanta di quella merda che passa nella mia testa ma io amo tua figlia. L’ho protetta come ho potuto e se potessi tornare indietro, credimi, lo farei. Nonostante tutto questo, niente per me conta più di lei e della sua felicità. Farei di tutto per assicurarmi che lei non rimanga coinvolta. (…) Io non ti devo piacere per forza, a volte nemmeno io mi piaccio, ma adesso abbiamo un bel po’ di cose a cui pensare. Non ho bisogno di sentirmi il tuo fiato sul collo. Questa notte si tratta di Carly e di assicurarci che esca da qui viva. (…) Ma per chiarirci, tua figlia ha le stesse probabilità di essere colpita da un proiettile sia stando con me che stando senza di me. Tu non puoi salvarla da tutto. Potresti pensare di poterlo fare, ma se non posso io, come puoi tu?” ”

Abbiamo appena assistito all’apologia di omicidio definitiva, signore e signori! Adesso chiunque rischia di essere ucciso da una pallottola semplicemente uscendo di casa, bisogna farsene una ragione. Justin è un criminale assassino? Chissenefrega, tanto lo sono tutti!

… ho bisogno di una camomilla corretta con grappa.

fanwriter91: – E soffermiamoci due secondi sul fatto che Justin dica “le minacce non sono il mio forte” quando per tre quarti del testo non fa altro che minacciare e come confessa fieramente di essere un pluriomicida. Con tutte le volte che ha dichiarato di essere “il padrone della città/un pluriomicida/un criminale della peggior specie” è incredibile che non sia stato ancora arrestato, specie considerando che la polizia NON trova le prove. –

John chiede a Justin e James di smetterla di bisticciare, ma pure lui non perde occasione di insultare a caso il padre di Kelsey.

“ “Capisco che noi non ti andiamo a genio, e va bene, ma se ti sento insultarci ancora una volta ti sbatterò fuori a calci. Tu non sai niente di noi o di cosa abbiamo passato quindi la tua opinione non conta un cazzo.” ”

John, tesoro… “voi siete assassini” e “l’omicidio è un crimine deprecabile” non sono insulti.

Sono DATI DI FATTO.

Vorrei inoltre ricordare che Justin è diventato un criminale perché gli andava di menare le mani. Non lo è diventato DOPO che la sorella è morta, o perché abbandonato dallo Stato e della giustizia, oppure perché è stato indottrinato da una famiglia crudele… no, il suo retroscena prevede solo di essere sempre stato un delinquente che nessuno si è mai preso la briga di tentare di correggere.

Ad interrompere definitivamente la discussione arriva il Dr Hendricks, che informa che l’estrazione del proiettile è stata un successo, ma il cuore di Carly rischia di cedere da un momento all’altro ed è necessario eseguire un parto cesareo delicatissimo per salvare sia lei che il bimbo che porta in grembo.

Ebbene sì, colpone di scena, Carly stava aspettando un bambino da circa quattro mesi ma, John ancora non lo sapeva. Complimenti a questo super boss, che non sa riconoscere segni e sintomi di gravidanza della donna che frequenta tutti i giorni.

Cos’è, credeva che lei stesse ingrassando? Non si è chiesto perché non avesse più le sue cose? Dopo che hanno fatto sesso non ha voluto assistere ai controlli?

Vi risparmio i paragrafi incentrati sui pensieri di John, tanto non contengono nulla che meriti la segnalazione…

…eccetto una cosa che mi ha fatto incazzare taaanto ma taaanto.

John ha un flashback in cui Carly gli confessa che sarebbe meglio non avere figli con lei.

Il motivo?

“ “Sarei una madre orribile.”

“No, non è vero. Saresti una madre meravigliosa.”

“Per mia madre, il modo ideale di trascorrere il tempo insieme era di chiudermi in un armadio mentre faceva sesso con il suo fidanzato.”

“Tu non sei per nulla come tua madre…” ”

Quindi, finalmente ci viene spiegato il motivo per cui i genitori di Carly non si sono mai visti. Sarebbe stato carino se questa informazione ci fosse stata data molto prima, invece Adriana l’ha buttata qui, adesso, come se fosse una nota a parte.

E poi Kelsey, per tutta la trilogia, ha sempre avuto la faccia tosta di lamentarsi dei suoi genitori, mentre la sua migliore amica si arrangiava da sola senza figure di riferimento.

CHE. SCHIFO.

fanwriter91: -E questo ci spiega come mai Carly era così manipolabile! Come supponevamo in tempi non sospetti, era vittima di abusi familiari e quella sociopatica di Kelsey era la sua unica “amica”, nonché contatto umano. In effetti, le persone timide, insicure e vittima di abusi cadono facilmente nelle reti di gente del genere… peccato che qui Kelsey sia presentata come una good girl, un modello a cui ispirarsi, una figura in cui riconoscersi e con cui empatizzare! –

Sempre a proposito di Kelsey, la ritroviamo legata a una sedia in un luogo non meglio identificato. Che palle però con questo rapire e legare, mai una volta che sparino un colpo in testa alla vittima e via?

Il suo rapitore, Tanner Evans (non mi spreco nemmeno a far finta che sia un colpo di scena, tanto era ovvio), le rivela che l’ha rapita solo per usarla come esca per attirare in trappola Justin e ucciderlo, per vendicare la morte di suo fratello, ovvero…

Luke Delgado, il supercattivo nemico della prima storia di Danger!

mattheus93: – Solo a me il fatto che Tanner sia stato reso cattivo pare una mossa narrativa messa un po’ a caso? E poi abbiamo ancora gli Snipers in mezzo alle scatole: in tutto questo contesto, Tanner è come il boss segreto ed opzionale di un videogioco, slegato dalla trama principale. –

Ora, voglio fare un piccolo giochino con voi.

