Le Perle di Danger – Speciale Natalizio: Natale in casa Dangerello

[Il meme natalizio qui sopra è opera di Shade Owl.]

Danger”, capitoli 52, 53 e 54.

Durante un giorno in cui non c’è scuola (non che ci vadano, comunque…), Justin e Kelsey fanno una visita a sorpresa alla famiglia di Bieber.

Lungo il viaggio in macchina, Justin si fuma una sigaretta fregandosene di abbassare il finestrino. Kelsey gli dice di piantarla se non vuole beccarsi un cancro ai polmoni, al che Justin fa la battutona.

“Ci sono più possibilità che io muoia per un colpo di pistola piuttosto che per il cancro.”

Kelsey si fa seria di colpo.

“Non è divertente, Justin. Voglio dire, so che stai cercando di alleviare la tensione, ma sappiamo entrambi che in parte è vero e questo mi spaventa (…) Ho paura, d’accordo? Ho paura che un giorno io riceva una chiamata da Bruce o John che mi dicano che tu sei morto (…) nel caso tu non l’abbia notato, la tua vita è abbastanza fottuta.”

Justin risponde.

“Pensi che io non lo sappia? (…) Non posso semplicemente spegnere tutte le cose brutte che accadono nella mia vita. Credimi, se potessi, lo farei. (…) Tu non capisci quanto è difficile mantenere la mia vita preoccupandomi al contempo di quella degli altri. (…) Devo essere certo che anche tu stia al sicuro (…) Io desidero poter essere normale e stare con te senza preoccupazioni ma non posso. Non nel modo in cui vivo.”

Poi Justin si piange addosso, ripetendosi che Kelsey si merita di meglio, che lui non la renderà mai felice, eccetera eccetera.

E Kelsey, che fino a due secondi prima gli stava facendo una specie di ramanzina, di colpo cambia atteggiamento.

“Hey, va tutto bene, okay? (…) Tu mi tieni al sicuro (…) Io non voglio che tu cambi, che fidanzata sarei se ti chiedessi di cambiare? (…) Sono preoccupata che ti succeda qualcosa di brutto? Sì, ma sapevo già in cosa mi stavo andando a cacciare nel momento in cui ho accettato di essere la tua fidanzata e non mi pento di nulla.”

…e allora, emerita cretina, cosa cacchio gli dici “Justin, non scherzare sulla tua morte!” se poi affermi che ti va bene il modo in cui vive?!

Mettiamo in chiaro una cosa: non c’è nulla di male nel desiderare che il/la proprio/a compagno/a cambi per correggere certi comportamenti sbagliati o vizi. Kelsey era partita bene con il discorso del fumo, ma poi il tutto è precipitato nel grottesco!

Il problema non è “che fidanzata sarei se ti chiedessi di cambiare”, ma che razza di persona sei, Kelsey, se ti sta bene stare con un gangster omicida?!

Vabbe’. Nonostante lei li abbia incontrati solo una volta e solo per un’oretta scarsa, Kelsey si sente già affezionata ai parenti di Justin, e addirittura si perde nei ricordi che ha di loro.

Pattie ed io avevamo subito legato immensamente mentre stavamo preparando la cena. È una donna adorabile con una mentalità molto forte. È anche molto intelligente e io potevo capire da dove Justin avesse preso l’intelligenza.

L’intelligenza di uccidere un povero cristiano con un colpo di pistola in testa a pochi passi da una festa pubblica e sperare che nessuno lo veda. Certo.

Jaxon era proprio come suo fratello, un completo latin lover che sa come comportarsi con le ragazze. Solo guardandolo si capisce che le ragazze gli sospirano addosso.

Tutto quello che si è visto di Jaxon è che è un ragazzino che fa delle battute maliziose, punto.

E poi infine c’è Jeremy che è un completo gentiluomo che sa anche essere esilarante. Ha anche questa aurora (non sto scherzando, in inglese c’è proprio scritto “aurora” anziché “air” o “aura”) da cattivo ragazzo. Justin aveva ragione, lui ha ereditato il lato “badass” da suo padre.

Ma dove, se Jeremy ha speso il 90% della scena in cui è apparso a insultare Justin per la morte della sorellina, e il restante 10% a perdonarlo e mettersi a tavola a mangiare?

Ah, Kelsey chiede se la famiglia sa che stanno arrivando, e Justin risponde:

“Nah, ho pensato di fargli una sorpresa.”

Qualche riga prima, aveva detto:

“Ci hanno invitato a casa loro per pranzo.”

Meraviglioso.

Poi i due cretini hanno un altro dialogo che è identico a quello precedente, in cui Kelsey è preoccupata che Justin possa farsi male o peggio e lui l’assicura che starà attento perché adesso ha qualcosa per cui vale la pena vivere. Kelsey si commuove in una maniera un po’ particolare.

