In principio era la critica

“Ma come, inizia così?”

Questo fu il primo pensiero dell’archeologa Amy Gamory al dissiparsi delle ultime visioni legate a Evgenij e Sonja.

Un attimo, e che fine ha fatto Hopeist? Eh, un recasting succede spesso, quando si prosegue una serie a distanza di più di un anno. Ma torniamo alla storia.

L’esperienza che aveva appena vissuto aveva del paranormale: il cristallo che ora giaceva opaco nella sua mano le aveva in qualche modo dato la possibilità di vedere vicende legate ai Crinonti e al loro misterioso passato (la “Lore Demoniaca”, come aveva detto la voce che aveva sentito dopo aver toccato la prima pietra). Eppure, la cosa che la stupiva maggiormente era che quella specie di sogno a occhi aperti fosse iniziato in tal modo: con quel pazzo psicotico che voleva controllare un corridoio di una scuola superiore, e alcuni dei Crinonti che, un po’ per caso, si trovavano ad affrontarlo.

Forse aveva preso in mano il cristallo sbagliato? In fondo, non aveva fatto una scelta molto ragionata, quando aveva trovato il coraggio di toccare solo quello più vicino a lei, sul bordo del tavolo di pietra vicino all’entrata della sala. Per questo, superato lo sbigottimento iniziale, e spinta da una gioiosa curiosità, ne aveva afferrato un altro poco distante, quello che le aveva appena finito di mostrarle l’origine dell’avversione di quel tale Evgenij per le foto.

Lo appoggiò nuovamente sulla lastra vicino al primo, anch’esso ora opaco, e guardò con attenzione il resto della massa luccicante. Avrebbe potuto prenderne un altro in mano, ma temeva che la cosa avrebbe richiesto troppo tempo. Molto meglio tentare di dedurre qualcosa dai cristalli stessi: in effetti, si potevano notare dei simboli sulle pietre luccicanti. Non le era del tutto chiaro, ma le parve ragionevole supporre che si trattasse di un sistema di numerazione. Certo, le sembrava improbabile che fossero in ordine, visto come molti cristalli giacessero in mucchi, e altri fossero invece sparpagliati sulla lunga superficie del tavolo. Fu tramite questa osservazione che notò qualcosa che le era sfuggito in precedenza, e si colpì la fronte con la mano destra: la superficie del tavolo era solcata da linee orizzontali e verticali. Dodici colonne e sei righe, se guardato dal lato di fronte alla porta, ove lei si trovava: ma certo, si trattava di un calendario! Non uno particolarmente elaborato, visto che non erano presenti anche i singoli giorni o le settimane, ma ognuno dei quadrati così incisi nel tavolo si riferiva a un mese di un anno diverso.

Dunque, i cristalli non erano veramente in disordine: erano solo disposti sul mese da cui proveniva il ricordo associato. E la strana numerazione doveva in qualche modo contenere informazioni sul giorno esatto, o qualcosa di simile.

Dopo averci riflettuto un po’, ritenne ragionevole concludere che la riga da cui aveva preso i primi due cristalli fosse la prima. In fin dei conti, era quella con meno pietre, e i ricordi dovrebbero aumentare con l’aumentare del tempo. Certo, un modo per verificare tale ipotesi sarebbe stato quello di avvicinarsi alle colonne successive e toccare qualcun’altra di quelle “Sacre Rune”, come erano state chiamate.

In quel momento, tuttavia, quello che le interessava maggiormente era stabilire dove fosse l’inizio: se tutte le sue congetture fino a quel punto erano corrette (e non ne aveva la certezza), ciò significava che le due esperienze oniriche che aveva appena vissuto erano in effetti le più antiche. Dunque non c’era nulla che mostrasse le vicende precedenti dei Daimonoctoni?

Insomma, quelle due sole visioni le avevano certamente mostrato chiaramente il tipo di demoni loro nemici (ammesso poi che quella sua interpretazione del secondo nome dei Crinonti fosse corretta), ma non le avevano fatto capire poi molto di quei tre di loro che erano apparsi.