Adesso vi citerò il successivo dialogo tra Kelsey e Tanner, però mettendo i nomi di tutti i personaggi fra parentesi.

“ “Non è possibile. (Luke) era una persona orribile.”

I suoi occhi si scurirono e prima che (Kelsey) potesse rimangiarsi ciò che aveva detto, (Tanner) la prese per la gola. Piegandole la faccia perché lo guardasse, (Tanner) la guardò con disgusto mentre si ergeva in tutta la sua altezza. “non dirlo mai più, stupida puttana.”

(Kelsey) sapeva che era meglio lasciar perdere, ma non poteva permetterlo. Non dopo che (Luke) le aveva fatto così tante cose, non dopo che le aveva rovinato la vita in più di un’occasione. “(Luke) era un codardo, un maiale disgustoso. Pensava di avere qualcosa da dimostrare e tutto ciò che ha fatto è stato renderci la vita miserabile.”

Schiaffeggiandola, (Tanner) le tirò indietro i capelli con l’avambraccio.

“Tu non conosci (Luke). Tu non sai assolutamente nulla di lui” (Tanner) sputò rabbiosamente e si poteva vedere il disgusto nei suoi occhi.

“Conosco (Luke) meglio di come tu credi che io lo conosca” (Kelsey) ribatté e non aveva intenzione di tirarsi indietro.

“Fottiti.”

“(Luke) ci ha reso la vita un inferno per il suo divertimento. È questo il tipo di persona che vuoi essere?”

“(Luke) stava proteggendo sé stesso e ciò che gli apparteneva.”

“Questo è ciò che tu chiami protezione?” (Kelsey) scosse la testa, sconvolta “Questa è violenza. Questo è abuso…” ”

Ora, cari lettori, vorrei che ricopiaste le frasi sopra citate e cambiaste i nomi fra parentesi in questo modo:

Luke -> Justin

Tanner -> John (o in alternativa Bruce o Kelsey)

Kelsey -> Qualsiasi persona abbia parlato male di Justin o abbia conti in sospeso con lui (ad esempio James, Carly, Kayla, Lenny, Parker, Cole…)

Fatto? Bene, adesso vi chiedo di immedesimarvi nell’autrice e darmi una ragione valida per la quale io dovrei ancora tifare per Justin nonostante abbia fatto le stesse cose che ha fatto Luke.

Possibilmente, senza ricorrere alle frase jolly “Justin è il protagonista” oppure “Justin è più bello”.

Ma la faccia tosta di Kelsey non ha limiti! Leggete un po’ che cosa dice subito dopo!

“ “Rispondimi, vuoi davvero essere quel tipo di persona?”

“Forse. Farei qualsiasi cosa per lui.”

“Vuoi fare qualcosa per Luke? Sii una persona migliore. Sii migliore di lui. Non vorresti essere orgoglioso di te stesso? Io so che sei una brava persona, Tanner. Ti prego non fare questo.” ”

Ah, certo, se i criminali sono altri (e se la vittima dei loro crimini sei tu, ma guarda il caso!), allora devono smetterla di delinquere e diventare brave persone… però se si parla dei crimini di Justin tu hai sempre chiuso un occhio e giustificato il tutto con “ha le sue ragioni”!

Kelsey, ma va’ a cagare.

Tanner mette in atto il suo piano, ovvero telefona a Justin, gli comunica dove si trova, e quando Justin arriva Tanner lo uccide… no, scusate, lo tramortisce e lo lega a una sedia.

Ma perché almeno non gli spara a una gamba, a un braccio, alle palle… ?

Più tardi Justin si risveglia, vede Kelsey, e subito le chiede se sta bene.

“ “Ti…” schiarendosi la gola, Justin si leccò le labbra, preparandosi alla risposta “ti ha fatto male?”

Scuotendo la testa, Kelsey fece uscire un respiro profondo “non ha alzato un dito su di me.” ”

MA COME NO?!? MA SE CINQUE RIGHE FA TI HA STRANGOLATA E TI HA MOLLATO UN CEFFONE!

…oh ragazzi, Kelsey è fatta così. Quando Luke e compagni l’hanno violentata e sfregiata, lei ha reagito con “guarda Justin, non mi hanno fatto niente”. Nonostante tutte le volte in cui Justin ha perso la pazienza e si è incazzato con lei, lei ha liquidato il tutto con “Justin mi tratta meglio di quanto potrei immaginare”.

Però se il padre le molla un ceffone per essersi comportata da stronza, allora apriti cielo.

Segue un piccolo chiarimento fa Justin e Kelsey, in cui lei gli chiede scusa per non avergli dato retta quando l’aveva avvertita di stare lontana da Tanner.