Mi morsi il labbro, sentendo i miei occhio offuscarsi in una sostanza salata.

Costa così tanto scrivere “i miei occhi si riempirono di lacrime”?

Finalmente si arriva a casa della famiglia Bieber. Il momento in cui vengono accolti dai genitori è qualcosa di trascendentale.

Bussammo alla porta. Qualche minuto dopo, la porta si aprì, rivelando Pattie.

“Non so chi possa essere alla porta, Jeremy… Justin?”

Insomma, qualcuno bussa alla loro porta e loro, anziché chiedere direttamente alla persona che bussa chi sia, guardare dallo spioncino, o anche solo aprire e basta, sprecano minuti a chiedersi fra loro “Chi ha bussato?”

E Pattie addirittura, anziché guardare chi sia, risponde “Ah, non lo so” subito dopo aver aperto la porta.

Una famiglia di rincoglioniti.

Justin saluta la madre con un bacio sulla guancia e poi entra in casa, mentre Kelsey è ancora più calorosa con i saluti. Pure troppo.

“Ciao Pattie” Prendendo il piatto di brownies dalle sue mani, la abbracciai prima di entrare “Dove vuoi che li metta?”

“In cucina…”

Ma tieni le mani a posto! Magari Pattie si voleva mangiare tutti i brownies per conto suo, che ne sai?

“Okay” Girandomi, entrai in salotto, dove Jeremy stava seduto a guardare la tv, e posai il piatto di brownies sul tavolino. “Ciao Jeremy”

Ti aveva detto di metterli IN CUCINA. Una cosa dovevi fare.

Justin si siede sul divano con loro, e invita Kelsey a mettersi sulle sue ginocchia per farsi tenere in braccio come una bambina. Lei lo fa. Davanti a tutti.

C’è un po’ troppa confidenza, non vi pare?

Il capitolo si conclude con la frase:

“Questa sarà sicuramente una giornata interessante, questo è sicuro.”

E io sicuramente sono sicuro che Adriana non rilegge mai quello che scrive.

Il capitolo 54 comincia con Kelsey e Pattie che si fanno le confidenze dopo aver finito di lavare i piatti.

Senza nemmeno chiedere il permesso, Kelsey si siede su un mobile. Ripeto: troppa confidenza.

Per farla breve, Pattie racconta di come sia noiosa la sua vita da casalinga, e Kelsey si chiede come ci riesca, visto che lei non si sentirebbe in grado.

“Sei ancora giovane, Kelsey.”

“Oh, per favore. Lo fai sembrare come se tu fossi una cinquantenne.”

Pattie arrossì.

“Sono seria, Pattie! Quanti anni hai? Venti?”

È seria, Kelsey. Beh certo, se Pattie ha vent’anni, quando avrebbe partorito Justin? Quando andava all’asilo nido?

Pattie rivela di avere trentasette anni, e Kelsey le fa i complimenti per come si mantiene… quasi incappando in una gaffe spiacevole.

“Sei una madre di tre… due figli e comunque sei riuscita a mantenere un corpo come quello?”

Va bene, in questa storia Jazzy è morta e non sarebbe carino tirarla in ballo in una conversazione del genere… Però, che bisogno c’era di correggersi? Pattie rimane pur sempre una madre di tre figli, non è che se ne muore uno è come se non l’avesse mai partorito!

Poi Pattie si spertica in lodi ingiustificate per Kelsey, ringraziandola di aver salvato il figlio dallo sprofondare nell’oscurità.

“Vedi… sin dalla morte della mia bambina, le cose sono state difficili per tutti e specialmente per mio figlio. Ho visto com’è diventato distrutto dopo tutto quello che è successo. L’ho visto al suo peggio e al suo meglio. L’ho visto con innumerevoli ragazze e nessuna gli ha donato il sorriso come hai fatto tu.”

Ah. Complimenti, signora. Tuo figlio non riesce ad elaborare il lutto e tu, anziché aiutarlo, te ne stai lontana a guardarlo mentre cambia ragazza ogni cinque giorni.

Oltretutto, precedentemente ci era stato detto che Justin era già un criminale quando è morta Jazzy, e subito dopo il fattaccio si è allontanato dalla famiglia.

“Tu sei davvero un angelo inviato dal paradiso per proteggere mio figlio. Io non ho potuto farlo ma tu sì. Lo hai salvato. Hai salvato mio figlio, e io sarò per sempre grata per questo.”

Le due si abbracciano. Dovrebbe essere una scena commovente, ma pure le lettrici nei commenti non si sono ancora dimenticate di un piccolo dettaglio che fa crollare tutto. Ovvero: JUSTIN È ANCORA UN CRIMINALE E KELSEY LO TIENE NASCOSTO A PATTIE.

