“Rapita : quando ti innamori del tuo aguzzino” (Il titolo dice già tutto)

Buongiorno a tutti! Sono Lady Toska, Toska è una parola russa intraducibile che indica diverse sfumature di irrequietezza, dall’angoscia più profonda al desiderio di qualcosa che non si sa cosa sia.

Penso si addica a me e semplicemente mi sono innamorata di questo significato.

Ed oggi sono qui per parlare di uno scritto che definire discutibile è un eufemismo.

https://www.wattpad.com/story/186656067-rapita-quando-ti-innamori-del-tuo-aguzzino

Ma detto ciò iniziamo!

Nelle prime righe del testo ci viene detto da un narratore esterno che Francesca, la protagonista, “è la tipica ragazza acqua e sapone” (non l’avrei mai detto, che novità!) e che il giorno del suo ventiduesimo compleanno si trasferisce da Napoli a Barcellona , dove inizia a lavorare in un caffè in centro. (Dà una motivazione logica a questo trasferimento? Ovviamente no.) 

Poi il nostro narratore ci dice che qui incontrerà “uno sguardo che gli cambierà per sempre la vita”, alias il nostro carissimo protagonista maschile.

A questo punto si passa a una narrazione dal punto di vista di Francesca (sì, totalmente a caso), la quale ci dice che è fine agosto, che è il primo pomeriggio e che nel bar non c’è pressoché nessuno. All’improvviso c’è un “enorme botto” e nel locale compaiono tre uomini incappucciati “armati fino ai denti” e mentre la rapina avviene la nostra protagonista che fa? 

Ammira il fisico di uno dei rapinatori: sì, non sto scherzando. Cito testualmente: 

Nel caos totale la mia attenzione si posa uno di loro, che penso sia essere il capo. Se ne sta in un angolo sorvegliano il tutto.” 

Ora escludendo la grammatica, che è emigrata come Francesca, nel caso in cui dei tizi incappucciati e armati fino ai denti entrassero dove lavoro dubito fortemente che mi metterei ad ammirare il fisico scultoreo dei rapinatori, eh.

Ovviamente gli sguardi s’incrociano e lei attira la sua attenzione, ovviamente, lui si avvicina e le punta una pistola contro la schiena e le dice di conoscerla, il capo dà ordine ai due scagnozzi di prenderla, i due la prendono e la portano in un furgone.

In tutto questo nessuna delle altre persone nel locale fa niente.

Ma sapete la cosa più divertente? Dopo nella “storia” si scopre che effettivamente c’è una ragione logica per la quale Francesca viene rapita MA i criminali sono entrati in quel bar per puro caso, cioè il rapitore ha deciso sul momento di rapirla, niente è stato premeditato AHAHAH. Del genere:

“oh guarda questa la conosco può essere utile rapirla”

“oh ma davvero? allora finiamo la rapina e prendiamo anche lei”

Ma all’inizio quando l’autrice non spiega perché Francesca è stata rapita sembra che il suo rapimento sia solamente qualcosa fatto totalmente a caso.

Nel furgone la protagonista viene bendata e legata, e rimane così per tutto il viaggio, che dura fino a sera, quando la comitiva arriva in un posto imprecisato.

In tutto questo, Francesca viene trascinata per i capelli in “un immobile abbandonato, che si trova nel bel mezzo del nulla” (insomma, il Capannone Abbandonato™), lei si mette a piangere, e, per fortuna direi, viene ribendata, trasportata in un “bunker” dove viene buttata in una cella. A questo punto, arriva il capo della banda di criminali a portarle da mangiare e lei ovviamente gli chiede che vuole e perché l’ha rapita, per poi supplicarlo di non farle del male. Lui le risponde: “Non ti farò del male al massimo ti farò godere”

In seguito a una tale rivoltante risposta, lei ci fa sapere che lo trova attraente. 

Sto perdendo tutte le mie speranze. Comunque, iniziamo a stilare i crimini del principe azzurro: rapina a mano armata, rapimento.

Lei si addormenta e si risveglia perché il sole brucia le ferite che ha sul corpo, e si mette ad analizzare la camera, che è praticamente quella di un hotel con un bagno più grande della camera stessa, ma non era in una cella in un bunker? Cioè con che logica una cella viene progettata e arredata così? 

Dopo tutto quello che le è successo, lei che fa? Considerando che trova degli asciugamani decide di farsi una doccia: ma con che logica, cioè sei nata stupida o lo sei diventata? 