Ci tengo a ricordare che gli “avvertimenti” di Justin consistevano in urla, minacce e violenze carnali giustificate pietosamente con la scusa “le voci nella mia testa mi hanno detto di farlo”.

mattheus93: – E poi, porca miseria, questo giustifica l’ORRIBILE comportamento abusivo di Justin con la cosa del “eh, ma aveva ragione a diffidare di Tanner”… No, che non aveva ragione! Justin non poteva sapere che Tanner in realtà era cattivo, era solo divorato da una gelosia possessiva! –

fanwriter91: – Poi mi ricorda quella volta in cui Kelsey aveva detto a Carly di stare lontana da una certa Connie, quella ragazza che non dava nessun segno di anormalità e che era apparsa solo per far catturare Carly e far passare Kelsey come quella col super intuito che sa leggere nei cuori delle persone al primo istante e solo guardandole. Sembra quasi voler dire “ehi, a parte Justin e la sua cricca di criminali tutti gli altri sono stronzi!”
E in effetti è così! Pensiamoci bene: qualsiasi altro personaggio che sembri onesto viene fatto passare per uno stronzo o cambiato caratterialmente per dar ragione a Justin! –

Evgenij:- Tipica tattica di base delle fyccine incentrate su bad boy violenti e/o criminali: introdurre forzatamente e a caso altri personaggi peggiori in modo da far apparire in una luce positiva il protagonista maschile, nonostante il suo comportamento spregevole.-

Ad interrompere questo schifo arriva Tanner. Segue una scena veramente ridicola in cui Justin cerca di fare il duro nonostante sia Tanner ad avere il coltello dalla parte del manico. A un certo punto Justin addirittura SFIDA Tanner ad ucciderlo, per vedere se ha davvero il coraggio di farlo.

“ “Puoi fare quel cazzo che vuoi con me. Vuoi uccidermi? Avanti allora. Premi quel grilletto.” ”

Tanner spara e Justin muore, fine.

Scherzavo. Ovviamente Tanner non lo uccide, perché sarebbe troppo facile. Ma, che ci crediate o no, poco dopo Justin sfida di nuovo la fortuna! E con Kelsey di mezzo, per giunta!

“ In pochi secondi Tanner estrasse un coltello da una tasca, prendendo Kelsey per la gola con suo braccio e piegando il metallo contro la curva della sua mascella. “Vuoi ancora provocarmi?”

Stando zitto, Justin sapeva che questo gioco sarebbe finito in soli due modi, con Tanner morto o Kelsey al suo posto.

“È quello che pensavo.”

“Tu non hai le palle. Pensaci, avevi tutto il tempo per farle del male, per darmi il messaggio, per far prendere vita al tuo piano di vendetta, e invece hai scelto di fare tutto questo… per cosa? Staremo qui fino a quando tu non avrai capito esattamente cosa fare? Perché chiaramente, non hai la minima idea. (…) Ho già visto prima cose del genere” Justin rise “Adesso tu verrai qua da me e mi mollerai un pugno. Io sputerò sangue perché tu mi hai legato cosicché io non possa ribellarmi. Mossa furba, a proposito” sputò con sarcasmo “Non sei capace di occuparti dei tuoi affari come un vero uomo così ti nascondi dietro questa finta facciata come una piccola puttana. Vuoi sapere perché ho la reputazione che ho? Perché non ho paura di nessuno, specialmente di teppisti come te.” ”

Le provocazioni vanno avanti per righe e righe (alla faccia del “le minacce non sono il mio forte!”), poi Tanner si decide ad allontanarsi un attimo, chiudere la porta, prendere una pistola e tornare… aspetta, per tutto il tempo è stato senza pistola?!

Questo dà tutto il tempo a Justin di chiedere scusa a Kelsey per… boh, per qualcosa.

“ “Avevo torto, su tutto. Non avrei mai dovuto fare quello che ho fatto. È la tua vita. Sei tu a decidere cosa vuoi, cosa vuoi fare. Non avrei dovuto cercare di controllarti come ho fatto…” ”

E no, non sta parlando di quando l’aveva trattata da schifo e obbligata a non frequentare mai più nessun altro amico di sesso maschile. Purtroppo, sta parlando del fatto che l’aveva lasciata. Infatti subito dopo aggiunge:

“ “…io non volevo che tu amassi nessun altro… perché volevo che tu amassi me. Lo so… Cazzo, lo so che avrei dovuto dirti questo molto tempo fa, ma il mio orgoglio si è messo in mezzo. Tu sei tutta la mia via. Io ti amo e ti amerò sempre. Niente cambierà mai questo.” ”

Anche stavolta, l’autrice ci implora silenziosamente di far finta che le cose accadute in Danger’s Back non abbiano più importanza. Che bella merda.

Vabbe’. Tanner torna di nuovo, provoca Justin baciando Kelsey, in un modo che non si riesce a spiegare Justin si libera dalle corde, scoppia una rissa, nel marasma generale pure Kelsey riesce a liberarsi, disarma Tanner e gli punta l’arma addosso.

Sì, avete letto bene. Kelsey ha una pistola in mano. E ha tutte le intenzioni di usarla, al punto che Justin cerca di convincerla a ripensarci.

“ “Kelsey, dalla a me.”

“No” scosse la testa “lo odio.”

“Dagli retta, piccola” Tanner ridacchiò.

“Sta zitto!” Kelsey urlò, zittendoli entrambi “hai reso la mia vita un inferno” ridendo senza divertimento, Kelsey fissò gli occhi di Tanner.

“Tu non vuoi fare questo” Justin sussurrò contro la curva del suo orecchio “Lo so che non vuoi. Tu sei troppo buona per questo, per lui.”

“Lui merita di pagare” Kelsey gridò “per tutto quello che ci ha fatto passare.” ”

Kelsey cara, chi è che poco fa diceva “Sii una persona migliore. Sii migliore di lui. Non vorresti essere orgoglioso di te stesso? Io so che sei una brava persona, Tanner. Ti prego non fare questo”? Ecco, appunto.