Poco dopo, Justin propone a Kelsey una visita in giro per la casa. Mentre i due stanno salendo le scale, Jaxon per scherzare gli grida “Sì, fratello! Dacci dentro!”, e per questo si becca uno scappellotto sulla nuca da parte della madre.

Adesso non si può più nemmeno fare i finti maliziosi.

Quando raggiungemmo la cima delle scale, un lungo e stretto corridoio ci fu rivelato (When we reached the top, a long narrow hallway was revealed to us).

Ma è il modo di dire “in cima alle scale, c’era un corridoio”? State esplorando una villetta in Canada, non un dungeon di Legend of Zelda!

Per prima cosa, Justin fa vedere a Kelsey la propria camera da letto, piena di poster di giocatori di baseball, basket e hockey, qualche trofeo, delle fotografie e un copriletto bianco e blu.

…sì, nella descrizione viene citato il copriletto ma non il letto.

Mi stupisco comunque che la stanza sia ancora intatta. Io mi sarei aspettato che Jeremy l’avesse svuotata e adibita a deposito dei rifiuti, dopo che Justin se n’era andato per darsi alla criminalità.

Dal canto suo, Kelsey si stupisce invece di come quella cameretta sia diversa da quella attuale in cui Justin dorme, al covo della sua gang.

“La tua stanza è più scura… ha una specie di aurora cattiva. Questa sembra più… da ragazzino.”

Aridaglie con l’aurora, scommetto che nemmeno il sommo Cannarsi usa questa parola nella vita di tutti i giorni.

I due escono dalla cameretta e vanno a visitare quella del fratello Jaxon.

Tutto normale, no? Chi di noi non ha mai portato un ospite a visitare le camere da letto altrui?

In un lampo di pudore, Kelsey decide di rimanere in corridoio. A differenza di Justin il quale, dopo una rapida esplorazione della stanza, scopre qualcosa di sconvolgente.

Justin si chinò, prendendo una rivista in mano prima di girarsi per guardarmi. “Ho trovato questo nascosto sotto il suo letto” lo sollevò e io quasi mi strozzai con la saliva.

“Non ci credo! È suo?” lo presi dalle sue mani, i miei occhi che cadevano sulla disturbante copertina di fronte a me.

(…)

“Non vedo l’ora di vedere la sua faccia quando gli darò la notizia” ridacchiò, arrotolando la rivista e nascondendola di nuovo sotto il letto di Jaxon.

Io rabbrividii, scuotendo la testa. “Usciamo da qui”, strinsi la sua mano, tirandolo fuori. “Non penso  di riuscire a sopportare altre sorprese.”

Oh mamma mia, che cosa sarà mai la rivista che ha fatto scandalizzare quella puritana di Kelsey?

Rimaniamo ancora un po’ con questo dubbio e ci spostiamo nella prossima camera.

Aprendo l’ultima porta, cominciammo entrambi ad entrare fino a quando lentamente Justin si fermò all’interno, i suoi occhi che si offuscavano e la sua aurora che cambiava completamente.

Io non ne posso più.

Si passa al Point Of View di Justin, e veniamo bombardati da una pioggia di stronzate.

Non intendevo entrare qui.

Volevo vedere la camera dei miei genitori ma ovviamente mi sono dimenticato che la loro stanza era quella prima della mia e…

Sì, peccato che veniva detto esplicitamente che la camera di Justin era dietro la PRIMA porta del corridoio.

Meraviglioso.

…ma poi chi è il tizio che fa vedere alla sua ragazza la camera dei genitori?!

Ovviamente, la stanza che ha fatto cambiare auror… UMORE a Justin, è quella della defunta sorellina Jazzy.

Ciò che mi aveva stupito di più era il fatto che tutto era rimasto intoccato, identico a come era la notte dell’incidente.

L’incidente. Un criminale le ha fatto esplodere addosso un capannone. E lo chiamano incidente.

Combattendo con la tristezza, Justin mostra a Kelsey una foto che ritrae lui e Jazzy insieme.

“Quando è stata scattata?”

“Quando aveva vinto la fiera della scienza” tirai via gli occhi dalla foto, lasciando che si posassero sui quelli color cioccolato di Kelsey “Era così felice di aver vinto… non riusciva a smetterla di rinfacciarlo a me e Jaxon” ridacchiai, scuotendo la testa “Era dannatamente competitiva.”

“Proprio come te” Kelsey sbatté la sua anca contro la mia, stringendo la mia mano e sorridendo.

È da cinque minuti che Kelsey non diceva stronzate, iniziavo a preoccuparmi.

A questo punto, Justin nota una collana posata sulla scrivania di Jazzy, e di conseguenza ha un flashback del momento in cui le aveva regalato la suddetta collana per il sedicesimo compleanno.

Non me la sento di criticare questa scena… eccetto per una frase.