Comunque, chi entra in doccia con lei? Il suo rapitore, che ovviamente è completamente nudo, ma ha un passamontagna in testa (nella doccia, ricordiamolo), che le ripete che vuole “solo farla godere”. Dopodiché, costui la bacia alla francese e quando lui si stacca è lei che lo bacia, venendo entrambi travolti da un “turbinio di passione” (non posso voler imprecare, siamo solo a tre quarti del primo capitolo), i due si spostano sul letto e fanno un po’ di preliminari (succede tutto così letteralmente a caso, che urto). Quando poi lui si posiziona tra le gambe di lei, lei gli dice di lasciarla e poi c’è il tipico scambio di battute cringe sul fatto che lei è vergine. Il suo rapitore si allontana, per poi avvicinarsi di nuovo nel giro di un decimo di secondo, e afferma:

Al diavolo nessuno può decidere cosa devo o non devo fare”.

TW: violenza sessuale. 

Ora mi rivolgo a tutto il pubblico sensibile, se pensate sia troppo ripartite a leggere dove c’è la freccia.

Dopo essere tornato sul letto, il coglione la penetra con forza, mentre lei urla dal dolore e piange. Mentre l’atto sessuale sta ancora avvenendo lui le dice di smettere di piangere e di muoversi e lei afferma di provare piacere. Penso di aver perso ogni speranza.

QUESTO È UNO STUPRO, e l’autrice lo descrive come una cosa normale. Aiuto.

Crimini: rapina a mano armata, rapimento, stupro.

=> Probabilmente non tutti si rendono conto cosa significa una violenza sessuale, soprattutto delle ragazzine di 13 anni, perché sì, la possibilità di iscriversi su Wattpad e quindi di leggere le storie è di 13 anni. 

Quindi queste storie in cui si romanticizza uno stupro, oltre che violare i termini della community sono qualcosa di aberrante che può portare delle ragazzine a non comprendere bene la gravità di questo gesto. 

Lei gli dice che è stato bello. (respiro profondo) E il suo rapitore le risponde con 

Dimenticalo… da oggi sei solo un ostaggio per me” 

Lei ci rimane persino male (non per la violenza sessuale, sia chiaro, ma per essere ritenuta solo un ostaggio). Finalmente si chiude il primo capitolo di questo abominio. 

Il secondo capitolo si apre con lei che lo manda a fanculo e lui che le ordina di non rivolgerglisi in quel modo. Poi le ordina di vestirsi perché “non vuole che nessuno la veda nuda”. Lui se ne va e lei ovviamente inizia a piangere iniziando a farci sperare di aver capito che cosa le ha fatto il coglione, ma poi si sofferma sui “suoi occhi color cioccolato” e tutta tranquilla va a concludere la doccia. 

Che parte importante che ci fa capire cosa vuol dire elaborare un trauma merda tutto ciò. 

Quando finisce la doccia, apre l’armadio trovando (guarda il caso) una t-shirt da uomo (chissà di chi è quella maglia), un po’ di libri e una coperta. Ricordiamo che si trova in mezzo al nulla in un immobile-bunker rinchiusa in una cella. Sembra un hotel, ma sono dettagli.

Poi arriva un energumeno, che dovrebbe fare da guardia (quindi uno scagnozzo del principe azzurro),

mentre lei ha letteralmente addosso solo la t-shirt e le mutande, e lei si copre. L’energumeno la fissa, ma esce fuori dalla cella.

Dopo un po’ di tempo, l’energumeno torna nella sua stanza e, così dal nulla, le afferra i capelli e le sale a cavalcioni, le strappa le mutande e le sale sopra, lei cerca di scappare mordendolo e lui le dà uno schiaffo. Quando sta per iniziare il peggio, arriva il nostro bel principe azzurro a salvarla, infatti il coglione fa uscire l’energumeno e gli spara, uccidendolo. 

Il bello è che la scena è descritta con una tranquillità assurda. Il principe azzurro va nel bagno dove si è nascosta la protagonista e la prende in braccio consolandola. Sì, la stessa “persona” che ha appena ucciso un uomo a sangue freddo.

Inoltre il principe azzurro ha appena ucciso uno dei suoi uomini per lei, quale criminale uccide uno dei suoi con il rischio di una rivolta per una tipa qualunque appena rapita? 

La scrittrice è leggermente ipocrita, letteralmente il coglione ha appena stuprato la protagonista e non è stato minimamente condannato, mentre quando un altro personaggio tenta di stuprare la protagonista allora è un mostro. Inoltre vorrei soffermarmi sul fatto che il principe azzurro ha appena commesso un omicidio.

Crimini: rapina a mano armata, rapimento, stupro, omicidio.