Amy si mise a camminare attorno al tavolo.

“Beh, cosa mi aspettavo? È un tempio in rovina, non un negozio di fumetti: mica posso trovare il numero con le misteriose origini di…” Il flusso di pensieri di Amy si interruppe di colpo quando inciampò in una sporgenza del pavimento. Per fortuna, mise le mani avanti e non si fece molto male. Non appena alzatasi, si girò a guardare con rancore la mattonella sporgente dal pavimento che l’aveva fatta inciampare.

Senza neanche pensarci troppo, l’afferrò con entrambe le mani, e si accorse che non era fissata. Quindi la sollevò, e scoprì subito cosa la teneva sollevata dal pavimento.

Però non poteva crederci: era… un fumetto?!


Critic-Man: Volume 1

Quel giorno Evgenij passeggiava con la testa dai folti capelli ricci fra le nuvole, o meglio, immersa nei frattali autosimili: numeri, grafici e formule gli danzavano davanti agli occhi. Certamente aveva buone capacità di astrazione, ma lo rendevano poco attento ai piccoli accidenti del mondo circostante: diversi pali di semafori e cartelli stradali ne avevano pagato le spese.

Non stupisce dunque che non si accorse di un Losco Figuro Dall’Aria Simpatica che lo stava avvicinando, e che d’ora in avanti sarà chiamato LFDAS per semplicità.

LFDAS :- Salve, tu sei Ev-ghe-ni-ij, giusto? –

Evgenij (perplesso):- Eh? Ah, sì, ma perché me lo chiedi? –

Evgenij rimase un po’ in guardia, anche perché il figuro sembrava aver fatto una fatica matta a pronunciare il suo nome, ed era certo che, se avesse dovuto scriverlo, avrebbe usato copia-incolla continuamente.

LFDAS:- Senti, devo dirti una cosa: gli dèi mi hanno inviato qui! –

Pur apprezzando la presenza dell’accento sulla parola “dèi”, Evgenij sospirò: era una specie di testimone di Geova pagano. Certo, poteva essere un caso interessante, ma a lui interessavano maggiormente i frattali ad albero con infiniti rami, in quel preciso momento.

Evgenij:- Grazie tante, ma sono ateo. –

LFDAS:- No, non capisci! Mi hanno mandato per avvisarti di un grande male che minaccia il mondo! Le tre più potenti divinità mi sono apparse dopo che ho bevuto mezzo sorso di birra al limone!-

Evgenij cominciò ad allontanarsi intimorito.

LFDAS:- Tu non ti sei reso ancora conto della situazione perché hai evitato di uscire dalle tue zone sicure, ma la stupidità dilaga! –

Evgenij:- Guarda, ne sto avendo una prova in questo momento. Ora, però, dovrei andare…-

LFDAS:- No, devi venire con me!-

Il Losco Figuro Dall’Aria Simpatica afferrò Evgenij e cominciò a trascinarlo via. Benché il LFDAS non fosse tanto forte, neanche Evgenij brillava nel campo dei cimenti atletici, così, nell’arco di dieci minuti, si trovò trascinato via dalla strada fino alla fine del vicoletto.

Evgenij:- Senti, non so come tu abbia fatto a trascinarmi qui e io non abbia chiesto aiuto o provato a fuggire in quest’arco di tempo, ma adesso basta! Ti avviso che, sei un rapinatore, caschi male: ho solo qualche spicciolo e un quaderno di formule, per il quale sono pronto a battermi! –

LFDAS:- No, tu verrai con me!-

Evgenij:- Senza offesa, lo sai che sei un po’ ripetitivo?-

In quel momento, una luce avvolse i due, e questi si ritrovarono immediatamente tra le nuvole sotto la volta celeste stellata, dove, seduti su dei troni dorati, stavano tre figure.