Comunque sia, Justin riesce a convincere Kelsey a dargli la pistola, e poco dopo -colpo di scena- sul posto arriva una squadra di poliziotti guidati dall’agente Martinez, che Justin aveva contattato poco prima di arrivare.

FI-NAL-MEN-TE! Ci voleva tanto a capire che era meglio collaborare con la polizia piuttosto che farsi giustizia da solo?

Purtroppo l’idillio non dura, infatti, dopo aver arrestato Tanner, Martinez ammanetta anche Justin. Così, perché è cattivo (io speravo che James avesse registrato il momento in cui Justin aveva sbandierato ai quattro venti “li ho uccisi tutti io!”… Invece no).

Kelsey, ovviamente, si oppone come solo lei sa fare.

“ “No! Non potete farlo! Lui mi ha salvata!” ”

E sticazzi, Kelsey? Chi cacchio sei tu in confronto a tutti i disgraziati uccisi da Justin? CHI. CACCHIO. SEI. TU?!?

Ahimè, prima che possano portarlo via, Justin riceve una telefonata al cellulare. È Bruce, che lo informa che John ha perso la testa e vuole vendicarsi di chi ha ordinato l’attentato a Carly. Ovvero (e chi poteva essere altrimenti?) il leader degli Snipers, Lyndon…

“ “John vuole andare contro gli Snipers. Vuole affrontare Landon, stanotte.” ”

…ah no scusate, errore mio, Lyndon adesso si chiama Landon.

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Il capitolo seguente, il tredicesimo, è stato pubblicato poco meno di un anno dopo il precedente, quindi presumo che l’autrice abbia approfittato di questo lungo periodo di pausa per migliorare la sua grammatica…

“ Uscendo dalla macchina, Justin camminò verso il retro, aprendo il furgone. ”

…a quanto pare no.

Porca miseriaccia schifosa. Io non pensavo che bisognasse ribadire una regola grammaticale così ovvia, ma a quanto pare c’è gente che non sa ancora che le frasi secondarie con un verbo declinato al gerundio servono a descrivere qualcosa che sta accadendo contemporaneamente alla frase principale.

In altre parole, Justin non può camminare verso il retro se sta ancora uscendo dalla macchina! Justin non può aprire il furgone se sta ancora camminando verso il retro! JUSTIN NON PUÒ APRIRE IL FURGONE SE STA ANCORA USCENDO DALLA MACCHINA!

…vabbe’, ancora un piccolo sforzo e abbiamo finito. Justin convince Martinez a togliergli le manette e lasciarlo andare ad aiutare John. In che modo?

“ “Ti ho fatto un favore, non dimenticarlo.”

“Ti rendi conto di cosa stai per fare?”

“Sì, ed è un rischio che sono disposto a correre. Tu difendi i tuoi uomini quando devi, li proteggi, giusto? È quello che sto cercando di fare. Tu ed io, noi non siamo poi così diversi come ti piace pensare.” ”

Chiunque altro riderebbe in faccia a questa affermazione, ma ricordiamoci che siamo pur sempre nell’universo di Danger, dove la logica è piegata a novanta gradi.

mattheus93: – Ma che favore avrebbe fatto Justin a Martinez? Chiamarlo per arrestare Tanner? –

Evgenij:- Temo che sia un’altra delle cose che l’autrice non ritiene necessario comunicarci.-

Così, mentre Justin corre al covo dai suoi ragazzi, Kelsey viene portata all’ospedale così che possa finalmente vedere Carly. Nel tragitto, la nostra eroina non perde occasione di insultare ancora una volta Martinez sputandogli contro altre cazzate.

“ “Perché ci ha salvati?”

“Mi scusi?”

“Perché è venuto? È chiaro che Justin non le piace, probabilmente lo vuole morto” Kelsey lo fissò negli occhi, ogni briciola di compassione che lei aveva provato era scomparsa “lo vuole, vero?”

“Lei non sa di cosa sta parlando (…) lui è sempre un criminale.”

“È solo un ragazzo che si è smarrito per molto, molto tempo. Ha fatto delle cose inesplicabili, lo so, ma sono certa che anche lei ne ha fatte. Non siamo innocenti, nessuno lo è. Tutti noi abbiamo fatto qualcosa di cui non andiamo fieri e se lei non fosse così dannatamente ignorante, lo capirebbe. Justin sta cercando di cambiare, di essere migliore. Gli dia la possibilità di dimostrare che si sbaglia sul suo conto” voltandosi, Kelsey continuò a camminare verso l’ospedale “grazie per avermi salvata” salutò “ora vada all’inferno.” ”

Primo… non è vero che Justin sta cercando di cambiare. Se fosse vero, avrebbe chiesto alla polizia di occuparsi degli Snipers anziché andare ad ammazzarli come ha sempre fatto con tutti i suoi nemici.

Secondo… Martinez è un POLIZIOTTO. Justin è un CRIMINALE. Non si possono mettere le loro azioni sullo stesso piano e sorvolare sugli omicidi dicendo “tutti noi abbiamo fatto cazzate”.

Terzo… vacci tu all’inferno, stronza.

Poco dopo, Kelsey viene a sapere delle condizioni di Carly e, piangendo, ha un flashback in cui l’amica le aveva confidato di essere incinta, poche settimane prima del matrimonio.

“ “Da quanto tempo?”