La stupida chiede al suo rapitore perché l’abbia portata lì, e lui risponde per via di suo padre, che ovviamente ha abbandonato la protagonista e sua madre quando lei era ancora in fasce, e che ri-ovviamente è in affari con la famiglia mafiosa del principe azzurro. Evviva il cliché. 

I due dormono abbracciati, suppongo la sera poichè in questa storia i tempi sono inesistenti.

 Lui il mattino dopo le dice di chiamarsi “Alex”. Lei passa il tempo a leggere uno dei libri che ha trovato nella stanza e a struggersi perché non sa che emozioni provare, finché dopo qualche giorno il suo rapitore entra e le ordina di spogliarsi, i due scopano (senza preservativo), lei gli dice che gli è mancato e lui le risponde che lei lo deve temere, il suo umore cambia per l’ennesima volta e prima di uscire le dice che è “solo sesso”. Cliché dei cliché. 

Lei è una totale deficiente, è una vittima questo è ovvio, ma l’autrice non prova neanche a dare una caratterizzazione psicologica. Mentre lui è una merda, è un violentatore e un manipolatore e ne approfitta palesemente.

All’inizio del terzo capitolo la protagonista afferma che si sente “una poco di buono”. Che urto. 

A causa di questi pensieri le viene da vomitare, la raggiunge la sua sorvegliante che appare a caso in questo capitolo richiamata dai suoi “coniati di vomito”. Le due intraprendono una conversazione in spagnolo e poi la sorvegliante se ne va.

Ora apriamo una parentesi: sono in Spagna, tutti parlano in spagnolo, lei risponde in spagnolo e così a caso appaiono dialoghi in spagnolo (non conoscendo lo spagnolo non mi metto a giudicare) , OK.

Ci viene esposto un mini dialogo interiore in cui lei si sofferma brevemente sul padre e su quello che le ha raccontato sua madre. Quindi arriva alla conclusione “sono sola al mondo, sola contro tutti”, e va in bagno.

TW: autolesionismo, saltate alla freccia, se volete evitarlo. 

Dicevamo, la protagonista entra in bagno, rompe un portasapone di ceramica e decide di tagliarsi i polsi. Sì, i polsi, non le vene, e sì, così totalmente a caso. Il tutto si conclude con 

Vedo il sangue fuoriuscire e contemporaneamente la vista calare. È tutto buoio…”

=> Un altro argomento estremamente delicato trattato come se fosse una cazzata. Evviva. 

Si risveglia con un “odore intenso di spirito” (ho scoperto che è un modo per far riprendere conoscenza), ma siamo passati da “buoio” a “intenso odore di spirito” in poche righe.

cazzo sono ancora viva e sono ancora prigioniera” pensa la protagonista.

Noooo, che ti aspettavi esattamente? 

È attaccata a una flebo e ovviamente il principe azzurro sta dormendo con lei. Si scopre che è semimorta da tre giorni, ma ora che è sveglia è il momento giusto per una bella litigata con il suo rapitore e violentatore. Lei se ne esce con la frase 

Se lo faccio che fai mi ammazzi!? Fallo non aspetto altro! É da sempre che cerco di superare gli ostacoli che la vita mi mette davanti l’abbandono di mio padre, la bulimia, il rapimento, il tentato stupro e adesso tu. Sono stanca di lottare.”

L’autrice ha appena trattato un DCA (Disturbo del Comportamento Alimentare) come se fosse acqua calda, come se fosse niente. Non dando un minimo di contesto, non come una malattia quale è, ma come se fosse un problema che ha come unico scopo far impietosire i lettori. Da persona che conosce bene questo tipo di disturbi sono schifata dal modo in cui ha trattato i DCA.

Poi il principe azzurro le chiede scusa per la situazione, e parte con il tipico pippone “tu mi togli lucidità, io porto solo guai” e idiozie simili. Poi ammette tutto tranquillo di aver ammazzato parecchia gente. 

Ah in tutto questo si scopre che da quando si è risvegliata, lui è senza passamontagna e lei lo ha visto in viso, di conseguenza lei è in pericolo perché potrebbe denunciarlo? Ovviamente Francesca ci pensa? No, perché tanto non le interessa, e poi quel che conta ai fini della narrazione è che i due scopano. Lei si è a mala pena ripresa dal suo maldestro tentativo di suicidio, è decisamente il momento ideale. Non che lo schifoso le darebbe libertà di scelta. Ah, la stupida ci fa sapere che ora stanno “facendo l’amore”: ma certo, lui ora è più gentile, dopo averla letteralmente spinta al suicidio. 