LFDAS:- Ti presento le tre divinità del mondo delle fanfiction!-

Evgenij le osservò con molta confusione.

Evgenij:- Ovvero, Sasha Blaus, Lisa Simpson e… J. R. R. Tolkien?!?-

LFDAS lo guardò, confuso a sua volta.

LFADS:- No, ma che dici? Non vedi che sono Sua Calciorotanza e Seraphinadi Unordinary? Poi sì, al centro c’è Tolkien.-

Chuck Norris fece il gesto di approvazione a LFDAS, mentre Evgenij vedeva Sasha Blaus azzannare una patata bollente.

Evgenij:- Ora sono proprio confuso…-

Lisa Simpson/Seraphina:- Forse posso aiutarvi a capire. Quella che vedete è una rappresentazione simbolica della nostra essenza concettuale. Il buon LFDAS che ti ha condotto qui come gli abbiamo chiesto è stato un po’ impreciso nel definirci “divinità”: siamo piuttosto capacità fondamentali per chiunque voglia scrivere, leggere e commentare fanfiction e storie originali. Io sono lo spirito critico.-

Sasha Blaus/Chuck Norris:- Io sono il senso dell’umorismo, che nella vostra epoca storica si esprime spesso tramite la realizzate di ciò che chiamate comunemente meme.-

Tolkien:- E io la creatività.-

Evgenij squadrò le tre figure con maggiore attenzione. Gli parve di vedere Sasha trasfigurarsi in Sokka, poi in Chuck Norris, e infine nella Gatta Scontrosa (meglio nota agli anglofoni come Grumpy Cat). Allo stesso tempo, Lisa trasmutò davanti ai suoi occhi in Toph Beifong, poi in Hermione Granger e infine in Anton Ego. Infine, il creatore della Terra di Mezzo prese la forma di Leonardo Da Vinci e quindi Willy Wonka. Sbatté di nuovo le palpebre e tutte le figure tornarono nelle forme iniziali.

Evgenij:- Estremamente affascinante. Ogni concetto astratto viene più facilmente compreso tramite esempi, e ciò è tanto più vero quanto più il concetto è primitivo.-

LFDAS (rivolgendosi alle entità sui troni):- Oppure potremmo dire che siete delle divinità e copiar… cioè, rendere omaggio a una famosa scena di Samurai Jack per giustificare l’origine di Eveng… Evghejin… insomma, avete capito? Della serie, potreste plasmare assieme il suo coraggio, la sua ironia e la sua creatività per farne un’arma con la quale potrebbe affrontare Aku, cioè, Hope e le altre orride entità fyccinare.-

Lisa Simpson/Seraphina sospirarono, evidentemente scocciate, Sasha Blaus/Chuck Norris ammiccarono, mentre Tolkien guardò con disapprovazione LFDAS.

Tolkien:- Giovane allievo, nel mondo letterario non si deve mai copiare. Si rubano archetipi e topoi letterari onde dar loro nuova vita, reinterpretarli, decostruirli o stravolgerli.-

LFDAS:- Avete ragione, Professore… Però sarebbe figo!-

Evgenij:- Scusate, ma di che state parlando? Ero un attimo distratto a considerare le implicazioni della soggettività di rappresentazioni di concetti che dovrebbero (o vorremmo che fossero) oggettivi. In tutto questo però ancora non capisco cosa stia succedendo: l’unica cosa chiara è che c’entrano le fanfiction in qualche modo. Anni fa ne scrivevo alcune e leggevo molte, è vero, ma ormai ho lasciato perdere.-

LFDAS:- E quando lo facevi, immagino che ti concentrassi su fantasy e parodie, giusto?-

Evgenij:- Sì, e avevo anche un caro amico con il quale mi divertivo a scrivere avventure improbabili che dovevano capitare ai nostri personaggi… Mh, mi pare che ci sia qualcosa di familiare in questa situazione, ma non riesco a coglierlo…-