“Circa quattro mesi.” ”

Tenete bene a mente questa informazione.

Ci spostiamo da Justin & co. i quali prendono per il culo Tanner da ipocriti quali sono.

“ “Si è scoperto che era il fratello di Delgado. Aveva ingannato Kelsey per tutto il tempo. Una stronzata per vendicare quel bastardo, ci credereste? Quel bambino era proprio un illuso.”

“Questo succede quando la gente conosce solo una parte della storia.” ”

Ma certo, ceeerto! Tanner vuole vendicarsi per la morte di suo fratello? LOL che sfigato XD

Voi invece volete vendicarvi per tutto il male fatto a Carly? Eroi nazionali! I Re del Nord!

E ora, signore e signori, il delirio. Justin, per una volta nella vita, cerca di essere la voce della ragione implorando John di tornare all’ospedale e vegliare su Carly, mentre lui e gli altri andranno a sistemare gli Snipers una volta per tutte.

“ “Dovresti essere con Carly adesso. Lascia che me ne occupi io.”

“Che razza di uomo sarei se restassi seduto in disparte e lasciassi che voi vi occupaste di una situazione che riguarda anche me?” ”

…ma sei cretino, John? Sei rimasto vicino a Carly per aiutarla con l’abito da sposa, e non lo fai adesso che lei e vostro figlio sono in bilico fra la vita e la morte?

“ “L’unica ragione per cui sei in questo casino è perché Landon voleva me. C’è riuscito e ora vuole colpire tutti gli altri. Per lui tutto questo è solo un gioco. Lui ha già vinto il premio.”

“Lui non ha un cazzo” John sputò rabbiosamente “Che cos’hai fatto quando c’è andata di mezzo Kelsey? Sei rimasto seduto in disparte? O hai combattuto?” ”

Tecnicamente Justin è sempre rimasto accanto a Kelsey e si è vendicato sugli Snipers solo dopo che lei era uscita dal coma… Ma a quanto pare l’autrice si è scordata anche di questo.

“ “Guarda dove tutto ciò mi ha portato!” Justin persa la pazienza, mani che volavano per aria mentre la frustrazione prorompeva da lui come un rubinetto rotto “Guarda il casino in cui ci troviamo. Kelsey era un bersaglio e Carly è in ospedale che sta combattendo per la sua vita, e per cosa? Per cosa, John? Perché noi siamo sempre stati troppo egoisti per capire quando fermarci!”

“No” scuotendo la testa, John rise senza divertimento mentre lo guardava mentre si premeva l’indice sulla tempia “tu stai facendo entrare questo pensiero nella tua testa. Tu stai lasciando che siano gli altri a determinare la tua vita e il tuo futuro. Leo non sapeva nulla di Kelsey o della relazione fra voi due. Suo padre non lo sapeva. Hey, nemmeno loro lo sapevano” John gesticolò verso gli altri “nessuno, tranne me. Io l’ho visto.” ”

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Il tutto si trasforma in un monologo lunghissimo in cui John decanta l’importanza di Kelsey nella vita di Justin, di come lei gli abbia dato una ragione per vivere e recuperare quella parte di umanità che Justin aveva seppellito dentro di sé (ma quando mai?), per poi concludere con:

“ “Non so tu, ma Landon non merita di vivere e di certo non merita di avere ciò per cui abbiamo combattuto.” ”

Senza dire altro, Justin si convince e così vanno tutti insieme da Landon per lo scontro finale.

Come si è passati da “Carly ha bisogno che tu stia con lei” a “Kelsey è importante e Landon deve morire”, scommetto che nemmeno l’autrice stessa lo sa.

E così l’allegra brigata, insieme a tanti altri alleati di cui ci viene detto il nome ma che non sono mai apparsi prima e non avranno uno straccio di battuta, si dirigono alla base degli Snipers. La voce narrante ne approfitta per ribadire quanto i nostri eroi siano bravi e buoni:

“ Quando uno di loro combatteva, tutti combattevano.
Se uno di loro soffriva, tutti soffrivano.
Passando tutto questo, sono diventati una famiglia. ”

mattheus93: – Un cameratismo degno di quello che univa gli Achei che volevano conquistare Troia e similmente i troiani che cercavano di difenderla. –

Evgenij:- Sul serio, ma sta davvero dipingendo in modo romantico degli assassini? E meno male che l’autrice diceva di “dissociarsi dai loro comportamenti”.-

Chissà perché però lo stesso discorso non è mai valso per Kayla. Anche lei faceva parte della banda, eppure l’avete sempre trattata come una bambola gonfiabile da buttare via quando si rompe. Dopo che avete gettato il suo cadavere in acqua vi siete pure messi comodi in auto e avete sorriso. Stronzi.

Il gruppo si infila i passamontagna (perché poi, tanto adesso pure la polizia li lascia fare), e si arma.

Indovinate un po’ chi è il fornitore di armi?

“ Dentro il furgone c’era una serie di sacchi neri pieni di pistole e bombe.

“McCann?”

“Solo il migliore.”

Justin alzò gli occhi al cielo, passandogli due pistole… ”

Jason McCann, e chi se no? L’assassino della sorellina Jazzy Bieber, a cui Justin ha ripetutamente giurato vendetta, ma del quale nonostante tutto continua ad accettare la collaborazione!

Sappiate inoltre che questa è l’ultima “apparizione” in assoluto di Jason nella trilogia, dopodiché non verrà più nemmeno nominato e le minacce di vendetta per Jazzy cadranno nel nulla eterno.