In tutto ciò si scopre che il rapitore e la protagonista hanno parlato italiano fino ad adesso, con alcune parole in spagnolo qua e là. Perché fino a questo momento questo aspetto non era minimamente stato approfondito, in pratica c’erano dialoghi in spagnolo totalmente a caso.

Arriva un medico che la visita per quello che è successo e il principe azzurro gli parla dei rapporti sessuali non protetti. Rimasto solo con la protagonista, il medico le dice che sa che tali rapporti non sono consenzienti perché nessuno si innamorerebbe di un mostro come il protagonista maschile. Signore e signori una persona che dimostra un minimo di intelligenza c’è in questa storia! 

Appena il dottore esce, lei parte con la solita idea trita e ritrita “dentro di lui c’è un cuore” e poi l’autrice ci ricorda che il rapitore è fidanzato, infatti se ne esce con il solito concetto maschilista donna uguale oggetto sessuale e da esposizione, che odio. La protagonista allora si fionda nel mood “non sono l’unica e vorrei esserlo”. 

Si scopre che il rapitore si fa chiamare lo squalo bianco ed è il più grande narcotrafficante di coca della Spagna. Ora, va bene tutto, ma che il più grande narcotrafficante della Spagna si metta a rapinare dei bar mi sembra leggermente una boiata.

È incoerente per svariati motivi: innanzitutto una rapina in un piccolo bar non viene messa in atto dal boss mafioso in persona (a meno che non abbia fiducia verso i suoi stessi uomini), ma soprattutto lei NON era il loro obiettivo, l’obiettivo di quella rapina non era rapire lei, semplicemente lui l’ha vista a caso, l’ha riconosciuta (non viene spiegato come) e ha deciso di rapirla nel bel mezzo di una rapina.

Crimini: rapina a mano armata, rapimento, stupro, pluriomicidio, spaccio, associazione mafiosa.

Il mattino dopo la protagonista viene svegliata dal principe azzurro a cui hanno sparato, lei ovviamente lo medica (non è spiegato come lei abbia le capacità per medicarlo). Lui in tutta tranquillità le dice che dovrebbe ucciderla per poi dirle che la proteggerà ad ogni costo, la stupida si addormenta tra le sue braccia sentendosi al sicuro. 

Ma parliamo un attimo della romanticizzazione della Sindrome di Stoccolma, perché è solo questo, che porta un messaggio che definire sbagliato è riduttivo. Lei si comporta come il suo cagnolino, lui la tratta di merda e lei non reagisce, anzi si innamora sempre più di lui.

I due dormono insieme e come intermezzo riparte il pippone di quanto lui sia pericoloso e via dicendo. Poi lui se ne va e passa una settimana.

Il bunker viene attaccato e noi lo scopriamo perchè la protagonista sente il “rumore di AK47” ed un forte “bummmmmmm”, la sua sorvegliante entra nella sua “cella” e la porta fuori attraverso il bunker, la sorvegliante muore salvandole la vita e gli altri uomini la caricano su un pick-up.

Cito un passaggio per farvi capire il livello “Usciamo da quella che per circa due mesi é stata la mia

stanza,la mia prigione. Entriamo rapidamente in una stanza adibita a cucina, dietro I unica finestra presente ci sono due uomini intenti a sparare a più che posso. Poi arriva un terzo,che mi infila un giubbotto antiproiettile, dopodiché si volta verso Ola e dice: «ahora»”

In più secondo la logica di questo libro è possibile fare 6 km in 10 minuti correndo.

Gli uomini del principe azzurro la portano “alla villa”, dove viene rinchiusa in una cella del seminterrato. La mattina dopo appare una tizia che le fa da stylist e che afferma di essere andata più volte a letto con il suo innamorato. Ciò demoralizza la nostra amata protagonista: la tizia stilista le spiega che il protagonista maschile scopa con chi vuole, e lei si deprime (“quelle parole mi feriscono nell animo profondo”) e parte il solito discorso relativo al fatto di essere “una delle tante”. Dal nulla appare lui e la protagonista s’incazza chiedendogli che cos’è lei per lui, dopodiché fa una scenata totalmente assurda per scoppiare poi a piangere. Infine lei gli dice che sta iniziando a provare qualcosa per lui, e i due che scopano: sì succede tutto così velocemente. 

La mattina successiva appare un uomo fuori dalla cella della protagonista, uomo che si scopre essere il padre del rapitore, che gli fa un discorso inutile ricordandogli che è fidanzato e quindi gli suggerisce di uccidere la protagonista. Ora si capisce da dove arrivino le tendenze psicopatiche di lui.