Sorrisi mentre portavo il braccio che avevo piegato dietro la mia schiena in avanti, rivelando la scatola di velluto nero. “Buon compleanno Jazzy”.

Riuscite a immaginarvi una storia in cui viene descritto ogni singolo movimento muscolare compiuto dai personaggi?

Torniamo al presente. Justin è ancora imbambolato per via del flashback (un po’ come Raven quando aveva le visioni del futuro), così Kelsey cerca di rincuorarlo.

“Sono sicura che Jazzy stia vegliando su di te adesso, con orgoglio. Ne hai fatta di strada, lo sai.”

Che strada avrebbe fatto Justin, scusate? In questo momento è ancora un criminale come lo era all’inizio della storia, l’unica differenza è che ha trovato l’amore, tutto qui.

Vabbe’, magari, per ragioni di trama, in questi capitoli l’autrice avrà volutamente ignorato il fatto che Justin vada ancora in giro a sparare a poveri cristiani indebitati con lui…

…e invece no, l’autrice decide di spararsi metaforicamente sui piedi e complicare il tutto!

Justin chiede a Kelsey di cosa lei e Pattie hanno discusso poco prima in cucina.

“Voleva solo sapere come stanno andando le cose tra noi.”

Inarcai un sopracciglio. “E tu gliel’hai detto?”

Kelsey si strinse nelle spalle. “Sì…” Quando vide lo sguardo che le diedi, lei scosse velocemente la testa. “Ovviamente mi sono assicurata di lasciar fuori i dettagli a proposito delle cose che sono sicura lei non volesse sapere.”

In inglese dice “Of course I make sure to leave out the details about the things I’m sure she wouldn’t want to know about.” Sfido chiunque a fare l’analisi logica di questa roba senza ammazzare qualcuno.

E poi, miracolo dei miracoli, Kelsey chiede a Justin come mai non esce dal giro criminale se la cosa lo preoccupa tanto.

“Perché non lasci perdere, se la cosa ti crea tanti problemi?”

“Cosa?”

“Sto solo dicendo… Se è un problema così grande, perché semplicemente non la smetti?”

“Non posso farlo.” La guardai come se fosse la cosa più ovvia del mondo.

“Perché no?” Inclinò la testa da un lato, guardandomi con curiosità.

“Perché non posso. È parte di ciò che sono. Inoltre, non c’è modo di uscire. Una volta che sei dentro, è finita. Sei dentro per sempre.”

Justin dovrebbe fare il politico. La capacità di usare un miliardo di parole per non dire assolutamente niente è un dono che solo pochi eletti sono in grado di padroneggiare.

Come risponderà Kelsey a questa “spiegazione”?

“Oh” Lei annuì, premendo le labbra insieme “Ho capito” Sorridendo, si strinse nelle spalle.

In inglese la cretina dice “I gotcha”. Bimbaminkia del cavolo.

“Mi dispiace” sussurrai.

“Non devi dispiacerti. Stavo solo chiedendo. Inoltre, Ti ho già detto che mi sta bene così. Ti ho accettato per come sei. Non voglio che cambi.”

Ma se durante il viaggio in macchina non facevi che dire “Oh Justin ti prego stai attento non voglio che tu muoia devi prendere la cosa seriamente blah blah blah”! Deciditi, cazzo!

Tuttavia, è con le prossime due battute che si capisce il vero motivo per cui a Kelsey non dispiace che Justin faccia il criminale.

Io sorrisi, baciandole gentilmente le labbra. “Lo so ma so anche che fa schifo il fatto che tu ti debba preoccupare per me tutto il tempo ma ti prometto, non lascerò mai che qualcuno ti tocchi. Okay? Ti proteggerò, non importa cosa accada.”

Lei sorrise teneramente. “Lo so e sono molto grata per questo.” Alzandosi sulle punte, avvolse le mie labbra in un bacio che io ricambia con piacere il favore…

Capito? Chissenefrega di tutti gli omicidi che compie, tutti i soldi che ruba, tutta la droga che vende! Finché Justin la proteggerà come un cavaliere, per Kelsey andrà tutto bene!

Il livello di egocentrismo raggiunto da questa stronza è allucinante!

Andiamo avanti. Il bacio che i due si scambiano ben presto si trasforma in qualcosa di più.

Gradualmente cominciai a muovere le mie labbra lungo il suo collo, succhiando e mordendo lungo la strada, Kelsey lasciò uscire un gemito leggero.

“Justin…” mormorò.

Lasciando dei goffi baci a bocca aperta lungo tutto il suo collo, non volevo nient’altro che strapparle i vestiti e fotterla fino a farle perdere i sensi.

In un rarissimo sprazzo di pudore, Kelsey spinge via quel porco disgustoso ricordandogli che si trovano ancora in camera della sorella defunta. Dopo essersi ricomposti, i due piccioni ritornano al piano di sotto.