Lisa Simpson/Seraphina:- Lasciamo un attimo da parte questa faccenda. Non volevi sapere perché sei qui? Bene, ci servono delle persone che continuino la lotta iniziata da una delle mie più devote seguaci, D.-

Evgenij:- Mai sentita prima, mi spiace.-

Sasha Blaus/Chuck Norris:- LFDAS, ma non gli hai spiegato nulla?!-

LFDAS:- Pensavo che sarebbe stato più drammatico portarlo qua bruscamente e quasi senza spiegazioni. Sapete, mi piace molto l’effetto scenico.-

Tolkien:- Qualcosa sulla quale decisamente non concordiamo. Sta bene, risolviamo tutto noi.-

Con un gesto fece apparire lo specchio di Galadriel di fronte ad Evgenij e LFDAS. Il primo si avvicinò con timore.

Evgenij:- Quali terribili immagini vedrò nelle acque argentee?-

Sasha Blaus/Chuck Norris:- Il blog di D, L’Angolo del Recensore.-

Evgenij restò assai perplesso quando un fitto testo si formò sulla superficie dell’acqua.

Evgenij:- Ah. Mi sarei aspettato qualcosa di più visivo…-

Lisa Simpson/Seraphina:- Stiamo pur sempre parlando di fanfiction, non di fumetti o video.-

Evgenij:- Va bene, va bene: ora lo leggo. Ma ci vorrà un po’…-

Tolkien:- Il tempo è un concetto relativo, come hai avuto modo di studiare, apprendista matematico. Ora, io non sono molto versato in materia, ma, a quanto ho capito parlandone con un orango molto istruito, grandi ammassi di libri, o di fonti di informazioni in generale, causano strani fenomeni: uno fra questi è il rallentamento del tempo, poiché in pochi minuti chi legge prova esperienze che richiederebbero giorni o apprende nozioni sviluppate in svariati secoli.-

Durante questa spiegazione, Evgenij si era immerso sempre di più nella lettura, mentre LFDAS osservava la rappresentazione della creatività estasiato.

LFDAS:- Ehi, per un momento si è trasfigurato in Doc Brown! L’hai visto anche tu, Ev… Emh, Evghej… Beh, ti chiamerò Ev!-

Il ragazzo riccio alzò la testa dalla superficie d’acqua coperta di caratteri.

Evgenij:- Mh, cos’hai detto? Scusami, ma questo blog contiene una rassegna di orrori letterari quali non avrei mai potuto concepire, talmente rivoltanti da assorbire tutta la mia attenzione. Sto appunto finendo di leggere la stroncatura di una fanfiction incentrata su un certo cantante canadese, nella quale un bambino di sette anni mette incinta una bambina di cinque… Ci censureranno solo per aver menzionato l’esistenza di una simile atrocità, giusto?-

Lisa Simpson/Seraphina:- Basterà tagliare questa parte per la pubblicazione su Wattpad.-

Tolkien:- In ogni caso, ora sai quale è stata la missione di D per molti anni: analizzare in maniera giustamente critica le più orrende fanfiction incentrate su giovani cantanti di bell’aspetto, e non solo. Altre persone avevano intrapreso simili progetti, ma nessuna era andata a fondo come lei. Tuttavia, ha poi dovuto fermarsi (forse per problemi al fegato, stando ad alcune sue allusioni), e sono ormai quasi due anni che non scrive più nulla. Nel mentre però tali storie orribili sono solo aumentate di numero, e altre, ancora non colpite dalla sua sarcastica arguzia, crescono in popolarità. –

Lisa Simpson/Seraphina:- Anche in passato, quando frequentavi EFP, tu non hai avuto remore nell’esprimere critiche obiettive e ben motivate. Ti chiediamo ora se vuoi farlo su una scala più ampia, magari anche usando le recensioni di atroci fanfiction per portare attenzione su reali problematiche che vengono da esse banalizzate o distorte.-

Sasha Blaus/Chuck Norris:- E potresti metterci un po’ dell’umorismo che in passato contrassegnava i tuoi scritti.-