Dopo che il padre dell’essere se n’è andato, lui le racconta la sua vita triste, è strano ma sembra che l’autrice abbia messo questa scena sia stata messa appositamente dopo aver rivelato che lui è fidanzato.

Bah lui mi sembra abbastanza manipolatore da aver sviato appositamente il dialogo.

È Natale, sono passati quindi 5 mesi. 

All’improvviso un tipo fa uscire la protagonista dalla cella dicendole che la sta portando dal padre (quello di Francesca): in pratica sta venendo rapita da un posto in cui è prigioniera dopo essere stata rapita.

Ma si tratta solo di una scusa: si scopre che sta venendo rapita dal padre del suo rapitore (ho dovuto leggere più volte questa parte perché non avevo capito niente).

Quindi ricapitoliamo: il padre di Alex (il suo rapitore) la rapisce da Alex, quello che l’aveva rapita.

Il padre di Alex le dice che intende ucciderla perché lei ha cambiato troppo Alex. 

Almeno in questo caso il rapimento è logico, non sembra essere rinchiusa in un hotel. In tutto ciò arriva il padre biologico di Francesca e in un diverbio tra i due padri si scopre che Alex non è il vero nome del suo rapitore, che si chiama in realtà Stefano.

Il P.O.V. passa a Stefalex che arriva a salvare la nostra principessa in pericolo dopo aver ucciso un tipo non specificato, probabilmente un uomo di suo padre. 

Il P.O.V. ripassa a Francesca: il padre di Stefalex fa una scenata su quanto lei abbia fatto cambiare Stefalex. A questo punto, il protagonista maschile uccide suo padre che ha precedentemente ucciso il padre di lei (che al mercato mio padre comprò). 

Lei ritorna alla villa e vive con Stefalex per un po’ di tempo in cui non succede praticamente niente, finchè non si scopre che c’è una guerra tra bande e per proteggere lei Stefalex la lascia in mezzo al nulla per poi chiamare la polizia, così a cazzo. 

Ah, per farla allontanare da sé le spara ad un braccio. Che essere romantico.

Da qui tutto è un casino poiché l’autrice ha sbagliato a pubblicare la storia e ha invertito i capitoli, quindi Francesca viene buttata giù dal furgone, riappare nella villa, ma nel capitolo dopo è nel letto di un ospedale.

Dopo questo casino Francesca si risveglia quindi nel letto di un ospedale, dove viene interrogata dalla polizia, ma non racconta niente di Stefalex e l’unica cosa che continua a pensare è la bellezza di costui.

Lei torna in Italia, dove conosce un tipo, ma riappare Stefalex e lei, dopo un momento di sanità in cui sembra finalmente farsi valere, ritorna la solita idiota. Stefalex se ne va scrivendole che sposerà la sua ragazza. Lei alla fine si sposa con il tipo appena conosciuto e ha una figlia da Stefalex. Questi ritorna dopo qualcosa come dodici anni e pretende di far parte della vita di sua figlia. Finalmente, Stefalex viene arrestato e la storia si conclude con Francesca che traumatizza la figlia raccontandole tutta questa atroce vicenda.

Concludo dicendo che, nonostante sia tutto un abominio, la prima metà aveva un filone logico. La seconda parte è una serie di orrori grammaticali, non c’è una sequenza logica, la protagonista si teletrasporta da una stanza all’altra anche quando l’autrice non sbaglia l’ordine dei capitoli.

Che altro dire, si può pensare che alla fine la storia abbia un minimo di morale, dato che che il fantastico principe azzurro finisce in prigione e che la protagonista si sposa con un altro, quando in realtà lei si sposa con quel disgraziato quasi per ripicca nei confronti di Stefalex dopo che costui ha detto che sposerà l’altra.

I personaggi sono una manciata di deficienti, tutti con idee tossiche e maschiliste. In questa cosa le donne o sono puttane alla mercé degli uomini o sono delle santarelline vergini. Come in tutti i ““libri”” di questo tipo il genere femminile viene rappresentato in modo atroce, come se le donne fossero dei pezzi di carne senza cervello. Purtroppo questa visione del mondo esiste ancora, per fortuna non così diffusa, ma alcune persone ancora una visione così bigotta. Che schifo.

Su Wattpad questa rappresentazione è molto, probabilmente troppo, diffusa, ma fortunatamente esistono delle storie in cui ciò non avviene.

Vi ringrazio per essere arrivati fin qui.

Vi saluto,

Lady Toska.

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