Scienze della comunicazione o dell’educazione?

Cari lettori,

Come molti di voi sapranno, il vostro fanwriter91 non ha avuto fortuna con l’università: la prima volta l’ho dovuta lasciare per colpa dell’accanimento di una docente che s’inventava le cose per bocciarmi (lo faceva anche con altri), la seconda perché sono collassato a causa dei miei problemi di salute, inoltre sono andato incontro a gravissimi problemi psicologici (avrei dovuto andare in terapia fin da prima).

Devo anche ammettere di non essere stato portato per i corsi tentati e di aver fallito clamorosamente in altri campi (come il settore della ristorazione).

Da un po’ di tempo a questa parte, però, nonostante abbia ancora delle ricadute, ho visto che sto fisicamente meglio (grazie a un medico eccezionale), e almeno so cosa mi fa male. Ho anche risolto gravi problemi familiari che avevano influito sul mio rendimento.

Ho molte esitazioni a iscrivermi a un nuovo corso, perché ho paura di sprecare di nuovo i soldi (che non guadagno io) e di farmi del male, come mi è successo in passato. L’ultima esperienza è stata davvero traumatica, anche perché avevo accumulato così tanto stress che ho impiegato anni di esercizi mentali (scrittura e lettura) per tornare all’inizio. Non so che cosa avrei fatto se Evgenij non mi avesse guidato su Wattpad e WordPress, dove ho sinceramente ritrovato speranza e gioia. Purtroppo, dopo anni di vasta attività, il blog e Wattpad si sono largamente spopolati (ringraziamo vivamente chi è rimasto per così tanto tempo) e non sono nemmeno stato in grado di confezionare una storia da poter inviare a qualche casa editrice.

Quindi che fare? Ovunque guardo sono circondato da persone che hanno affrontato i problemi e fatto carriera, e sommerso da messaggi di speranza:

We can’t always see the light at the end of the tunneeel,
but if you keep moving better days are to folloooow!

Leave the hurt behind
Tearing the threads of the tethers
Leave the hurt behind
We can choose to be better
We can choose to be better!

Ships on vigor of the waves are skimming
Barren summits to the verdant plains
Each horizon is a new beginning
Rise and reign!

Sono anche spaventato dall’immobilità, dallo stare sempre chiuso in casa, senza veri contatti con l’esterno. Ok, c’è un’associazione di giochi da tavolo a cui voglio iscrivermi, ma non so se basterà; non mi pento di non essermi mosso tanto prima, perché la pandemia era ancora forte, io ho le difese immunitarie deboli e i miei genitori sono anziani.

Ora che la mia malattia è arginata non ho più la scusa dello stare troppo male… ma mi domando: servirà a qualcosa? Ha senso iscriversi a dei corsi, sapendo che potrei uscirne avvilito e sconfitto, oppure che, al conseguimento della laurea, potrei ritrovarmi tra le mani un foglio di carta che non so far fruttare, magari perché troppo vecchio o perché cambiano le leggi e le applicazioni? (Per chi non lo sapesse, nel 2016-2017 scienze dell’educazione è andata incontro a una riforma che ha precluso alcuni sbocchi lavorativi).

Ormai ho 32 anni, zero esperienze lavorative (non mi prendevano per la mancanza di esperienza o stavo troppo male), un diploma inutile e nessun aggancio.

Sono confuso come non lo sono mai stato in vita mia. Quindi ho deciso di valutare (non iscrivermi, per ora) un corso universitario che possa affrontare.

Le opzioni sono:
– scienze della comunicazione;
– scienze dell’educazione.

Sono gli unici che mi senta di affrontare, perché dovrei essere portato per le materie umanistiche e ho già appurato la mia mediocrità in altri ambiti.

Qualcuno di voi li ha fatti? Oppure conosce qualcuno che li sta facendo? Preferirei davvero ricevere delle risposte sincere, non mentite per supportarmi!

Ringrazio chiunque mi aiuterà o anche solo leggerà questo messaggio!

Vorrei anche lasciarvi questo video. Fa riflettere.

Un abbraccio,

il vostro fanwriter91.

9 pensieri su “Scienze della comunicazione o dell’educazione?

  1. Ciao, spero di poterti essere d’aiuto, visto che la mia disciplina di insegnamento è collocata proprio all’interno di uno degli ambiti che hai citato. Prima di andare avanti, tuttavia, vorrei porti una domanda, se non sono indiscreto, perché nel tuo articolo non ne parli: ti piace stare a lungo con i bambini di età 0-3 anni?

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    1. Ciao!
      Allora, io ADORO i bebè… ma non ho nessuna esperienza pratica con loro. Purtroppo non ho mai avuto nipotini, cuginetti o altro, quindi probabilmente ho in testa la loro versione idealizzata. Non so se potrei reggere lo stress e/o le malattie.

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      1. Bene, ti ringrazio per la tua risposta. Per quanto riguarda la parte pratica, non me ne preoccuperei eccessivamente in questo momento, perché i corsi di laurea in scienze dell’educazione prevedono dei tirocini nei nidi e presso altre strutture analoghe che ti permettono di svolgere anche la parte operativa del tuo lavoro. Quello che posso dirti è che molti miei studenti hanno trovato lavoro con una discreta facilità (se paragonata al mercato odierno del lavoro, si intende)…magari si sono sposati geograficamente, perché nel centro-nord sono concentrate molto di queste strutture rivolte alla fascia 0-3 anni, però, ripeto, si tratta di buon investimento dal punto di vista dello studio universitario.

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        1. Io sono già nel nord. Però ho già oltre 30 anni, e da quel che ne so le aziende fanno degli apprendistati per i neolaureati. Se arrivo lì a tipo 35 anni, senza esperienza nel settore, sono già tagliato fuori? Un conto è un lavoro ultra richiesto come l’infermiere, ma non siamo a quel livello.

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          1. Uhm…non credo, perché i tirocini si svolgono già all’interno degli anni universitari e sono gratuiti. Molti miei studenti sono stati poi assunti da quegli stessi nidi nei quali avevano svolto tirocinio…

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