Justin, fai proprio pena come vendicatore, lasciatelo dire.

*

Perla Numero 6: Smettila di colpirti da solo!

Un errore madornale che Adriana compie spesso e volentieri in questa storia è il suo costante abuso di pronomi e aggettivi possessivi nelle scene in cui sono coinvolti due o più personaggi. I risultati variano dal frustrante all’esilarante, come in questo caso.

“ Correndo dentro, Marco avvolse rapidamente il suo avambraccio attorno al suo collo spingendo la sua schiena contro il suo petto coprendosi nel mentre la sua bocca con la sua altra mano. Forzando il suo collo dall’altra parte, lo sentì rompersi prima che il suo corpo diventasse immobile. ”

Alzi la mano chi di voi ha capito SUBITO che Marco stava lottando con un’altra persona. E siate sinceri.

*

Justin & co. partono all’assalto, ma hanno comunque il buon senso di affidare a John il compito meno rischioso, ovvero stare fuori e fare il palo insieme a un altro complice di nome Marcus.

Ma John proprio non ce la fa ad essere intelligente.

“ “Questa è una stronzata.”

“È per il tuo bene, i ragazzi stanno solo cercando di proteggerti.”

“Non ho bisogno di protezione! Ciò di cui ho bisogno è uccidere quel bastardo di persona!”

“Guarda, ti capisco. Siamo tutti incazzati. Quello che è successo stasera non doveva succedere, ma è successo e so che vuoi essere tu a porre fine a tutto, ma è meglio fare così. Lascia che siano loro ad occuparsene. Tu ne hai passate tante, e così anche Carly.”

“Lei capirebbe.”

“Ne sei sicuro?”

“Sì, perché io non faccio mai nulla a meno che non sia la cosa giusta da fare.” ”

Non la sentite anche voi questa puzza di morte che irradia da John? Suvvia, è chiaro come il sole che fra cinque minuti John morirà nella sparatoria e ci sarà un finale drammatico.

Però, insomma, c’erano mille altri modi più logici per far morire John senza farlo passare per un bambino immaturo! Infatti in questa scena Marcus fa riflettere John, gli chiede se vuole essere accompagnato in ospedale per stare con Carly, John acconsente e, quando Marcus è distratto, John fa dietrofront e si getta nella mischia.

Ma la cosa ancora più assurda è che, mentre John è intento a lottare con gli Snipers, i suoi pensieri sono questi:

“ L’adrenalina correva nelle sue vene, si sentiva invincibile e tutto ciò a cui riusciva a pensare erano Carly e il bambino non ancora nato. Aveva bisogno di rivederla, di tornare da lei, di salvarla, di tenerla, di proteggerla da tutto quel dolore e quell’agonia. Le aveva promesso molte cose e non aveva intenzione di rimangiarsi la parola. ”

E allora, grandissimo pirla, molla tutto e torna da lei! Non è che uccidendo Landon estirperai tutto il male dal mondo!

fanwriter91: – Ma se proprio doveva morire, non si poteva, non so, farlo tornare da Carly, dire che l’ospedale veniva attaccato dai “cattivi” con conseguente sparatoria, e farlo morire per difenderla? –

I nostri “eroi”, senza alcuna difficoltà, fanno una strage di scagnozzi senza nome, fino a quando arriva il cattivissimo Landon… DISARMATO.

John potrebbe sparargli a vista… ma non lo fa, preferendo sprecare tempo ad insultarlo.

Ma quanto adoro questi personaggi che riescono a fare tante cazzate inutili contemporaneamente (grazie all’incapacità dell’autrice di usare il gerundio come si deve), ma non sono capaci di premere un grilletto quando serve!

Scatta una rissa fatta di pugni, calci e tentativi di strangolamento, nel mezzo della quale John perde possesso della sua pistola. Pirla. Justin potrebbe venire a dargli manforte, ma viene fermato dalla voce di un misterioso personaggio, rimasto nascosto nell’ombra per tutto il tempo.

“ “Non mi sorprende che Evans non ti abbia ucciso” una voce emerse (…) “Non credere che noi non sapessimo cosa stesse accadendo. Certo, lo abbiamo lasciato fare, ma devo ammettere, è stato interessante vedere come tutto si sarebbe risolto.”

“Chi cazzo sei?”

“Guarda, amico. Anch’io mi sarei incazzato. Sapere che il nemico fosse molto più vicino di quanto tu ti saresti aspettato, ogni notte nel letto con la tua ragazza? (…) Cole era una fighetta, non mi sorprenda che tu abbia finito per bruciarlo vivo. Devo ammetterlo, è stato molto divertente. Evans era un principiante, comunque.”

Afferrandolo per il collo, Justin strinse denti, occhi che lampeggiavano “Chi sei?” “

Già, chi è questo tizio che pare sapere ogni cosa di Justin? Forse è suo fratello, Jaxon? Oppure il solito Jason McCann? O magari il padre di Kelsey, così l’autrice prende due piccioni con una fava e lo trasforma definitivamente in un cattivo da odiare?

La risposta è…

“ “Sono Cameron” sorrise prima di schiantare la sua fronte su quella di Justin, accecandolo temporaneamente mentre arretrava di qualche passo “e ce ne hai messo di tempo.” ”

CAMERON! è lui il vero leader degli Snipers! Che colpo di scena, eh?

… eh?