Almeno, credo…

Facendoci strada giù per le scale, sia Jaxon che mio padre stavano guardando la TV proprio come li avevamo lasciati. (Making our way downstairs, both Jaxon and my dad were watching TV just like we had last left them.)

La brutta abitudine dell’autrice di cambiare il soggetto della frase dopo ogni virgola colpisce ancora.

A questo punto c’è una scena divertentizzima.

“Oh, guarda guarda chi è tornato finalmente. Ci avete dato dentro come avevo previsto?” Jaxon ghignò.

Gli rivolsi un’occhiataccia. “Chiudi quella cazzo di bocca” Brontolai.

“Linguaggio!” Mia mamma chiamò dalla cucina.

Confuso, rivolsi i miei occhi verso la direzione da cui mia mamma aveva parlato. “Come lo ha sentito?”

“Ho orecchie come un falco.”

Sì, e gli elefanti sono noti per la vista acuta.

È ora di pranzo, e senza manco lavarsi le mani la famiglia Bieber si riunisce intorno al tavolo.

Jaxon si alzò, seguendo papà mentre Kelsey ed io camminammo dietro di loro. Una volta entrati in sala da pranzo, presi posto vicino a mio padre mentre Kelsey aiutava mia mamma a portare fuori i piatti di cibo.

In inglese li chiama “plates of food”. Non ho idea se sia un’espressione corretta, ma questo è il minore dei mali.

È in questo momento che Justin decide di “vendicarsi” di Jaxon (per cosa, non si sa) e svelare a tutti che razza di riviste nasconde sotto il letto. Tenetevi stretti a qualcosa, perché la risposta potrà scioccarvi.

“Quindi, Jaxon… Da quando leggi Playboy?”

Tutta questa tensione, la “disturbante copertina”… e poi si tratta solo di Playboy, la più sobria fra tutte le riviste pornografiche del mondo.

Arriviamo infine al capitolo 54, che inizia con il disagio supremo.

“Stavo mostrando a Kelsey la casa e siamo capitati davanti alla tua camera. Ho pensato di mostrargliela, sai, per essere gentile. E ci siamo imbattuti in una rivista… interessante. All’inizio ho pensato che fosse un fumetto o qualcosa del genere fino a quando non ho visto in copertina una foto molto rivelante di una ragazza che posava con un costume parecchio inappropriato.”

E già qui la storia non ha alcun senso: anche guardando il retro di copertina dubito che si possa confondere Playboy con un fumetto.

Il POV, ahinoi, si sposta su di lei.

Justin sorrise, i suoi occhi che viaggiavano da Jaxon a me “Anche Kelsey l’ha vista. Non è vero, bambola?” Inarcò un sopracciglio.

Strinsi lo sguardo su di lui. Portando la mia gamba in avanti, lo colpii nella gamba facendo sì che lui sibilasse dal dolore.

“Cazzo, Kelsey!” Lui ruggì. “E questo per cos’era?”

“Perché stai facendo lo stronzo” sbottai a bassa voce.

Dovrei tifare per Kelsey, ma… andiamo avanti.

Jaxon piagnucola con la madre, chiedendole come mai gli dia sempre scappellotti in testa quando dice le parolacce, mentre Justin la passa sempre liscia.

“Perché non lo colpisci quando è lui a dire qualcosa di sbagliato?” Jaxon gridò incredulo verso Pattie riferendosi all’uso che Justin aveva fatto di parolacce.

“Perché a differenza tua, tuo fratello non va in giro a leggere riviste inappropriate e disturbanti!”

“Oh, per favore!” Jaxon gettò le braccia in aria “è lui quello da cui ho preso la rivista! L’ho trovata nella sua stanza, sapete.”

Justin rise, scuotendo la testa. “Sono stronzate e lo sai. A differenza tua, amico, io posso davvero trovare le ragazze anziché fantasticare e masturbarmi immaginando che una mi tocchi”

Indignata, Kelsey prende in mano la situazione.

La mia bocca si spalancò alla scelta di parole di Justin, non credendo che lui stesse davvero dicendo tutto questo a tavola. Prima che Pattie ebbe la possibilità di colpirlo dietro la testa, gli diedi un altro calcio, questa volta sullo stinco.

“Gesù Cristo, Kelsey!” Justin gemette, piegando il braccio sotto il tavolo per sfregare il punto in cui l’avevo colpito.

“Ah-ah!” Jaxon rise e io inarcai un sopracciglio, voltandomi e colpendolo dietro la testa facendo sì che Justin ridacchiasse.

Potevo capire i calci a Justin, ma adesso Kelsey sta davvero esagerando.

