Train de vie – Un treno per vivere

[This article was also published in English, Spanish and Romanian.]

In vista del Giorno della Memoria, voglio consigliarvi di guardare un film molto struggente e significativo: “Train de vie – Un treno per vivere”, di Radu Mihăileanu.

Il film narra le vicende della comunità di uno shtetl, un insediamento ebraico dell’Europa dell’Est, la quale, di fronte all’avanzata delle forze nazifasciste nel 1941, cerca di salvarsi dalla deportazione. Shlomo, lo scemo del villaggio, suggerisce al consiglio degli anziani una soluzione assurda, un’idea degna di un folle, appunto: organizzare una finta deportazione, in modo da poter fuggire in Palestina passando attraverso l’Unione Sovietica.

Questo film è capace di inserire abilmente un sottile umorismo yiddish nella tragica, mostruosa e folle realtà delle persecuzioni e deportazioni nazifasciste. Inoltre, l’ironia non risparmia vari luoghi comuni su ebrei e gentili, discussioni teologiche e diatribe politiche.

Non a caso, il regista Radu Mihăileanu ha dichiarato: “L’umorismo è ciò che mi ha fatto sopravvivere come ebreo, che ha salvato la nostra vita e la nostra memoria”.

La voce narrante è proprio Shlomo, il pazzo, i cui discorsi ‘insensati’ diventano via via sempre più ragionevoli, in confronto alla situazione nella quale si trovano gli ebrei del suo shtetl.

“Volavano via i nostri compagni, volavano via appesi a una stella gialla, trascinati da un vento furioso. Avevano negli occhi il terrore. Volavano via gli uccelli, e non torneranno mai più. Si spegneva il sole e non comparivano più stelle. Solo nuvole nere, e il fuoco.” (tratto da un monologo di Shlomo)

Mai dimenticare.

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