Evgenij:- In effetti, già solo leggendo L’Angolo del Recensore me n’è venuta una certa voglia…-

LFDAS:- Perfetto, allora!-

Evgenij:- No, aspetta, non ho detto…-

LFDAS:- Eddai, non tentennare, non serve allungare il brodo, tutti sanno come va a finire questa parte, no?-

Evgenij:- Eh?!-

LFDAS:- Scusa, una battuta metaletteraria.-

Tolkien (rivolto Evgenij):- A parte questi scherzi, nel tuo cuore hai già scelto cosa fare. Si tratta solo di iniziare.-

Detto questo, estrasse una penna dalla tasca della sua giacca, e la offrì a Evgenij.

Evgenij:- Grazie per il regalo, ma molto verosimilmente scriverò direttamente al computer…-

Sasha Blaus/Chuck Norris:- È metaforico! Con questa penna, potrai diventare Critic-Man! Alzala al cielo!-

Evgenij:- E poi dovrei gridare “Per l’onore di Grayskull”?-

LFDAS:- No, perché al tempo in cui siamo in questa finzione letteraria ancora non è uscita quella serie su Netflix. –

Evgenij:- Allora, ehm… Per le recensioni e le stroncature!-

A quel punto, il LFDAS recitò:

Nel giorno più splendente, nella notte più nera

temete il recensore che arriva di gran carriera

le Hope e le fic squallide sono il suo nemico,

bestie che non vengono da un tempo antico,

la sua furia si abbatte con sdegno,

e per placarlo non basta un assegno,

armato di saggezza e di buon senso,

combatte gli orrori senza chiedere alcun compenso

Critic-Man è il suo nome

ed è indignato eccome!

Fu così che Evgenij diventò Critic-Man, il recensore di fanfic più forte e potente dell’intero Universo!

Ci fu uno scoppio (“booom!”), una luce fortissima, e i due si ritrovarono di nuovo nel vicoletto. Passato lo stordimento iniziale, Evgenij si stropicciò gli occhi e poi si specchiò in una pozzanghera.

Evgenij:- Veramente sono uguale a prima… –

LFDAS:- No, adesso hai un blog su WordPress.-

Evgenij:- Ehm, va bene, e che poteri ho? –

LFDAS:- Gli stessi che avevi prima, però adesso puoi stroncare fic orride su EFP (e poi magari anche Wattpad, ne parleremo). Io ti aiuterò a cercarle e ti farò da beta reader, per cominciare. Il mio nome d’arte sarà Fanwriter91. –

Evgenij:- Un nome migliore no? –

Fanwriter91:- Era uno dei pochi disponibili…-

Fine della prima puntata


Amy girò l’ultima pagina del libretto alquanto sconcertata. Davvero? Quelle sarebbero le origini di quei due che, stando a quanto aveva capito finora, erano stati i primi fra i Crinonti?

Ma era tutto troppo esagerato, autocelebrativo, con forzate rotture della quarta parete, e, a dirla tutta, un po’ copiato da un episodio di Samurai Jack (per tacere poi della citazione della frase di She-Ra). Il fatto che a un certo punto lo avessero ammesso non migliorava le cose.

Guardò poi il retro del fumetto e vide che vi era attaccato un post-it. Lo staccò e lo lesse.

Fanwriter91 e io ci divertivamo molto in passato a immaginare delle storie assieme. Questa è la rivisitazione di una sua creazione, in omaggio ai vecchi tempi. La verità è che spesso non c’è un chiaro inizio: non si eredita un anello da uno zio o si riceve una lettera tramite gufo. Soltanto, ci si accorge di qualcosa di sbagliato, e si decide di agire a riguardo. Al principio, neanche si sa bene come fare e ci si muove in solitaria; con il tempo però si trovano alleate e alleati, e la tecnica si affina con il confronto. Così è successo a noi: continua a far rivivere la nostra storia, giovane studiosa. Anche tu ne farai parte!