Eddai tesoro, fatti una risata anche tu e chiudila qui, in fondo sei solo un’ospite…

“Voi ragazzi siete come un branco di cinquenni, giuro!” feci un respiro profondo, scuotendo la testa “Stiamo cercando di pranzare qui e voi ragazzi state lanciando parolacce a destra e a manca come se fossimo un branco di teppisti. OVVIAMENTE tua madre non approva quel linguaggio in casa sua quindi tenetelo al minimo o meglio ancora chiudete quella BEEP di bocca.”

No, il BEEP non l’ho aggiunto io. Mamma mia, che cringe.

Intanto, mentre la madre è scioccata, il padre se la ride.

Jeremy prese un morso dal suo pane, trovando questa intera situazione divertente mentre guardava tutto questo svolgersi.

In originale sarebbe “Jeremy took a bite out of his bread, finding this entire situation to be humorous as he watched this all unravel.” Pietà.

…ma poi, cara Kelsey, chi cazzo ti credi di essere? Questa è solo la seconda volta che visiti la famiglia di Justin, non sei ancora fidanzata con lui, inoltre non hai nessun diritto di comandare visto che tu stessa stai tenendo nascosto a tutti il fatto che Justin sia un criminale! Quindi adesso da brava ti siedi, ti calmi e finisci di mangia-

“Jaxon, forse la prossima volta dovresti badare a come parli oppure niente di tutto questo sarebbe successo” Sospirai, girandomi per guardare Justin “E tu” sbuffai “Devi smetterla di essere così fastidioso.”

“Fastidioso?” Justin domandò con un sibilo.

“Sì, fastidioso” Mi leccai le labbra “Siamo venuti qui per passare una bella giornata, non per litigare ogni cinque secondi.”

Ma sei tu quella che sta picchiando tutti! Se tu avessi tenuto le mani a posto e avessi lasciato fare a Pattie, forse questa caciara sarebbe finita molto prima! Ma chi cazzo ti credi di essere?

Anche Justin la pensa in questo modo… peccato che esprima il suo pensiero nella maniera “sbagliata”.

“Be’, l’ultima volta che ho controllato questa è la MIA famiglia, non la tua. Io posso fare tutto quel che mi pare e dire tutto il CAZZO che mi pare.” Justin ghignò piano, la sua voce che mandava una serie di brividi lungo la mia spina dorsale.

Ho detto “sbagliata” fra virgolette perché, insomma, non è colpa sua se a Kelsey vengono i brividi così facilmente.

Ma, ahinoi, tanto basta per farlo passare dalla parte del torto ed elevare quella stronza di Kelsey a paladina della verità unica ed assoluta.

Tutti si zittirono mentre fissavo Justin in shock per ciò che aveva appena detto. Non riuscendo a credere che avesse avuto la decenza di essere così cattivo con me di fronte alla sua famiglia [“The decency to be so nasty”, che ossimoro di classe!], mi morsi le labbra. “E se non fosse stato per me, tu non saresti seduto qui con la tua famiglia adesso.” Mi sfogai, dandogli uno sguardo di completa incredulità prima di spingere la sedia su cui ero seduta all’indietro ed alzarmi. “Potete scusarmi?” Chiesi anche se non diedi mai a nessuno la possibilità di rispondere perché me ne andai comunque.

Ecco brava Kelsey, va’ a passeggiare dove si stanno esercitando al tiro al piattello.

“E se non fosse stato per me, tu non saresti seduto qui con la tua famiglia adesso”… ma che vuol dire? Solo perché hai convinto Justin a riappacificarsi con la sua famiglia (mentendo sul fatto di aver abbandonato la criminalità, non scordiamocelo), adesso ti senti in diritto di farne parte, comandare a bacchetta, picchiare in testa chi non se lo merita, sederti sui mobili della cucina, rubare i brownies altrui, eccetera eccetera eccetera?

“Kelsey-” Pattie provò a chiamarmi ma io scomparii fuori dalla stanza e lungo il corridoio, uscendo dalla porta principale, volendo prendermi una boccata d’aria e calmarmi prima di fare qualcosa di stupido.

Troppo tardi.

A proposito, nel testo originale anziché “calm myself”, Adriana aveva scritto “clam myself”.

Mentre sta ancora cercando di vongolarsi, Kelsey viene raggiunta dal padre di Justin, Jeremy.

Gli lanciai un piccolo sorriso, volendo rassicurarlo che non ero in nessun modo arrabbiata con nessun altro a parte Justin.

Lui sorrise. “Capisco perché non vuoi parlare con mio figlio ed è comprensibile. Se fossi nella tua posizione, neanch’io vorrei parlargli.” Si strinse nelle spalle, fissando il sole luminoso che brillava su tutti noi.

Primo: se fissi il sole diventi cieco.

Secondo: siete solo in due, non ha molto senso dire che il sole brillava su TUTTI voi.

Terzo: ma proprio tu parli, Jeremy! Fammi capire, in casa tua gli ospiti sono liberi di picchiare i tuoi figli ma i tuoi figli non possono arrabbiarsi?