*ritornano le palle di sterpi rotolanti*

Ebbene sì, il vero boss finale è un tizio che non è mai stato nominato prima, di cui non ci viene fornita alcuna descrizione, e che morirà fra un paio di righe.

Ma io mi chiedo, come si fa a concepire un “colpo di scena” così scadente?

Per dire, persino la dea Kaguya in Naruto era stata citata in un flashback prima di apparire come boss finale!
E KAGUYA FACEVA PENA!

A seguito della testata di Cameron, Justin perde la pistola (a ‘sto punto che se la leghino al polso come i controller della Wii, sarà già la quarta o quinta volta in tutta la saga che questi imbecilli si fanno scivolare le pistole dalle mani!). Segue una rissa che ha tutta l’epicità di una gara a cuscinate, fino a quando…

“ Afferrando John per la gola, spingendolo via, Landon mise una mano nella sua tasca proprio mentre John prendeva la sua pistola. Girandosi per fronteggiarsi mentre Cameron e Justin lottavano per il controllo della pistola, un dito su ogni grilletto; un complessivo di tre spari fu udito allo stesso tempo. ”

Vi risparmio il dolore della scena che segue (non perché sia triste, ma perché è l’apoteosi delle frasi scritte male). In sintesi, Justin ha ucciso Cameron, mentre John e Landon si sono sparati a vicenda. Justin si fionda al capezzale di John, urlando…

“ “Qualcuno chiami il 911! ORA!” ”

Ma ceeerto! Fanculo gli scagnozzi generici che avete trucidato due secondi prima, fanculo i loro cadaveri sparsi per tutto il pavimento! Loro possono morire come mosche, ma se si tratta di un nostro compagno allora fermiamo tutto e chiamiamo l’ambulanza!

EVVIVA IL DOPPIO STANDARD!

Vabbe’. John (che forse, ma dico FORSE!, avrebbe fatto meglio a stare con sua moglie e suo figlio -ancora sotto i ferri in ospedale, ricordiamolo- anziché renderli vedova e orfano) ha ancora qualche minuto di vita per dire le sue ultime parole.

Io mi sarei aspettato che dicesse qualcosa del tipo “la ricerca della vendetta non è mai la soluzione, sono stato così stupido a capirlo troppo tardi… ti prego Justin, e anche voi ragazzi, non commettete il mio stesso errore”…

Invece no, cazzate su cazzate.

“ “Abbiamo vinto” tossì sangue “siamo liberi” era evidente lo sforzo nel suo tono mentre si sforzava di parlare attraverso il dolore, voce appena sopra un sussurro “ce l’abbiamo fatta.” ”

Ehm, no? Avete ucciso un boss criminale (che potevate far fuori in mille altre occasioni), non avete liberato la nazione da un dittatore! Morto un Landon, ne salteranno fuori altri cento!

fanwriter91: – Che poi…. “siamo liberi”? E che è, l’autrice sta cercando d’imitare la morte di Grom Hellscream?-

“ “Significa tutto” fece una pausa, tossendo sangue “tutto per me. Abbiamo combattuto così duramente, abbiamo perso così tanto, e ora… Possiamo riavere tutto. Possiamo avere la vita che abbiamo sempre voluto.” ”

Sì, d’accordo, ma stai MORENDO! Persino Justin gli risponde che non vuol dire nulla se lui non vive, ma John ribatte con una supercazzola.

“ “La nostra vita non funziona così” con la sua voce appena un sussurro, il suo corpo cominciò lentamente a spegnersi “Non possiamo sempre avere ciò che vogliamo, ma possiamo sempre combattere per tenercelo.” ”

Spero vivamente che l’autrice intendesse “…ma possiamo sempre combattere per tenere CIO’ CHE ABBIAMO”. Altrimenti sono bravi tutti a scrivere frasi pseudo-poetiche senza senso.

E poi, la voce narrante ci ricorda che John, morendo, si sta facendo carico di un’altra responsabilità (da aggiungere a quella di sua moglie che fra tre secondi sarà vedova).

“ Mentre John fissava il suo amico di lunga data, sapeva dei problemi che Justin avrebbe avuto nell’accettare la sua morte e il dolore che avrebbe dovuto sopportare a causa di ciò. Lo conosceva più di chiunque e nel momento in cui le cose diventavano difficili, Justin respingeva tutti, chiudeva tutti i contatti e cadeva negli abissi della sua mente oscura, e John si sarebbe maledetto se fosse morto lasciando Justin in quello stato. ”

E allora, PIRLA, che cazzo sei andato a morire contro Landon sapendo che la tua morte avrebbe devastato la fragile psiche di Justin?

Con il fiato che gli resta, John ribadisce a Justin e a tutti i compagni di vivere le loro vite appieno, di non aver paura di amare e di farsi amare. Non penso ci fosse bisogno che qualcuno morisse per insegnarglielo, ma lasciamo perdere.

Cambio scena. Siamo al funerale di John, e…

Lo so, è da cafoni ridere a un funerale, ma non ci posso fare niente! Perché fanno un funerale a John, ma non alle decine di scagnozzi senza nome morti nella stessa occasione (alcuni dei quali uccisi da John stesso, ci terrei ad aggiungere!)?

E le risate continuano! Fra una lacrima e l’altra, vediamo anche quella povera disgraziata di Carly, sopravvissuta all’operazione, insieme a suo figlio.

“ Alzando lo sguardo, Justin notò Carly in piedi dall’altra parte della fossa, tenendo suo figlio tra le braccia.