E.

Quel messaggio era indirizzato a lei?!

Il fumetto le sfuggì di mano e le si annebbiò per un attimo la vista.

Amy si appoggiò al tavolo, visto che le gambe rischiavano di non reggerle per l’emozione.

Come era possibile?

I Crinonti erano spariti, il tempio era distrutto, per questo lei ne aveva studiato la scomparsa civiltà…

E allora come si spiegava quel biglietto? Chi lo aveva scritto (supponeva che si trattasse di quell’Evgenij atterrito dalle foto) si stava ovviamente riferendo a lei con quel “giovane studiosa”. Eppure non aveva senso! Aveva forse predetto il futuro?

I cristalli: la risposta era lì, da qualche parte. Non le restava che immergersi nelle visioni oniriche che le avrebbero fornito e l’avrebbe trovata. Ci sarebbe voluto del tempo…

Quel pensiero la spinse istintivamente a guardare il suo orologio da polso, e così notò un’altra cosa molto strana: le lancette parevano non essersi mosse da quando era entrata nella sala delle “Sacre Rune”. O meglio, non poteva esserne certa, perché non aveva controllato subito prima di entrarvi, ma era prima mattina quando si era avventurata nel tempio, e avrebbe giurato che fossero passate almeno tre ore, fra il lavoro di indagine, le svariate visioni e la lettura del fumetto. Eppure, le lancette erano ferme poco prima delle otto e mezza.

Forse l’orologio da polso si stava scaricando?

Questa era in effetti l’ipotesi più ragionevole.

Per verificarla subito, Amy uscì di corsa dalla sala, percorse nuovamente i corridoi coperti da iscrizioni oscure, passò davanti all’altare del suino dorato, e poco dopo fu nuovamente all’aria aperta. Alzò gli occhi verso il cielo, e osservò la posizione del Sole.

Non c’erano dubbi: era ancora prima mattina, certamente non mezzogiorno o quasi.

Ricontrollò l’orologio, e con stupore vide la lancetta dei secondi muoversi normalmente.

Con il cuore che le batteva per l’emozione di una nuova scoperta, entrò nuovamente nel tempio, stavolta tenendo d’occhio il suo orologio. La lancetta dei secondi continuava a muoversi normalmente, almeno fino a quando non arrivò alla sala dei cristalli: non appena passò la soglia, la lancetta dei secondi si fermò.

Possibile che il tempo non scorresse in quel luogo?

Mentre si arrovellava, le tornò in mente un passaggio del fumetto:

Il tempo è un concetto relativo, come hai avuto modo di studiare, apprendista matematico. Ora, io non sono molto versato in materia, ma, in base a quanto ho capito parlandone con un orango molto istruito, grandi ammassi di libri, o di fonti di informazioni in generale, causano strani fenomeni: uno fra questi è il rallentamento del tempo, poiché in pochi minuti chi legge prova esperienze che richiederebbero giorni o apprende nozioni sviluppate in svariati secoli.

Possibile che qualcosa di simile avvenisse con i ricordi intrappolati nei cristalli di quella stanza?

Tante domande, molte congetture, ma nessuna risposta certa.

Amy sospirò, e poi sorrise: non le restava che tentare di trovarne almeno una tuffandosi nuovamente nella “Lore Demoniaca”. Male che fosse andata, avrebbe appreso di più sulla storia dei Crinonti: dopotutto, era quell’ambizione che l’aveva spinta fino a quel tempio sperduto.

Così si avvicinò al grande tavolo di pietra, passò oltre le prime colonne con i due cristalli che aveva già esaminato, e ne prese in mano uno dalla pila nel quadrato successivo. Nuovamente la stanza le vorticò attorno fino a dissolversi, e cominciò ad apparirle davanti agli occhi la visione di un giovane alto dai capelli ricci con una borsa tracolla, che camminava spedito verso quella che doveva essere la sua casa.

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