“Mi scuso per aver abbandonato il tavolo in quel modo. È stato irrispettoso da parte mia-”

Jeremy alzò una mano per zittirmi, la sua testa che si scuoteva “Non hai NIENTE di cui scusarti. Justin ha davvero esagerato in quello che ha detto.”

Ancora: cos’avrebbe detto di così sbagliato? È da quando sono arrivati che Jaxon e Justin si punzecchiano e vengono redarguiti dalla madre, ergo quella per loro è una dinamica familiare normale. Si scherza, ci si prende in giro, si svelano segreti imbarazzanti, ma il tutto sempre di fronte alla madre che li mette in riga e al padre che se la ride sotto i baffi.

Sarò scemo io, però se io invitassi un amico/a a casa e questo/a si permettesse di dire non solo a me, ma anche ai miei fratelli come si devono comportare, io lo/la caccerei di casa seduta stante.

Perché, ci tengo a sottolinearlo, anche se è vero che Justin ha detto “Jaxon, a differenza tua che ti masturbi io posso trovarmi la ragazza”, Kelsey ha dato uno scappellotto in testa pure a Jaxon, dando anche a LUI la colpa del motivo per cui Justin lo ha voluto umiliare a tavola.

Vi sembra normale, il comportamento di Kelsey? A me no.

…e adesso, arriviamo a un pezzo per il quale non so davvero come esprimermi.

“Lo ha preso da me, sai. Il caratteraccio. Lui ha buone intenzioni, anche se probabilmente non sembra così. Lui ha semplicemente la tendenza di non pensare prima di parlare” Jeremy ridacchiò, sfregando la punta del piede al suolo. “Lui non crede davvero alle cose che dice quand’è arrabbiato. È solo il modo in cui siamo, Justin ed io… Diciamo e facciamo cose che normalmente non diremmo e vorrei solo che lui non avesse preso questo lato da me.”

“Hey” mi girai verso di lui, uno sguardo di incredulità che mi attraversava gli occhi [ma che ne sai?] “Tuo figlio è una magnifica persona e anche tu lo sei. Non ti dovresti abbattere per qualcosa che è fuori dal tuo controllo.”

“Lo so… Qualche volta vorrei solo che lui non avesse preso da me, forse lui non avrebbe fatto le cose che ha fatto…”

“Non puoi cambiare il destino. Non puoi sapere per certo se questo avrebbe cambiato la vita che Justin ha scelto per sé. Tutto quello che puoi guardare è il futuro, non i “se” e cosa sarebbe potuto succedere. Non serve a nulla, ti fa solo sentire peggio.”

Sto davvero leggendo di una ragazzina ignorante che fa la morale filosofica ad un uomo adulto che in vita ha passato cose ben più gravi?

Ma l’assurdo arriva ora.

“So che Justin agisce d’impulso. Lui tende ad allontanare le persone a cui tiene di più. Diverse persone sono entrate e uscite dalla sua vita e lui ha paura di perderti così si dà una ragione per ferirti così che se tu te ne andassi, lui può facilmente dare la colpa a sé stesso.”

Scossi la testa, l’ombra di un sorriso sulle mie labbra. “Non importa cosa accadrà, lui non mi perderà mai” lasciai uscire una leggera risata “Qualche volta mi dice delle cose che fanno molto male, ma se dicessi che vorrei che cambiasse, mentirei. Io lo amo per lui, per il modo in cui è. Stronzo e tutto.”

Jeremy rise “Mi fa piacere sentirlo (…) Tu vai bene per mio figlio. Lui ha bisogno di qualcuno come te nella sua vita: forte e disposta a rispondergli per le rime, non importano le conseguenze” sogghignò.

Ecco, questo è uno (uno fra miliardi) dei motivi per cui odio a morte questa fanfiction.

Se si trattasse della classica storia alla After (in cui il bad boy Hardin è un individuo tossico e possessivo ma i suoi familiari, anziché mandarlo in terapia, cercano di convincere quell’ameba senza spina dorsale che è Tessa a stare con lui per aiutarlo), il mio compito di recensore sarebbe facile come una passeggiata.

Quello che Jeremy e Kelsey si sono appena detti è sbagliatissimo (specialmente quel “tu gli rispondi per le rime, NON IMPORTANO LE CONSEGUENZE”), e si commenta da solo.

… Però, se consideriamo tutto il contesto, allora sì che mi trovo in difficoltà! È vero che Justin, in altri momenti della fanfiction, si è comportato come e peggio di Hardin, ma non è questo il caso!

Quel che è successo a tavola è stato peggiorato da Kelsey! Come ho già detto, se lei avesse tenuto le mani a posto ci avrebbe pensato Pattie a risolvere la situazione molto prima!