Era l’immagine sputata di suo padre. ”

Da questo si deduce che John assomigliava a un feto di quattro/cinque mesi.

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Tra l’altro un bambino così prematuro, ammesso che riesca a sopravvivere al parto (come è successo a Ellis Gawthorpe-Rogers, il bimbo nella foto), dovrebbe stare in un’incubatrice o attaccato costantemente ai macchinari, e non all’aria aperta come un infante qualunque. Ma tanto è ovvio che Adriana non sa nulla di medicina e anatomia, quindi cosa sto qui a puntualizzare.

E per concludere con le stronzate di questo funerale, al momento in cui il prete chiede se qualcuno ha qualcosa da aggiungere ecco che si presenta… l’agente Martinez.

“ Si schiarì la gola “John Rivera era un brav’uomo, una rarità in questo mondo. So che aveva fatto del suo meglio per scappare, per essere migliore per sé stesso e chi gli stava attorno. Era chiaro. John amava la sua famiglia e nonostante le cose che ha passato, non se l’è mai presa con la persona sbagliata. Ha provato come tutti noi a vivere in un mondo a volte difficile da capire. Tutti noi facciamo errori, so di averne fatti alcuni che desidero poter cancellare e so che se John fosse qui adesso, vorrebbe che tutti noi tornassimo a casa stanotte a testa alta. E spero, nonostante tutto quello che abbiamo passato, che voi possiate perdonarmi.” ”

Siamo arrivati a questo, un poliziotto che chiede perdono a dei malviventi per averli giudicati male, manco fossero dei novelli Robin Hood.

Adriana, abbi almeno la decenza di aggiungere la nota “fantascienza” alla tua storia.

Commosso da queste parole, Bruce si avvicina a Martinez e gli porge la mano.

“ “Vogliamo uscire dal giro. Tregua?” ”

Ah, ADESSO CI PENSATE A VOLER LASCIARE LA CRIMINALITÀ?!

Volete sapere la cosa assurda? Questo è tutto ciò che ci verrà dato sapere! Infatti già dal capitolo successivo Justin e compagnia bella saranno dei cittadini modello, con la fedina penale pulita e stirata!

Sarebbe stato interessante vedere COME hanno fatto, ma a quanto pare per l’autrice sono dettagli di scarsissima importanza!

… Oh, e “tregua” è una parola sbagliata nel contesto, perché letteralmente significa “pace TEMPORANEA”. Qualcuno regali all’autrice un dizionario.

Gli ultimi due capitoli… ve li riassumo brevemente, non c’è molto da segnalare.

Nel penultimo assistiamo al matrimonio di Justin e Kelsey, al quale partecipano amici e familiari di entrambi.

Sì, c’è pure James, che viene citato mentre porge un fazzoletto alla moglie. Grazie al cielo l’autrice ha avuto la decenza (o forse pigrizia) di non fargli dire cose come “mi sbagliavo sul conto di quel ragazzo”.

Nell’ultimo, infine, assistiamo ad un salto temporale di otto anni per nulla copiato dai finali di Naruto ed Harry Potter, in cui tutti i personaggi principali hanno figliato.

Degni di nota sono i figli di Justin e Kelsey, due gemelli di nome Ryker e Ryzer (improvvisamente chiamarsi Albus Severus non sembra poi così male), e il figlio di Carly e di quel pirla di John, un ragazzino di nome Carter, il quale, proprio come Teddy Lupin e Mirai Sarutobi, non perde occasione di ricordare quanto sia orgoglioso del padre che non ha mai conosciuto.

Il capitolo finisce con Justin (del quale non ci viene detto che lavoro fa) che vede in controluce i fantasmi di John e la sorellina Jazzy che lo guardano sorridenti da lontano. E questo non è copiato da Star Wars, nooo!

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FINE!

Per tirare le somme, che posso dire? Questa terza e ultima parte della saga è senza dubbio la più innocua; sia dalla brevità che dal peggioramento della scrittura è palese che l’autrice stessa non abbia più avuto la stessa passione degli inizi, anche se quel messaggio su Twitter non mi fa ben sperare sul fatto che sia maturata riguardo certe prese di posizione.

C’è da segnalare inoltre che la popolarità della storia è notevolmente calata: mentre il primo capitolo si era guadagnato circa mille stelline, gli ultimi tre hanno racimolato una media di circa trecento.

Ciò non toglie il fatto che la trilogia di Danger sia una delle fanfiction più brutte, scritte male, diseducative e immeritatamente popolari che mi sia mai capitato di leggere. La mia speranza è che le miriadi di lettrici che hanno lasciato commenti a favore di Justin e Kelsey (durante i loro momenti peggiori) al di fuori di Wattpad siano persone più serie e consapevoli di come dovrebbero funzionare veramente le cose.

Bene, così si conclude questa gargantuesca serie di recensioni sul tragico mondo di Danger. Con l’augurio di essere riuscito a intrattenervi, vi saluto. Alla prossima!

*

FearTear: -E insieme alla recensione, si conclude anche questa prima puntata del Firefly Funhouse! Adesso scusatemi, ma devo rimettere insieme i pezzi della povera Kelsey The Witch… –

Il recensore agitò davanti alla telecamera un rotolo di nastro adesivo, un tubetto di colla vinilica e una motosega a motore.

FearTear: -… altrimenti come faccio a distruggerla di nuovo? Ciaooo!!!-

-We’re really glad that you’re our friend
And this is a friendship that will never ever end!-

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