Però no, siccome lei è la protagonista e deve sempre avere ragione, l’universo intero si piega su sé stesso affinché tutte le colpe del genere umano cadano sulle spalle del solo Justin, lasciando lei candida e immacolata come un bocciolo di rosa.

… Ah, persino in questo dialogo la stronza non perde occasione di essere tale:

“Grazie a proposito.”

Jeremy aggrottò le sopracciglia “per cosa?”

“Per avermi calmata… anche se sono certa che tu non sia venuto qui per questo” sorrisi in maniera infantile. [In inglese “I beamed childishly”].

MA NON TI PUOI LIMITARE A RINGRAZIARLO E BASTA, BRUTTA-

(Fra parentesi: Jeremy ammette che Kelsey ha ragione, però senza dire il vero motivo per cui era uscito.)

Kelsey rientra in casa, si imbatte in Justin, lo perdona, si baciano, e mano nella mano tornano in sala da pranzo.

“Guarda guarda chi ha finalmente deciso di farsi vedere” Jaxon scherzò “Pensavo che voi piccioncini foste scomparsi o qualcosa del genere”

Pattie gli diede uno sguardo deluso che fece miracoli perché Jaxon chiese subito scusa.

Ancora non ho capito cosa stia dicendo di male Jaxon. Capirei se Justin e Kelsey fossero solo amici, però tutti sanno che sono innamorati l’uno dell’altra (e non dimentichiamoci che Kelsey s’era seduta sulle ginocchia di Justin, DAVANTI A TUTTI), quindi dov’è il problema?

Anche Jaxon e Justin fanno pace reciprocamente.

“No” Justin si leccò le labbra “Sono io che ti chiedo scusa. Non avrei dovuto metterti in imbarazzo davanti a tutti.”

“Avevi tutte le ragioni. Mi sono comportato da idiota.” Jaxon afflosciò le spalle, le sue labbra che si piegavano all’ingiù.

“È tutto a posto, avrei dovuto capire che tu stessi scherzando” Justin si avvicinò a Jaxon, dandogli un abbraccio fraterno.

La cosa potrebbe finire qui… e invece no.

“Aw” tubai [in inglese “I cooed”] insieme a Pattie, entrambe noi che ridevano “Che carini”

“Zitte” Justin e Jaxon borbottarono e io immediatamente inarcai le sopracciglia. “Scusa” mormorarono entrambi.

Insomma: in questa casa solo le donne hanno il diritto di prendere in giro il prossimo, mentre gli uomini non possono provare nemmeno un briciolo di risentimento sennò casca il cielo.

Finalmente conclusasi questa pantomima, si torna a mangiare.

Mi fiondai sulla sedia su cui ero seduta prima di andarmene “Sto morendo di fame.”

Justin ridacchiò. “Mi sono reso conto di una cosa…” Ghignò, mentre masticava un pezzo di pane.

“Cosa?”

Ingoiando, bevve un po’ d’acqua. “Tu hai SEMPRE fame.”

Arrossii, stringendomi nelle spalle. “Be’ sai, una ragazza deve pur mangiare” Mangiai un po’ d’insalata, lanciandogli un sorriso sarcastico.

Tutti risero.

Manco fossimo nella peggiore sitcom americana.

… Un attimo, solo io ho notato che questo pranzo consiste solo in pane, acqua e insalata?

Per vostra, nostra, ma soprattutto mia fortuna il capitolo si conclude, e con esso termina questo speciale natalizio.

Non prima però di un’ultimissima nota, questa volta allegra.

Notando una certa cacofonia nel testo originale, mi sono messo a contare quante volte, in questi tre capitoli, viene ripetuta la parola “sorriso” e le varie declinazioni del verbo “sorridere”.

Il totale? 53 volte, e solo la frase “Io sorrisi/I smiled” viene riutilizzata ben 15 volte.

Con questa cacofonica pioggia di sorrisi vi saluto. Buone feste a tutti!

Fear Tear


Un piccolo annuncio da parte di Evgenij:

Questo è il duecentocinquantesimo articolo pubblicato sul nostro blog!

Quanta strada abbiamo fatto dai tempi di “Afraid of You”! Quanti BOOOM, quanti bad boy criminali stronzi ma dolci, quante Hope maschiliste, quante romanticizzazioni di relazioni abusive, quante “piccola”, quante Ranger Rover, quante foto (che non esistono)!

Non solo: abbiamo toccato tanti diversi argomenti, dallo slut-shaming allo stalking, dagli stereotipi di genere alla cultura dello stupro, dal razzismo alle apologie di fascismo. E vogliamo continuare così: abbiamo grandi progetti, oltre alle traduzioni in altre lingue! Andremo avanti, fino al cinquecentesimo articolo e oltre!

Felice compleanno di Mitra, di Gesù e di Isaac Newton, felice giorno di nascita del Sol Invictus, o quello che più vi aggrada!

Evgenij

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